mercoledì, ottobre 20, 2010

Recensione di Sale el Sol di Shakira


Generalmente non faccio recensioni di singoli dischi, preferisco aspettare la fine dell'anno, per un veloce riassunto, ma stavolta faccio volentieri un'eccezione.L'eccezione è per Sale el Sol uscito il 19 ottobre, nono disco della discografia di Shakira (e non il settimo, come riportano quasi tutti i siti ed i blog)
Il disco è composto, come precisato dalla stessa cantante ed autrice colombiana, da tre distinte correnti musicali ed emotive: una parte rock, una parte romantica (che si intreccia alla prima) ed una parte più latina ispirata principalmente allo stile del Merengue.
Tutto questo è riassunto già nelle tre canzoni con cui si apre il CD sale el sol, loca, e Antes de la seis.

Sale el sol è il capostipite dei pezzi più rock: si apre con una chitarra acustica ottima base per la voce di Shakira, poi la musica si fa man mano più robusta fino ad esplodere nel ritornello in un incisivo riff rock, con un Hook di quelli che rimangono in mente.
Loca è un pezzo ritmatissimo, dove alla ricchezza della base percussiva si aggiungono fiati a go-go ed un pianoforte saltellante: praticamente irresistibile.
Antes de la Seis ci presenta la Shakira malinconica e romantica di molte sua canzoni precedenti, piano e chitarra creano un atmosfera magica , la voce di Shakira culla l'ascoltatore fino al ritornello in cui la canzone esprime il massimo del Pathos, con la chitarra elettrica e il mandolino a cesellare in modo impeccabile.
Gli altri pezzi si accomodano in queste tre correnti, con risultati spesso all'altezza dei tre prototipi.
Per quanto riguarda la parte ritmata Gordita è un pezzo che mischia Reggaeton e Cumbia, caratterizzato da un testo irriverente e divertente in cui Shakira duetta con Residente dei Calle 13, in modo alquanto teatrale. Addicted to you è un pezzo di merengue caratterizzato anche qui da una forte base ritmica che si intreccia con un piano saltellante e nevrotico e degli interventi di fiati e di cori a chiudere un pezzo molto divertente ma anche con un bellissimo testo.
Lo Que Mas è una ballata romantica e dolcissima in cui la voce di Shakira si fonde perfettamente con le atmosfere che il pianoforte di Alberto Menendez crea.
Un pezzo sublime.
Mariposas è una canzoncina che suona quasi casuale, eppure anche qui si nota la raffinatezza degli arrangiamenti, e ancora una volta l'Hook del ritornello è micidiale, e piano e chitarra creano qualcosa di magico.
Con Rabiosa si ritorna alla Shakira merenguera, il pezzo appare un po' più ripetitivo e troppo pesante sul piano ritmico, decisamente inferiore agli altri pezzi.
La cosa migliore appare la scarsa durata del pezzo: non tutte le ciambelle riescono col buco.
Da Devocion inizia la parte decisamente più rock del disco. La canzone scritta insieme a Gustavo Cerati è sicuramente una delle cose più belle del disco: dopo una introduzione di chitarra su cui si eleva la potente voce di Shakira la batteria dà il ritmo ad una canzone caratterizzata da chitarre taglienti e levigate al tempo, una canzone dalle atmosfere epiche, in cui Shakira tira fuori anche degli acuti per lei abbastanza rari. Un pezzo decisamente unico nel repertorio che si conclude con delle dissonanze elettriche. Esaltante.
Islands è una cover del gruppo The XX, una canzone carina, e ben eseguita ma che pare essere troppo fredda per il repertorio di Shakira e che non appare molto in linea con la passionaità del disco. Meglio sarebbe stato I'll stand by you dei The pretenders, o Solo le Pido a Dios, se proprio bisognava fare una cover.
Niente di male comunque.
Con Tu boca si ritorna in atmosfere decisamente Rock un basso potente introduce il brano che sale nel pre-chorus per esplodere letteralmente nel ritornello in un rock quasi allucinato e devastante, anche qui Shakira fa cose con la voce incredibili.Pazzesco.
E poi arriva a chiudere (o quasi) Waka Waka in una versione più rock.
Preferisco la versione del mondiale, ma in questo contesto questa appare molto più adatta, con una chitarra stile The Edge degli U2 a ricamare ed unire le varie parti della canzone. Trascinante.
Poi ci sono tre versioni in spagnolo di Loca, Rabiosa e Waka Waka.
La prima è anche un po' meglio di quella inglese, Rabiosa non migliora e Waka waka è perfettamente identica salvo l'idioma.
In definitiva un disco che non è un capolavoro, ma ci va vicino, e che si propone come uno dei migliori dischi di Shakira nonché migliori dischi dell'anno.
Ebbene sì, dopo la parentesi di She Wolf, la vera Shakira è tornata

sabato, ottobre 16, 2010

Una figura da cioccolatai


I fatti accaduti martedì scorso a Genova, dove a causa di un centinaio di ultrà (Non è il caso di chiamarli tifosi) serbi non solo non si è svolto un importante incontro internazionale di calcio, ma ci sono stati incidenti e danneggiamenti per tutta la città, rappresentano l'ennesima dimostrazione di cialtronaggine ed inefficienza di chi è preposto alla guida di questo paese e, in particolare, al mantenimento dell'ordine pubblico.
Consolarsi con il fatto che non c'è stato un altro Heysel, come fa il ministro Maroni, non è solo un esercizio futile di retorica, ma un esempio di cialtronaggine.
Una "nuova Heysel" non poteva esserci, per il semplice motivo che ad Heysel, nel 1985, non vi era separazione tra i settori degli Hooligans e dei tifosi italiani, che erano semplici e veri tifosi non organizzati in gruppi paramilitari ma semplice persone che erano lì a vedere una partita, e non per altri motivi; inoltre la tragedia fu causata dal crollo delle balaustre che non ressero alla folla. La causa principale fu, sopratutto. l'inadeguatezza delle strutture .
A Genova il problema non era quello ed era ovvio che mandare quel drappello di poliziotti in curva non sarebbe stato saggio, il problema è quello che è successo prima, fuori dallo Stadio si Marassi, ed è evidente che lì sia mancata totalmente la prevenzione.
Si dice che i serbi abbiano fatto quel che hanno fatto perché ubriachi, c'è da dubitarne, ma in occasione di altre partite è stata vietata la vendita di alcolici, addirittura pure quando vennero i tifosi irlandesi, da sempre tra i più corretti (anche perchè per lo più provenienti dal rugby, sport con ben altra educazione sportiva).
Per il resto è un vergognoso rimpallarsi di responsabilità fra autorità serbe ed italiana su chi aveva avvertito chi. Io no so come stiano le cose, ma "la Repubblica" parlava di 1300 tifosi serbi e che si temevano gli Ultrà, diciamo allora che i giornalisti del giornale di De Benedetti sono più informati di coloro che dovrebbero prendere decisioni per tutelare l'incolumità delle persone, il che è preoccupante.
Nei fatti un evento sportivo, che coinvolge la nazionale di calcio, non ha potuto svolgersi, ed è la prima volta nella storia (speriamo l'ultima)che questo si è verificato.
Questi sono i fatti il resto sono chiacchiere.

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