venerdì, dicembre 11, 2015

L'OMS e la carne cancerogena: tanto fumo per pochissimo arrosto

Il 26 ottobre il mondo dell'informazione ha rilanciato una sorta di annuncio Shock. All'ora di pranzo radio e televisioni hanno "informato" italiani ed occidentali della ennesima presunta "verità":  le carni lavorate danno di sicuro il cancro e probabilmente anche le carni fresche secondo l'OMS"?Ma quale è la evidenzia scientifica dietro a questa roboante affermazione? Dovremmo crederci  o possiamo guardare alla cosa con un po' di sano scetticismo,?
Attenzione non sto dicendo che sia una di quelle falsità  che viene chiamata “bufala”. Effettivamente l’OMS ha posto la carme lavorata fra le sostanze che sono “certamente” cancerogene, ed ha messo (da tempo) la carne rossa fresca fra le “probabili” sostanze cancerogene. E fino a qui non ci piove. Però ci sono altre cose che andrebbero dette ed analizzate prima di credere a quella che è, nei fatti, una sorta di campagna terroristica che con la scienza  e la medicina centra molto poco. Innanzitutto se vogliamo verificare la credibilità di una affermazione dobbiamo vedere da chi proviene, se la fonte è credibile. E’ credibile l’OMS? Secondo il senso comune sì, perché come L’ONU, l’IPCC, la FAO, La Banca Mondiale ed il Fondo Monetario internazionale sono grandi organizzazioni burocratiche rappresentative dei governi e delle industrie.
Secondo me invece no, proprio per gli stessi motivi. L’ONU, ad esempio, ha avvallato l’invasione dell’IRAK sulla base delle presunte prove portate da USA e UK e fabbricate dai servizi segreti italiani, prove che si sono poi rivelate del tutto false. L’IPCC ha fornito previsioni sul riscaldamento globale basate su dati falsi e che poi sono state smentite dai fatti etc etc. In quanto all’OMS ha preso soldi da varie multinazionali. (1)
Tuttavia il fatto che l’OMS o alcuni componenti dello stesso non siano particolarmente affidabili non significa che non bisogna tenere presente quello che dicono- E allora cosa dicono realmente?

Dicono(lo dice la IARC, per l’esattezza) che dopo anni di dubbi, dovuti a scarsità di prove hanno deciso che “probabilmente la carne rossa è carcinogena, basata su   una “limited evidence” ovvero moderata(scarsa) prova che lo sia ma su  “strong mechanistic evidence” ovvero forti prove di tipo meccanicistico (proprio così!). Invece per le carni processate (ovvero in qualche modo conservate, facendo deì modi di conservazione un solo fascio) vi sono prove sufficienti che vi sia un effetto carcingoneo per quanto riguarda il tumore colonrettale. Il rischio relativo sarebbe del 18% per ogni 50 grammi consumati (2)
Ricordo che le sostanze, di qualsiasi tipo vengono infatti classificare in 3 categorie “possibili” “probabili” e “sicure”. Questa distinzione in categorie non si basa sul grado di pericolosità teorico, ma sulla certezza scientifica. Per fare un esempio le statine (farmaci anticolesterolo) provocano nei topi un aumento dei tumori del 1500% di rischio relativo in più. Cioè per ogni topo che sviluppa un tumore senza prendere quel farmaco ce ne sono 15 che sviluppano un tumore dopo aver assunto il farmaco. Però sono esperimenti su animali e non danno certezze, quindi la sostanza viene catalogata fra le possibili. Le probabili sostanze sono quelle in cui vi sono stati esperimenti anche sugli uomini e hanno dato risultati ambigui, non sufficienti. Le sostanze classificate sicuramente sono quelle che, secondo la IARC o L’OMS sono, sicuramente cancerogene, a prescindere dal loro grado “reale” di pericolosità. Può essere 1% o 1000%, ma per l‘OMS è uguale.
Se leggiamo più approfonditamente vediamo che le prove su cui poggiano le certezze sono alquanto fumose si dice infatti (3) A majority of the Working Group concluded that there is sufficient evidence in human beings for the carcinogenicity of the consumption of processed meat. Chance, bias, and confounding could not be ruled out with the same degree of confidence for the data on red meat consumption, since no clear association was seen in several of the high quality studies and residual confounding from other diet and lifestyle risk is difficult to exclude. The Working Group concluded that there is limited evidence in human beings for the carcinogenicity of the consumption of red meat.
There is inadequate evidence in experimental animals for the carcinogenicity of consumption of red meat and of processed meat. In rats treated with colon cancer initiators and promoted with low calcium diets containing either red meat or processed meat, an increase in the occurrence of colonic preneoplastic lesions was reported in three and four studies, respectively.”
Quindi le cose sono ancora diverse. Solo una maggioranza degli scienziati ha concluso che vi sono le prove della cancerogenità delle carne conservata. Sulla carne rossa non vi è nemmeno una associazione chiara (associazione, non correlazione!) nella maggior parte degli studi e non è possibile escludere altre cause confondenti. Infine non vi è nemmeno una adeguata evidenza negli esperimenti sui ratti, nemmeno a dargli delle sostanze cancerogene…
Siamo quindi nel campo delle ipotesi non suffragate da dati certi ed inopinabili, ma che tuttavia sono ritenute ugualmente convincenti.

Vediamo di conoscere questo tipo di tumore, il tumore colonrettale.
Questo tumore è il terzo più diffuso, tuttavia pare in netto calo. Secondo le statistiche cala, almeno negli Usa, del 3% all’anno con un calo decennale di ben il 30%. Vuol dire che tra 30 anni sarà ridotto al 10% attuale. colpisce quasi esclusivamente glianziani, più gli uomini che le donne.  Negli Usa la popolazione di colore è colpita il doppio delle persone di origine asiatiche o del pacifico e almeno il 50% in più dei bianchi non ispanici (4) Le cause sono soprattutto di tipo genetico, difatti se un soggetto ha un parente colpito dal male, le probabilità raddoppiano, con almeno due parenti quadruplicano (5)la malattia colpisce soprattutto le persone anziane sopra i 75-80 anni. Il 40% dei casi per le donne si trovano nella fascia di età oltre gli 80 anni (le donne sono colpite meno, ma vivendo più a lungo è ovvio che si verifichino più casi dopo gli 80 anni)
Ora diamo uno sguardo alla diffusione a livello mondiale di questa malattia.



Questa cartina e diagrammi mostrano che è vero (almeno una volta!) quello che viene detto dalla informazione mainstream: è una malattia che colpisce soprattutto (ma non unicamente)gli abitanti dei paesi più ricchi, ma questo per una ragione molto semplice: essendo una malattia che colpisce soprattutto ultrasettantenni e ancora più ultraottantenni è ovvio che la sua incidenza, in paesi dove,mediamente, a stento si arriva a 50 anni, sia molto più bassa. Peraltro va notato che l’america centrale ed il Messico, pur essendo consumatori di carne di maiale (e presumo insaccati) sono molto bassi nella classifica, mentre la Micronesia, paese in cui si consuma pesce, non è molto staccato dai paesi più ricchi . Il sud Europa non ha meno casi del nord europa, anzi tra gli uomini ne ha qualcuno in più, e quindi la mitica dieta mediterranea tirata in ballo dal ministro Lorenzin, non pare servire a molto.
La media più alta è di 42,1 caso ogni 100.000 persone, nei paesi Oceanici, come vedete una frequenza non altissima, la mortalità, nei paesi sviluppati è di circa un caso su tre, quindi 15 su 100.000.


La metodologia seguita in larga parte di questi studi è alquanto discutibile, infatti questi tipi di studi vengono fatti con dei questionari. Se volete capire come sono questi questionari eccovene uno (6)
L’osservazione non è di tipo oggettivo ma soggettivo, è il soggetto stesso che stabilisce cosa e quanto ha mangiato. Ora non credo che ci sia bisogno di dimostrare che le persone, oltre che ricordare male ed essere disattente rispetto al mangiare, possono anche mentire volutamente, o essere indotti a mentire. La psicologia sociale ha già chiarito da tempo questi meccanismi, in cui l’individuo si conforma al gruppo, infatti tendiamo a cercare l’approvazione altrui, ed inevitabilmente siamo indotti a pensare come la maggioranza, ovvero la nostra opinione, anche involontariamente, tende ad adeguarsi. Ora da anni sentiamo dirne di tutti i colori sulla carne rossa, e seppure non basata su sufficiente evidenza scientifica(lo dice persino la IARC!) molti di noi hanno introiettato il pregiudizio “mangiare carne è male” e quindi, posti di fronte ad una autorità scientifica, cercheranno di non fare brutta figura e soprattutto si adegueranno a ciò che pensano debba essere il comportamento “giusto”. Quindi è molto probabile, per non dire certo, che una percentuale non piccola di persone abbia dichiarato consumi di carne minori di quelli reali, tranne forse i salutisti convinti ed i menefreghisti assoluti, quelli che, probabilmente, avranno anche stili di vita maggiormente a rischio e che quindi faranno risultare questo genere di ricerca assolutamente poco affidabile.
Detto questo cosa vuol dire un rischio relativo del 18% tradotto in soldoni? Vuol dire che su 40 casi su 100.000 che grossomodo colpiscono gli uomini italiani, circa il 20% sarebbe provocato da un consumo alto (50 grammi al giorno, ma probabilmente ce ne vuole molto di più) quindi 8 casi su 100.000(*), insomma uno ogni 12.500. se consideriamo la mortalità allora sarebbe uno ogni 33.000 persone. questo significa che, su 100.000 persone forti mangiatrici di inasaccati 99.992 NON si ammaleranno e 99.997 Non moriranno di questo male.
Non una cosa apocalittica, diciamolo.
Ma è credibile questa stima della pericolosità delle carni conservate (**), ed è credibile l’aver messo nella stessa categoria anche la carne rossa fresca ?
Secondo una meta analisi (ovvero una analisi che viene condotta analizzando un insieme di analisi precedenti, e che quindi è più affidabile di una singola ricerca perché corregge gli eventuali errori statistici o metodologici) condotta nel 2010 “L’associazione è debole in grandezza (sotto il 20%)….e non si può stabilire con certezza l’effetto indipendente del consumo di carne processata sul cancro colonrettale viste altri fattori confondenti di tipo dietetico e di stile di vita… Therefore, the currently available epidemiologic evidence is not sufficient to support a clear and unequivocal independent positive association between processed meat consumption and CRC.(7) La percentuale di rischio relativo che questa metanalisi ha stabilito è del 16%, appena il 2% in meno di quella di IARC/OMS. Può un cambiamento percentuale così minuscolo cambiare così radicalmente la valutazione scientifica?
Direi di no, teniamo presente che gli scienziati, generalmente, considerano che,per essere scientificamente valido, e cioè per poter essere considerato una causa indipendetne, un rischio relativo deve almeno arrivare al 100%. Per il fumo il rischio è del 1500%-2000% per cento ed è legato a vari tipi di cancro...
Prendiamo ora la più grande analisi che sia stata fatta, ovvero lo studio EPIC (8) Questo studio è stato fatto per scoprire se la carne rossa biana o conservata che sia abbia una qualche relazione con qualche malattia. Già qua dovremmo riflettere sulla mancanza di obiettività di questo tipo di ricerca. Ricordo che, contrariamente a quanto sostengono questi ricercatori, non esiste nessuna ricerca scientifica che provi che i i vegetariani abbiano meno tumori o tantomeno vivano più a lungo degli onnivori. Nemmeno il famoso studio sugli avventisti “vegetariani” (non tutti lo sono in realtà) prova questo. Gli uomini hanno qualche infarto di meno ma sia uomini che, sopratutto donne, hanno più tumori.(9) Ed uno studio fatto nei paesi orientali suggerisce una forte correlazione fra tumori e dieta vegetariane fra le donne mentre fra gli uomini suggerisce una relazione con un maggiore tendenza all’infarto (10) Non solo ma in questi studi viene mostrata che fra le donne un maggior consumo di carne rosse diminuisce e non aumenta la mortalità per tutte le cause.
Ovviamente se cerchiamo di dimostrare a tutti i costi che una cosa fa male, presto o tardi qualcosa salta fuori. Tuttavia da questo studio , condotto su quasi mezzo milione di persone (quanti soldi sprecati per nulla!) non emerge assolutamente nulla.
Infatti se guardiamo la tabella5 della ricerca Epic scopriamo che:
Un aumento del consumo di carne rossa non è associato né per le malattie cardiovascolari né per i tumori e nemmeno per i tumori del tratto digestivo (quello che è l’argomento di questo articolo)
Se prendiamo i dati che riguardano l’associazione (associazione con correlazione) tra i timori ed il consumo di rossa abbiamo che chi consuma 10 gr. al giorno ha una associazione di 1.04, consumarne da 80 fino a 159.9 grammi ha una associazione di 1.03. insomma decuplicare il consumo non porta nessun rischio,ed ovviamente tutti abbiamo presente che fumare 15 sigarette o mezzo litro di wishy è ben differente che fumare una sigaretta o bere un bicchierino al giorno . Per quanto riguarda il tratto digestivo le cose non cambiano anzi, da 0.81 di associazione per u nconsuno inferioire ai 10 gr si sale a 0.88 per 80-159.9 grammi, insomma non solo non ci sarebbe associazione ma addirittura sarebbe protettivo. I ricercatori tuttavia tirano fuori una associazione calibrata del 1.03 ,per 100 grammi al giorno che non si sa da dove provenga ma è comunque nel campo della semplice variazione statistica. Solo al di sopra dei 160 gr abbiamo una associazione di circa il 20%,ma riferendosi ad un numero di casi che è di circa l’uno per cento del campione (chi è che mangia 2 etti e passa di carne rossa al giorno?) è ovvio che non è rilevante statisticamente e che la percentuale sia dovuta solo al caso (se lancio una monetina solo 10 volte difficilmente avrò 5 teste e 5 croci, potrei avere anche 8-9 volte testa o viceversa, su mille lanci la percentuale dovrebbe avvicinarsi al 50% ma difficilmente sarà precisamente quella) Quindi si può dire, basandosi su questi dati, che Non vi è alcuna associazione fra consumo di carne rossa e cancro di alcun tipo.
Prendiamo allora la famosa e bistrattata carne processata. Le cose qui cambiano ma non molto. Per quanto riguarda i tmori in generale vi è una leggera ascesa da 0.96 a 1.08 per le categorie sopra considerate, ma anche aumentando a più di 160 gr il consumo giornaliero l’associazione (1.15) rimane non significativa. Per quanto riguarda il tratto digestivo le cose si fanno più interessante.
Infatti fra chi consuma meno di10 gr ed chi ne consuma fra i 50-80 gr vi è un aumento dell’associazione da 1.09 a 1.37…significativo peccato però che nello scaglione successivo, quello che va da 80 a 160 gr la associazione si dimezzi addirittura scendendo ad un deludente 1.18. In sostanza parrebbe che raddoppiare il consumo faccia calare le probabilità di malattia…Ovviamente andando nello scaglione più alto abbiamo un aumento ad 1.58. (vedi sopra) tuttavia i ricercatori danno una associazione osservata di solo 1.04 e calibrata di 1.09…deludente vero?
Va ricordato che chi consuma più carne sopratutto processata, generalmente fuma e beve anche di più, alle volte molto di più, e mangia poca frutta e verdura (ammettendo che il consumro di frutta e verdura possa prevenire il formarsi di tumori, teoria che a me appare più mitologica che scientifica)
Curiosamente, il consumo di carne di pollo, verso il quale  nessuno osa puntare l’indice, risulta avere una associazione per 50 grammi di consumo del 1.21 osservato e addorittura del 1.32 calibrato! 
Ora mi si dirà:ma se gil scienziati cercano un collegamento fra consumo di carne e malattie qualcosa ci sarà... bene, in realtà esistono anche ricerche su altri cibi e qualcosa viene sempre fuori, una associazione positiva o negativa emerge sempre, alle volte sia positiva che negativa per lo stesso alimento! L'affermare quindi che un cibo "fa bene" o " fa male" non ha nulla di scientifico ma è solo una di quelle pseudo verità scientifiche che servono ai giornali per propagandare determinati cibi a detrimento di altri, in realtà non vi è nessuna prova che, per esempio. il consumare frutta eviti l'infarto e mangiare salato lo faccia venire, eppure tutti credono a questo, come un tempo si credeva che i gatti neri portassero sfrortuna o, in tempi più recenti, che masturbarsi rendesse ciechi o l'omosessualità fosse una malattia.
Se però avete ancora dei dubbi allora ecco uno studio condotto per anni in Inghilterra su Vegetariani e non vegetariani in cui emerge che i vegetariani hanno qualche caso di tumore in meno dei non vegetariani ma hanno ben il 39% in più di tumori colonrettali, cosa ancora più straordinaria se si considera che i 3/4 dei vegetariani considerati sono donne che sono meno colpite da questo tipo di malattia
Sarebbe interessante approfondire anche come vengono condotti gli esperimenti sui ratti ed il legame (anche qui presunto) fra carne alla griglia o barbecue (non sono proprio la stessa cosa!), e cancro (sempre al colon retto anche se abbiamo visto che non esiste nessuna associazione fra l'una e l'altra cosa,per cui cuocere in un modo o in un altro non dovrebbe cambiare nulla) ma direi che per il momento mi basta. In sostanza non mi pare che dall’analisi nel dettaglio delle principali ricerche emerga qualcosa che meriti tutto l’hype mediatico che si è scatenato, e mi pare che gli scienziati dovrebbero riversare le proprie energie (ed i soldi delle ricerche che impiegano) in altre direzioni, In realtà gli scienziati seri indagano le questioni legate alla genetica, dal momento che è ormai dimostrato come vi sia una precisa relazione fra genetica e sviluppo dei tumori (oltre che inquinamento, la regione Campania ha avuto un aumento negli ultimi anni di tumori dovuta probabilmente alle varie discariche a cielo aperto). E anche per quanto riguarda il tumore colonrettale è verso questa ipotesi che si stanno orientando gli studi (11) (12).
In conclusione non crediamo a tutto quello che ci viene propinato come "verità scientifica", soprattutto in un campo come quello della alimentazione, dove le variabili sono infinite e i metodi di ricerca poco affinati, e, infine, gli osservatori ,spesso, non sono imparziali.
Alla fine non posso altro che essere d'accordo con quanto sostiene un noto debunkatore di teorie pseudoscientifiche in questo articolo 

PS
In aggiunta a quanto detto ho scoperto una ricerca realizzata in italia fra il 1992 ed il 1996, Secondo questa ricerca il tumore al colon retto è associato al consumo di cereali per il 70% (in particolare la farina bianca) per gli zuccheri puri per il 40%, meno significativo le patate al 20% Hanno funzione di prevenzione vegetali e pesci, poco la frutta mentre Uova e carni di vario tipo risultano ininfluenti nel bene e nel male. ecco il LinK

Note
*) ho calcolato sul totale teorico di casi ogni 100.000 persone. In realtà la cifra è più bassa, poichè i 40 casi includono già quel 20% teorico di  persone che si sono ammalate a causa del consumo di carne conservata, quindi in realtà bisognerebbe ridurre del 20% il numero base da cui partire, in sostanza si tratta di circa 6-6,5 casisu 100.000, ma ciò non cambia il senso di quello che ho detto.
**) Nelle carni conservate hanno incluso di tutto, e la confusione è aumentata per via delle cattive traduzioni dall'inglese. Il problema sarebbe dato dai conservanti, quindi tutti quei tipi di carne conservate in altro modo, dalla affumicatura, alla seccatura, a conservanti che non siano nitrito o nitrato di sodio, non sarebbero da includere. Così come la nostra salsiccia, che è carne fresca conservata dentro un budello, infatti ha una scadenza a breve, non è da confondersi con i sausages, che sono quelli che noi chiamiamo wurstel, o la pancetta fresca, che non ha conservanti. Anche certi prosciutti nostrani che vengono cotti non hanno conservanti.

giovedì, dicembre 03, 2015

Cop21: l'arroganza e la stupidità

L'attuale conferenza sul clima, chiamata COP21, è, a mio modesto avviso, un vero monumento all'arroganza ed alla stupidità della specie umana e in particolare dei suoi sedicenti governanti.
Credere di prevedere quale sarà il clima tra 10, 20 50 0 100 anni, con gli strumenti attualmente a disposizione, è come prevedere chi vincerà il festival di Sanremo od il Giro d'Italia. Non sono capaci di dirci quale temperatura ci sarà tra 24 ore, ma davvero qualcuno pensa che possano dirci quale temperatura ci sarà nel 2100? Se qualcuno lo crede veramente, è una persona molto ma molto ingenua.
In secondo luogo "cercare di limitare il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi centigradi". MI viene da ridere. Mi piacerebbe saper in base a quale preveggenza possano dire questo ed in base a quali metodi possano arrivare a tale obiettivo. Ma deavvero qualcuno crede che le temperature del pianetasalgano o scendano per via della "attività antropica"? Davvero qualcuno crede che l'emissione di CO2 possa scaldare il clima a tali livelli, e che l'astenersi possa portare a chissà quali meraviglie? C'é veramente qualcuno così arrogante da poter pensare di fermare il caldo o provocare il freddo (ammesso che poi, questo possa essere conveniente, il 1600 e 1700 furono secoli di carestia, mentre oggi i raccolti sono al massimo storico, questo sì, è vero)In realtà i cambiamenti climatici ci sono sempre stati e se pigliamo gli ultmi 2000-3000 anni questo è uno dei periodi più freddi e non più caldi. E' più caldo semplicemente del periodo che l'ha preceduto. quello tra il 1500 ed il 1800, chiamato, non a caso ,piccola era glaciale. Ma i periodi precedenti, in particolare tra il 900 dc ed il 1300, e quello dell'epoca romana, fino al 400 dc circa, furono caldi, pare pure più caldi di quella attuale. Ammettiamo pure che il co2 ed i gas serra possano avere un effetto sul clima: è abbastanza evidente che questo è deliberatamente esagerato, tanto più che , secondo tutti i dati disponibili,  è in corso una pausa nel cosidetto "global warming", pausa che dura da un minimo di 11 anni secondo i centri di calcolo più "catastrofisti" ed i 22, secondo quelli più moderati. Questi ultimi sono i più affidabili, poichè sono dati rilevati dal satellite e, quindi, più completi.
In conclusione, ennesima parata di star, di politici che si riempono la bocca di retorica, falsità e (presunti) buoni propositi. AH, dimenticavo, questi sono quelli che, più di 10 anni fa, avevano come obiettivo "la lotta al terrorismo" e perciò decisero di invadere l'IRAQ. Poi sappiamo tutti come è andata o meglio come sta andando. NOn fidarsi è bene non fidarsi per nulla è ancora meglio...

giovedì, ottobre 15, 2015

Breve excursus sui telefilm delle ultime stagioni

Chi mi segue o solo ha dato un'occhiata a questo blog sa quanto mi piacciano i telefilm. Certo, non tutti e non sempre, e naturalmente ci sono un certo numero di "serie TV" come si dovrebbe dire, che semplicemente non ho avuto occasione di vedere, oppure ho visto troppo poco per darne un giudizio, anche se il fatto che non le abbia guardate molto contiene già un implicito giudizio.
Quindi qui di seguito, senza un particolare ordine, le mie serie preferite (ma anche no)

Dexter: Di questa serie ho già parlato e se ne è parlato molto. La ritengo una delle serie TV complessivamente migliori degli ultimi anni e in assoluto. L'idea del serial killer buono è originale e disturbante al tempo stesso. Ricordo in breve i motivi per cui il telefilm non sposa affatto tesi giustizialiste, come qualcuno ha voluto (fra)intendere. Dexter è un mostro, che obbedisce ad un istinto primordiale (quello di uccidere) questo istinto è incanalato dal "codice di Harry", che lo porta ad essere un giustiziere. Ma a lui, fondamentalmente, la giustizia e la legge interessano poco o nulla, sono solo un paravento per esercitare il proprio diritto ad uccidere. Per il resto la serie si basa su trame sempre interessanti e coinvolgenti, su ottimi attori di contorno, e su una caratterizzazione dei personaggi e dell'ambiente eccellente, con in più un pizzico di humor (non sempre nero) che aggiunge un sapore particolarmente gradevole. L'ultima stagione però è un papocchio, dirà qualcuno, Sì l'ultima stagione è un papocchio, ma 7 su 8 non è poi malissimo direi...voto 9,5

Trono di spade
Se ne è parlato   molto e ,spesso, a sproposito. Alcuni ci hanno visto solo sesso e violenza (anche Shakespeare aveva queste componenti, del resto). In realtà si tratta forse del migliore sceneggiato che sia mai stato fatto, almeno per quanto riguarda le prime 4 stagioni. Un fantasy ben lontano dagli infantilismi stile "Signore degli Anelli" ma molto realistico, in cui lotta per il potere e imperativi etici si scontrano e si confondono tra di loro. Giù perché se qualcuno agisce in nome del machiavellismo o del narcisismo più sfrenato, altri prendono decisioni basandosi su codici d'onore ed etici, pagandone poi le conseguenze. Grande cast e caratteri perfettamente forgiati. Nella quarta stagione però le tante storie in cui è suddivisa la narrazione vengono o abbandonate o sviluppate in modi non sempre convincenti, lasciando una sensazione di incertezza per quanto riguarda il futuro della serie.
voto 9

The Walking Dead
secondo me serie molto sopravvalutata, anche se ne riconosco un certo fascino.
La popolarità della serie è dovuta sopratutto al fatto di rientrare nel filone catastrofico/apocalittico, gli zombies sono ormai sdoganati nelmainstream ma non sono così usurati come i vampiri. E non si può negare che l'idea dei sopravvissuti (già alla base di Lost) non ci intrighi tutti. Dopodiché la serie è piena di difetti: attori spesso non all'altezza, dialoghi prolissi e noiosi, buchi di sceneggiatura e svolte improbabili a iosa, anche spesso una mancanza di ritmo che annoia. Forse l'unica stagione all'altezza è la terza per la riflessione sul potere che la anima. il resto si può vedere, perché qualche cosa accade sempre, e la regia è spesso efficace, ma non è gran cosa .
voto 7

True Detective
Qui invece le lodi non sono per nulla immeritate:storie di detective realistiche, senza angeli e demoni, ma il poliziotto visto come un essere umano con le sue debolezze e contraddizioni, che ha a che fare con un sistema corrotto dalle fondamenta: la prima stagione colpiva per il dettaglio dei personaggi, la credibilità e l'originalità dell'impianto narrativo, ma anche la seconda, dopo un inizio un poco traballante, trova la sua misura, e anzi, nella sua denuncia implacabile di ciò che si nasconde dentro l'american way of life, direi anche migliore e persino più coraggioso
voto 10





Black Sails
Serie sulla pirateria del 1700, vagamente ispirata dal libro l'isoal del tesoro di cui riprende alcuni personaggi.Ne ho parlato già qui, e non ho molto da aggiungere se non che, per regia, interpretazioni, trama, è forse la serie più bella e sottovalutata della televisione. In questa serie tutto è perfetto, almento per le prime 2 stagioni, non si può non appassionarsi alla storia e tutti i personaggi emergono con le loro motivazioni, per cui è impossibile scegliere semplicemente da che parte stare, perché tutti personaggi sono dei pendagli da forca, ma tutti in qualche modo nostri fratelli.
voto 10

Wayward Pines 
Una comunità perfetta cela dietro la apparente felicità un terribile segreto ed un sistema di controllo Orwelliano.Telefilm sottovalutato a mio modo di vedere: d'accordo, la "mitologia" della serie lascia un po a desiderare, non si capisce effettivamente come possa essere stata trasferita una intera  comunità  2000 anni dopo, però il TF ha alcune frecce al suo arco: in particolare il dilemma tra libertà e sicurezza mi pare di una attualità innegabile, ed il modo di affrontarlo è molto realistico, e perciò agghiacciante.
voto 8

The Strain:
Un gruppo di scienziati lotta insieme ad un vecchio antiquario ebreo contro un virus che rende vampiri.
Prodotto da Guillermo del Toro è un film a metà tra la fantascienza e l'horror. della Fantascienza ha il modo di trattare l'argomento, dell'horror...l'argomento, ovvero il vampirismo, che Del Toro collega nemmeno troppo velatamente al nazismo ed al turbo-capitalismo finaziario. Decisamente interessante e divertente, se ad uno piace il genere, ovviamente.
Voto 8,5




Sons Of Anarchy
Jax, figlio del fondatore di una banda di motociclisti lotta  per proteggere la sua famiglia e uscire dalla vita di crimine a cui la sua eredità l'ha condannato.   Altra serie bellissima e durissima. Già la prima stagione era straordinaria, ma è straordinario che siano riusciti a produrre sette stagioni tutte di altissimo livello. Intrerpretazioni e personaggi perfetti, trama forse un po' caotica nel proseguire delle stagioni, ma sempre realistica e credibile, forse giusto nella settima ed ultima stagione affiora qualche debolezza. Serie cult senza se e ma.
voto 10








 Vikings
Anno 795: le prime incursioni dei vichinghi in Inghilterra e le lotte di potere nella natia Norvegia. Serie storica molto interessante, per certi versi simile a Black Sails, Anche qui si parla in fondo di predoni del mare (ma anche della terra) anche qui vi è una credibile ricostruzione storica. Difetta però nella complessità dei personaggi e nelle interpretazioni, e la trama non ha certo tutti i colpi di scena di Black Sails o il trono di Spade, però una buona serie
Voto 8






Gotham City
Sorta di prequel di Batman ha come protagonista il non ancora ispettore Jim Gordon, sbirro tutto di un pezzo che giura al giovane Bruce Wayne di fare chiarezza sull'omicidio dei suoi genitori e deve lottare contro criminali e poliziotti corrotti. La Serie alterna buone puntate ad altre deboli, personaggi riusciti (fantastico il giovane Pinguino) ad altri buttati lì o fatti male (Catwoman e Poison Ivy, sbagliata la prima inutile la seconda). Nell'insieme è divertente e potabile, ma rischia il tracollo da un momento all'altro
voto 7,5


Agents of Shield
Sorta di spin off da The avengers, è in fondo un quasi remake di Buffy in salsa Science Fiction (ma i momenti horror e parapsicologici abbondano) difatti il produttore ed ideatore è proprio Joss Whedon. La storia difatti gira tutta intorno all'agente Coulson ed alla sua protetta Skye, che proprio come Buffy, è una predestinata dotata di poteri superiori, e chei Coulson si incarica di proteggere diventandone la guida spirituale, ed il padre putativo,  proprio come l'Osservatore della Vampire Slayer. Bella trama regia ed effetti speciali completano una serie non perfetta, ma sicuramente molto bella voto 8/9







Teen Wolf
UN ragazzo timido viene morso da un licantropo. Si trasforma in un eroe che protegge i suoi amici da vari mostri.
Anche qui bisogna tirare in ballo Buffy, poiché la storia è in qualche modo una rilettura in chiave maschile (ma non maschilista) e licantropica del classico teen Horror di Whedon, Un giovane lupo mannaro deve lottare per sopravvivere e far sopravvivere il suo "branco", Storia d'amore alla Romeo e Giulietta ed amico imbranato e simpaticissimo (il grande Stilinsky, personaggio che ruba quasi la scena al protagonista) ma anche divertimento e Thrillet per un telefilm disimpegnato ma brillante
voto 8,5
The Big Bang Theory
La storia di un gruppo di nerd

Sì geniale e divertente, le prime 3/4 stagioni, poi però inizia a perdere colpi e diventa quasi scontato e noioso voto 10 fino alla quarta 7 le successive
Two Broke Girls
Due ragazze si incontrano ad una tavola calda. L'una è una ricca diventata povera, l'altra è una sempre stata poverissima: gag e battute a gogo

Sarà che mi ero annoiato di TBBT, sarà che come ho visto Kat Dennings me ne sono innamorato, ma questa sit-com la trovo irresistibile. D'accordo, mettere una bionda ed una bruna sarà banale,una ricca e l'altra povera magari pure, però le battute sono irresistibili, il modo in cui vengono sbeffeggiati gli hipsters fans dei radiohead, le celebrities alla Kardashian, i social media e larga parte dei miti dell'american way of life, con battute sempre poco "politically correct" e la sfrontatezza con cui si parla di sessualità e masturbazione femminile rendono questa serie, almeno al momento e per il sottoscritto, assolutamente adorabile.
voto 9 +



mercoledì, maggio 13, 2015

Perché l'EXPO rimane una cagata pazzesca (black block o non black block)

Tutti abbiamo saputo delle violenze delle cosidette tute nere o Black Block alla manifestazione No-Expo (che si è sempre tenuta ogni anno come May Day Parade, e forse avrebbe dovuto continuare a mantenere la denominazione e l'intento originari, evitando, forse, di attirare centinaia di imbecilli in maschera, manco fossimo a Carnevale). Questi incidenti, probabilmente un po' gonfiati ed amplificati (come sempre accade) dai media di regime, hanno messo in secondo piano le vere ragioni della protesta o della generica contrarietà o semplice diffidenza, piuttosto diffusa ben al di là dei 4 gatti sfasciatori piombati da non si sa dove, verso questa enorme baracconata, in cui marketing, mistificazioni commerciali e interessi politici di vario genere, si incrociano, grazie alla coperta ideologica fornita dal falso quanto banale slogan del "nutrire il pianeta" .
Partiamo da quest'ultima frase retorica: la retorica è la capacità di far sembrare vero ciò che è falso. Ora, se si vogliono far passare interessi particolari come interessi generali, è del tutto ovvio che bisogna trovare qualcosa su cui tutti, indistintamente, siano d'accordo. E come non essere d'accordo sul fatto che "bisogna nutrire il mondo"? Peccato che l'interesse principale della manifestazione non è di certo quello, su cui peraltro dubito qualcuno abbia chissà quale risoluzione geniale in tasca (se l'idea principale è di mangiare insetti...). é dai tempi di Malthus che gli intellettuali e gli scienziati al servizio delle classi dominanti inventano variegate teorie, poi sempre puntualmente smentite dai fatti, per dirci che ci saranno disastri paurosi, se non si farà come dicono loro. Adesso la prova del disastro imminente sarebbe il cosidetto riscaldamento globale, che provocherebbe desertificazioni e crolli della produzione agricola. Peccato che negli ultimi 20 anni la produzione agricola sia aumentata esponenzialmente, in parte anche perchè un pochino di caldo in più fa in realtà bene alle piante ed agli alberi, mentre le ondate di freddo che si abbattevano nel 1700 sull'europa portavano alla morte di migliaia di alberi da frutto, con conseguenze sulla nutrizione delle persone. Peccato, ancora di più. che questo "riscaldamento globale " batta la fiacca da una ventina di anni, e già, perché è da 20 anni che le temperature non aumentano, ma si aggirano sempre attorno ad una media, con anni più caldi ed anni più freschi, come è sempre avvenuto. Anche i ghiacci artici non vogliono saperne di sciogliersi,con buona pace di Al Gore and Friends e attualmente ci sono complessivamente un milione di metri cubi di ghiaccio in più rispetto alle medie degli ultimi 35 anni. Insomma tanto parlare per nulla. I problemi enormi che ci sono, sono dovuti alla sovrappopolazione ed alla pessima distribuzione delle risorse. Pessima distribuzione delle risorse a cui hanno contribuito in modo determinante proprio i governi e le industrie (tra cui Coca.Cola e MacDonald) che sono tra gli organizzatori, gli sponsor ed i promotori di questa baracconata propagandistica. Aggiungiamo poi che l'Expo non è nemmeno l'occasione per creare posti di lavoro, visto che hanno trovato l'idea geniale di affidarsi ad un po' di volontari, non retribuiti, (l'idea di non retribuire il lavoro altrui è una idea che va di gran moda nell'attuale fase economica, e sembra mutuata dall'idea dei regimi comunisti di affidarsi a "volontari, segno che il capitalismo moderno ha sussunto in se stesso l'anima totalitaria del comunismo reale, dando luogo ad un ibrido tentacolare quanto totalizzante), La garrula speaker di un radio giornale di regime ci spiegava l'altro ieri quanto fosse bello per questi ragazzi farsi sfruttare allegramente e come avrebbero avuto l'opportunità di imparare a "nutrire il mondo" come se dare indicazioni ai visitatori o pulire le cartacce per terra (cose formative, per carità) avesse qualcosa a che fare con le geniali soluzioni che nessuno possiede e di cui a nessuno frega veramente nulla. Se si poteva pensare che tutta questa roba avrebbe portato ad un riammodernamento di Milano anche qui la cosa è più deludente che altro.
Ci sono un pugno di nuove fermate della Metro 5, peccato che della metro 4 non vi sia traccia, molti lavori sono rimasti non ultimati (persino nei padiglioni!) e sono sicuro che, quando sarà finito tutto, come già successo per i mondiali di calcio, scopriremo un po' di opere inutili ed abbandonate a se stesse. Ci sono state le solite storie di mazzette eccetera, anche, se diciamo che poteva andare peggio (ma c'è sempre tempo per scoprire qualche altro malaffare). In buona sostanza è tutto un grande baraccone autocelebrativo, costruito su montagne di chiacchiere retoriche, in cui non poteva mancare il megalomane Renzi con un discorso nella giornata di apertura in cui arrivava a nuove vette di lirismo autocelebrativo.
Tra l'altro i biglietti costano cari e pare che anche il mangiare sia debitamente caro. D'altro canto vogliono nutrire il mondo, ma non farlo a gratis...

martedì, febbraio 10, 2015

Black Sails: Pirati, Tesori e Mari del Sud

Confesso che i Pirati e le loro storie non hanno fatto parte del mio immaginario per molto tempo. Non credo di aver letto l'isola del tesoro, i miei giochi e sogni da bambino erano altri: indiani e cowboys, certo, ma anche antichi romani e greci, o cavalieri. Fu solo qualche anno dopo che fui affascinato da un pirata , anche se era di una area geografica totalmente diversa da quella che siamo abituati ad associare a questo fenomeno storico. Il pirata era ovviamente Sandokan, protagonista di uno sceneggiato televisivo (così si chiamavano le serie Tv all'epoca) di enorme successo, e creato dalla fantasia di Emilio Salgari, i cui libri pieni di antieroi esotici avevo divorato in quell'epoca antica e felice.
Mi sono riavvicinato ai pirati attraverso la lettura di alcuni brani e libri, che mi fecero comprendere che il fenomeno della pirateria non era un semplice episodio di criminalità o di stravaganza, ma che la pirateria, sopratutto quella del 1600-1700 nelle isole caraibiche, era un fenomeno sociale, e che questi pirati, a modo loro, avevano creato delle società alternative a quelle delle potenze imperialiste dell'epoca ( Inghilterra, Spagna e Francia, ma anche Olanda) In quelle società gli uomini erano liberi, sottoposti al proprio volere e a mutui accordi. Vi era una forma di rozza ma efficace democrazia, per cui il capitano era eletto dalla ciurma e dalla ciurma poteva essere dimissionato, vi era un Quartiermaestro che fungeva da rappresentante sindacale, ed il bottino veniva diviso in parti uguali, salvo accordo, ed in ogni caso le disuguglianze erano molto limitate.
Certo i pirati non erano stinchi di santo, anche se mediamente meno feroci di quanto non venissero dipinti, ma di fronte non avevano nemmeno loro dei gentleman, ma avventurieri, mercanti e soldati al soldo delle più bieche logiche economiche ed imperialiste, commercio di schiavi compreso.
Tutto questo per introdurre Black Sails, una serie che va in onda sui canali AXN di Sky (ma che potete vedervi in streaming)
Black Sails prende un po' ispirazione dall'isola del Tesoro, un po' da alcune figure storiche realmente esistite, per imbastire una trama fatta di intrighi, colpi di scena, storie d'amore e storie d'odio, galeoni da assaltare e roccaforti da difendere. Viene evidenziata la morale dei pirati, il loro egualitarismo e la loro voglia di libertà, ma anche le contraddizioni, la ferocia ed il cinismo: il dover vivere fuori dalla legge e dalla morale comporta un prezzo e gli ideali vengono prima ridefiniti e poi traditi sula base della necessità. Da questo punto di vista, mutate le condizioni storiche, Back Sails ricorda un'altra magnifica serie "Sons of Anarchy", solo con  al posto delle moto le navi, ma la stessa voglia di vivere a tutti i costi la propria vita, costi quel che costi.
Perciò l'aristocratico capitano Flint, il furbo e giovane John Silver, il feroce Vane, la bella e decisa Eleanor, l'intrigante e manipolatrice Max, il cialtronesco Jack Rakam e tutti gli altri, forse non vorremmo averli come amici, ma di certo ci affascinano e ci intrigano come pochi altri.
Perché alla fine, il nostro sogno, che rimarrà tale, è quello di issare le vele e navigare verso il mare infinito...



lunedì, gennaio 19, 2015

Dimagrire è semplice (basta non seguire i consigli ufficiali)

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L’inserto salute di La Repubblica è un giornale umoristico, quasi satirico.
Si tratta di una satira e di un umorismo del tutto involontario, ovviamente, ma proprio per questo molto divertente. Un giorno pubblicano un lungo articolo che è semplicemente una pubblicità dei medicinali anticolesterolo, provati ormai del tutto inutili e molto probabilmente anche molto dannosi, ritirano fuori le vecchie teorie ormai quasi del tutto abbandonate dai più grandi cardiologi del mondo del colesterolo alto come indice unico di malattie cardiovascolari. Ed il giorno dopo si strappano i capelli perché leloro diete non funzionano
Qualche giorno fa parlano di sovrappeso ed obesità dichiarando che “i rimedi sembrano inefficaci” e “Non si sa come fermare l’epidemia di obesità”
In realtà avrebbero dovuto scrivere “i  rimedi che vi abbiamo consigliato fino ad ora sono inefficaci e dannosi” e “noi non vogliamo ammettere di non saper fermare questa epidemia che noi stessi abbiamo provocato”
In realtà c’è un modo molto semplice per perdere peso o non assumerne troppo. Fare esattamente i contrario di quello che gli apologeti delle diete Low-fat (a basso contenuto di grassi) e quindi High carb (ad alto contenuto di carboidrati) consigliano di fare: mangiare  più grassi (e proteine) e meno carboidrati. E’ quello che ho fatto io (e molti altri milioni di persone) con risultati eccellenti. Diminuzione del peso (nel mio caso oltre 10 kg in 6 mesi corrispondenti al 12% del peso di partenza) Miglioramento della pressione sanguigna, miglioramento del sonno e del riposo, maggiore energia, miglioramenti nella pelle, nell’umore, Nel funzionamento dell’intestino, e pare anche nei valori ematici.
Infatti quello che conta realmente non sono gli astratti modelli matematici su cui si basano questi signori, ma come realmente funziona il nostro corpo. IL nostro corpo, quando si tratta di cibi, funziona grazie ad un meccanismo che si chiama metabolismo. Il metabolismo è quella cosa per cui qualche fortunato può mangiare quello che vuole e quanto vuole, e a malapena mette su un etto, mentre un altro si conta le calorie, fa lunghi e massacranti digiuni, sta pure a digiuno, e se butta giù due chili è un miracolo, ma molto probabilmente appena mollerà un attimo li riprenderà con gli interessi. Non è però solo questione di sfortuna o di geni: è questione di cosa mangiamo.
Ciò che mangiamo si chiama macronutrienti (poi esistono i micronutrienti). I macronutrienti si dividono in tre categorie: carboidrati (detti volgarmente zuccheri) grassi (che sono perlopiù di origine animale, e proteine (di origine animale o vegetale). Secondo la vecchia scuola i grassi erano da evitare ed erano la cosa che faceva ingrassare. E’ ovvio, mangi grassi diventi grasso. Punto.Esisteva anche una giustificazione scientifica di questo. UN grammo di grasso contiene 9 calorie, un grammo di zuccheri o di proteine 4. Quindi se mangi 100 grammi di grassi assumi 900  calorie mentre se mangi 200 grammi di carboidrati e proteine ne assumi “solo” 800. Quindi bisogna evitare di mangiare i grassi.
Non è così. Non è così perché il nostro corpo non funziona secondo questi principi matematici. Il nostro corpo funziona secondo altri principi. Studi nati già negli anni 30 in Germania ed Austria e poi ripresi negli anni 90 (addirittura!) hanno dimostrato cose molto diverse. Il nostro corpo non riesce ad utilizzare gli zuccheri,ma sa utilizzare motlo bene i grassi, non si sa perché, ma è così.
Allo stesso modo in cui il nostro corpo assume quasi completamente le proteine contenute nelle carni e nei cibi di origine animale mentre stenta ad assumere quelle contenute nei cibi di origine vegetale. (circa 90% contro 20%, che è poi la ragione per cui le diete vegetariane e vegane sono sconsigliabili) il nostro corpo utilizza bene i grassi, ma molto male gli zuccheri. Questi non vengono utilizzati, se non in minima parte, come fonte di energia, ma vengono immagazzinati nel fegato e pancreas o nel corpo in forma di adipe. Mangiare quindi un eccesso si carboidrati e zuccheri produce inevitabilmente o quasi nel migliore dei casi sovrappeso ed obesità, con tutte le conseguenze del caso (tra cui allergie, ipertensione ed infarto) e nel peggiore diabete e cancro.
Viceversa mangiare i grassi permette al corpo di sfruttarli come fonte di energia, e questi vengono quindi bruciati (ovviamente dipende dalla quantità di grassi ingeriti e dal fatto di fare o meno una certa quantità di attività fisica) In sostanza, se non si esagera con il mangiare, ci si muove un poco, e si tagliano zuccheri a favore di grassi e proteine (i grassi sono necessari anche all’assorbimento delle proteine e al funzionamento dei reni, per questo proteine vegetali o solo carni bianche e magre non sono consigliabili oltre una certa dose)
La spiegazione di tutto ciò è tutt’altro che esoterica. L’uomo ha vissuto per migliaia, anzi milioni di anni (circa 2 milioni) mangiando in modo molto diverso da quello attuale. L’uomo cacciava, pescava, e raccoglieva frutta e ortaggi o radici che trovava in giro. Una dieta del genere era basata evidentemente su molte proteine, tantissimo grasso, e pochi carboidrati (solo quella della frutta, sostanzialmente) Gli studi condotti già un secolo fa su popolazioni “primitive,” quali Masai, Indiani d’America, Esquimesi e Maori mostravano come questi popoli non soffrissero delle malattie di cui oggi soffre l’uomo moderno, quali infarto e tumore, oltre che il sovrappeso, e difatti vivevano molto più a lungo (fatte salve le morti per violenza o mancanza di medicine, ovviamente più alte che nei paesi civilizzati e ricchi),
Nei titoli dell’articolo si accenna al fatto, che poi non viene spiegato, che gli immigrati arrivano sani e si ammalano qui. Evidentemente a casa loro mangiano in modo più naturale, più grassi e meno zuccheri.
Poi arrivano qui, dove l’industria alimentare offre scorpacciate di cibo “per una dieta sana e corretta” piena di cerali, legumi e soprattutto zuccheri, dove i nutrizionisti e medici compiacenti (con l’industria alimentare) divinizzano i carboidrati sostenendo che almeno il 50%-60% di ciò che mangiamo deve essere tale, e si ammalano. E chi li ha fatti ammalare (insieme agli italiani) scrive queste cazzate sui giornali, cercando di nascondere la testa nella sabbia.
Non ci credete? Pensate che i carboidrati non abbiano a che vedere con l’obesità? Basta guardare la cartina pubblicata proprio su quelle sciagurate pagine: le regioni più colpite dall’obesità sono le regioni meridionali, quelle meno colpite le settentrionali e quelle meno colpite in assoluto sono Val d’Aosta e Trentino AltoAdige, zone dove non credo seguano alla lettera la dieta mediterranea ma dove probabilmente mangiano meno pasta e pane e pizza e più carne e burro.
Negli ultimi trenta/quarant’anni è crollata la spesa per carni (soprattutto rossa) formaggi e uova, le cose che fanno “male” mentre è aumentata la spesa per cereali (cioè farinacei di vario tipo) e altre cose che “fanno bene”. E contestualmente è aumentato il peso degli italiani ed i loro problemi di salute.
Mangiare meno carboidrati e più grassi e proteine e fare movimento, e non seguire la pubblicità occulta ed il pensiero convenzionale, questa la soluzione,molto semplice, my friends.

Ps
La cosa è ancora più evidente negli USA, dove, da quando è stata emanata la SAD (standard american Diet) i risultati sono stati effettivamente sad (cio+ tristi) gli obesi sono raddoppiati in 20 anni(1980-2000) passando dal 15 al 31%, per poi salire al 35% nel 2010 (rallentamento dovuto probabilmente all’avanzare delle Lowcarb diet). Un vero disastro a conferma che il governo, meno caccia il naso negli affari dei cittadini, meglio è.

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