sabato, marzo 15, 2025

Sulla manifestazione proUe e Pro Guerra del 15 marzo

Oggi 15 marzo 2025 è stata convocata attraverso una modalità stravagante una manifestazione che si presenta pro UE, contro le due "autocrazie" di Trump e Putin (due politici che hanno vinto le elezioni in modo netto e innegabile nei loro rispettivi paesi) proprio nel momento in cui la UE si cala l'elmetto sulla fronte e, di fronte all'inevitabile fallimento della guerra dichiarata silenziosamente contro la Russia con l'intento non nascosto di distruggerla e dividerla in tanti staterelli impotenti, dichiara la "necessità" di riarmarsi, fa saltare il tetto di spesa per riconvertire l'economia europea ad una economia di guerra. 

Ovviamente questo verrà fatto a danno della spesa sociale.  Grottescamente è la sedicente sinistra italiana, ormai da 30 anni propugnatrice della orribile dittatura tecnocratica della Ue ad essere l protagonista di questa patetica e orrida "manifestazione" Che sia un giornalista di "sinistra" sostenuto dal suo giornale anch'esso sedicente di sinistra fa capire la deriva pericolosa a cui ci siamo avviati da ormai diversi anni, in particolare negli ultimi 5 anni. 

Per capire questa svolta mostro questo college che qualche benemerito ha pubblicato su X

 
 

 Come si vede viene pubblicata praticamente in contemporanea questa "notizia" sempre praticamente con le medesime parole. Ma la notizia è vera o falsa? Bene basta una verifica, (che per il momento possiamo ancora fare)per sapere che questa notizia grottesca rientra nelle fake news.

Ciò che è successo è il seguente:  durante le celebrazioni del 8 marzo giornata internazionale della Donna lavoratrice (che in occidente è diventato una festa misogina della donna borghese) sono state distribuite da parte della donne del partito di Putin delle mimose e sono stati regalati degli elettrodomestici alle madri dei soldati su richiesta delle stesse. Nel villaggio di Polyarnie Zoie ad una donna è stato regalato un tritacarne su richiesta della stessa donna. Ecco che, dal momento che il termine "tritacarne" è stato utilizzato per descrivere la tattica militare delle truppe russe, questo gesto di carattere pratico diventa un simbolo di "propaganda" o non si sa che cosa, le militanti diventano Putin i i generali russi, ed il tutto viene servito come piatto del giorno della propaganda di guerra della "europa democratica" per creare quei 5 minuti di odio stile 1984 di Orwell.

Questo esempio mostra come il "quarto potere" (e il quinto il sesto ed il settimo) si sia trasformato da un potere che doveva controllare gli altri tre (legislativo, giudiziario ed esecutivo) in una cassa di risonanza di questi, oltre che degli interessi capitalistici monopolistici.

Al cittadino europeo ed italiano non rimane possibilità di essere informato correttamente, se non ricorrendo alla controinformazione su Internet, che non a caso è sotto il mirino della commissione europea e dei politici più ortodossi nella propaganda e nel sostegno della nuova dittatura tecnoeuropeista.

I giornalisti sono talmente schierati che addirittura si sostituiscono ai politici anche nella convocazione delle manifestazioni, dimostrando quindi di non essere dei guardiani a difesa della opinione pubblica che vigilano perché i governi non abusino del loro potere, ma che invece sono passati alla controparte, addirittura sostituendosi ad essa. Il giornalista o meglio i media ufficiali, creano le politiche che l'opinione pubblica deve seguire e a cui si deve sottomettere obbediente, altrimenti scatta la fase due della propaganda, l'etichettatura nelle liste dei cattivi e l'ostracismo dei media, fino alla vera e propria persecuzione (vedi i casi di Visione TV e di Andrea Lucidi ed altri)

La manifestazione di sabato 15 quindi si iscrive all'interno di un progetto di dittatura tecnocratica, una dittatura della nuova classe dominante, che non trae il suo potere dal controllo dei mezzi di produzione, ma dal possesso della tecnica e della competenza, quella di governo, quella "scientifica" e quella informativa. Questa manifestazione, con poche e scontate adesioni, e moltissime defezioni (praticamente tutto L'Anpi ha preso le distanze e moltissimi sindacalisti di base) rappresenta, nei fatti, un tentativo di salvare la UE dalla irrilevanza a cui si è condannata con la politica di appoggiare gli USA nella guerra per interposta persona. 

I vertici della UE, guidati dalla inutile, irresponsabile e criminale Von Der Leyen, hanno deciso di continuare ad appoggiare l'ucraina e contrastare la Russia anche dopo la sua inevitabile sconfitta e dopo che sarà raggiunto un accordo fra le parti. Questa folle politica che rieccheggia quella del terzo Reich nazista (è forse un caso che sia la Germania a tirare le fila del riarmo) dovrebbe portare al riamo della intera Unione Europa, in vista di un improbabile "esercito europeo, che servirebbe in realtà per reprimere i popoli europei, se per caso dovessero scegliere qualche leader non allienato (come in Romania).

Il tutto a spese di sanità, scuola, pensioni e lavoro, quelli che dovrebbero esser i temi di una sinistra che sia minimamente tale.

E' probabile che la manifestazione si traduca in un sostanziale flop, ma questo riveste poca importanza . I giornali compattamente diranno che è stato un successo, e verrà giocato sul piano politico  facendo credere che gli italiani seguono la Ue ed il governo Meloni, che di fatto uscirà rafforzato, grazie alla dabbenaggine della sedicente opposizione. 

Per questo vi è  la necessità che chi è dalla parte della convivenza pacifica fra i popoli, che sa bene che la guerra è un mezzo per dividere i popoli, opprimerli, e sfruttarli aumentando il profitto derivante dalla vendita di amri, e si oppone alla nuova dittatura tecnocratica, si mobiliti e faccia sentire la sua voce.

domenica, gennaio 19, 2025

La distopia scientista

 Lo scientismo è la credenza che la scienza o ciò che viene identificato come Scienza sia infallibile, che la Scienza possa dare facili e definitive spiegazioni e soluzioni a tutti i problemi.
Questo tipo di perversa ideologia è sempre stato la base per la tentazione o la giustificazione di un futuro governo degli Scienziati, una utopia tanto affascinante quanto pericolosa.
Affascinante perché prospetta la possibilità di un governo che non sarebbe governato da interessi particolari, o in cui ci sarebbe sempre la possibilità dell’errore o della corruzione, ma in base a dati oggettivi che quindi produrrebbero decisioni oggettivamente “giuste”, e che quindi non potrebbero non fare il bene dell’Umanità nel suo complesso.
Pericolosa per alcune ovvie ragioni: la prima è che la Scienza non è affatto una materia perfetta, e gli scienziati non sono affatto essere  superiori immuni da tutti i difetti che hanno da sempre caratterizzato l’umanità, ovvero l’interesse personale, il conformismo, la codardia, l’ambizione e, diciamolo pure, la stupidità. Nella realtà la stragrande maggioranza delle ipotesi scientifiche risultano, presto o tardi, sbagliate, e devono essere modificate. Inoltre non vi è praticamente mai un consenso scientifico su alcuno argomento, e, anche qualora questo sia stato raggiunto, non significa che lo sia per sempre. Sono stati assegnati premi Nobel a scienziati le cui importantissime scoperte sono poi state confutate alcuni anni dopo.
In sostanza è pura utopia pensare che la Scienza sia esatta e gli scienziati abbiano sempre ragione.
Peggio, è ingenuo fino alla stupidità pensare che essi non siano corrotti o corruttibili, o che non siano narcisisti e che , quindi, perorino le loro idee anche quando queste vengono smentite.
Una politica creata dagli scienziati sarebbe anche contraddittoria, perché la Scienza e la Politica sono due cose ben distinte e del tutto opposte. La Scienza è descrittiva, mente la Politica è prescrittiva. L’una dice come stanno le cose, l’altra come dovrebbero state le cose. La Scienza è anche amorale e avalutativa , mentre la politica è ideologica per definizione, quindi si basa sui valutazioni di carattere morale, ovviamente del tutto soggettive.
Di fatto sono due cose del tutto inconciliabili da loro,  e la provadi questo è rappresentata dal fatto che quando la Politica si è interessata alla Scienza, l’ha sempre piegata ai suoi scopi, compiendo dei disastri.
Infine una società governata dagli scienziati o in nome della Scienza sarebbe un sistema assolutamente totalitario, in cui le decisioni politiche non potrebbero essere messe neppure lontanamente in discussione, ma dovrebbero essere applicate senza alcuna obiezione. Le obiezioni sarebbero in effetti sbagliate per definizione, perché contrarie alla Scienza.
Quindi chi obietta farebbe per definizione una “disinformazione”, e sarebbe, nel migliore dei casi, un ignorante non degno di poter esprimere neppure un’opinione, nel peggiore una persona malvagia che perora la causa di qualche nemico pubblico che trama nell'ombra.
Se pensiamo che questo tipo di Distopia è già in atto, e ha portato alle politiche censorie sui social, giornali e televisioni, e a quel tipo di ideologia perversa che mischia “buonismo” e scientismo, e che quindi si pensa perfetta, capiamo l’urgenza di demistificare queste teorie e questo modo perverso ed ideologico di pensare, e riportare la razionalità ed il vero approccio scientifico, che si basa sul dubbio, sulla verifica delle ipotesi e sulla libertà di pensiero.

domenica, dicembre 01, 2024

Gli inverni a Milano negli ultimi 30 anni. Una verifica

 Si dice che gli inverni siano sempre più caldi. Ho verificato prendendo i dati degli inverni di Milano a partire dalla stagione invernale 1994/95 fino all'ultima 2023/24. Sono esattamente 30 anni. 

Ho fatto la media di ogni quinquennio. riporto di seguito i risultati

95-99              5,0 

2000-2004     5,1 

2005-09         4,5 

2010-14         3,9 

2015-19         4,8 

2020-24         5,5 

Come si vede le temperature non sono cambiate di molto ma colpisce il calo fino al 2013-14, non compatibile con la teoria del riscaldamento dovuto ad emissioni, che dovrebbe invece risultare in un costate e significativo aumento delle temperature. L'ultima decade ha visto un ritorno alle temperature medie della fine anni 90, in particolare l'ultimo quinquiennio.

Analizzando questi dati si nota che questo è dovuto soprattutto agli ultimi 2 inverni e in particolare mesi di febbraio, molto più caldi del passato. Sarà interessante vedere cosa succederà nei prossimi 5 anni.

Quest'anno si parla di inverno più freddo, ma deciderà molto febbraio.

venerdì, novembre 29, 2024

La finta emergenza del "patriarcato" e i suoi veri scopi

 Di recente c'è stata la Giornata contro la violenza sulle donne. Sensibilizzare su questo problema è importante, e di questo problema ho parlato anni fa in questo Post.

Il problema della violenza sulle donne, esiste, e va combattuto. Quello che non esiste è la categoria del "patriarcato" concetto decisamente superato sul piano storico, e che viene usato a pene di segugio non soltanto dalle rappresentanti del femminismo più estremo (per la grandissima parte lesbiche fanatche che odiano gli uomini a prescindere) ma anche da certi omaruncoli "di sinistra" che ragionano a slogan.

Secondo il dizionario della lingua italiana il Patriarcato è organizzazione familiare in cui l’individuo più anziano di sesso maschile è a capo della famiglia, detiene l’autorità e la proprietà e in cui la trasmissione di beni e diritti avviene secondo la linea maschile. Questo potere dovrebbe essere assoluto, altrimenti non potrebbe definirsi tale. In realtà anche nella società patriarcale la donna aveva il suo regno, rappresentato dalla cura della casa e dalla educazione dei figli. 

Il Patriarcato è, quindi, una forma sociale e famigliare della società contadina, e ovviamente con l'arrivo della società industriale e postindustriale, è inevitabilmente andato in crisi per poi sparire. Non solo non esiste più la famiglia patriarcale, ma ormai non esiste più o quasi la famiglia. Questo almeno fra i nativi italiani ed europei, lo stesso non si può dire,  o almeno non sempre, di persone provenienti da altri paesi, in particolare quelle di cultura islamica.

Le donne che hanno posizioni di potere sono tantissime, dalla Meloni alla Schlein, alla Von der Leyen alla Lagarde, alla Harris alla Clinton più le varie leader dei paesini dell'Est al servizio dell'imperialismo americano. Per non parlare di donne di affari, celebrità ed influencer, come Chiara Ferragni, o Madonna ad esempio. L'esistenza di questa società patriarcale è quindi, allo stato attuale dei fatti, un puro MITO.

Per dimostrare l'esistenza del Patriarcato (che viene confuso con il maschilismo, che esiste, come esiste appunto il femminismo, e sono estremismi da rifiutare) si tira in ballo gli omicidi di donne, chiamati "femminicidi" affermando che ci sarebbe una emergenza (e ti pareva...)

Già qua siamo di fronte ad una mistificazione, poiché i femminicidi sono solo gli omicidi di donne perpetrati per ragioni esclusivamente di "genere" ovvero in sostanza gelosia. andrebbero esclusi quindi i delitti economici,compresi quelli in ambito famigliare (se avveleno mia sorella per prendermi l'eredità non è un femminicidio) ma anche i casi di suicidio/omicidio, o in cui viene ucciso tutto il nucleo famigliare.

Gli omicidi in Italia sono in calo da anni,  sia quelli con vittime uomini, sia con vittime donne

La mortalità per omicidio (non femminicidio) tra le donne è di 0,26 su 100.000. perlopiù donne anziane sopra i 65anni

Le studentesse della facoltà romana de "La sapienza" (che io rinominerei l'Ignoranza) che hanno manifestato lo scorso anno con lo striscione "vorremmo non morire prima di laurearci" hanno più o meno le stesse probabilità di morire per un fulmine che per un "femminicidio" (20 morti all'anno, senza discriminazioni).

Vediamo però i dati dell'ISTAT in riferimento al 2023

Nel 2023 si sono verificati 334 omicidi (+3,7% rispetto al 2022): 117 donne e 217 uomini. L’aumento ha riguardato soltanto le vittime di sesso maschile (+10,7% rispetto al 2022), mentre le donne uccise sono diminuite (-7,1%).
Nell’ultimo anno sono aumentati di un punto percentuale i casi in cui è noto l’autore dell’omicidio (dall’88,5% all’89,5%). Nei casi in cui si è scoperto l’autore, l’88,9% delle donne e l’80,6% degli uomini sono vittime di un omicida uomo.
Le vittime sono in prevalenza cittadini italiani (74%), per il 26% stranieri.
Il 94,3% delle donne italiane è vittima di italiani, il 43,8% delle donne straniere di propri connazionali.
Sono 63 le donne uccise da un partner o un ex partner, quasi tutti (61) sono uomini. A livello europeo nel 2022 l’Italia ha il tasso di omicidi più basso.

Il primo paragrafo smentisce il fatto che esista una emergenza, visto che i casi sono in calo rispetto all'anno precedente, al contrario degli uomini.

Nel secondo paragrafo si dice che gli assassini sono quasi sempre uomini ma questi ammazzano senza discriminare sia persone del loro genere che dell'altro genere, Tra l'altro se l'80,6% per cento degli uomini sono vittime di altri uomini, significa che il 20% quasi è ucciso da una donna. Si tratta di circa 40 casi all'anno. Ovvero molto vicino al reale numero di vittime reali di femminicidio, stimato fra i 40 ed i 70 all'anno.

Infine si chiude dicendo che a  livello europeo nel 2022 l’Italia ha il tasso di omicidi più basso.

Quindi sulla base di questi dati, possiamo affermare che in Italia vi sia il Patriarcato che si esprime attraverso un aumento dei casi di femminicidio a tale livello di poter rappresentare una emergenza su cui intervenire come priorità, come affermato da taluni politicanti e giornalisti?

Ad ognuno la sua risposta, per me direi proprio di no.

Siamo di fronte alla solita finta emergenza, agitata per distrarre dai veri problemi (Pace, lavoro, dignità sociale e sicurezza), per dividere la società in false contrapposizioni distruggendo il tessuto sociale e la solidarietà di classe, che è poi la metodologia di governo della tecnocrazia, che sta imponendo la sua dittatura "liquida" in tutto l'Occidente.


sabato, novembre 02, 2024

La dittatura dei "buoni" ovvero il nuovo fascismo

 Il buonismo non è essere buoni, avere semtimenti di altruismo, o empatia per chi soffre.

Il buonismo è pensarsi buoni. Se noi siamo buoni i nostri fini sono buoni, anche se raggiungere tali fini includesse la guerra, il genocidio,  la dittatura, il fallimento economico o lo sterminio per fame o pandemia di milioni o miliardi di persone.

Figuriamoci un poco di censura, limitazioni della libertà di spostamento o di parola, o brogli elettorali.

E quindi abbiamo i casi del Venezuela, della Moldavia e della Georgia, in cui i "buoni" siano essi fascisti, imperialisti, "democratici"euopeisti o antirussi, devono per forza vincere le elezioni, costi quel che costi. E quindi si ricorre a tutti i trucchi del genere, alle pressioni esterne, alla diffusione di sondaggi e notizie false, a denunce basate sul nulla. I buoni sono buoni per definizione, e hanno sempre ragione, anche quanto hanno torto.

In tutto ciò la democrazia non conta nulla perché se vincono i "cattivi" che siano in Liguria o in Georgia, è perché ci sono stati dei brogli oppure perché l'elettore è un imbecille, che non merita il diritto di voto, che va riservato solo ai "buoni" e ai loro sicofanti.

E così in USA a vincere dovrà essere per forza Kamala Harris, per quanto sia una politica mediocre, scelta dai finanziatori quasi in scadenza per la palese impresentabilità di Biden, e che ha condiviso con il presidente uscente una politica economica disastrosa sul piano interno, e una politica guerrafondaia sul piano estero. E questo a prescindere dal fatto che il rivale non sia affatto migliore.

Le celebrità si sono schierate compattamente con la Harris, Lenoardo di Caprio, BEyoncé e Jennnifer Lopez lo hanno dichiarato in comizi affollati, manco fossero dei politici.

La lopez ha affermato che "con la Harrisi vincono i buoni" rendendo esplicita l'ideologia buonista.

Tutti e tre, curiosamente (ma non troppo) sono coinvolti nello scandalo Puff Diddy, una ignobile storia di droga, stupri, violenze, pedofilia e ricatti che rischia di travolgerne le carriere. 

Eppure loro sono i buoni, fateli vincere, per carità, che altrimenti non potranno più sguazzare nell'oro.

Se a vincere devono essere solo i buoni, ne deriva che non esiste più una libertà di scelta da parte dell'elettore, a cui peraltro viene negata la libertà di essere informato correttamente.

Il buonismo è quindi la più formidabile sfida alla democrazia ed alla libertà, il volto nuovo dell'eterno fascismo.

sabato, ottobre 19, 2024

Sconsigli cinematografici per Halloween

COn l'avvicinarsi di Halloween (che in Italiano poi si dice Ognissanti) e l'uso di vedere film Horror o presunti tali, fioccano i consigli di veri o presunti esperti per passare la serata o le serate in allegra o per meglio dire mortifera compagnia di un qualche film Horror. Bene, andrò controcorrente anche questa volta e vi darò un breve ma sapido elenco di film che sconsiglio, film che mi hanno deluso o fatto letteralmente cagare ( e non per la paura ma per la pessima qualità cinematografica). NOn colpirò nel mucchio, non parlerà male di film magari scombussolati ma fatti in buona fede e con risibili budget, sarebbe troppo facile, e molto da snob. Mi sembra più utile ed onesto colpire film strombazzati da critica (ma esiste ancora?) e certo pubblico come "capolavori" o roba del genere, ed in realtà molto lontani dall'esserlo. Ecco quindi l'elenco in ordine di importanza (non di bruttezza)

 1) Invisible Man Che sia una cacata lo fa già capire che non abbiano tradotto il titolo. Ci voleva tanto a scrivere "l'uomo invisibile"? IN realtà forse ha senso che non l'abbiano tradotto, difatti il film non è su un uomo che diventa invisibile, per via di un esperimento andato a male o viceversa fin troppo bene. Difatti il film parla di una donna, fin troppo visibile e petulante, che scappa da un uomo, ovviamente il solito maschio tossico, a cui capita pure di essere un genio della scienza. Questo genio ha inventato una tutina che lo rende invisibile (non si sa bene sulla base di quale principio, la cosa non interessa minimamente regia e sceneggiatur) ma al posto di sfruttare economicamente e professionalmente tale scoperta (insomma potrebbe vincere un Nobel e ricevere miliardi come piovesse) perde il suo tempo dietro la donna di cui sopra (detto fra di noi, non propriamente una bellezza incredibile, anzi). L'inizio del film in realtà non è male, e si è indotti a pensare che l'uomo invisibile esista solo nella mente sconvolta della protagonista. Sarebbe stato un film effettivamente più interessante, ma ad un certo punto la trama scivola verso qusta storia insensata di stalking e molestie sempre più esagitate, il tutto condito con buchi di sceneggiature in cui passerebbe l'astronave di Star Trek, fino al finale "liberatorio" e vendicativo in cui la "nostra" scanna il cattivo (e sopratutto stupido, seppure geniale) maschio tossico. Se si paragona questo filmetto a "l'uomo senza volto" piccolo quanto misconosciuto capolavoro, si nota la mediocrità. I temi affrontati dal precedente, che non erano soltanto la personalità narcisista e aggressiva del protagonista, ovvero lo scienziato che diventava invisibile (ma sul serio, mica una tutina!) ma i rapporti malati fra scienza, ricerca militare, politica e denaro. Tutte cose che qui non ci sono perché evidentemente non interessano.

 2) Barbarian Altro film misandrico femminista e quindi debitamente sopravvalutato. Il film non parte male, e per una mezz'oretta scarsa crea una certa sensazione di disagio e tensione, ma è proprio quando l'azione parte che il film crolla via via. La storia è quella di una ragazza che prende in affitto un alloggio per motivi di lavoro in una parte abbandonata della città. Il momento clou che segnala il crollo della trama è quando viene introdotto il personaggio maschile, che è il ritratto di come è l'uomo medio secondo la femminista media lesbica e misandrica. Violentatore, inetto, bugiardo, incapace e pure codardo. E bruttino e mammone, per giunta. Il film a questo punto diventa una tiritera sul maschilismo tossico, la trama deraglia sempre di più verso delle assurdità e contraddizioni, che sarebbero anche accettabili in un film che fosse fatto solo per divertire attraverso i meccanismi della paura, ma qui diventa solo noioso e imbarazzante.

 3)Revenge Film che avrebbe potuto essere un onesto B.movie, ed invece è un disonesto C.movie. Come si capisce fin dal titolo questo è un film del filone "revenge" ovvero quel filone il cui capostipite è considerato I spit on you grave, film Maledetto degli anni 80, in cui una ragazza violentata e seviziata fino alla morte (apparente) torna per ammazzare ad uno ad uno i suoi aguzzini. Nel remake del 2010, la storia era credibile, la ragazza una scrittrice che viveva in una casa isolata e veniva presa di mira senza che lei avesse colpa alcuna da un gruppo di bulli guidati dal poliziotto locale. Qui invece la ragazza è una specie di velina, che si propone im modo volutamente sexy e provocatorio, si trova per una battuta di caccia (ma lei non sa sparare un colpo!) con il suo uomo (che ha l'aria di essere un mafioso) in una zona desertica (!)con i tirapiedi del boyfriend mafioso. Uno di questi "fraintende" e la violenta (ma non si vede molto, sarà poi vero?) e allora il boss al posto di menare il suo sgherro, decide di buttare lavelina in un crepaccio, dove ella finisce trafitta da un ramo e data per morta. Ma non abbastanza, perché la ragazza risorge meglio di Gesù Cristo, si trasforma in un Rambo alla ennesima potenza, e nonostante abbia perso qualche litro di sangue (con uno in meno vai in coma, per la cronaca) fa fuori tutti i cattivi. L'unica nota positiva è che l'attrice è una bella ragazza, perà non credo vincerà mai un Oscar... 

 4) Scream 5   Scream è una delle mie saghe preferite. I primi 4 capitoli sono tutti, chi più chi meno, gradevoli e riusciti, persino il terzo assicura momenti di pura gioia cinematografica e divertimento e sano splatter. La formula è nota ma non per questo molto facile da imitare. Citazionismo, ironia e molto splatter. E sono proprio questi gli elementi che mancano quasi totalmente nel racconto. Il film è alquanto noioso, invita agli sbadigli più che ai salti, la conta dei morti è scarsa, nella prima scena di tutti i film della saga morivano almeno due persone, Qui la ragazzina sfilettata (la bravissima Jenna Ortega, qui decisamente sottotono) se la cava con qualche graffio nonostante l'abbiamo vista massacrata di coltellate. Il  citazionismo è limitato ad uno spiegone del tutto inutile dove ci viene spiegato che stiamo guardando un requel, quasi a chiedere allo spettatore di non essere troppo severo nel giudicare la ciofeca che sta vedendo. Altro elemento distintivo di tutti i precedenti film era l'importanza di polizia e mass media. Non a caso tra i personaggi ricorrenti della saga vi erano una giornalista d'assalto (Courtney Cox) ed un poliziotto debitamente imbranato (David Arquette) che qui viene eliminato prontamente. Giustamente, perché degli omicidi fra teenager attirerebbero l'attenzione di media e polizia. Qui pare invece che a nessuno importi e ai poliziotti viene riservata la parte della carne da macellare (forse in onore del Defund the police che in quel momento andava di moda). Ma la cosa peggiore è la scelta della protagonista, che sarebbe la figlia di uno dei killer del primo film (?) e alla quale quest'ultimo comparirebbe in sogno/allucinazione come già in "Dexter". Peccato che in Dexter il protagonista abbia conosciuto il padre, che è stato il suo mentore e lo abbia reso quello che poi diventerà. Ma la ragazza (Melissa Barrera)  ha saputo del suo vero padre soltanto a 13 anni di età, lui era morto, quindi la cosa è impossibile e insensata. Se si copia almeno bisognerebbe copiare bene. Ma sono cose che la Ai non sa fare... Per fortuna il successivo Scream 6, pur portandosi dietro parte delle sciocchezze di questo filmetto sconclusionato, riesce a trovare nuovo sangue ed è almeno girato bene con alcune scene effettivamente degne della saga ed una trama decente. 

5) Totally Killer Parlando di Scream il passaggio a questo altro filmetto pare obbligatorio. Difatti TK pare essere un "Omaggio" proprio a Scream, oltre che ad Halloween, ma il film più saccheggiato dagli sceneggiatori (coadiuvati quasi di sicuro da un abbondante dose di AI) è Ritorno al futuro, di cui è una (involontaria) parodia condita di Woke, ma soprattutto incompetenza. La protagonista è una ragazzetta che prenderesti a schiaffi dopo 2 minuti di film e dopo 20 ti auguri venga fatta a pezzi il più presto possibile, e viene catapultata nel passato da una macchina del tempo costruita da una sua amica di 16 anni (mica un boomer maschio di 50 anni qualsiasi!)IL film vorrebbe essere ironico, ma è solo noioso in modo esagerato, e arrivare alla fine è un vero sacrificio

 6) Wrong Turn (2020) NOn si tratta del film originale, che anzi consiglio, ma di un inutile remake. L'originale ti portava fin dalle prime inquadrature dentro un incubo, seppure la storia non fosse originalissima (riprendeva le colline hanno gli occhi, però in meglio) si parlava delle conseguenze degli esperimenti sulla popolazione locale. I protagonisti erano però tutti bianchi ed eterosessuali, e questa cosa oggi proprio non va bene. Ecco che nel remake il regista per mezz'0ra non si preoccupa di creare una storia horror, ma solo dipresentare i "protagonisti" che sono sempre in 6 ma questa volta sono 4 maschietti e 2 solo femminucce. Si tratta anche qui di 3 coppie, quindi una non può essere che gay (ma qualche single no?) una è mista (lui nero lei bianca) e l'altra è tutta bianca. E qual è fra queste quella che è presentata sotto la migliore luce? ovviamente quella mista: lei ha ben due lauree e pure sa cambiare la ruota della macchina (vi è un incidente stradale solo per far darci questa preziosa informazione, nell'originale questo episodio era l'inizio dell'incubo)Lui invece lavora a gratis nel settore dell'energia rinnovabile perché "voglio cambiare le cose". Risate pesanti a questa affermazioni. Le rinnovabili sono il posto dove si fanno più soldi,altro che "cambiare le cose"! I due ragazzi della coppia bianca sono presentati come egoisti, ignorantelli e violenti. Strano eh? Quando poi inizia l'azione la cosa diventa ridicola rapidamente, a tal punto che ho interrotto la visione.

 7) IL rito delle streghe. Inutilissimo e disastroso remake del classico "giovani Streghe" in originale entrambi si titolano The Craft. Ne ho parlato diffusamente QUI e quindi non direi che è il caso di sprecare altri tempo, direi, in breve, che è un perfetto esempio delle differenze che ci sono fra il modo di fare film, magari anche politicamente corretti, di 20/30 anni fa, e quello attuale, in cui non conta più la voglia e la capacità di raccontare storie, ma solo quella di lanciare dei "messaggi" per lo più imbarazzanti. Per fortuna ancora esistono dei film dove si raccontano delle storie con lo scopo di intrattenere il pubblico, magari anche in modo intelligente e, nel caso degli horror, spaventoso, senza doppi fini. Ne parleremo prossimamente.

martedì, ottobre 08, 2024

Guerra e pace: il tradimento vergognoso della sinistra tecnocratica

Tra tutte le oscenità, gli errori e i tradimenti della sedicente sinistra italiana ed europea, quello che mi disgusta di più, perchè non ha nemmno mezzo grammo di giustificazione, è quello sull'argomento della guerra e della pace. Il voto di Carole Rackete, una delle tante bimbeminkia che la sinistra borghese e tecnocratica ha eletto a sua idola negli ultimi anni, a favore dell'uso di armi sul territorio russo, è solo l'ultima goccia di un vaso che ha traboccato da molto tempo. Per entrare brevemente nel merito, va ricordato che l'uso di queste armi può essere fatto solo da personale NATO, si tratta di armi della Nato usate da personale Nato per colpire un altro paese, dotato per giunta di arsenale atomico. Qui non si tratta di pacifismo, si tratta di sempice buon senso, buonsenso che alla tecnoburocrazia UE manca (da tempo...) e manca anche alla servetta Rackete, La servetta ha giustificato la decisione con lo slogan infantile (tipico delle bimbeminkia sinsitrate) che "bisogna stare dalla parte degli oppressi e gli ucraini sono oppressi" dimostrando di non sapere nulla e di non avere capito una beata fava di quello che è successo in Ucraina a partire dal 2014. Alla poverella manca la conoscenza di base sul fatto che dal 2014 c'è im Ucraina un regime sostanzialmente neonazista, che ha bandito i partiti "filorussi" fra cui il Partito comunista ucraino (va ricordato che l'attuale "sinistra" è anticomunista e antimarxista oltre che antilibertaria molto di più di quanto non sia antifascista )che ha bandito la festa della vittoria del 9 maggio (il corrispettivo del 25 aprile)e ha eletto a proprio idolo Stepam Bendera, un ultranazionalista e collaborazionista nazista noto per i massacri di centinaia di migliaia di sovietici, ebrei e anche polacchi. Di recente Reporter sans frontiers ha documentato la presenza di almeno 1000 casi di ostentazione di simboli nazisti nella zona invasa dalle trupe di kiev (che stanno prendendo sonore legnate, tra parentesi). IL regime neonazista di Zelensky ha violato i diritti delle minoranze russe e non solo (ci sono report dell'OCSE e di Amnesty) da anni, ha messo fuori tutti i partiti che non siano filonazionalisti e messo all'indice persino la chiesa Ortodossa Russa, oltre ad aver bandito il russo e imprigionato e ucciso centinaia di oppositori. Quindi ce n'è abbastanza perché chi di dice "di sinistra" e "antifascista" abbia almeno il buon senso non di proporre trattative (per carità, vogliamo andare contro gli interessi di venditori di armi e dell'Impero USa? e poi sappiamo che le armi occidentali sono inclusive e sostenibili...) ma almeno di votare contro ad una follia guerrafondaia. Ma il discorso va al di là delle fesserie di questo o quell'altro esponente della "sinistra" radicale o moderata che siano. IL problema è più generale. La sinistra ha sempre avuto un'anima pacifista, che non era solo un sentire comune, spesso condiviso anche con la "destra" (ebbene sì) ma si basava su una cosa chiamata "internazionalismo proletario" che, detto in parole povere, significava che la patria e la nazione erano sì cose importanti, ma la cosa principale era riconoscersi come nazione del proletariato, degli sfruttati contro gli sfruttatori. Nostra patria è il mondo intero, non significava essere contro la Patria, ma riconoscere l'importanza della patria, per noi ma anche per gl altri, ed estendere il concetto al mondo intero, cessando le discriminazioni e le lotte e le guerre che erano create dalla classe dominante per i suoi fini di dominio. In questo la guerra era il momento clou delle strategie di dominio della borghesia. Mettere i proletari l'un l'altro contro per interessi che non erano i loro. Purtroppo la prima guerra mondiale mandò in crisi questa visione, molti "socialisti" e persino anarchici, si schierarono per la guerra contro gli imperi centrali. Tra di loro c'era anche un certo Mussolini... Oggi, dopo due sanguinose guerre mondiali,e un lungo periodo di pace dove il rifiuto della guerra sembrava cosa ormai definitiva, persino l'Europa sembra travolta dai richiami di guerra. La oscena VOn der Leyen (una nobilastra discendente da nazisti e sotto inchiesta per l'appalto dato alla Pfizer in gran segreto per i "vaccini" a MrnA) vuole trasformare l'economia europea, già stressata da Covid, politiche neoliberiste fallimentari e le follie "green", in una economia di guerra. E la sinistra cosa fa? Si oppone per caso? No, tutt'altro. Il PD italiano è in prima linea fra i sostenitori decerebrati del regime antidemocratico e nazionalista di Zelensky, con livelli di fanatismo degni dei "fascisti" che dicono di combattere ma che in realtà emulano. NOn parliamo poi dei verdi tedeschi, per cui la guerra è persino più importante delle loro menate climacatastrofiste. Contermporaneamente la graziosa Lilly Gruber ci informa che "a sentire le parole patria e nazione gli vieme male" C'è da chiedersi cosa direbbero di tale affermazione il partigiano Pertini e tanti altri illustri nomi della vecchia sinistra, che sapevano distinguere fra l'amore per il proprio paese ed il becero nazionalismo, e che avevano lottato armi in mano contro gli invasori tedeschi e nazisti, e però dicevano chiaramente di svuotare gli arsenali e riempire i granai. L'affermazione della Gruber non ha difatti nulla a che vedere con l'internazionalismo proletario, o con idee di distruggere i confini nazionali all'interno di un progetto rivoluzionario, tutt'altro. Ha a che vedere con il cosmopolitismo, la nuova ideologia con cui la nuova classe dominante tecnoburocratica vuole sostituire sia il vecchio nazionalismo (che alla bisogna può sempre servire, vedi appunto Ucraina ma anche il sionismo esasperato di Israele) che il decrepito e passatista "internazionalismo proletario" di cui nessuno parla più (non è politically correct). Cosa è il cosmopolitismo? IL Cosmopolitismo è ritenersi, o meglio, pretendere, di essere cittadino del mondo. Ma in realtà quello che i "cosmopoliti" moderni intendono per mondo è il "Mondo Occidentale", che non si sa nemmeno bene a cosa corrisponda esattamente (il Giappone è estremo Oriente od Occidente?). Per MOndo Occidentale si intende semplicemente in realtà gli Stati Uniti D'America e i suoi vassalli, dovunque siano. Il Cosmopolitismo non è altro che un modo politicamente corretto per definire l'Impero e i suoi vassalli quindi e corrisponde all'economia globalizzata basata sui mercati finanziari e sulla circolazione di merci, capitali e forza lavoro. Ne deriva quindi, inevitabilmente, che il Cosmopolitismo, non è affatto una versione moderna dell'internazionalismo proletario, ma ne è il suo perfetto contrario e negazione. Da ciò derivano quindi gli atteggiamenti di superiorità culturale, ideologica e politica nei confronti del resto del mondo, tutto quello che non è Occidente e che deve adattarsi alle esigenze e al modo di pensare dell'Occidente (anche quelli più stupidi come l'ideologia Woke, o quelli più catastrofici, come l'ideologia Green). Deriva dal "cosmopolitismo" anche l'immigrazionismo selvaggio che serve da un lato ad avere un esercito di riserva del capitale pronto a lavorare per una paga da fame a scapito degli interessi dei proletari nativi, e dall'altro a sostituire etnicamente lo stesso proletariato in modo tale da distruggere le identità nazionali, sostituendolo con un uomo (o donna o altro) senza patria ma con un'unica patria, quella del capitale globale cosmopolita ed imperialista, e del consumo puro in mano a multinazional del cibo che impongono al pianeta una alimentazione "corretta" basata non sulla tradizione, ma sulle esigenze del capitale globale Cosmopolita, che imporrà un piatto unico per tutti quanti. MA qui entriamo in un discorso molto più complesso, quello che interessa sottolineare è che, anche su un argomento dirimente come la Guerra e la Pace, la sedicente sinistra si proponga come pura portatrice di interessi ed ideologie del tutto opposte a quelle originarie, compiendo l'ennesimo tradimento. E poi si stupiscono se la gente gli preferisce "l'ultradestra"....

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