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martedì, ottobre 08, 2024
Guerra e pace: il tradimento vergognoso della sinistra tecnocratica
Tra tutte le oscenità, gli errori e i tradimenti della sedicente sinistra italiana ed europea, quello che mi disgusta di più, perchè non ha nemmno mezzo grammo di giustificazione, è quello sull'argomento della guerra e della pace.
Il voto di Carole Rackete, una delle tante bimbeminkia che la sinistra borghese e tecnocratica ha eletto a sua idola negli ultimi anni, a favore dell'uso di armi sul territorio russo, è solo l'ultima goccia di un vaso che ha traboccato da molto tempo.
Per entrare brevemente nel merito, va ricordato che l'uso di queste armi può essere fatto solo da personale NATO, si tratta di armi della Nato usate da personale Nato per colpire un altro paese, dotato per giunta di arsenale atomico. Qui non si tratta di pacifismo, si tratta di sempice buon senso, buonsenso che alla tecnoburocrazia UE manca (da tempo...) e manca anche alla servetta Rackete, La servetta ha giustificato la decisione con lo slogan infantile (tipico delle bimbeminkia sinsitrate) che "bisogna stare dalla parte degli oppressi e gli ucraini sono oppressi" dimostrando di non sapere nulla e di non avere capito una beata fava di quello che è successo in Ucraina a partire dal 2014. Alla poverella manca la conoscenza di base sul fatto che dal 2014 c'è im Ucraina un regime sostanzialmente neonazista, che ha bandito i partiti "filorussi" fra cui il Partito comunista ucraino (va ricordato che l'attuale "sinistra" è anticomunista e antimarxista oltre che antilibertaria molto di più di quanto non sia antifascista )che ha bandito la festa della vittoria del 9 maggio (il corrispettivo del 25 aprile)e ha eletto a proprio idolo Stepam Bendera, un ultranazionalista e collaborazionista nazista noto per i massacri di centinaia di migliaia di sovietici, ebrei e anche polacchi. Di recente Reporter sans frontiers ha documentato la presenza di almeno 1000 casi di ostentazione di simboli nazisti nella zona invasa dalle trupe di kiev (che stanno prendendo sonore legnate, tra parentesi). IL regime neonazista di Zelensky ha violato i diritti delle minoranze russe e non solo (ci sono report dell'OCSE e di Amnesty) da anni, ha messo fuori tutti i partiti che non siano filonazionalisti e messo all'indice persino la chiesa Ortodossa Russa, oltre ad aver bandito il russo e imprigionato e ucciso centinaia di oppositori.
Quindi ce n'è abbastanza perché chi di dice "di sinistra" e "antifascista" abbia almeno il buon senso non di proporre trattative (per carità, vogliamo andare contro gli interessi di venditori di armi e dell'Impero USa? e poi sappiamo che le armi occidentali sono inclusive e sostenibili...) ma almeno di votare contro ad una follia guerrafondaia.
Ma il discorso va al di là delle fesserie di questo o quell'altro esponente della "sinistra" radicale o moderata che siano.
IL problema è più generale. La sinistra ha sempre avuto un'anima pacifista, che non era solo un sentire comune, spesso condiviso anche con la "destra" (ebbene sì) ma si basava su una cosa chiamata "internazionalismo proletario" che, detto in parole povere, significava che la patria e la nazione erano sì cose importanti, ma la cosa principale era riconoscersi come nazione del proletariato, degli sfruttati contro gli sfruttatori. Nostra patria è il mondo intero, non significava essere contro la Patria, ma riconoscere l'importanza della patria, per noi ma anche per gl altri, ed estendere il concetto al mondo intero, cessando le discriminazioni e le lotte e le guerre che erano create dalla classe dominante per i suoi fini di dominio. In questo la guerra era il momento clou delle strategie di dominio della borghesia. Mettere i proletari l'un l'altro contro per interessi che non erano i loro. Purtroppo la prima guerra mondiale mandò in crisi questa visione, molti "socialisti" e persino anarchici, si schierarono per la guerra contro gli imperi centrali. Tra di loro c'era anche un certo Mussolini...
Oggi, dopo due sanguinose guerre mondiali,e un lungo periodo di pace dove il rifiuto della guerra sembrava cosa ormai definitiva, persino l'Europa sembra travolta dai richiami di guerra. La oscena VOn der Leyen (una nobilastra discendente da nazisti e sotto inchiesta per l'appalto dato alla Pfizer in gran segreto per i "vaccini" a MrnA) vuole trasformare l'economia europea, già stressata da Covid, politiche neoliberiste fallimentari e le follie "green", in una economia di guerra.
E la sinistra cosa fa? Si oppone per caso? No, tutt'altro. Il PD italiano è in prima linea fra i sostenitori decerebrati del regime antidemocratico e nazionalista di Zelensky, con livelli di fanatismo degni dei "fascisti" che dicono di combattere ma che in realtà emulano. NOn parliamo poi dei verdi tedeschi, per cui la guerra è persino più importante delle loro menate climacatastrofiste.
Contermporaneamente la graziosa Lilly Gruber ci informa che "a sentire le parole patria e nazione gli vieme male"
C'è da chiedersi cosa direbbero di tale affermazione il partigiano Pertini e tanti altri illustri nomi della vecchia sinistra, che sapevano distinguere fra l'amore per il proprio paese ed il becero nazionalismo, e che avevano lottato armi in mano contro gli invasori tedeschi e nazisti, e però dicevano chiaramente di svuotare gli arsenali e riempire i granai. L'affermazione della Gruber non ha difatti nulla a che vedere con l'internazionalismo proletario, o con idee di distruggere i confini nazionali all'interno di un progetto rivoluzionario, tutt'altro.
Ha a che vedere con il cosmopolitismo, la nuova ideologia con cui la nuova classe dominante tecnoburocratica vuole sostituire sia il vecchio nazionalismo (che alla bisogna può sempre servire, vedi appunto Ucraina ma anche il sionismo esasperato di Israele) che il decrepito e passatista "internazionalismo proletario" di cui nessuno parla più (non è politically correct).
Cosa è il cosmopolitismo? IL Cosmopolitismo è ritenersi, o meglio, pretendere, di essere cittadino del mondo. Ma in realtà quello che i "cosmopoliti" moderni intendono per mondo è il "Mondo Occidentale", che non si sa nemmeno bene a cosa corrisponda esattamente (il Giappone è estremo Oriente od Occidente?). Per MOndo Occidentale si intende semplicemente in realtà gli Stati Uniti D'America e i suoi vassalli, dovunque siano. Il Cosmopolitismo non è altro che un modo politicamente corretto per definire l'Impero e i suoi vassalli quindi e corrisponde all'economia globalizzata basata sui mercati finanziari e sulla circolazione di merci, capitali e forza lavoro. Ne deriva quindi, inevitabilmente, che il Cosmopolitismo, non è affatto una versione moderna dell'internazionalismo proletario, ma ne è il suo perfetto contrario e negazione. Da ciò derivano quindi gli atteggiamenti di superiorità culturale, ideologica e politica nei confronti del resto del mondo, tutto quello che non è Occidente e che deve adattarsi alle esigenze e al modo di pensare dell'Occidente (anche quelli più stupidi come l'ideologia Woke, o quelli più catastrofici, come l'ideologia Green).
Deriva dal "cosmopolitismo" anche l'immigrazionismo selvaggio che serve da un lato ad avere un esercito di riserva del capitale pronto a lavorare per una paga da fame a scapito degli interessi dei proletari nativi, e dall'altro a sostituire etnicamente lo stesso proletariato in modo tale da distruggere le identità nazionali, sostituendolo con un uomo (o donna o altro) senza patria ma con un'unica patria, quella del capitale globale cosmopolita ed imperialista, e del consumo puro in mano a multinazional del cibo che impongono al pianeta una alimentazione "corretta" basata non sulla tradizione, ma sulle esigenze del capitale globale Cosmopolita, che imporrà un piatto unico per tutti quanti.
MA qui entriamo in un discorso molto più complesso, quello che interessa sottolineare è che, anche su un argomento dirimente come la Guerra e la Pace, la sedicente sinistra si proponga come pura portatrice di interessi ed ideologie del tutto opposte a quelle originarie, compiendo l'ennesimo tradimento.
E poi si stupiscono se la gente gli preferisce "l'ultradestra"....
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