Il buonismo non è essere buoni, avere semtimenti di altruismo, o empatia per chi soffre.
Il buonismo è pensarsi buoni. Se noi siamo buoni i nostri fini sono buoni, anche se raggiungere tali fini includesse la guerra, il genocidio, la dittatura, il fallimento economico o lo sterminio per fame o pandemia di milioni o miliardi di persone.
Figuriamoci un poco di censura, limitazioni della libertà di spostamento o di parola, o brogli elettorali.
E quindi abbiamo i casi del Venezuela, della Moldavia e della Georgia, in cui i "buoni" siano essi fascisti, imperialisti, "democratici"euopeisti o antirussi, devono per forza vincere le elezioni, costi quel che costi. E quindi si ricorre a tutti i trucchi del genere, alle pressioni esterne, alla diffusione di sondaggi e notizie false, a denunce basate sul nulla. I buoni sono buoni per definizione, e hanno sempre ragione, anche quanto hanno torto.
In tutto ciò la democrazia non conta nulla perché se vincono i "cattivi" che siano in Liguria o in Georgia, è perché ci sono stati dei brogli oppure perché l'elettore è un imbecille, che non merita il diritto di voto, che va riservato solo ai "buoni" e ai loro sicofanti.
E così in USA a vincere dovrà essere per forza Kamala Harris, per quanto sia una politica mediocre, scelta dai finanziatori quasi in scadenza per la palese impresentabilità di Biden, e che ha condiviso con il presidente uscente una politica economica disastrosa sul piano interno, e una politica guerrafondaia sul piano estero. E questo a prescindere dal fatto che il rivale non sia affatto migliore.
Le celebrità si sono schierate compattamente con la Harris, Lenoardo di Caprio, BEyoncé e Jennnifer Lopez lo hanno dichiarato in comizi affollati, manco fossero dei politici.
La lopez ha affermato che "con la Harrisi vincono i buoni" rendendo esplicita l'ideologia buonista.
Tutti e tre, curiosamente (ma non troppo) sono coinvolti nello scandalo Puff Diddy, una ignobile storia di droga, stupri, violenze, pedofilia e ricatti che rischia di travolgerne le carriere.
Eppure loro sono i buoni, fateli vincere, per carità, che altrimenti non potranno più sguazzare nell'oro.
Se a vincere devono essere solo i buoni, ne deriva che non esiste più una libertà di scelta da parte dell'elettore, a cui peraltro viene negata la libertà di essere informato correttamente.
Il buonismo è quindi la più formidabile sfida alla democrazia ed alla libertà, il volto nuovo dell'eterno fascismo.
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