sabato, agosto 29, 2020

Anche il Tour de France sotto la scura del "politicamente corretto"

 Oggi sabato 29 agosto parte la gran Boucle, meglio nota come Tour de France, uno degli avvenimenti sportivi più importanti e rituali, insieme al torneo di Wimbledon e al Gran Premio di Montecarlo.

Ovviamente la data è stata posticipata dagli inizi di luglio alla fine di Agosto (la data tradizionalmente occupata dalla Vuelta d'Espagna) a causa del Corona virus, anche se poi a conti fatti sarebbe stato meglio mantenere la vecchia data, visto che i casi in Francia sono tornati quasi ai livelli di marzo-aprile (seppure con una ratio di mortalità bassissima, a controprova del fatto negato da molti "esperti" che il virus ha perso larghissima parte della sua forza). Mi piacerebbe parlare delle squadre, del percorso, delle difficoltà di una gara difficile come questa, che si snoda attraverso tappe di montagna o tappe nervose, con le solite difficoltà climatiche (in questo caso andremo verso tanti tappe con pioggia e forse anche freddo, rispetto al luglio tradizionalmente caldo e a volte anche torrido delle ultime stagioni).

Ma purtroppo mi trovo costretto (moralmente) a perdere il mio tempo a parlare dell'ennesima cialtronata imposta dal cosiddetto e sempre più mefitico "politicamente corretto". Questa volta a cadere sotto la scure dei nuovi inquisitori sono le miss del tour, quelle simpatiche e gentili ragazze che regalavano ai ciclisti, dopo 6 o 7 ore di corsa sotto il sole e la pioggia, un sorriso, unmazzo di fiori, ed un bacio sulla guancia (scandaloo!!111!!).

Il tutto rigorosamente vestite, non certo in bikini mozzafiato. Le miss del giro e del tour erano un elemento magari di contorno, ma con un loro ruolo quasi istituzionale, alla pari della macchina del direttore o delle ammiraglie delle squadre o dei motociclisti che effettuano le riprese.

 Tra l'altro, almeno un tempo, nascevano storie d'amore con i ciclisti, ed in qualche caso miss e ciclista convolavano pure a nozze.

Ma oggi non è più tempi di romanticismi  e galanterie, è tempo di dure e spietata ideologie, spietata quanto stupide  e controproducenti, ed ecco che via le miss... come richiesto dalla bellezza di ben 38.000 firmatari almeno a sentire la Gazzetta dello Sport. Firme raccolte non in piazza con notaio, ma ovviamente su qualche piattaforma digitale, facilmente hackerabile e dove non vi è controllo di doppioni o multipli di firma. In ogni caso poche migliaia su 60 milioni di francesi (e 300 milioni di europei, che in quanto spettatori avrebbero avuto diritto alla loro voce in capitolo)

Mi devo correggere però: non via le miss ma via una miss e dentro un mister.

Eh già, perchè per non essere "sessista" ora la competizione avrà una donna ed un uomo sul palco, in sostanza si è licenziata una donna per fare spazio ad un uomo. Il cui ruolo appare incerto, che cosa farà, distribuirà baci oppure si occuperà solo dello spumante?  Si tratta di una vera e propria idiozia, che alla fine porta alla diminuzione delle possibilità occupazionali femminili (uno dei cavalli di battaglia del femminismo autentico, prima che venisse sostituito dal femminismo per cerebrolesi attuali) per dare più spazio agli uomini, il tutto a causa della paranoia contro il cosidetto "sessismo" termine che significa tutto ed il contrario di tutto, e cioè in sostanza, assolutamente nulla.

Ma la cosa preoccupante non è la notizia in sè per sè, è molto probabile che nel giro di due, massimo tre anni si torni alla tradizione, come succederà in altri ambiti, passata la ubriacatura ideologica, come successe tra la fine degli anni 70 e la metà degli anni 80. No, la cosa apreoccuante è che una piccolissima minoranza di persone, di poche migliaia, con un atto illegale (ovvero privo di valore legale ) imponga le proprie opinioni a tutto il mondo. Va ricordato che la democrazia, almeno la democrazia liberale, si basa sul volere della maggioranza, nel rispetto della minoranza, non nel volere delle minoranze nel disprezzo della maggioranza. Quella ha un altro nome. Si chiama dittatura.

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