martedì, ottobre 17, 2017

Recensioni: "l'inganno" di Sofia Coppola ovvero come rovinare un capolavoro senza tanti perché

Da ragazzino vidi un film, che mi colpii profondamente: I film si chiamava La notte brava del soldato Jonathan . Non fu certo  l'unico film degli anni 70 che mi abbia colpito: molti altri film di quel periodo hanno avuto un effetto simile, magari visti già da "adulto". Piccolo grande uomo, Il laureato, lo spaventapasseri e tanti altri davano qualcosa che i film di oggi, molto raramente danno (forse certe serie Tv, ma non i film). Di recente mi sono rivisto quel capolavoro (ebbene sì) di Don Siegel. Interpretato da un Clint Eastwood in stato di grazia e mal compreso dalla critica (che strano...) il film raccontava la storia di un soldato nordista che, durante la guerra civile americana, rimaneva ferito in territorio nemico e finiva in un piccolo collegio femminile. Qui veniva ricoverato in attesa di essere spedito fra i prigionieri. Facendo di necessità virtù, e nel palese intento di salvare la ghirba, il nostro soldato (capitano) faceva il cascamorto con questa e quelle manipolando le abitanti del collegio. Ma nel finale il suo gioco si ritorceva contro di lui e scopriva, a proprie spese, che le dolci donzelle, adolescenti o stagionate che fossero, erano ben più manipolatrici e pericolose di quanto non fosse lui. Si trattava di un apologo sulla natura umana, sull'arte di ingannare, sulla rottura delle regole e infine sulla ipocrisia che regge le convenzioni sociali, il tutto dentro un sanguinoso conflitto come quello della Guerra di Secessione, che ha fatto nascere (dal sangue, come sempre avviene) i moderni USA, liberi dallo schiavismo.
Quindi non potevo perdermi il remake, sebbene aver saputo che alla regia vi era Sofia Coppola da me ben poco apprezzata per il suo Lost in Translation (e non mi pare che abbia fatto molto altro, a parte un insipido film su Maria Antonietta) mi è parso da subito non di buon auspicio.
E purtroppo la visione del film mi ha confermato il mio sospetto: il film non è solo un remake, stanco, direi di più, sfinito, ma è anche un tradimento alla lettera ed allo spirito dell'originale.
Vediamo cosa non va: inanzitutto dal film viene cancellata la figura della serva, diciamo pure della schiava di colore, personaggio importante per due evidenti ragioni: la prima è che non si capisce bene quali fossero le differenze fra sudisti e nordisti e quindi le ragioni (almeno una delle ragioni) del conflitto, se i sudisti non avevano schiavi. Secondo non si capisce chi, in quel collegio di altezzose e viziate signorine facesse, da mangiare, pulisse e stirasse quegli eleganti vestiti e procurasse il cibo.
Quisquilie.... I personaggi sono molto insipidi, a partire proprio dal soldato John che, nell'originale, era ben più affascinante del pallido Colin Farrell, magari era anche più fijo de na... come quando dice che lui è un quacchero e non spara ai nemici (mentre i flashback ce lo mostrano sparare ed uccidere senza pietà) ma sicuramente era più simpatico. L'insegnante di cui John si innamora nell'originale era ben più pudica e quasi sessuofoba rispetto a quella ritratta da Kirsten Dunst, viceversa Alice, la ragazza che vuole farselo a tutti i costi era veramente sexy e "bitch" al punto giusto tantoche, spinta dalla gelosia nei confronti della insegnante, metteva lo straccio blu per attirare i soldati sudisti (della serie "o mio o di nessun'altra"). Qui invece Elle Fanning non riesce ad infondare nel suo personaggio la stessa carica di sensualità, si limita ad un bacetto, e qualche battutina vagamente maliziosa: troppo poco....
La direttrice, interpretata da Nicole Kidman, è anche lei descritta in modo buonista e poco convincente, anche se l'interpretazione della Kidman si salva: nell'originale lei vuole a tutti i costi far rimanere il soldato, tant'é che lo salva dai soldati attirati dalla ragazza dicendo che si tratta di suo cugino. Inoltre emerge un morboso rapporto che lei aveva con il proprio fratello, ed è evidente come anche lei desideri ardentemente il soldato tutto per lei. Viceversa qui la direttrice cerca di mandare via il soldato, gli dice anche che se ne dovrà andare fra 3 giorni, anche se il fatto che non c'è nessuno ad aiutarla (nemmeno la schiava, inopinatamente eliminata dalla sceneggiatura) le consiglierebbe il contrario. Inoltre passa mezza giornata a pregare e far pregare, e pare essere diretta nelle proprie scelte da una profonda fede cristiana, più che da un interesse materiale. Addiritura al posto di essere autoritaria in diversi momenti si dimostra ultrademocratica, chiedendo alle allieve di prendere decisioni in vece sua, (anche se poi è lei che decide). Anche la bambina che trova il soldato è sfocata, insipida, scialba, ed il suo rapporto con John appare molto freddo, quasi inesistente. Del soldato si dice che "è un mercenario, quindi non ci crede nella causa" causa che non viene specificata, e quindi viene declassato ad un tizio che uccide gli altri per denaro.
John Alle prese con la seducente Alice ne "la Notte del Soldato Jonathan"
In questo contesto non si capiscono le sue motivazioni: quando raggiunge in camera la ragazza, questo appare essere uno stupro, e non il cedimento ad un continuo pressing di un uomo che certamente è attratta dalla malizia e dalla freschezza della ragazza, ma anche cerca di tenersela buona, visto che per poco non veniva fucilato per colpa sua (tra l'altro non si sa come potesse sapere dove stava lei). Si può pensare che la direttrice sia in buona fede quando decide di tagliargli la gamba, ma è evidente che non è così. L'inevitabile esplosione di rabbia del soldato sembra motivata solo dalla amputazione, ma nell'originale era dettata dalla consapevolezza di essere stato tratto in inganno, che le donne lo sfruttassero e non volessero farlo andare via. La decisione di ucciderlo sembra quindi qui motivata da una legittima difesa, mentre ne La notte brava era la decisione di chi, non potendo averlo per sé, vendicava il proprio orgoglio ferito (ed in questo la stagionata direttrice trovava una preziosa alleata proprio nella ragazza vogliosa, e perfino nella bambina disillusa nel suo innamoramento infantile,  a sua volta gelosa) Ma mentre nell'originale il soldato si riscattava in extremis dai suoi peccati, annunciando la sua decisione di sposare la inibita maestrina, senza peraltro far recedere le partecipanti al complotto dalla loro decisione omicida, qui questo non avviene. Non solo ma ci viene mostrato un amplesso piuttosto movimentato, che assomiglia molto ad uno stupro, fra maestrina e soldato prima della fatidica cena. Tutto questo giustifica in qualche modo l'omicidio, il cattivo maschio stupratore è eliminato una volta per sempre, e niente turberà la vita della brave e fiere sudiste razziste e omicide.
Ma al di là del rovesciamento del senso e dell'appiattimento dei personaggi, quello che mi fa dare un giudizio assolutamente negativodel film , è la totale mancanza di ritmo. La notte Brava era, che piacesse o meno, un film ritmato, in cui la tensione cresceva man mano, e dove è sempre più evidente che il buon John farà una brutta fine, qui invece domina una calma piatta, l'atmosfera è lenta e soporifera, resa ancora più noiosa da intervalli bucolici con fotografie totalmente gratuite di alberi ed insetti.  Infine molte scene sono girate malamente, lasciando fuori campo le "avance" stupratorie dei soldati sudisti (altri grandi assenti, ben presenti nell'orginale invece) e facendo perdere drammaticità alla scoperta di John della sua mutilazione. Addirittura vi è un enorme buco di sceneggiatura proprio nella scena madre, quella della cena finale. Ne la notte Brava vi era stata una prima cena, dove il soldato mostrava di apprezzare particolarmente i funghi, raccolti dalla bambina-amante. E'abbastanza ovvio che venga scelta quella strada per avvelenarlo. Qui nella prima cena il soldato fa i complimenti Ad Alice  per la torta... Avranno deciso di avvelenarlo con la torta, mi dico.... Eh no, per una volta sceneggiatore e regia sono d'accordo con l'orginale, e lo fanno avvelenare con i funghi, che però il soldato non aveva mai mostrato di apprezzare!!
Insomma clamorosa boiata e, se avevo dei dubbi che Sofia Coppola fosse sopravvalutata per via del cognome (o altro,  mi interessa poco) ora ne ho la certezza totale.
Una stella su 5

Post in evidenza

L'OMS e la carne cancerogena: tanto fumo per pochissimo arrosto

Il 26 ottobre il mondo dell'informazione ha rilanciato una sorta di annuncio Shock. All'ora di pranzo radio e televisioni hanno &quo...