martedì, giugno 12, 2007

La Chiesa e l'Eros represso

E'da un po' che non scrivo su avvenimenti di attualità, e quindi cercherò di mettermi in pari, per quel che posso.
Iniziamo dalla questione del filmato della BBC prima censurato e poi trasmesso dalla trasmissione di Santoro. Ecco mi è sfuggito il senso di tanto clamore, sia a favore che contro, salvo il fatto che la tendenza alla censura di cui soffre il sistema informativo (il cosidetto sistema informativo) italiano vada condannata senza mezzi termini.
Insomma che alcuni rappresentanti della Sacra Romana Chiesa non si comportino in modo proprio ligio ai doveri sacerdotali, e non parlo qui solo della pedofilia, è cosa abbastanza nota, a tal punto che la saggezza popolare la dà quasi per scontata.
Che l'organizzazione burocratica della Chiesa faccia di tutto per difendere i suoi adepti, è cosa altrettanta nota. Gli unici casi in cui l'organizzazione clericale si è sempre comportata in modo duro con i suoi aderenti è stata quando questi ne hanno messo in discussione la struttura gerarchica e la sua funzione di calmieratrice dei conflitti sociali (vedi teologhi della liberazione eccetera). Altrimenti la prima direttiva è sempre stata quella della difesa ad oltranza dei propri adepti, il che significa difesa delle propria organizzazione e quindi salvaguardia della stessa, e l'omertà è la forma prima di salvaguardia, come ben sanno Mafia e Co.
E' abbastanza noto,po, come la Chiesa Cattolica sia stata la prima organizzazione totalitaria. Si dice che Giuseppe Stalin facesse il seminarista, e la cosa se non vera è almeno verosimile.
Trovo poi che ci siano altri argomenti ben più scottanti ed importanti di questo, per esempio quale sarà la situazione del mondo diciamo nel 2020, o più semplicemente quale è attualmente, o quanti soldi si spendono in armi e quanti in aiuti al quarto mondo, o se il mondo occidentale che basa la propria ricchezza sullo sterminio per fame di 20 milioni all'anno di esseri umani abbia ancora il diritto di autodefinirsi "democratico" e se sì, che senso dare a questo termine.
Però,se proprio bisogna parlare di preti e pedofilia, allora forse varrebbe la pena di interrogarsi su di una altra questione, che rimane inespressa, ovvero se non sia il tipo di sessualità che la Chiesa Cattolica propaganda ed impone ai suoi adepti e ai suoi fedeli, e alle volte anche a chi non è nè adepto nè fedele, ad essere la responsabile di questi abusi e scandali.
Già, perché quello che viene ritenuto "naturale" in quanto derivante dal divino non pare essere un toccasana rispetto alle pulsioni innate dell'uomo e la repressione del desiderio sessuale pare generare mostri in quantità, mostri che poi bisogna nascondere dall'occhio dell'opinione pubblica, quella stessa che si vuole controllare e indottrinare in nome del "diritto naturale" ed amenità consimili.

lunedì, giugno 04, 2007

Masters of Horror- Jenifer

Ieri sera, con mia sorpresa, scopro che su uno dei canali di Sky c'è la prima puntata di Masters of Horror, una serie TV USA che può annoverare alcuni dei migliori registi horror degli utimi 30 anni. Parliamo di gente come Joe Dante, John Landis, M. Garrick, Tobe Hooper, mica pizza e fichi!
Tra gli altri anche il nostro Dariuccio Argento.
E' proprio dalla puntata girata da Dario Argento che si parte.
Mi appresto a vedere con curiosità e una certa apprensione cosa è riuscito a combinare il nostro, visto che è da parecchio che non azzecca un film che sia uno.
Il film si chiama "jenifer" (proprio così, con una sola n) e racconta di un poliziotto che incontra o meglio salva una povera ragazza prima che questa venga fatta a pezzi da un bruto.
La ragazza ha un aspetto mostruoso, talmente mostruoso che nessuno la vuole. Il poliziotto, attratto da lei nonostante (o forse per) il suo aspetto mostruoso, si incarica di proteggerla e si prende cura di lei molto al di là dei suoi doveri di poliziotto. Il problema sorge quando si accorge che non solo l'aspetto della ragazza è mostruoso...
Come detto da Argento stesso si tratta di un rovesciamento della antica favola della bella e della bestia. Un film inquietante, disturbante come pochi, che ci restituisce un Argento in grande forma, come non lo si vedeva da molto tempo.
Il che conferma una mia idea: date ad Argento una sceneggiatura come si deve e lui vi sfornerà il capolavoro. Purtroppo in Italia non si sanno più fare sceneggiature, presi come sono da film che "devono far ridere", oppure che "devono avere il messaggio", si scordano che, tutto ciò che serve, è solo una buona sceneggiatura.

domenica, giugno 03, 2007

A Prova di Morte



Premessa: A differenza dei sedicenti critici il sottoscritto non ritiene la versione distribuita nei cinema "il nuovo film di Tarantino". In effetti "Death Proof" fa parte di un progetto originale (nel senso proprio del termine) che vede coinvolto anche l'allievo di Tarantino, Robert Rodriguez.
Questo progetto si chiama Grindhouse ed è costituito da due film: il primo si chiama Planet Terror, ed è diretto da Rodriguez, il secondo è, appunto, Death Proof diretto da Tarantino.
Quale il senso di questa operazione? Principalmente rendere omaggio a quei cinema in cui si potevano vedere due film con un solo biglietto. E ovviamente al cinema orgogliosamente di "serie B" che in quei cinema trovava il suo naturale alveo.
Per rendere la cosa ancora più credibile i due film sono stati prodotti con quelle imperfezioni tipiche delle pellicole mal tenute e molto proiettate, e, nella versione originale, i due film vengono inframezzati da dei trailer di film mai girati ma inventati dai due geni per l'occasione.
Purtroppo non vedremo la versione originale, ma i due film verranno distribuiti separatamente, in versione quindi più allungata, e senza trailer.
Bisognerà aspettare l'uscita del DVD per riuscire a vedere l'opera nella sua interezza.
Detto questo, passiamo al Film: A prova di Morte è a mio avviso, un ritorno al Tarantino più ispirato, dopo il non pienamente convincente Kill Bill.
La storia è abbastanza banale, tipica di certo cinema da Drive In a cui l'autore evidetemente si rifà: Uno stuntman psicotico prende di mira ed elimina delle ragazze che vanno in auto. Fino a che incontra ragazze più toste di lui. Punto.
Quello che conta è l'atmosfera che Tarantino riesce a creare. E i dialoghi, i geniali dialoghi che sono sempre stati il suo punto di forza e che erano spariti quasi del tutto in Kill Bill. Se fino ad ora Tarantino aveva creato dei dialoghi maschili, qui invece ci regala dei dialoghi al femminile veramente straordinari, anche se alle volte un po' troppo lunghi (ma questa è la versione "annacquata")
La prima parte è un pochino noiosetta, diciamolo, la seconda è decisamente meglio, anche perché le ragazze sono più simpatiche (tra le altre, Rosario Dawson e Rose McGowan, protagonista assoluta dell'episodio di Rodriguez)e brave.
Nel finale quel figlio di buona donna di Tarantino ci offre uno dei più emozionanti inseguimenti in macchina che si siano visti.
Tarantino poi riesce anche a dare qui e là dei colpi di classe, come nella definizone di personaggi minori, su tutti lo Sceriffo locale che capisce tutto, ma non fa niente, preferendo lo sport alle indagini!
La colonna sonora, poi, è da urlo, come al solito, o forse più del solito.
Qaulcuno ha già sentenziato: Manierismo.
Al che rispondo: Sti cazzi!
Questo è Tarantino, prendere o lasciare, e io prendo, eccome se prendo.
NOn resta che aspettare il pezzo di Rodriguez e sopratutto l'uscita del DVD.

venerdì, giugno 01, 2007

Dolores O'Riordan in concerto



Un minuto dopo aver saputo che Dolores O'Riordan, ex voce solista dei Cranberries, sarebbe venuta ad esibirsi a Milano, ho deciso di comprare il biglietto.
Dopo giorni di attesa finalmente arriva il giorno, anzi la serata. Arrivo in buon orario, diciamo un'ora abbondante prima dell'inizio, in tempo per prendermi un tramezzino e una birra al non troppo modico prezzo di 9 € complessivi (Uè semo a Milan!)e posizionarmi discretamente bene. Sono in posizione defilata rispetto al palco ma piuttosto vicino diciamo a tre-quattro metri. Prima di Dolores si esibisce un cantante in lingua inglese (non so francamente quale tipo di dialetto, ma non dovrebbe essere scozzese, probabilmente è irlandese)Il pubblico sdraiato pigramente per terra fino a quel momento si alza all'improvviso non appena il tipo appare. Mi alzo di scatto anch'io rischiando di rovesciare birra e perdere tramezzino. Constatato che si tratta di falso allarme e proseguo nella mia attività, ascoltando il tipo un biondone con tanto di panzetta che spunta da sotto la chitarra e che assomiglia vagamente a quello che faceva Boromir ne "La compagnia dell'anello".
Finito panino ed esibizione del tipo (bravino comunque) mi avvicino. La poca gente inizia ad essere tanta e gli spazi si riducono.
Alle nove in punto (suppergiù) entrano i musicisti. Basso, chitarra, batteria ed un tasterista che avvisterò solo molto più tardi. L'attacco mi pare conosciuto: ma sì, è lei! Zombie zoombieee!.
Ed ecco apparire Dolores, coi lunghi capelli neri una camicetta bianca pantaloni neri e scarpe da ginnastica di una nota marca che non starò a dire.
L'accoglienza del pubblico milanese, tradizionalmente un po' "freddina", è calorosa. Dolores se ne rende conto subito e cerca di ricambiare parlando un po' di italiano ma oltre ad un "belisssimo" ripetuto svaraite volte non riesce ad andare. Ovviamente la scaletta del concerto si divide equamente tra i nuovi pezzi e quelli "classici" del reportorio dei "Mirtilli". Non ricordo precisamente la scaletta ma dovrebbe essere : Zombie- Angel Fire-Animal Istinct- Human Spirit-Ordinary Day- Stay with me- Pretty -Apple of my eye- Loser- Linger-Salvation - When we're young- I cant' be with you. Non mi ricordo se ha fatto anche In the garden.
La folla pressa e non ci si muove. Per mia fortuna, una volta tanto, al posto di aver davanti qualche giocatore di basket ho davanti una ragazzina che mi ricorda tanto Avril Lavigne. Nel senso che è alta un metro e mezzo e ha i capelli lisci. Adoro le ragazze alte un metro e mezzo sopratutto se stanno davanti a me ad un concerto.
Comunque Avril compensa la bassezza alzando la manina fornita di macchina fotografica ( a proposito, ma perché non ho portato la mia?) e scattando fotine su fotine. In più alza l'altra con il telefonino per fare non so che cosa. Dopo un po' si stanca e finalmente vedo bene il palco.
Dopo circa un 'ora la Dolores esce seguita dalla Band. Un po' cortino come concerto e allora si aspetta la ripresa. Che arriva puntalmente.
La band rientra e subito dopo arriva l'usignolo di Limerick. Fa October (finalmente!) e il finale è tutto una marmellata di mirtilli: Just my imagination seguita dalla dolcissima when you're gone . Dei fans danno anche un bel mazzo di fiori a Dolores con dedica "Welcome Dolores".
Ancora ringraziamenti, poi Dolores lancia la sua maglietta (oppure era di qualcun altro? boh, comunque non se la è levata, se volete sapere) e infine attacca la classica Dreams, col pubblico ormai in delirio.
Dopo un'ora e 25 si chiude.
Grazie Dolores per esserci ancora con la tua voce, la tua passione ed il tuo carisma!

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