lunedì, febbraio 25, 2019

Venezuela: L'imperialismo democratico colpisce ancora.

Maduro non mi piace: Mi piaceva poco anche Chavez, più o meno per gli stessi motivi: è un personaggio arrogante, prepotente, tendenzialmente narcisista (beh, pare che tra i politici di oggi questo sia una cosa che unisce destra, sinistra, centro, sopra e sotto, basta vedere l'Italia....) e sicuramente accentratore, che usa la legge per i suoi scopi.
Ma questo è soggettivo, il fatto oggettivo è che il partito Chavista ha sempre vinto le elezioni, elezioni che sono sempre stata considerata legittime dagli organismi internazionali.
Il governo Chavista ha sempre avuto a che fare con una opposizione durissima, che è spesso andata ben oltre a quello che è una contestazione politica in ambito democratico, ma spesso ha abbracciato la violenza per far crollare il governo, senza mai riuscirci, e per la semplice ragione che il governo Chavista ha sempre goduto di un ampio consenso, consenso che forse oggi traballa più di prima, anche a causa della crisi economica innescata dalla pressione statunitense.
Così la opposizione sedicente democratica ha prima cercato il colpo di stato, poi lo sciopero nazionale ad oltranza, poi ha scatenato nel corso del 2017 una indiscriminata violenza che ha portato ad oltre 100 morti, di cui 30 "oppositori" (compresi quelli uccisi da "fuoco amico") e 70 di tutti gli altri, compresi poliziotti, chavisti, politici avversari e semplici cittadini coinvolti negli scontri e nei saccheggi, sempre immancabilmente, fallendo.
Allora hanno provato a boicottare le elezioni, in modo tale da poterle considerare non valide, ma essendo divisi al loro interno, non si sono messi d'accordo, ed il risultato è stato che le hanno perse e non le hanno invalidate.
Ed ecco l'ultima disperata carta: l'autoproclamazione di uno dei peggiori rappresentanti della destra come presidente del Venezuela.
Una cosa ridicola, ma resa drammaticamente seria dall'appoggio che, non solo il fascista Bolsonero, e ovviamente il bolso Trump gli hanno assicurato, ma che le cancellerie europee, seppure in ordine sparso, gli hanno promesso, prima di tutte la Francia del mediocre ed opportunista Macron, una delle figure più patetiche che siano mai emerse dalla decadente europa liberista. In Italia non poteva mancare l'appoggio del ducetto Salvini, e ovviamente larga parte dell'inverecondo PD, che da 25 anni appoggia tutte le pretese dell'imperialismo americano, non potendo più appoggiare le prestese dell'imperialismo sedicente sovietico.
Ho parlato di imperialismo, cosa si intende con questo nome? La risposta può essere complessa, ma per dirla semplice l'imperialismo è stato un sistema in cui le grandi e medie potenze europee (e poi del "nuovo Mondo" leggi Stati Uniti) imponevano i propri interessi ad altri paesi, e quindi mettevano governi amici laddove ne avevano bisogno, con le buone o con le cattive. C'è un bellissimo film, diretto nel 1969 da Gillo Pontecorvo, con Marlon Brando protagonista, dove un avventuriero prima fomenta una rivolta di indipendenza contro i portoghesi, ma una volta scacciati questi e installato un governo amico degli inglesi, fa eliminare tutti i capi della rivolta precedente.
Le cose non sono poi tanto cambiate da allora, basti vedere l'Ucraina, dove un governo legittimo è stato spodestato attraverso scontri di piazza provocati da gruppi nazisti e da agenti provocatori venuti dall'estero. Molti vengono ingannati dalla ideologia democratica, per cui pensano, in buona fede, che alle potenze imperialiste di oggi (che poi sono, più o meno quelle di ieri) interessi tutelare la democrazia. Eppure nessuno vuole rovesciare un governo tirannico e medievale come quello dell'Arabia Saudita, nonostante la barbarie dimostrata da questi in svariate occasioni, spesso contro i cristiani per il solo fatto di essere cristiani. O il vicino Egitto, governato dal dittatore Al Sisi, eletto con percentuali "bulgare" e che vuole rimanere al governo per i prossimi 15 anni    mentre continua a ricevere appoggi  anche dal governo italiano, che nonostante l'uccisione del giovane Regeni si guarda bene dal rompere i rapporti con questo paese, non diciamo rovesciarne il leader. E non parliamo di Erdogan, che con la scusa di un tentato colpo di stato ha arrestato migliaia di oppositori, giornalisti, cittadini e chiuso giornali, fatto licenziare magistrati ed in sostanza imposto un regime semidittatoriale. E potremmo allargare anche lo sguardo anche all'interno dei confini europei, trovando casi al limite (Ungheria, Polonia).
Quindi il punto non è che Maduro sia più o meno simpatico, più o meno un dittatore o altro, il punto è semplicemente questo: Gli Stati Occidentali continuano ad essere imperialisti, occultando dietro la parola democrazia i veri motivi della loro politica, arrogandosi diritti che non hanno e che esercitano quando conviene loro.

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