sabato, gennaio 27, 2007

Afganistan e Vicenza: le tentazioni militariste del Governo Prodi

Tengono banco in queste settimane due questioni: l'allargamento della base USA di Vicenza, e la questione del rifinanziamento della missione (di pace, di guerra, di boh?)in Afganistan. Dal momento che saremmo in una democrazia, ovvero sarebbe il popolo a governare, le due questioni sarebbero di facile risoluzione. Nel primo caso si dovrebbe sentire la cittadinanza del capoluogo veneto, e nel secondo caso prendere atto del fatto che il 64% degli italiani pensa che si dovrebbero levare le tende dall'Afganistan e lasciare , o iniziare, aiuti umanitari reali.
Ma dal momento che NON siamo in una democrazia, o meglio che il concetto ormai vincente di democrazia è che i capi rappresentano il popolo e quindi fanno i loro porci comodi e così sia, allora la cosa si complica. E allora si dà il via al balletto delle dichiarazioni e ai soliti viscidi blateramenti dei vari penivendoli, pronti a far credere che ciò che larga parte della popolazione pensa sia frutto del complotto della cosidetta "sinistra radicale". Che poi è più o meno la stessa cosa che dicono Berlusconi & C del centro sinistra, il che dimostra che cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia.
Alcuni però dicono che se si lascia l'Afganistan si favoriscono i "talebani".
In realtà il motivo originario della invasione dell'Afganistan era quello di distruggere Al Qaeda e catturare Bin Laden. Due obiettivi evidentemente falliti. E quando si fallisce un obiettivo bisognerebbe riconoscerlo e fare dietro front. Così funziona nella vita. ma in politica, che è l'esatto contrario della vita, le cose funzionano in modo diverso. E allora ci si inventa il motivo secondario, che va a sostituire il motivo primario: esportare la democrazia! come se i sistemi politico-sociali fossero banane o mortadelle! Eppoi la Democrazia, a differenza delle banane e delle mortadelle non si sa nemmeno bene cosa sia, però nell'uso comune "democrazia è diventato tout court "bene", per cui, qualsiasi cosa, se "democratica" o fatta per la "democrazia" diventa automaticamente buona
Infatti i sovietici erano cattivi perché volevano esportare il socialismo ir/reale, e noi invece siamo buoni perché vogliamo esportare la democrazia ir/reale.
Basta però leggere qui per capire in cosa consista realmente l'esportazione della democrazia.
Certo i talebani sono cattivi (ma se a voi distruggessero il villaggio dove abitate diventereste anche voi Talebani o no?) ma sono afgani e, mi spiace dirlo, sono gli afgani a dover decidere come cazzo devono vivere. Peraltro i tentativi di "civilizzare" i popoli sono sempre o falliti o finiti in massacri.
Vicenza: si dice che non si posso tradire gli alleati e gli impegni presi.
Il punto però è gli USA sono alleati o padroni? perché se sono alleati, bene capiranno le nostre perplessità e, se invece sono padroni, allora no.
Però sarebbe il caso di chiarire questo punti una volta per tutte. O no?
Ma lasciamo ai chierici le loro litanie e veniamo al punto: il punto focale della questione è che il governo Prodi ha sì invertito la rotta del governo Berlusconi sul fronte della pace e della guerra, ma nel senso inverso a quello che si poteva presumere. In effetti la spesa militare è raddoppiata con l'ultima finanziaria aumentando di 1 miliardo e 400 milioni di euro (insomma quasi tremila miliardi di vecchie lire) a fronte di tagli a sanità e spese sociali, tanto per intendersi la somma destinata alle prestazioni sociali supera di poco i trecento milioni di euro e poco più su sta l'Istruzione.
D'altro canto al Dicastero della Difesa vi è il Professor Parisi, personaggio insospettabilmente filomilitarista e guerrafondaio.
Pare che costui voglia fare alzare in piedi le scolaresche e far cantare Fratelli di Italia ogni mattina, manco fossimo in un film di Chuck Norris.
Anche sulla missione di pace in LIbano ci sarebbe da discutere. Lo scopo apparente è nobile, però resta il fatto che è ambiguo ergersi da arbitri in una contesa quando vi è un accordo con uno dei due contendenti. Già perché l'Italia ha un accordo di collaborazione militare con Israele, il che pone dei seri dubbi sulla imparzialità della nostra missione.
E poi diciamocelo, noi italiani siamo bravi a fare molte cose: le scarpe, i vestiti, la pizza e giocare a calcio. Ma forse, e per fortuna, la guerra non siamo tanto bravi a farla. Lasciamo ad altri queste cose e semmai, se se ne fosse bisogno, aiutiamo chi ha bisogno di aiuto, ma senza armi e senza doppi scopi

giovedì, gennaio 25, 2007

The Prestige: un Thriller col trucco


The Prestige è l'ultima fatica di Cristopher Nolan, regista assurto a notorietà con il curioso ( e sopravvalutato) Memento, notorietà rinsaldata dal famoso (e sopravvalutato) Batman Begins. Il film narra la storia di due prestigiatori, una volta colleghi se non amici, poi divisi da un incidente avvenuto sul palcoscenico e che è costato la vita alla moglie di uno dei due. Da lì in poi inizia una specie di duello tra i due, fatto di scherzi pesanti e "spionaggio magico". La vicenda si snoda un po' frastagliata e confusa, e i salti spazio temporali che Nolan ammannisce al pubblico, fatti giusto per riocordare che lui è il regista di "Memento", di certo non facilitano la comprensione della già intricata trama. Trama che via via che ci si avvicina alla fine si incarta su se stessa, vittima del tentativo di regista e sceneggiatore di stupire a colpi di scena lo spettatore. Il problema è che i colpi di scena un po' sono telefonati, e un po' francamente troppo irrealistici per essere credibili. Il rischio di una trama con meccanismo ad orologeria è che se il meccanismo è men che perfetto tutto crolla e si risolve in una grossa delusione. Il che avviene puntualmente ( e almeno in questo il eccanismo ad orologeria funziona!)anche in questo film.
Peccato perché la vicenda dell'ossessione avrebbe potuto portare a una sorta di "I duellanti" in salsa magica. Oltre a quanto già detto il film non ha altri particolari motivi di interessi, nè musica nè regia nè altro. Il cast straborda di nomi più o meno famosi, tra cui un David Bowie insolitamente grasso e L'Andy Serkis noto per aver impersonato il Gollum nel Signore degli Anelli. Nel duello Tra "Wolverine" Jackman e "Batman Begins " Bale per me vince il primo. Scarlett Johannson è bamboleggiante e decorativa come la solito.Ma
tra tutti questi alla fine è il buon vecchio Michael Caine a vincere a mani basse.
Due stellette e via andare.

lunedì, gennaio 22, 2007

Tana del Lupo Award 2006

Visto che è tempo di Golden Globe e si avvicina l'assegnazione degli Oscar, La Tana del lupo non può esimersi ( o megli potrebbe ma non vuole) dall'assegnare i premi per l'anno 2006.
Naturalmente le valutazioni sono strettamente personali, e prendono in esame i film visti al cinema o in DVD usciti comunque nel corso del 2006 in Italia.
Se non siete d'accordo ricordatevi che il Pallone d'oro l'ha vinto Cannavaro! (tradotto per quelli poco svegli: peggio di così non posso fare nemmeno io).
Rullo di tamburi:
Migliore film: Il Labirinto del Fauno di Guillermo del Toro
Miglior film drammatico: Flags of our fathers di Clint Eastwood.
Migliore Fantasy/Science Fiction: V per Vendetta
Migliore Horror: The Dark
Migliore Attore: Philip Seymour Hoffman per il film "Truman Capote"
Migliore Attrice: Maria Bello per "The Dark"
Migliore Regia: Gullermo del Toro per "Il Labirinto del Fauno"
Migliore Sceneggiatura: Paul Haggis e David Moresco per "Crash"
Migliore cast "Crash"
Migliore Serie Tv trasmessa in chiaro: "Lost stagione 1"
Migliore serie Tv su satellite: "Angel stagione 4"
Migliore Attore serie tv in chiaro: Hugh Laurie per Dr House
Migliore attrice. Evangeline Lilly per Lost
Migliore Attore serie tv satellite: David Boreanaz per Angel
Migliore attrice: Amy Acker per Angel

giovedì, gennaio 18, 2007

Spigolature..

Il Ministro degli Esteri Massimo D'Alema, è stato accusato dall'opposizione di destra di essere "antiamericano" (perbaccolina!).
D'Alema è quello che, da presidente del Consiglio, concordò con gli USA due nuove basi militari e che ha entusiaticamente trascinato in guerra l'Italia contro quello che rimaneva della Jugoslavia.
D'Alema antiamericano? Magari!

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Titolo di Repubblica di Oggi: Gli autonomi e i Cobas accusano Padoa Schioppa di essere"un ministro dei padroni". Non mi pare un'accusa. Mi pare una constatazione.

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Prodi rassicura gli "alleati" americani. La base a Vicenza si farà!
Perché qualcuno aveva dubbi?

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Luciano Moggi sale in cattedra. Terrà una lezione sull'educazione allo sport in un istituto tecnico di Agropoli in provincia di Salerno. Avverra' il prossimo 9 febbraio con gli studenti del 'Gian Battista Vico'. Dopo l'incontro con gli allievi del 'Vico', Moggi partecipera' alla inaugurazione del primo 'Juventus Club Luciano Moggi', che aprira' i battenti contemporaneamente ad altri quattro club a lui dedicati nel sud d'Italia.
Non è una barzelletta è una notizia vera.
Inutile commentare

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Delusione ad Erba e in tutta Italia per la scoperta degli assassini che hanno trucidato tre donne e un bimbo di tre anni.
Non solo non era l'arabo musulmano scansafatiche, ma nemmeno dei ragazzini sciroccati e traviati da internet,dai film horror e dai videogames. E nemmeno qualche no-globbbal fumato e con poster del Che. Ma ci si sarebbe pure accontentati di qualche stilista omosessuale, di qualche nomade o, se proprio, di qualche ultras testa-pelata di una qualsiasi squadra di calcio.
Niente di tutto questo, solo due vicini di casa, timorati di Dio e che votano per uno dei partiti di centro (destra-sinistra poco importa) che governano l'Italia.
Quindi nessuna interrogazione parlamentare, nessuna richiesta di pena di morte, nessuna campagna moralizza-scandalistico-ideologico-denigratori-zzatrice.
Il mostro siamo noi. Ma non diciamolo troppo in giro.

domenica, gennaio 14, 2007

Scusate il ritardo...

L'undici gennaio era un anniversario. L'anniversario della morte di Fabrizio De André.
Non so perché sia più importante ricordare il giorno della morte di una persona, piuttosto che il giorno della nascita. In effetti di chi è vivo si ricorda la data di nascita, anche perché quella di morte non c'è ancora. Però è strano che si debba ricordare una persona attraverso la data della sua morte.
Ma tant'è.
A de André avevo dedicato un piccolo, e forse nemmeno tanto riuscito, necrologio.
Il problema che è difficile spiegare perché certe cose abbianol'importanza che hanno. Credo si dica soggettività.
Non rifaccio il necrologio un'altra volta, ma mi sento di dire che una persona, un artista come De André, uno che era sempre con gli occhi bene aperti su quello che succedeva in giro, che aveva un punto di vista e lo sapeva esprimere oggi manca terribilmente.
Però abbiamo Fabri fibra, Tiziano Ferro ecc ecc. :-((

martedì, gennaio 09, 2007

Delitto e Castigo secondo Ammaniti e Carlotto

Come Dio comanda è il titolo dell'ultimo libro di Ammaniti. Consigliato da un amico entusiasta ho acquistato e letto il libro. Inizialmente spaventato dalla mole del lavoro (quasi 500 pagine) mi sono via via appassionato alla vicenda, alla trama ed ai personaggi.
Ho apprezzato il lavoro dello scrittore, però non ne sono entusiasta. Mi pare difatti che manchi qualcosa, sopratutto manca un finale.
Mi viene peraltro spontaneo un paragone con un altro libro letto di recente, Arrivederci amore ciao di Massimo Carlotto.
Entrambi i libri sono un ritratto impietoso dell'Italia di oggi. Cinico e iperrealista quello di Carlotto, sarcastico e mistico, o sarcasticamente mistico, non privo peraltro di un certo lato poetico e, tra le righe, malinconico, quello di Ammaniti.
In entrambi i racconti abbiamo degli "eroi" negativi che,attraverso il crimine, intendono raggiungere quella rispettabilità sociale altrimenti negata.
Però i due racconti, da qui in poi, divergono.
In Carlotto il protagonista è un antieore, che riesce ad esserlo, ovvero raggiunge il suo obiettivo. Inganna polizia, magistrati, criminali di basso ed alto rango, fidanzate e preti, passa attraverso mille peripezie e crimini come uno Zorro o un Robin Hood all'incontrario e, alla fine, ce la fa. In barba a morale, giustizia ed al lettore che, almeno nel mio caso, sperava ardentemente che morisse o almeno non la fecesse franca.
Nel secondo abbiamo quattro falliti, che, nonostante i loro peraltro strampalati progetti criminali, alla fine rimangono tali, anzi risultano ancora più falliti.
Se nel primo caso Carlotto sembra dirci come oggi, in una società fondamentalmente criminale, fatta di furbi e viscidi opportunisti, il delitto paghi, Ammaniti mi pare che dica che, nonostante tutto, gli sfigati sono destinati a rimanere tali e, come Dio comanda, questo è il loro destino.
Chi tra i due sia il pessimista lo lascio decidere ad altri.

L'inverno caldo

Giuste osservazioni quelle di Starless nel suo post su questo caldo inverno.
Che la situazione ambientale sia ormai insostenibile se ne stanno accorgendo persino i governi. Ma pare che lo facciano solo per rilanciare Nucleare e Carbone, che non sono certo fonti energetiche a basso impatto ambientale, nè poco costose. PErò sono fonti che, sopratutto nel caso dell'energia nucleare, consentono un controllo maggiore della società da parte dei centri dipotere. NOn è un caso che gli stati che hanno sul proprio territorio centrali nucleari, abbiano anche la Bomba atomica. O pensavate che fossero solo quei cattivoni di Iraniani ad averci pensato?
Varrebbe la pena riscoprire (o scoprire) l'Opera di Murray Bookchin, uno dei maggiori pensatori ecologisti e libertari del secolo passato (nel senso del ventesimo) di recente scomparso, secondo cui la ragione ultima della distruzione dell'ambiente risiede nel sistema di dominio tra uomo e uomo (e tra uomo e donna) che produce, tra le altre cose, anche la distruzione dell'ambiente. Lo sfruttamento dell'uomo sulla natura è il corollario necessario del problema dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Vedasi la questione OGM, la pretesa di brevettare il vivente, compreso forse anche l'uomo e tutte le delizie della globalizzazione.

martedì, gennaio 02, 2007

Impiccalo più in alto!


Il vecchio anno è finito con la notizia e le immagini dell'impiccagione di Saddam Hussein. Il nuovo anno inizia con le immagini e le polemiche e i commenti sull'impiccagione di Saddam Hussein.
Dirò anche io un paio di cose, tralasciando le stupidaggini alla Magdi Allam, o i paragoni con situazioni che hanno poco o nulla a che vedere con la situazione dell'Irak e Saddam Hussein.
Trovo ipocrite le posizioni di chi fa finta di scandalizzarsi per l'uccisione di Saddam sulla base di motivazioni umanitarie che paiono un poco fuori luogo.
In una guerra che ha provocato almeno mezzo milione di vittime, una guerra totalmente ingistificata, scndalizzarsi per la morte di UN uomo, che tra tutti quelli ammazzati era di certo il più responsabile, è patetico.
Ma direi che ogni discorso diventa infantile e futile se non si distinguetra violenza liberatoria e violenza oppressiva. Il tirannicidio è un atto di per sè liberatorio, ma non sempre le sue conseguenze lo sono.
Saddam era un tiranno, ma la sua morte ha poco a che vedere con i tirannicidi che hanno intenti liberatori.
Difatti Saddam non è caduto per una rivoluzione, ma per l'invasione illegale e non giustificata degli USA e dei suoi alleati.
Il governo attuale è un governo pseudodemocratico, dominato dagli sciti, e nei fatti esiste una guerra civile fatta di massacri, di persone prelevate all'alba e uccise dopo torture, di bombe piazzate in luoghi affollati eccetera . Un sondaggio fatto tempo fa dimostrava come larga parte degli irakeni rimpiangesse il tiranno Saddam o almeno lo considerasse preferibile all'attuale situazione di "caos democratico".
Inoltre il fatto, innegabile, che Saddam sia stato condannato al termine di un processo-farsa, che l'applicazione della condanna a morte sia avvenuta prima che fossero celebrati altri processi, cosa inusitata e sospetta, lancia dei gravi sospetti sulle reali motivazioni che stanno alla base della impiccagione di Saddam
dal momento che il dittatore avrebbe potuto dire cose imbarazzanti sui rappporti tra lui e gli USA, su chi gli aveva fornito i gas usati contro i curdi, sui finanaziamenti avuti e quant'altro.
Già, perché quello che tutti i giornali di regime dimenticano è il fatto che il dittatore Saddam fosse portato in palmo di mano da tutti i governi e i mass media occidentali, che fosse chiamato il leader laico dell'Irak e adulato dagli stessi opinionisti che poi lo hanno descritto come un mostro.
Il punto è che Saddam, la cui leadership ebbe anche degli effetti positivi sull'Irak per un certo periodo, è stato per largo tempo un fantoccio nelle mani dell'occidente. Come altri prima di lui, nel momento in cui non è servito, è stato scaricato e demonizzato al di là delle sue effettive colpe, che ci sono sicuramente state.
Resta il fatto che mi chiedioquale diritto morale abbiano gli USA di decidere che Saddam venga condannato a morte. Forse che Bush e CO. siano meno criminali di Saddam? Forse che i bombardamenti con l'uso di sostanze chimiche, i massacri di popolazioni civili in Irak ed Afghanistan, il furto delle risorse naturali del paese, la distruzione di siti archeologici, l'aver distrutto e portato sull'orlo di una guerra civlie sanguinosissima un paese che era tra i più ricchi del Medio-oriente, siano meno gravi delle colpe di Saddam, a cui comunque hanno in buona parte partecipato?
L'esecuzione di Saddam, in definitiva, ha molto poco a che vedere con la giustizia, ma assomiglia molto di più ad un regolamento di conti fra clan concorrenti.

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