domenica, novembre 07, 2021

Potere e Scienza

 Da sempre il Potere (e qui intendiamo per Potere il potere politico, che consideriamo il principale potere, per quanto sia intrinsecamante connesso con il potere economico e, ovviamente con quello ideologico) cerca una giustificazione oggettiva della sua esistenza, che lo ponga al riparo da qualsiasi minaccia, da qualsiasi tentativo di delegittimazione.  Fondamentalmente il Potere si basa sulla violenza, Lo Stato essendo nient'altro che l'organizzazione della violenza, ed è ovvio che questo fatto non basta di per sé a giustificare l'esistenza dello Stato stesso, e della conseguente divisione sociale che deriva tra i detentori della violenza, che in quanto tale possono disporre delle risorse politiche decisionali ed economiche (tasse, dazi doganali etc).

Perciò il potere, in qualsiasi epoca storica ed in qualsiasi luogo, ha cercato una giustificazione che lo ponesse al riparo da una continua contestazione e minaccia, che porterebbe ad una continua guerra contro i suoi sottoposti, e quindi ad una sua delegittimazione. La più ovvia risorsa è quella religiosa, il fare affidamento a divinità di vario tipo e genere per consacrare il proprio potere e porsi al riparo daq qualsivoglia minaccia, Dal momento che il Potere deriva direttamente dalle sfere celesti, e le divinità, per quanto possano apparire ingiuste, hanno per definizione sempre ragione, in quanto divinità superiori agli uomini, ecco che qualsiasi decisione presa in nome e per conto delle divinità, per quanto apparentemente irrazionale e persino disastrosa, non può essere che giusta, salvo considerarla sbagliata nel momento in cui un nuovo potente sostituisca il precedente, quando gli errori del precedente siano diventati talmente disastrosi da essere insostenbili, e allora, a posteriori, vengano considerati contro la volontà delle divinità, che quindi hanno punito il potente che ne aveva tradito la volontà, mettendosi contro le divinità medesime e provocandone la ira funesta. Per questa ragione, da Alessandro Magno a Giovanni senza terre, passando per Giulio Cesare, i potenti hanno sempre legato direttamente il proprio potere al Divino, rivendicando alle volte perfino una diretta discendenza da questa o l'altra divinità

Il processo di secolarizzazione che si è sviluppato molto lentamente, ed ha toccato il suo culmine con la industrializzazione della società, basata inevitabilmente sul progresso tecnico e scientifico,  ha ridimensionato progressivamente il potere religioso della Chiesa Cristiana ed in particolare di quella cattolica, e la giustificazione del potere in base alla religione è diventata insostenibile. 

La legittimazione è stata cercata inizialmente nella "volontà popolare" ovvero nella divinizzazione di una supposto volere dei sudditi, ora diventati cittadini con propria libertà. LA maggioranza ha sempre ragione è un concetto piuttosto labile, ed è abbastanza facile dimostrare che la maggioranza possa sbagliarsi. E' abbastanza evidente che un potere siffatto fosse esposto a critiche e contestazioni, ed essendo la volontà del popolo, come ne scaturisce dagli appuntamenti elettorali, assai volubile e difficilmente controllabili. è nata immediatamente la necessità di trovare una giustificazione "oggettiva" ben maggiore del concetto piuttosto irrazionale della presunta divinità del potere della maggioranza.

Ecco quindi che già a partire dal secolo diciannovesimo, la Scienza diventa la base per la legittimazione della politica, per cui scelte politiche ed economiche fatte non certo per ragioni "oggettive" o "scientifiche" possono essere spacciate come tali- Persino chi contesta il potere si richiama alla scienza, come nel caso del marxismo, autodefinitosi "socialismo scientifico" pur essendo alla base una Utopia, come qualsiasi progetto di cambiamento sociale che per definizione non può altro che essere utopico, in quanto si basa su ciò che non c'è, appunto il luogo che non esiste (utopia)

Nel corso del tempo svariate teorie, o per meglio dire ipotesi, si sono succedute, venendo poi abbandonate una volta che le motivazioni politiche ed economiche che le avevano create o per meglio dire ne avevano permesso la nascita e il successo sono entrate in crisi e decadute. Dalle teorie razziste, alle teorie di Malthus a quelle economiche, alla eugenetica, la vernalizzazione di Lysenko, fino alle teorie attualmente in voga, per quanto sputtanate, il neo malthusianesimo, le teorie del debito pubblico che alimentano le folli politiche economiche della UE, le teorie della alimentazione sana e corretta, che ha provocato una pandemia mondiale, di obesità e diabete, fino alla folle teoria del cambiamento climatico antropogenico, che oggi va di moda sotto il demenziale nome di "crisi climatica" termine che non ha nessun senso scientifico, gli interessi della classe dominante e di vari altri gruppi di interesse, ideologico, culturale o religioso che fossero, si sono nascosti e si nascondono dietro una presunta "scienza" che consegna alle élite dominanti stessi la piena legittimazione del loro agire, per quanto ingiustificato e disastroso possa essere per tutti gli altri, coloro, ovvero la maggioranza, sottoposti al potere politico ed economico vigente in quel dato periodo storico.

Il nesso fra scienza, o per meglio dire religione della scienza (scientismo) e potere mi pare del tutto evidente, il problema è come farlo capire a tutti gli altri, a quella maggioranza che viene e verrà oppressa grazie a questa retorica. Il punto è far capire cosa è la scienza, come questa si basi su ipotesi che vanno costantemente verificate, che la scienza conclamata basata sul consenso, e quindi la mancanza di dibattito e di verifica, non è semplicemente, scienza, ma solo politica travestita da scienza.

 



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