mercoledì, maggio 14, 2008

Torneremo alle vostre porte...



E grideremo ancora più forte...
A quarant'anni dal Maggio francese, quando sembrava che il mondo potesse cambiare...

Fabrizio De André la canzone del Maggio

lunedì, maggio 12, 2008

Peppino Impastato


Trent'anni fa il 9 maggio del 1978 veniva ucciso dalla mafia Peppino Impastato.
Militante di Democrazia Proletaria, aveva denunciato da Radio Aut la radio libera di Cinisi, le commistioni tra mafia e politica con tanto di nomi e cognomi, tra cui quello di Tano Badalamenti, boss locale.
Era una sfida al sistema di potere mafioso e non poteva essere tollerata
Perciò Peppino venne rapito, massacrato di botte e poi fatto esplodere nei pressi di n traliccio telefonico, in un simulato atto di terrorismo.
Erano i giorni del rapimento Moro, esattamente lo stesso giorno in cui fu rinvenuto il cadavere dell'uomo politico.
Fu facile far passare quello che era un'eroe per un criminale, ma la menzogna non durò a lungo. Dopo molti anni arrivò la verità anche nei tribunali, fatto quasi unico in Italia.
Qui un articolo che ricorda gli avvenimenti.
Segnalo anche la biografia di Impastato.
Per non dimenticare.

domenica, maggio 11, 2008

Sul delitto di Verona

Non ho avuto molto tempo(diciamo pure nessuno) per aggiornare il blog ultimamente.
Quindi con ritardo commenterò quello che è successo a Verona. Come tutti saprete un omicidio, insensato quanto crudele, ha scosso l'Italia dal torpore post-elettorale.
Per una volta "i cattivi" sono tra noi, non vengono da Marte o da qualche emisfero lontano.

Peraltro subito sono scattati i tentativi di minimizzazione, di dissimulazione.
Semplice bullismo, delitto senza motivazioni ideologiche e poi via con il sociologismo d'accatto sulla gioventù vuota (Santoro in prima linea mischiando il consumo di droghe con gli omicidi)
Idioti.
Mistificatori.
La realtà è molto semplice, ma proprio per questa viene offuscata.

I 5 assassini sono fascisti (ebbasta con questo naziskin o peggio skinhead, definizione ridicola tra l'altro per dei tizi che compaiono con tutti i capelli in testa nelle varie foto )e sono italiani autoctoni.
Fanno parte di gruppi ben noti, anche alla Digos, (difatti il dirigente Digos intervistato ha detto come per vantarsene " noi li conosciamo bene" non rendendosi conto che così ha ammesso che quello che è successo era tutt'altro che imprevedibile) gruppi che si sono resi protagonisti di decine e decine di aggressioni
(vedasi questo lungo elenco), che hanno dei referenti a livello istituzionale, che hanno una forte presenza nelle curve di molti stadi italiani, che hanno collegamenti internazionali (come dimostrato dal tentativo di fuga all'estero di almeno due dei componenti presso organizzazioni similari che si trovano in Inghilterra) ed altro ancora.
Si dirà che un omicidio del genere non ha però una motivazione direttamente politica e non è frutto di una precisa impostazione ideologica o di una qualche leggibile strategia o tattica.
Balle.
Il fascismo o altre ideologie consimili non sono certo famose per la raffinatezza delle argomentazioni, e chi vi aderisce, generalmente, non lo fa sulla base di chissà quali profonde riflessioni o letture, ma sulla base di un confuso ribellismo che fa della violenza, dell'azione, della prepotenza, della intolleranza la sua stessa ragione d'essere, la sua caratteristica saliente.
"Ama il tuo simile e distruggi il diverso" . Questo ed altri slogan simili si sono diffusi, su magliette e peggio nella mente di un certo mondo giovanile negli ultimi anni.
E non c'è da dubitare che il clima generale abbia facilitato il diffondersi di questo genere di ideologie.
Quando si parla di fucili, quando si parla di squadracce, quando si tolgono le panchine perché altrimenti la gente (magari extracomunitari,) ci si potrebbe sedere sopra (ad oziare, grave scandalo) quando si tirano su muri, quando si fanno leggi assurdamente razziste e ci si ripromette di farne di peggiori, quando si fa l'equazione oscena clandestino = delinquente, quando si delira di "emergenza sicurezza" quando l'emergenza oggettivamente non c'è, quando si ripete che il diverso è un problema, e possibilmente di ordine pubblico, quando si fa tutto questo e si invocano ronde non meglio specificate, si crea un humus culturale che incoraggia il verificarsi di questi episodi.
Sull'argomento segnalo anche un bel post di Buoni Presagi
PS
Una trentina d'anni fa fu girato un film da Carlo Lizzani "San Babila ore 20 un delitto inutile". Cinematograficamente parlando si tratta di un film bruttino, datato sotto molti aspetti, però nel far capire "la banalità del male", la stupidità di certa violenza, credo conservi ancora, e aggiungo purtroppo, una certa attualità.

lunedì, maggio 05, 2008

l'Ultima Figuraccia

Ebbene sì non so come altro definire questa storia della pubblicazione Online della dichiarazione dei redditi degli italiani.
Si ha un bel da dire che "le dichiarazioni dei redditi sono pubbliche e consultabili" che è questione di trasparenza e che così prevede la legge.
Però un po' più di attenzione, un po' meno arroganza e un po' meno improvvisazione si poteva e si doveva usare.
Perché se lo stesso Visco dichiara "eravamo pronti da gennaio ma abbiamo voluto evitare polemiche elettorali" allora vuol dire che si sapeva che la cosa avrebbe suscitato polemiche, magari post elettorali.
Vuol dire quindi che qualcosa di discutibile ci poteva essere. Sarebbe stato più onesto e coraggioso allora farlo di fronte all'elettorato, assumendosi le proprie responsabilità, che non aspettare dopo, a vittoria o sconfitta ottenuta. Se si fosse verificato il primo caso sarebbe suonato come furbata, così suona come una patata bollente che si voleva lasciare ai successori.
Altre saranno le patate bollenti con cui la nuova maggioranza rischierà di scottarsi, dall'Alitalia (e qui parte un coretto da stadio: "dove sta? dove sta? la cordata la cordata dove sta?")ai salari, ai costi della politica, alla recessione, alle tasse etc.
Ma quello che non ha convinto del comportamento di Visco sono state le patetiche scuse che ha bofonchiato, come quando ha detto "tanto il garante ha bloccato tutto " ovvero io ho fatto una cazzata ma altri hanno rimediato, oppure, ancora, dove ha tirato fuori la solita tiritera che usano i politici italiani, ovvero "anche all'estero si fa così, basta guardare i telefilm americani".
Ora io non so a quali telefilm si riferisca, ma in realtà negli USA non si fa così, non si fa così nemmeno in GB, Irlanda e Germania, insomma all'estero non si fa così.
Ma almeno l'ultima figuraccia, caro Visco, non la poteva risparmiare a quel povero uomo di Prodi?

sabato, maggio 03, 2008

Una analisi che merita attenzione

Analisi e controanalisi si sono succedute dopo il voto del 13 aprile e ancora di più succederà dopo il voto di Roma.
Tra tante banalità segnalo un punto di vista piuttosto interessante: questo articolo di Valerio Evangelisti su Carmilla.
Non tutto è da prendere per oro colato, c'è qualche esagerazione tipica di certo intellettualismo di sinistra (tipo quello sui sogni che vengono determinati dal modo di produzione, uvvia, nun esageriamo), però l'analisi delle trasformazioni sociali e della inadeguatezza della sinistra (presunta) radicale alle nuove sfide è assolutamente condivisibile.

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