mercoledì, settembre 30, 2009

Le elezioni tedesche? Le ha vinte Berlusconi



Domenica si sono svolte le elezioni in Germania per il rinnovo del parlamento tedesco.
Il governo uscente, guidato da Angela Merkel, si caratterizzava per l'insolita alleanza, denominata Grosse Koalitione, tra CDU (di centro) e SPD (Socialdemocratici).
I due partiti ex alleati si sono presentati alle elezioni come avversari.
Tra i due ha vinto il partito di Angela Merkel, che ha perso il 2% circa dei voti, mentre l'SPD è crollata.
Ad approfittarne i partiti minori, i liberali, i Verdi e la Linke, che qui verrebbe definita Sinistra radicale, che hanno preso rispettivamente nel voto proporzionale il 14,5% l' 11% e 12%.
Un voto che potremmo definire di protesta. I tedeschi hanno punito i due partiti,a causa della crisi economica, e hanno punito maggiormente quello di centro-sinistra, probabilmente perché le politiche da queste seguite sono state conisderate più di destra.
In Italia invece i risultati sono stati presentati come "vittoria del centro destra" (La Repubblica") trionfo della Merkel, vittoria del liberismo etc, i liberali tedeschi vengono presentati come "filo-occidentali e filo-americani" manco stessimo parlando dell'Uzbekistan e Berlusconi in persona, prontamente intervistato dal GR nazionale, ha rivendicato la vittoria come "vittoria del liberalismo", cioè sua.
E' evidente ancha ad un distratto osservatore, quale sono io, che le cose sono molto diverse.
In Germania non c'è uno schieramento bipolare, e non c'è un CD contro un CS, ma è un sistema sostanzialmente proprorzionale, pur con sbarramento, in cui i partiti si presentano da soli alle elezioni e , successivamente, formano coalizioni governative, se non hanno i numeri per governare da soli.
Tant'è che CDU ed SPD governavano insieme.
Il voto ha punito entrambi, e se la Merkel vince, ma non trionfa, vince perché gli altri hanno perso di più,i partiti "di sinstra" sfiorano il 46% dei voti, mentre Cdu-CSu e liberali fanno il 48% abbondante mentre anche in Germania aumenta l'astensionismo, che avrebbe colpito, secondo i politologi, sopratutto la SPD.
La coalizione che verrà formata può anche essere definita di "centro-destra" ma nulla ha a che fare con il centro destra italiano, non solo perché la Merkel non è Berlusconi (con il suo aspetto fisico dubito che verrebbe fatta ministro in Italia)non solo perché non ci sono ex-fascisti (ex nazisti, in questo caso)o razzisti dicharati nella coalizione, ma perché i Liberali tedeschi sono piuttosto di sinistra e tutt'altro che filo americani, difatti la prima cosa che hanno detto è che bisogna mandare via le basi americane in Germania ed uscire dall'ottica del post 11 settembre, cose che qui non dice nessuno, al massimo lo dice Rifondazione Comunista, e sottovoce, per giunta.
Inoltre il loro leader è un Gay dichiarato, ed immaginiamo abbia posizioni alquanto dissimili dalla Destra italiana su coppie di fatto e diritti civili.
L' SPD è stata punita evidentemente per aver perseguito politiche troppo moderate,e per l'accordo con la CDU, insomma mi pare che i paragoni con l'italia siano ben poco calzanti e interpretare i fatti di Germania con l'ottica italiana sia non solo sintomo di provincialismo, ma anche decisamente mistificatorio.
Segnalo un articolo interessante sull'argomento qui e per chi volesse
vedere i dati ecco la pagina di Wikipedia

martedì, settembre 29, 2009

Ed intanto in Honduras...

In Honduras stanno uccidendo la democrazia.
In Honduras stanno uccidendo la libertà
In Honduras stanno uccidendo la speranza.
In Honduras stanno uccidendo i cittadini.
Di questo golpe silenziato, su cui i massmedia occidentali hanno steso una coperta di omertà, se non di complice silenzio, avevo parlato a suo tempo.
Non basta, ma segnalo l'ottimo ed esaustivo post di Cometa, mentre se volete altri approfondimenti segnalo il blog di Gennaro Carotenuto, senz'altro il più informato sui fatti latino-americani.
E' tutto, per il momento.

venerdì, settembre 25, 2009

Patrick Swayze e Point Break

Come spesso mi succede non ho tempo per commentare tutto quello che varrebbe la pena commentare, oppure non ho l'ispirazione giusta, e lascio che le cose si sedimentino dentro di me, prima di esprimerle.
Così è per la morte di Patrick Swayze, morte avvenuta a causa di un tumore al fegato.
Patrick Swayze non era un attore tra i miei preferiti, di lui ricordo un paio di film; Ghost, film di grande successo, uno di quei film che ti piacciono la prima volta ma che non reggono molto ad una seconda visione, ed il ben più pregnante Point Break, della grandissima regista Katryn Bigelow, una che nono solo sa girare, ma sa raccontare per immagini come pochi altri.
E su questo film che pongo la mia attenzione. Mi ricordo che, una delle tante visioni che ho avuto di questo film (credo almeno 4 più un paio a spezzoni) fu funestata, per così dire da un commento di mia madre, che era del genere "è uno di qui film che ti intrigano ma poi alla fine si risolvono in nulla".
Commento che mi innervosì alquanto. Il finale, sfumato, di quel capolavoro, è proprio una dimostrazione di cinema fatto con la testa nel soggetto e non nel botteghino.
La storia è quella di un poliziotto, Johnny Utah, (Keanu Reeves) alla caccia di una banda di rapinatori che suppone essere surfisti. L'intuizione si rivela essere esatta, ed il giovane si infiltra in questa banda, una banda capitanata da Bhodi (Patrick Swayze).
Il ragazzo fa il suo mestiere di sbirro, ma come spesso succede, subisce il fascino dell'oggetto della sua indagine.
Le concezioni vitalistiche e superomistiche del suo antagonista/amico fanno presa su di lui.
Ad un certo punto i due scoprono la vera identità dell'altro, ma questo non li porta ad un banale regolamento di conti, ma ad una sorta di sfida, sempre basata su un profondo ed intimo rispetto.
Nella scena finale, Johnny trova Bhodi, là dove sa di poterlo trovare, ad aspettare l'onda del secolo. Lo ammanetta, ma Bhodi lo prega di lasciarlo andare, per poter affrontare l'ennesima sfida. Johnny lo lascia andare verso il suo destino, si allontana fra le proteste degli altri poliziotti, e dopo aver gettato un ultimo sguardo verso l'amico/nemico, getta via il distintivo.
Sarebbe stato più accettabile per il grosso pubblico un banale arresto, o la solita sparatoria truculenta.
Ed invece nel finale la storia ed il destino dei due protagonisti si compie.
Bhodi affronta l'ultima sfida, finendo in gloria, mentre per Jhonny quello che fa è ormai privo di senso. Con Bhodi muore una parte di sé, perché in fondo i due sono simili, entrambi vogliono andare oltre i limiti. Ma la corsa di Bhodi finisce nel nichilismo, nel nulla, quella di Johnny finisce nella consapevolezza che il superare ilimiti comporta un prezzo da pagare.
Purtroppo non ho trovato un video del finale, ma questo rende pressapoco l'idea.
R.I.P. Patrick

domenica, settembre 20, 2009

Che cosa ci facciamo in Afghanistan?



Credo che questa sia la domanda da porsi dopo la morte dei 6 soldati italiani impegnati nella "missione" in Afghanistan,
E' una domanda che mi pongo da tempo, e che avrebbero dovuto porsi molto prima di oggi anche, se non soprattutto, coloro, Destra o Sinistra non importa, che quei soldati hanno voluto mandarceli.
La tragedia è stata una tragedia annunciata e prevedibile. Già nel febbraio di quest'anno c'erano stati degli attentati, poi c'erano stati dei feriti, poi c'era stato un morto.
Una escalation chdoveva portare, presto o tardi a quello che è successo, e non è detto che non succeda ancora.
C'è una verità che nessuno (o quasi) ha il coraggio di dire, è quella verità è molto semplice; l'Italia è in guerra, ed in guerra ci sono i morti.
Ma le guerre generalmente si combattono, non solo avendo la consapevolezza di combatterle (altrimenti è meglio starsene a casa) ma conoscendo gli obiettivi di questa guerra, che devono essere obiettivi raggiungibili, altrimenti si finisce nella follia guerresca fine a se stessa (ammettendo , e non concedendo, che la guerra non rappresenti in sé per sé una follia).
Non è chiaro invece quale siano gli scopi e gli obiettivi di questa guerra.
Inizialmente la guerra fu una risposta all'attacco alle torri gemelle. La colpa di quell'attentato venne attribuita alla misteriosa Al Qaeda, e al suo misterioso leader, Bin Laden, ed il regime dei Taliban, fino allora abbastanza ignorato dalle cancellerie occidentali, venne ritenuto complice, in quanto ospitante lo stesso Bin Laden.
L'obiettivo della guerra pareva semplice: rovesciare il regime Taliban e dare la caccia e stanare Bin Laden ed i suoi accoliti.
Però iniziarono subito le complicazioni, perchè qualcuno a Washington s'era messo in testa di "esportare la democrazia" una idea tanto vuota quanto pericolosa, In effetti esportare un modello sociale che si è evoluto nel corso dei secoli come fosse un mobile da ufficio pareva una grossa idiozia, e i fatti lo hanno dimostrato.
Sta di fatto che Bin Laden non è stato catturato, "il terrorismo" ha continuato a proliferare, anche perché è impossibile sconfiggere quella che è una tattica di conflitto da tutti usati, per giunta alimentando il conflitto.
Allora si è passati all'obbiettivo di creare e consolidare la democrazia, ma c'è poco da consolidare in un paese arretrato, basato sui clan, e in cui lo stesso Karzai si è adattato alla corruzione e all'accordo coi clan religiosi (e lì non solo i Taleban sono integralisti, lo sono quasi tutti) ed infine ha palesemente truffato nel recente voto, tanto da spingere persino i controllori occidentali a denunciarlo.
Insomma il terrorismo non è sconfitto anzi gli "insurgents" sono sempre di più e più pericolosi
Di Bin Laden, ammesso che sia vivo, non c'è traccia.
La democrazia e la libertà? se sono quelle di Karzai possiamo tranquillamente andarcene senza rimpianti.
Bisogna difendere la nostra libertà dei terroristi? Ma cerchiamo di essere seri, la nostra libertà è messa in pericolo anche da questo tipo di avventure militari, oltre che dal concentramento dell'informazione in poche mani e dall'arroganza di certi uomini di governo oltre che da una legislatura sempre più liberticida.
Sono passati otto anni e nessuno, nemmeno gli americani o i tedeschi, che se ne intendono più di noi di queste faccende, sa che pesci pigliare.
Non si può modernizzare quel paese, né si può vincere una guerra dove la popolazione è sempre più irritata dalle inutili stragi provocate da bombardamenti a tappeto, e dove, secondo gli esperti militari, ci sono tra i 100.000 e i 200.000 uomini armati, che li si voglia chiamare Taliban o in altro modo.
In realtà le alternative che hanno i governi occidentali, non solo quello italiano, sono due: o si aumenta effettivamente il numero degli effettivi, portandolo almeno a livello degli avversari,si aumenta lo sforzo bellico e si accetta l'idea che di soldati morti ne tornino ancora molti, oppure si inizia seriamente a trovare il modo di levarsi di torno senza perdere troppo la faccia, magari dando un po' di soldi al governo Karzai o chi per esso perché assumano più militari e poliziotti e poi salutare e lasciarli al loro destino.
Tertium non datur

venerdì, settembre 18, 2009

E Berlusconi fece flop...



Vado su una notizia vecchia, ovvero il flop della megapuntata di Porta a Porta con Silvio Berlusconi megaospite del megagiornalista Bruno Vespa.
I dati auditel sono stati impietosi, più di quanto non abbiano detto i giornali.
In effetti, nonostante avessero tolto di mezzo tutti i programmi giornalistici concorrenti, nonostante le partite fossero sul satellite, nonostante la controprogrammazione si limitasse a dei film visti e rivisti o telefilm di medio livello, la trasmissione di Vespa è stata umiliata da una fiction di canale 5, ed ha sostanzialmente pareggiato con l'Ispettore Coliandro su Rai2 (scritta da quel comunista di Lucarelli, per giunta!) e con l'ennesima replica di Dirty Dancing, omaggio a Patrick Swayze (R.I.P.)
Diceva Goebbels che una menzogna ripetuta mille volte diventa verità, ed è vero, ma lo stesso spettacolo ripetuto mille volte stanca e diventa un boomerang.
Berlusconi ha saturato ,dopo averlo sapientemente creato, il mercato dell'immagine.
E' un vecchio comico che racconta sempre le stesse barzellette, e le persone, la gente come dicono loro, si annoia e cambia canale, o nemmeno accende.
Ma non è solo il pubblico ad essere annoiato (per il momento solo annoiato) ma anche gli addetti ai lavori, per così dire.
Avevo già segnalato come dietro all'affaire "Noemi" diventato poi una faccenda molto più seria con l'entrata in scena di Tarantini (ora siamo in uno scandalo vero e proprio e piuttosto grave) ci fosse non la sinistra, ma settori della maggioranza e dei, chiamiamoli così, poteri forti, che in Italia corrispondono a Confindustria e Vaticano.
E guarda caso oggi emerge in modo netto la spaccatura con Fini, dalla cui area erano venute fuori le notizie sulle candidature di cosiddette "veline", e si prospetta un grande centro, che vedrebbe riuniti Fini, Casini, forse anche Rutelli, con la benedizione del Vaticano e l'appoggio di Confindustria o almeno dell'area che ruota attorno a Montezemolo e Marcegaglia.
Sull'altro lato la Lega, ormai senza freni, torna ad inneggiare alla secessione, senze che nessuno, Napolitano compreso, abbia niente da ridire.
Berlusconi è quindi ostaggio della Lega da un lato, e vede il suo governo perdere pezzi, la sua credibilità internazionale è ai minimi, e se non passasse il lodo Alfano, avverte l'Avvocatura dello Stato, ci sarebbero "danni alle funzioni elettive", che tradotto in italiano significa rischio dimissioni.
Non è solo nel teatrino di Vespa, dunque, che Silvio sta facendo flop...

domenica, settembre 13, 2009

Marilyn Monroe

Non so perché, ieri mi è venuta in mente Marilyn Monroe.
Così, all'improvviso ,ha fatto capolino nella mia mente.
E mi sono detto che Marilyn è stata veramente qualcosa di unico e di speciale, una diva che ha continuato e continua ad essere diva così tanto tempo (quasi mezzo secolo) dopo la sua morte.
Perché nessuna ha più potuto essere come lei, perché nessuna sarà mai come lei?
Forza dell'immaginario, dell'effetto nostalgia, della patina del tempo che scolorisce i ricordi da un lato ma li rende anche mitici, avulsi dalla realtà dal contesto storico, li rende come dei sogni intramontabili?
Non so, ma quello che so è che non c'è mai stato un mito che ha attraversato generazioni diverse e lontane tra loro.
Mi ricordo un mio amico di nome Stefano, che durante una manifestazione a Roma letteralmente sparì all'improvviso. Eravamo preoccupati ma poi ricomparve come era sparito, con un libro sotto il braccio. Era un libro su Marilyn
MI mancava - disse tranquillo, fregandosene di eventuali sguardi di disapprovazione.
Forse una delle ragioni sta nella innocenza e nel candore di Marilyn: sarà un caso, ma io non ricordo una foto brutta di lei.
Ci saranno state, non so, forse non sono state tramandate, ma io non me ricordo una.
Nessuna sarà mai come Marilyn, non Kim Basinger, Né Sharon Stone, Né Jessica Alba e nemmeno Megan Fox, perché nessuna, nessuna al mondo può avere quel candore e quell'innocenza, quell'allegria contagiosa che nasconde un fondo di malinconia e di irredimibile tristezza, che si intuisce nelle pieghe del suo sorriso.
Una tristezza che la porterà a togliersi la vita una brutta notte dell'agosto del 1962.
Come una candela nel vento.....

giovedì, settembre 10, 2009

Una notizia sconcertante

Vengo sapere che il sindaco legista di Ponteranica (Bergano) vuole togliere la targa dedicata a Peppino Impastato, vittima della mafia, dalla biblioteca del paese.
La scusa di questo ignobile gesto "quella di valorizzare personalità locali, come il sacerdote Giancarlo Baggi."
Balle! Con tutto il rispetto per questo tale Baggi, non lo si può certo paragonare per importanza a chi ha combattuto la Mafia apertamente, pagandone un prezzo altissimo.
La verità è molto semplice: Peppino era Siciliano, ovvero un terrone, ed è meglio non dire che ci sono stati siciliani, terroni che hanno lottato contro la mafia. I terroni sono tutti mafiosi e camorristi.
Peppino era un compagno, un comunista. Vero, aggiungo. Io non sono comunista, sono libertario, ma ho molto rispetto per i veri comunisti, per quelli cone Pio La Torre o Peppino impastato, per quelli che credono veramente nei loro ideali.
Ma un leghista non può ammettere questo, perché l'unico ideale che ha è riempirsi la panza e rompere le palle ai diversi da lui, non può ammettere che i comunisti abbiano sacrificato la loro vita per degli alti ideali.
Infine non va ricordato Peppino Impastato proprio perchè era contro la Mafia, ed un appartenente ad un partito alleato nel governo con un tizio che ha avuto rapporti strettissimi come personaggi come Dell'Utri preferisce glissare certi argomenti.
Una sola parola: Vergogna!

martedì, settembre 08, 2009

Top Five: canzoni per settembre

Questa volta la mia Top five è dedicata al mese di settembre, canzoni settembrine ovvero un po' malinconiche, che riflettono un mese in cui ci si lascia alle spalle l'estate e le vacanze (e gli amori, qualche volta) e ci si avvia verso l'autunno e poi l'inverno
5) Equipe 84 - 29 settembre:
"Seduto in quel caffè io non pensavo a te..." uno degli incipit più famosi del beat e della canzone italiana. Una radio che parla sullo sfondo è il corollario di un pezzo ormai entrato nella storia (piccola, ma pur sempre storia) del Pop Italiano.

4)Lou Reed - September song
La canzone di Brecht- Kurt Weil, già rifatta da molti (tra cui Frank Sinatra) qui riproposta dal buon vecchio Lou, non tanto vecchio all'epoca.
Intensa.

3)Green Day - Wake me up when september Ends
Stupenda ballata del gruppo Pop-Punk (o semplicemente Rock) americano. Malinconia e rabbia si uniscono in modo fulgido.

2) The Bangles - September Girls
Chissà perché non riesco a fare una classifica senza le Bangles...
Anche questa è una cover, di un pezzo di un personaggio maledetto, Alex Chilton.
Il pezzo non è maledetto, ma maledettamentte orecchiabile, piuttosto...

e al top questa volta ci metto....rullo di tamburi
1)Premiata Forneria Marconi- Impressioni di Settembre.
Quante goccie di rugiada intorno a me... altro incipit clamoroso.
Di recente ne hanno fatto una cover i Marlene Kuntz, piuttosto buona, ma preferisco l'originale e questo vecchio video in Black and White

giovedì, settembre 03, 2009

Berlusconi querela Dio



Dopo le recenti polemiche che sono culminate nella querela per diffamazione prima del giornale "la Repubblica" poi de "l'Unità", pare che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sia intenzionato a querelare pure Dio in persona.
Difatti alcuni dei dieci comandamenti sono considerati gravemente diffamatori e lesivi della reputazione del Presidente del Consiglio italiano, in particolare "non commettere atti impuri" e "non desiderare la donna d'altri".
"Dio è sicuramente un comunista ed un anti-italiano" ha dichiarato il premier".
"Inoltre non è stato eletto da nessuno e anche suo figlio è un poco di buono. Su di lui Feltri sta preparando uno Scoop" ha anticipato il Premier davanti ad una folla esultante di pregiudicati ed escort.

mercoledì, settembre 02, 2009

E' morta Teresa Strada

Ho appreso una triste notizia, la morte di Teresa Sarti Strada, moglie di Gino Strada, presidentessa e fondatrice di Emergency.
Un pensiero a lei e ai suoi cari, un ricordo del grande impegno da lei profuso per una giusta causa, l'unica che ci sia, quella di curare e portare aiuto alle vittime delle guerre, tutte le guerre, senza preoccuparsi della nazionalità e della religione di chi soffre, con dedizione e spirito di sacrificio.
E' proprio vero sono sempre i migliori (e le migliori) ad andarsene.

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