mercoledì, novembre 28, 2018

Cambiamenti climatici: Global Warming o Global Cooling?

Si sente ormai parlare in continuazione di cambiamenti climatici: una vera ossessione, spesso portata avanti con totale mancanza di argomenti scientifici e con toni che ricordano i regimi totalitari. Secondo il pensiero unico dominante andremmo irreparabilmente verso un'epoca sempre più calda che porterebbe a non si sa bene quali sconquassi catastrofici, e addirittura minaccerebbe la stessa sopravvivenza del pianeta!
Tralasciando la mera constatazione che le teorie catastrofiste per definizione non sono scientifiche per la semplice ed oggettiva ragione che sono teorie catastrofiste, e le catastrofi non sono mai accadute, altrimenti non saremmo qui a parlarne, verifichiamo se questa ipotesi possa esser vere-
Va ricordato che la terra esiste da milioni di anni , e da almeno 260 è abitata da esseri viventi (piante ed animali). Durante questo lunghissimo periodo ci sono stati migliaia di cambiamenti climatici, e be prima che l'uomo comparisse, con aumenti e diminuzioni di gradazione fino a 40 gradi centrigradi. Eppure la vita sulla terra esiste ancora. Che strano...

Qui sopra potete vedere i rilevamenti delle temperature prese da satellite, che sono considerate le più affidabili, dal momento che quelle terrestri sono per l'80% stime e vi sono vari possibili errori di rilevamento. Come si vede le temperature sono salite durante i periodi caratterizzati da quella anomalia calda chiamata volgarmente El Nino, per poi calare quando le anomalie diventano negative (NIna). SI noti come le temperature siano in calo dal marzo 2016, quando il gigantesco Nino è andato man mano ad esaurirsi, producendo un calo delle temperature da 0,84 a 0,14 rilevato nel settembre 2018. Si tratta di un calo di 0,7 gradi nel giro di 2 anni e mezzo,  di cui nessun mass-media ha parlato. Strano vero? Quindi le temperature sono calate e, basandoci sul passato recente, possiamo supporre che caleranno ancora, almeno fino al prossimo El Nino.
Ma c'è di più: secondo gli scienziati solari, che studiano i cicli solari, siamo vicini ad un Minimo Solare piuttosto accentuato. Si è visto nella storia come  i cicli solari influenzino di più il clima di qualsiasi altro elemento (di sicuro molto di più del Co2). Bene, adesso siamo vicini ad uno di questi minimi, il sole è privo di macchie solari già da centinaia di giorni. Ovviamente questa situazione non ha ripercussioni immediata, ci vorranno mesi, se non anni, perché questo si rifletta sul clima terrestre, ma la tendenza sarà quella. Inevitabilmente.
Vediamo poi altri due indicatori. La copertura nevosa terrestre e i ghiacciai artici.
Per quanto riguarda la prima abbiamo il seguente grafico che indica la copertura nevosa dell'emisfero nord


All'inizio degli anni 90 alcuni scienziati predissero che la neve sarebbe diventato un evento "raro e gioioso". In effetti dall'inizio degli anni 70 (quando alcuni prevedevano viceversa una Era Glaciale in arrivo) fino ai primi anni 90 il trend sembrava quello: ma poi, gradualmente, le nevicate sono tornate prima nella media, e poi decisamente superiori. Sopratutto negli ultimi 6-7 anni, con buona pace di queste previsioni, le nevicate sono diventate molto frequenti, ovviamente non dappertutto e non nella stessa misura.
Infine abbiamo lo stato dei ghiacciai, in particolare dell'Artico. Anche qui i predicatori di catastrofi avevano predetto che, nel 2010, o al massimo nel 2013, i ghiacci marini artici, quanto meno nei mesi estivi, sarebbero del tutto o quasi scomparsi. Inutile dire che, anche questa volta, hanno fatto cilecca. non solo i ghiacciai marini non sono scomparsi, ma ci sono stati importanti segnali di ripresa, soprattutto dopo la crisi del 2016 (il Nino, ricordate?). Attualmente i ghiacciai stanno aumentando in modo impressionante, al di fuori di ogni più rosea previsione.
ecco come è lo stato delle cose
Come si può vedere siamo ai massimi dal 2014, dentro (seppure di poco) alle medie tra 1980 e 2000.
A questi dati si aggiunga che in questi ultimi 2 mesi si sono verificati record di freddo e neve in vari punti del mondo, in particolare Canada e Stati Uniti, e che le proiezioni stagionali danno anche in Europa ed in Italia un inverno che dovrebbe essere almeno come quello degli anni 80, ma con più precipitazioni nevose, ed ecco che il sospetto che si stia procedendo, non si sa con quale velocità, verso anni di raffreddamento globale (global cooling) piuttosto che il contrario, prende decisamente quota.
Chi vivrà, vedrà.

domenica, novembre 11, 2018

Halloween 2018- recensione

E così è uscito il nuovo Halloween, che però non è un semplice remake.
Si tratta in realtà di un seguito, posto esattamente 40 anni dopo, che riprende pesonaggi e filo conduttore dal primo (e forse anche dal secondo) film di tutta una nutritissima serie di seguiti, remake e controremake che sinceramente non ho seguito. Mi ricordo un Halloween 3, che nulla aveva a che fare con l'originale e che era una noiosa stupidaggine, ed un Halloween remekkato da quel cagnone senza speranza di Rob Zombie, che era veramente stupido ed inguardabile.
Questo film nasce invece con la benedizione (e le musiche) del sommo John Carpenter, è interpretato da Jamie Lee Curtis, diretto da David Gordon Green, e non tradisce le aspettative, o le speranze, di avere qualcosa di degno (o almeno di non totalmente indegno) davanti agli occhi per quelle due ore di film.
Tuttavia il film non è di certo perfetto (nemmeno l'originale lo era, digiamocelo, digiamocelo....).
Spoiler Alert: da qui in poi leggete a vostro pericolo se non avete visto il film.
Premetto che il film è ben girato, le scene di suspense sono quasi tutte riuscite, in particolare l'uccisione dei due giornalisti nella stazione e la scena che più ricorda l'originale, quella della babysitter,  Ben fatta anche la scena della fuga di Michael (l'assassino psicopatico  per chi non lo sapesse) mentre ho trovato troppo lunga e forse poco credibile la lunga scena finale (IMHO).
Il punto debole risiede forse proprio in quella che è la premessa del film e che ne informa tutta l'ideologia. In sostanza cosa ci racconta il film? Ci racconta che la sopravvissuta del primo Film, Laurie Strode (qui reinterpretata da Jamie Lee Curtis ancora) è ancora lì ossessionata da quella notte, che non ha mai superato né cercato di superare, però nel frattempo ha messo (piuttosto velocemente si direbbe) al mondo una figlia (notare: una figlia, non un figlio) la quale altrettanto velocemente ne ha messa a sua volta al mondo una, abbastanza grande da andare al liceo, bere e amoreggiare (in modo pudico, peraltro, perché sappiamo che chi fa l'amore e si spinella nei film horror è destinato a morire).
Detto questo sappiamo già come andrà a finire, e cioè che le tre donne unite nella lotta distruggeranno il serial killer, cosa che gli uomini, descritti spesso e volentieri come dei perfetti imbecilli presuntuosi, non sono stati capaci di fare.
Insomma c'è una impostazione, non diciamo femminista, ma proprio matriarcale del film. La possiamo verificare nel body-count, che se non erro è di 15 persone, di cui solo 3 donne ed il resto uomini. Delle tre donne, a parte una casalinga uccisa random,  fanno parte  la giornalista (che sconta il fatto di accompagnarsi ad un vero imbecille, e la cui morte viene pietosamente risparmiata agli occhi del telespettatore, mentre la regia indulge sul massacro dell'uomo) e la babysitter di cui sopra, che seppure molto più carina della nipotina ed anche più simpatica, commette l'errore di volersi spinellare e amoreggiare con il ragazzo, e come ci ha insegnato Scream, questo porta a morte sicura.
Viceversa la nipote di Laurie pianta il ragazzo alla festa con la scusa di un semplice sguardo indirizzato da questi ad una procace ragazzotta truccata da tigre (e dire che sembravano superfidanzati con tanto di cena con genitori e nonna schizzata) quindi viene riaccompagnata a casa dall'amico scemo che ad un certo punto ci prova pure, venendo ovviamente respinto in modo anche abbastanza antipatico (mi aspettavo che la ragazza si mettesse ad urlare #METOO, ma per fortuna si limita ad andarsene lasciando il ragazzo all'inevitabile morte per mano di Michael ).
So che questa può sembrare una stroncatura, ma non lo è affatto. In effetti sarebbe limitativo analizzare il film solo sotto questo profilo, e di certo siamo lontani dall'abominio parafemminista de "l'inganno", anche perché lì c'era anche l'incompetenza registica di Sofia Coppola e la completa rovina di un capolavoro, qui c'è un regista competente e che ha a che fare con materiale di per sé abbastanza grezzo (che è poi il motivo per cui il maschilismo di tanti film horror è perdonabile, come il matriarcato di questo film, d'altro canto)
Le cose interessanti del film stanno da altre parti: per esempio nella parte iniziale, dove il marito della figlia di Laurie prepara delle trappole per topi, anticipando la scoperta  che la casa di Laurie è tutta una trappola preparata per il regolamento di conti finale. E ancora, quando i due giornalisti intervistano Laurie, di fronte al saccente scetticismo di lui, lei ribadisce che"l'uomo nero esiste".
Già, l'uomo nero esiste, è Michael Myers, una macchina di morte inarrestabile ed inspiegabile, per questo chi cerca di fermalo (il capo della polizia) ma soprattutto chi cerca di spiegarlo e comprenderlo (i giornalisti e lo psichiatra, figura alquanto risibile, va detto) non possono altro che essere uccisi, e quindi smentiti nei loro tentativi di spiegazione e comprensione.
In conclusione è un buon remake, fatto professionalmente e con momenti interessanti e riusciti, ma anche con altri momenti o situazioni deboli o discutibili.
Un 7,5 insomma.

domenica, settembre 02, 2018

La Bufala di "La repubblica" sulla Francia che vuole diventare vegana

"La Repubblica" come si sa, è un giornale che vuole essere e si vanta di essere "di sinistra". Poco importa che l'impostazione dl giornale sia decisamente di centro, e, quando si parla di Sudamerica, direi che non si distingue di una virgola da quella di tutti gli altri. Per essere di "sinistra" il giornale di Eugenio Scalfari segue tutte le mode "Politically Correct",  quindi articoloni che descrivono il disastro del "risaldamento globale", peana per "i diritti LGBT" qualsiasi cosa questo significhi, tanta nostalgia per la rivoluzione anni sessanta (nel senso dei Beatles e delle minigonne, mica dei sampietrini sulla polizia, che avete capito?) e strizzate d'occhio all'animalismo e al vegetarianesimo, oggi superato dalla sua inevitabile degenerazione, il veganesimo.
Così, domenica scorsa 26 agosto, leggo un articolo che lamenta il presunto annullamento del primo "festival del cibo vegano" in terra francese, ovviamente a causa delle pressioni dei cattivi di turno, allevatori e produttori di salume e altre terribili schifezze".  Ovviamente per quelli de "La repubblica" i vegani sono sempre vittime dell'intolleranza altrui, evidentemente non è mai capitato a nessuno di loro di imbattersi in quei fanatici imbecilli che augurano la morte a bambini che mangiano l abistecca (e fanno benissimo a mangiarla) oppure che augurano la morte all'attore comico che è appena uscito dall'ospedale e, orrore orrore!, si è permesso di mangiare del buon pesce e non una schifosa "bistecca di soia e lupino". O ancora quelli che insultano la memoria del vecchio reduce dalla campagna di Russia, che per sopravvivere dovette nutrirsi di gatti e cadaveri di cane. Tralasciando le ridicole raccolte di firma, le  irruzioni a casa altrui e le minacce fisiche ed altri episodi ben noti.
Ma il punto non è questo, è un altro; l'articolo sostiene che vi sarebbe in Francia, una sorta infatuazione per lo stile di vita vegetariano/vegano (come fossero la stessa cosa!) ed espone una tabella in cui si sostiene che il 30% dei francesi "sarebbe orientato verso il veganesimo/vegetarianesimo". Ovviamente senza nessuna fonte di tale affermazione: Per dimostrare questo si cita una statistica (sempre senza fonte) secondo la quale i francesi sarebbero passati da 94 kg di carne al giorno a "soli" 84 cadauno (niente dati su uova, formaggi e pesce, che sempre non vegani sono)
Essendo appena tornato da Parigi non posso che ridere di fronte a tale grossolano e ridicolo tentativo di mistificare la realtà, che è molto molto semplice, per quanto brutta per costoro. Ai francesi, del vegano, non gliene frega un cazzo, ma di quelli grossi, anche.
In effetti, avendo girato Parigi in lungo ed in largo, ed ovviamente anche alla ricerca di qualche posto per mangiare, di vegetariano, non dico vegano, non ho trovato l'ombra, o giusto quella.  Non mi è parso che i parigini facciano a gomitate per diventare vegani, anzi, ho dovuto rinunciare alla cena da Chartrier, ristorante noto per le sue bistecche  e cosce di pollo, a causa di una fila che non aveva nulla da invidiare a quella dei musei della città, anzi era forse più grande. Ed è un ristorante con centinaia di posti a sedere !
Secondo le statistiche i francesi che aderiscono alla dieta vegetariana (veg compresi) sono sì e no il 2%, e la cifra è probabilmente anche un po' gonfiata.
Peraltro che, nel giro di vent'anni, in Francia si sia ridotto a 84 KG cadauno il consuno di carne, non pare un gran indizio, visto che suddividendo 84 kili per 52 (le settimane in un anno ) abbiamo come risultato 1,610,  ovvero i francesi consumano, pro capite. 1610 grammi di carne alla settimana, insomma più di 2 etti al giorno, a cui vanno aggiunti appunto pesce, molluschi, latte, uova  e formaggi.
In sostanza una grande, grandissima Bufala!

domenica, luglio 01, 2018

Serie Tv : Dieci personaggi femminili che spaccano il culo ai passeri

Ed eccomi finalmente ad uno dei miei argomenti preferiti: donne e motori, pardon, telefilm e attrici. E' una lista, spero non della spesa, che volevo far da tempo, dedicata a quei personaggi femminili dei telefilm che a mio (non) modesto avviso si stagliano sopra agli altri, ritratti di donne forti, non necessariamente guerriere o super-eroine (anche se le due categorie sono ben rappresentate) ma che non hanno nulla da invidiare a quelle dei loro colleghi uomini, anzi spesso vincono per distacco il confronto. Ed ecco quindi la lista in ordine (quasi) casuale

1) Faith (Buffy l'ammazzavampiri- Angel ) Eliza Dushku
Apriamo con il personaggio che più ho amato e per primo. Stravagante se vogliamo come scelta, poiché Faith è tutto sommato un personaggio secondario sia in Buffy che in Angel, comparendo solo per metà della terza stagione di BTVS e poi successivamente comparendo saltuariamente sia in Buffy che in Angel prima di ritornare (alla grande, va detto) nel finale dell'ultima stagione di BTVS E poi la cacciatrice di vampiri non è Buffy? Non è lei che salva il mondo in continuazione (non sempre lei in realtà) Apparentemente queste obiezioni sono valide ma non tengono in conto una semplice cosa, che mi ha sempre fatto preferire (e di gran lunga) Faith a Buffy. Ovvero il fatto che, a ben vedere, la vera cacciatrice è Faith e non Buffy. Difatti mentre la seconda subisce il fatto di essere la prescelta, e vorrebbe in realtà avere una vita normale quanto noiosa, a tal punto che nella quinta stagione sostanzialmente si suicida, più per farla finita che non per salvare il mondo (tra l'altro suicidandosi mette nel suo ruolo di prescelta proprio la sua amica/nemica Faith, a cui in effetti gli sceneggiatori pensavano di affidare lo spin off ). Viceversa Faith, quando compare all'inizio della terza stagione, è una perfetta,cacciatrice, non ha una famiglia, non ha un fidanzato né vuole averlo, non frequenta la scuola e non vuole andare all'Università. Vuole solo una cosa: uccidere mostri, demoni e vampiri. E trascina Buffy nelle sue imprese, facendole bigiare scuola e portandola in discoteca. Non c'è alcun dubbio che, se gli sceneggiatori avessero voluto, la coppia Faith/Buffy avrebbe potuto sviluppare le sue potenzialità e far diventare il telefilm una vera bomba piena di esplosivo Girl Power. Ma il moralismo americano ebbe la meglio ed ecco quindi Faith venir trasformata in "cattiva" a causa di un omicidio di cui è corresponsabile insieme a Buffy. Insomma le due alleate vengono trasformate in nemiche e lo scontro inevitabile vede la sconfitta di Faith, che finisce in coma. In coma, e non morta, perchè Joss Whedon è ben conscio delle potenzialità della "cacciatrice oscura" e la tiene in serbo per tempi migliori. Tuttavia gli impegni d'attrice di Eliza Dushku, e certe sue ritrosie ad interpretare un personaggio "cattivo", limitarono questa possibilità. Però è proprio in Angel che Faith esprime al massimo le sue potenzialità intrinseche, e le cinque puntate in cui è di nuovo protagonista sono tra le migliori di tutta la serie, grazie anche alla interpretazione della Dushku, che riesce ad ispirare attrazione e repulsione nei confronti del suo personaggio, rendendolo amabile ed odioso al tempo stesso, un perfetto mix di ambiguità. Il ritorno in Buffy serviva in teoria per un futuro spin off, che però non vide mai la luce, e rimane uno dei rimpianti maggiori per gli appassionati dell'universo Buffiano ( o Buffyverse), che dovranno accontentarsi di rivederla poi nei fumetti ispirati alla serie, dove Faith avrà più spazio con addirittura una collana a lei dedicata (insieme ad Angel).



2) X5452 alias Max Guevara (Dark Angel) - Jessica Alba
Dark Angel è forse uno dei più sottovalutati telefilm degli ultimi 20 anni. In realtà all'epoca ebbe un certo successo ma non quanto avrebbe meritato, tenuto in considerazione che le stagioni furono solo 2 (seppure stagioni con 22 puntate) e questo in raffronto a serie TV mediocri che vanno avanti anni ed anni. Lo show immaginava un mondo futuro alle prese con una devastante crisi economica che aveva reso i ricchi ancora più ricchi (ed arroganti) ed i poveri ancora più poveri, il tutto condito con restrizioni delle libertà civili e violazioni dei diritti umani. All'interno di questo mondo distopico, previsto per il 2019 (lo show è del 2000) si muove la nostra anti-eroina, frutto di esperimenti genetici  di scienziati e militari, allo scopo di creare una super razza di guerrieri. X5452 (suo numero di matricola) è un soldato-donna scappata dal laboratorio/caserma e vive con lo pseudonimo di Max Guevara. Di giorno fa la postina in bici (molto sostenibile!) e di notte la ladra, vestita come Catwoman, di cui prende anche un lato felino dovuto non a psicosi ma al Dna in lei instillato. La conoscenza di un giornalista/attivista con cui inizia a collaborare inizialmente con molto scetticismo la porterà nel corso delle due stagioni a diventare una vera rivoluzionaria (come d'altro canto il suo cognome fittizio suggeriva fin dall'inizio) e ad iniziare una sorta di lotta di liberazione dei mutanti, creati dalla società ma poi discriminati e villipesi come "terroristi". La serie era un po' troppo sinistrorsa per i canali Fox, che dopo avela tollerata nel corso della prima stagione l'hanno poi lentamente boicottata togliendo risorse e chiudendola alla fine della seconda stagione, ma comunque troppo tardi per impedire alla nostra Max di arringare la folla di mutanti e soldati OGM con il seguente discorsetto " Ci chiamano mostri  chi se ne frega! sono fiera di essere un mostro e oggi diremo basta alla ingiustizia! Chi è con me?" Jessica Alba dà credibilità al personaggio con un mix equilibrato di sex appeal, forza, tenerezza e determinazione difficilmente eguagliabile e, soprattutto, difficile da dimenticare.

3) Debra Morgan ( Dexter) Jennifer Carpenter

E non poteva mancare la dolce e volgarissima Debra, sorellastra di quel carciofone di Dexter, tanto buono e bello in superficie quanto schizzato e feroce nel profondo. In realtà il telefilm avrebbe dovuto chiamarsi Dexter e Debra. E' chiaro fin dall'inizio, ma ancora più col passare delle stagioni, che Debra è ben più di un semplice personaggio secondario. Non solo è per Dexter l'unico vero riferimento, a tal punto che quando Debra si rende conto che è innamorata di lui, la sorpresa è che lui non la contraccanbi, dal momento che in realtà è veramente l'unica donna che lui abbia mai amato, tanto è che sacrifica per lei il fratello serial killer nella prima stagione. Non solo Debra è questo, ma Debra è in realtà una valente poliziotta, e a ben pensare quasi sempre ci azzecca. Ed è in realtà lei ad andare più vicina alla verità di chiunque altro, come nella quinta stagione, dove intuisce che l'assassino è in realtà una coppia di amanti che vendicano le ragazze uccise dal falso guru e dai suoi amici. E si trova di fronte Dexter e (momentanea) ragazza ma non ne vede i volti, decidendo di lasciarli andare perché in fondo, per lei, hanno ragione loro. Sfacciata, mascolina, volgare e divertente nelle espressioni a dir poco colorite (in italiano molto edulcorate) è in realtà una persona bisognosa di amore e affetto, amore e affetto che il padre ha invece riservato al figlio adottivo, ovvero proprio Dexter. Potrebbe essere invidiosa e gelosa, ma in realtà la sua generosità è tale da portarla a sacrificare più di una volta i suoi principi per amore del fratello,  persino quando ne scopre la vera natura omicida, fino al sacrificio finale, che è poi una delle ragioni per cui detesto il finale dello Show. Bravissima la Carpenter nel ruolo, peccato abbia poi fatto solo spazzatura.

4) Dr Tara Knowles (Sons of Anarchy)Maggie Siff

SOA è uno delle migliori, o forse la migliore, serie televisiva,di tutti i tempi. Il merito è da dividersi fra gli autori e gli attori, molto ben scelti e tutti molto bravi: quella che ci interessa è Maggie Siff, perfetta nel ruolo di Tara Knowles, ex fidanzata di Jax Teller, ritornata nella non troppo divertente località di Charming come dottoressa e che poi ricade nello stesso errore del passato. Ovvero rimettersi ad amare di nuovo il rampante neoleader dei bikers che formano il club dei Sons of Anarchy, non proprio una scelta consigliabile se si ama la vita tranquilla e soprattutto longeva. Come fidanzata e poi moglie si trova a fare i conti con tutti i guai in cui incorre il maritino, le risse, le minacce, i tradimenti (nonostante lui la ami tanto ma tanto, non c'è praticamente stagione in cui non si infili nel letto di qualcun altra, anche se spesso del letto spesso ne fa anche volentieri a meno). Più che coi tradimenti del marito,si trova a fare i conti con Gemma, la madre di Jax e quindi suocera. Anche Gemma è un personaggio femminile con i controcoglioni, se vogliamo, ma l'ho escluso dalla lista per una ragione abbastanza semplice: la trovo insopportabile. L'attrice è bravissima, intesi, ma il personaggio di una che cerca di ammazzare la madre di suo nipote, mena tutti quelli che si frappongono fra lei ed i suoi progetti di controllo su marito e soprattutto figlio (e, quindi, sul clan) parla di famiglia ogni tre per due ma è probabilmente responsabile della  morte del suo primo marito, fondatore del clan nonché padre di Jax,  mette a repentaglio la vita dei nipotini stessi e, alla fine, uccide la loro madre (per l'appunto Tara), in più scaricando le colpe su altri e scatenando una vera e propria mattanza, scusate ma non riesco proprio a farmelo piacere. Viceversa Tara rappresenta la lealtà, l'etica medica, il decoro, la fedeltà. E' l'unica a rimanere, o almeno a cercare di rimanere, fonesta ed innocente in un mondo basato sulla violenza,la menzogna ed il tradimento. Certo nella sesta stagione anche lei finisce per ingannare e manipolare, ma forse proprio perché non è il suo campo, finisce per essere scoperta e, alfine, a pagarne tragicamente le conseguenze. Tuttavia lo scopo del suo inganno non è l'arricchimento, il potere o la vendetta, ma il futuro della sua famiglia, il futuro dei suoi figli che cerca disperatamente di salvare. Alla fine muore ma in questo modo apre la strada alla redenzione finale di Jax.


5) Danerys Targaryan-( Il trono di Spade.) Emilia Clarke

La nostra regina pretendente al Trono di Spada, Danerys non poteva di certo mancare. Già perché lei, Danerys, Nata Dalla Tempesta, Prima del suo nome, Regina degli Andali, Distruttrice di Catene è un personaggio che non si può ignorare e che in questa lista ci sta , come dire...da Regina. In effetti, all'inizio di Game of Thrones, lei appare come una timida ragazzina (nel libro avrebbe solo 14 anni) che viene usata dal fratello tanto ambizioso quanto psicopatico, per il suo folle e sconsiderato progetto di (ri)conquista del Trono. Però ben presto la dolce e apparentemente sprovveduta pulzella mostra di avere altre qualità oltre al lato B ed un dolce visino, tanto da sbarazzarsi felicemente del fratello maschilista, sopravvivere alla morte del suo amato Capo dei Droki, alle fiamme che al posto di bruciarla la rendono ancora più bella, e si alleva tre draghetti destinati a diventare tre Dragoni sputafiamme, una arma tattica decisiva tenuto conto della tecnologia dell'epoca. Insomma avere l'aviazione contro armate medievali non è proprio cosa da poco...
Ha tanta e tale personalità da mettersi alla guida di un esercito, condurrre una specie di rivoluzione liberale distruggendo lo schiavismo con metodi direi alquanto maoisti, e puntare alla conquista del Regno. Non si sa come andrà a finire, anche se le linee di tendenza sono tracciate, ma di certo Danerys è destinata a rimanere a lungo nell'immaginario collettivo, grazie anche all'ottima prova d'attrice di Emilia Clarke, che riesce a infondere al suo personaggio un carattere di dolcezza e tranquillità riuscendo a trasformarlo in un carattere tempestoso e terribile quando  il momento lo impone.



6) Eleanor Guthrie - (Black Sails )- Hannah New

Reputo Black Sails una delle migliori serie Tv di sempre anche grazie, oltre ad una accurata ricostruzione storica ed una avvincente sceneggiatura, ai suoi personaggi, ed in attesa di avere lo spazio per quelli maschili, non posso che comprendere nella lista almeno Due dei personaggi femminili più importanti di questa'epopea dei pirati. Una di queste è Eleanor Guthrie, personaggio assolutamente ambiguo e perciò stesso assolutamente affascinante. Non è una pirata, però è grazie ai pirati che deve il suo status quo nell'isola di Nassau, è innamorata di uno di loro, ma non esita a degradarlo fino a toglierli quello che lo definisce come pirata ed essere umano, ovvero la nave ed il controllo della ciurma. Si allea al più intransigente nemico dell'Inghilterra, per poi passare in modo convinto dalla parte del Re, sia pure per salvarsi la pelle. Ha vissuto nell'illegalità eppure brama che la città di Nassau possa trovare una sua pace e rientrare nella civiltà. Calcolatrice fino ad apparire spietata in realtà compie azioni in nome dell'amore e della riconoscenza, persino del padre che l'aveva abbandonata al suo destino quando ancora era bambina, E lo fa anche a rischio di pentirsene, trovando in una morte quasi eroica il suo riscatto. Hannah New, attrice londinese, è veramente un rivelazione in questo ruolo, interpretando in modo perfetto una donna capace di passare da donna delle classi superiori a rappresentante del popolo in pochi secondi.

7) Max- (Black Sails )- Jessica Parker Kennedy

Seconda Max della lista e seconda entry da Black Sails il personaggio interpretato dall'attrice canadese è veramente un personaggio sorprendente. Prostituta dalle tendenze lesbiche, passa dall'essere una schiava stuprata brutalmente dalla ciurma dei Pirati di Charles Vane al diventare prima proprietaria del bordello di Nassau, poi la protagonista del nuovo corso dell'isola dei ribelli. Per fare questo deve sobbarcarsi il suo congruo gruzzolo non solo di monete spagnole, ma anche se non soprattutto di menzogne, manipolazioni, doppi giochi e chi più ne ha più ne metta. Eppure alla fine anche lei dimostra un grande cuore, aiutando la pirata Anne Bonny ad uscire dalle tenebre del delirio psicotico nelle quali era precipitata, ed in fondo, salvando quello che si può salvare dell'isola dei pirati, ormai nel mirino di Inglesi e Spagnoli con il suo spirito imprenditoriale. Insomma come emergere dalla miseria (non solo materiale) e conquistarsi una rispettabilità  rimanendo (in fondo) onesti.





8 )Daisy Jonnson aka Skye akaQuake - (Agents of Shield)- Chloe Bennett

 Il personaggio di Daisy Jonnson  di AoS è uno dei personaggi più sfaccettati ed inquietanti che si siano visti in una serie televisiva, come testimoniano i cambi di nome che corrispondono ad altrettanti cambi di identità. Nella prima stagione ci viene presentata Skye, giovane e geniale hacker che combatte il sistema, e si trova qausi casualmente nel gruppo di agenti segreti dello Shield, cosa alquanto in contraddizione con i suoi ideali alternativi e libertari. Tuttavia lì trova quella famiglia allargata (tipico tema dell'universo Whedoniano) che tanto le manca. La seconda stagione ruota tutto attorno proprio alla famiglia "vera" di Daisy, tradizionale ma non troppo, da cui scaturisce la sua seconda personalità e dove ri-acquista il proprio nome, che poi si tramuta nel nomignlo Quake nel momento in cui diventa una super-eroina a tutti gli effetti, con tanto di poteri che le consentirebbero (forse) addirittura di causare terremmoti apocalittici. Tenera, spaurita e dolce alle volte, ma anche decisa e irremovibile nelle sue decisioni, e temibile combattente all'occorrenza, Daisy è uno dei personaggi femminili più interessanti degli ultimi anni, a metà tra obbediente soldato e ribelle alla ricerca di se stessa, ma anche le sue compagne di avventura, May e Simmons, meritano almeno una citazione. A prestare volto e corpo all'eoina Marvel ci pensa la giovanissima Chloe Bennet, di chiare origini orientali, che ha avuto i suoi esordi come popstar, una specie di Britney Spears dell'estremo Oriente. Per fortuna ha poi pensato di intraprendere la carriera di attrice, dove potrebbe diventare la prossima grande Star.


9) Adele De Witt - (Dollhouse =- Olivia Williams

Dollhouse è una delle serie televisive più sottovalutate tipo... degli ultimi 200 anni. Si scherza, ma non troppo, perchè un'attenta seconda visione rivela particolari e tematiche che rendono questa serie sicuramente valevole una valutazione ben maggiore a quella normalmente riservatole. Una delle carte della serie è indubbiamente l'ottimo cast di attori, fra cui primeggia la già citata Eliza Dushku. Ma dal momento che non possiamo parlare solo dei suoi personaggi allora è il caso di allargare lo sguardo al resto del cast. E fra questi spicca la figura di Adele De Witt, la tenutaria (diciamo così) della Casa di Bambole dove si svolge la vicenda. A prima vista fredda, calcolatrice, senza scrupoli, Adele mostra man mano un lato umano ambiguo ben più complesso di quello che si poteva immaginare nelle prime puntate. Difatti la cinica sfruttatrice delle debolezze umane, sopratutto del bisogno di amore e compagnia di cui tutti soffriamo, usufruisce lei stessa dei servizi della Dollhouse, in particolare di Viktor, che incontra sotto la copertura del nome "signorina cuore solitario". Nella parte finale di stagione sembra essere pentita della sua ribellione, ma in realtà utilizza la protagonista Echo per smontare il giocattolo dall'interno. Pur non essendo, a differenza di molte altre qui presenti, una guerriera, è capace di prendere per le palle (anche in senso letterale) i maschi che credono di poterla dominare. La riuscita del personaggio è anche dovuta alla prova di attrice di Olivia Williams, che a molti non dirà molto, ma che ha recitato in decine di film, anche accanto a grandi star come Kevin Costner (the Postman) o Bruce Willis (The Sixth Sense) oltre che in svariate Serie TV, e che assicura al personaggio quel fascino sottilmente ambiguo che lo rende indimenticabile.


10) Lagertha - Vikings - Katheryn Winnick

La saga di Vikings, pur fra alti e bassi, battaglie epiche indimenticabili e cadute di tono in stile Soap Opera, riferimenti storici precisi e libertà poetiche eccessive, rappresenta un ottimo sostituto nei periodi di astinenza dal Trono Di Spade. Merito di personaggi ben delineati. Uno di questi è Lagertha, moglie di Ragnar Lothbrok secondo la leggenda, e guerriera e regina essa stessa. Lagertha attraversa le stagioni diventando sempre più importante. Se nella prima stagione è solo la moglie di Ragnar, seppure con una personalità da far invidia a molti degli amici guerrieri del marito, poi prende il mano il suo destino. Rifiuta il menage a trois propostole dal marito fedifrago, andando via di casa con il figlio, si riscatta da un secondo matrimonio non felice (a dir poco)uccidendo il nuovo ed insopportabile marito, diventando Contessa essa stessa, fino a riprendersi Kattegat e ingaggiare una furibonda lotta per mantenere il trono. Seppure il personaggio subisca alcune sbandate nella quarta stagione, dove sfiora la personalità psicopatica (ma forse è solo per dire che la lotta per il potere rende pazzi psicopatici gli esseri umani, il che è storicamente esatto) non si può non essere d'accordo con il re sassone Ecberth che elenca le virtù della bionda vikinga "Moglie, madre, agricoltrice e guerriera". Lagertha tuttavia, pur ricostruendosi una vita, e perseguendo i proprio fini, amerà per sempre il suo Ragnar, promettendosi a lui nel Valhalla. L'attrice canadese Katheryn Winnick presta in modo convincente volto, corpo e forza atletica alla eroina del nord, anche sfruttando la cintura nera di Karatè conquistata in età giovanile (secondo posto ai campionati nazionali) .

domenica, marzo 18, 2018

La società del Mi Piace mi piace molto poco

Una puntata della serie Tv Orville (una sorta di parodia del celeberrimo Star Trek in cui una nave mista di terrestri e alieni scorazza in giro per la galassia facendo incontri di vario genere) mostrava un paese "molto simile alla terra del 21esimo secolo" dove la persone andavano in giro per legge dotati di un pulsante verde ed uno rosso. Il pulsante verde veniva schiacciato e lampeggiava quando il soggetto aveva fatto qualcosa di positivo, come offrire un gelato ad una bambina, e quello rosso se aveva fatto qualcosa di enegativo, come versare del caffè sulla giacca di qualcun altro. Ma non finiva qui. Già perché se il comportamento considerato negativo veniva immortalato da una delle migliaia di videocamere o cellulari e veniva postato sui social, ecco che il pulsante rosso, insomma il "non mi piace" aumentavano a dismisura, divenendo nel genere di pochi minuti migliaia se non milioni. E quando il malcapitato superava il milione di Non mi piace, ecco che veniva istruito un processo, naturlamente mediatico, in sui il poveretto (o la poveretta) doveva discolparsi se non voleva vedere aumentare il numero di dislike: nel caso fossero stati più di 10 milioni sarebbe stato "ricondizionato" ovvero sottoposto ad elettroshock fino a renderlo del tutto mansueto (mansueto in quanto decerebrato)
Questa folgorante satira della società attuale, che potremmo definire la Società del "mi piace/non mi piace" non può non venire in mente nel caso di quell'insegnante immortalato mentre fa qualcosa di riprovevole, che nel suo caso è insultare genericamente degli agenti di polizia gridando una cosa che è gridata in tutti gli stadi d'italia dai tempi dei tempi "dovete morire!" che, in quella data situazione, corrispondeva né più né meno al "vammorìammazzato" .
Tralasciamo pure che il fatto è stato astutamente estrapolato dal contesto (una manifestazione contro dei gruppi fascisti che di certo non propagandano nè la non violenza né la tolleranza) e che ci fosse stata una carica (il che giustifica eccome una espressione forte, perché di questo stiamo parlando, non di reati) il tutto per porre sotto accusa, sotto la gogna mediatica del MiPiace/nonMipiace (in questo caso la seconda opzione è quella pressoché obbligatoria, visti i tempi) Non sono mancati i tristi rappresentanti della cosidetta classe politica, l'ineffabile Renzi, il truculento Salvini ed anche il pavido DiMaio, ad invocare il licenziamento, e poco mancava la forca, per la "cattiva maestra" che non era degna "di educare i nostri figli" (e se lo dice il razzista Salvini, deve essere proprio così).
Ora io non so se costei sia o no in grado di educare, ma è evidente a qualsiasi persona che abbia un cervello che funzioni che siamo di fronte ad un linciaggio morale degno di miglior causa.
Ci sono persone che ammazzano i propri familiari, o ammazzano la ragazzina vicina di casa, o rubano e truffano miliardi, senza che vi sia uno sdegno nemmeno lontanamente paragonabile. A meno che l'assassino non sia di colore, e allora, come a Macerata, ecco che lo sdegno del "non mi piace" sale a dismisura. Fino al punto di perdonare il fascista in prestito alla Lega di Salvini che va in giro a sparacchiare a vanvera nel tentativo di "vendicarsi" (raccogliendo Mi PIace come fosse un benefattore). Sdegno sospetto dal momento che la vittima del vile assassinio era una ragazza tossicodipendente, che difficilmente avrebbe potuto assurgere a vittima sacrificale con un processo di quasi sommaria beatificazione se l'assassino fosse stato un italiano .
Ma perché succede questo?
Una spiegazione ce la dà proprio il telefilm The Orville: in una scena una ragazza viene portata sulla astronave e spiega all'equipaggio che nel suo mondo "l''opinione pubblica è importante" e sceglie tutto, cure mediche comprese, sulla base delle opinioni e non dei fatti.
L'applicazione fino in fondo di quella stolta idea "democratica" secondo cui la maggioranza ha sempre ragione porterebbe al risultato quindi che l'emotività, unita al pregiudizio e al conformismo, siano le vere leve delle decisioni e degli orientamenti delle persone, non più esseri pensanti e razioncinanti, ma individui atomizzati ma facenti bensì parte di una massa a cui si chiede di mettere MI PIACE e NON Mi PIACE con conseguenze disastrose non solo per la libertà di pensiero, ma per il pensiero stesso.
E la società attuale sembra sempre di più assomigliare a quel pianeta. E questo a me NON PIACE, ma proprio per niente.

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