venerdì, settembre 28, 2007

Birmania


Paese retto da una dittatura militare fin dal 1962, con qualche timido e fallito tentativo di democratizzazione. la Birmania è oggi, finalmente, sulle pagine dei media occidentali. La causa è la protesta dei monaci buddisti, che sono un importante riferimento per la popolazione, l'unico contrappeso rimasto allo strapotere dei militari dopo la repressione anti-studentesca del 1988 e l'annullamento delle elezioni del 1990, che avevano visto vincitori i partiti democratici, e il conseguente imprigionamento della leader democratica Aung San Suu Kyi.
Oggi i Monaci sono in piazza, e larga parte della popolazione li segue, difendendoli anche con la forze, se è il caso.
La repressione sanguinosa non si è fatta attendere. Si parla di 35 morti ed è stato anche ammazzato un reporter giapponese, tanto per far capire che non si vogliono scocciatori e testimoni.
Per il momento il mondo che si dice democratico sta assistendo abbastanza impassibile a quel che sta avvenendo, limitandosi a qualche timida protesta formale.
Non c'è da stupirsi, visto che, finora, il regime Birmano aveva goduto di una totale impunità, complici anche gli interessi di alcune compagnie petrolifere, tra le quali si segnala la Unocal, guarda caso la stessa società che ha forti interessi in Afganistan...
Anche la Cina ha interessi in quella località e, insomma, pare che a nessuno dei potenti interessino molto diritti umani e democrazia quando in ballo ci sono interessi economici.
Non è una novità.
Ma oggi c'è un nuovo protagonista, l'opinione pubblica mondiale, ed è questa che deve mobilitarsi per dare una spallata all'oppressivo regime militare che domina la Birmania.
Insomma, è compito nostro.
PS
Nel sito di Amnesty International che trovi nei link SOlidali in uqesta stessa pagina c'è un appello. L'invito è di firmarlo e farlo firmare.

domenica, settembre 23, 2007

Videologia 9: David Bowie-China Girl




Piccolo passo all'indietro: siamo nel 1983 e David Bowie butta fuori questo video, ripescando una canzone da un disco di Iggy Pop del 1977. La canzone è China Girl, coscritta da Bowie insieme a Iggy per l'album The Idiot.
Il video, vedendolo oggi, appare un po' (tanto) anacronistico, e riflette la visione che era diffusa in occidente della Cina di allora. Per cui ecco bandiere rosse, il riso gettato per aria, addirittura il filo spinato ad inizio e fine del video...oggi che la Cina è una potenza economica un video del genere provocherebbe una crisi diplomatica (domanda: chissà se il sindaco Moratti l'ha visto? ).
In ogni caso la canzone è un gran bel pezzo (malignità: per forza non l'ha scritto David!) ed è corredato da un video di indubbia forza visiva, che , tra l'altro, fu censurato in Inghilterra ( e dove, se no?) per via dell'ultima sequenza in cui i due protagonisti fanno l'amore sulla spiaggia, citazione da Hiroshima mon Aour, si presume.
Leggermente inquietante la voce della China Girl, che mi pare decisamente maschile...
e bellissimi questi versi:
My Little China Girl
You shouldn't mess with me
I'll ruin everything you are
I'll give you television
I'll give you eyes of blue
I'll give you men who wants to rule the world

Buona visione.

domenica, settembre 16, 2007

V-DAY (ovvero Grilli e Vecchi Tromboni)

Devo farlo? Devo farlo di dire la "mia" sullo strepitosa, grande, inarrivabile, geniale V-day? Devo dire la mia su questa ennesima dimostrazione del qualunquismo anarcoide di questo popolo che non si decide a diventare maturo e responsabile?
E va bene diciamola, partendo da alcuni dati di fatto:
1) la manifestazione denominata V-DAy (cioè giorno del vaffanculo, e a sto punto mi chiedo perche non F-day ovvero Fuckoff day, se fate gli "americani" dimostrando tra l'altro un conformismo preoccupante, con tanto di scopiazzatura del logo di un recente film Hollywoodiano, fatelo almeno fino in fondo) è stata un incredibile successo. infatti, che quasi mezzo milione di italiani si ritrovino nelle piazze per una manifestazione che non aveva avuto alcuno spazio sui mass-media corporativi, né appoggi da partiti o sindacati di qualsivoglia tipo, ma solo attraverso Rete e passaparola, è il fatto più importante e innovativo di tutta questa questione.
2) Lo scopo della manifestazione dichiarato era quello di raccogliere firme per una proposta di legge: questa proposta di legge è un mix di giustizialismo Americanismo e giovanilismo.
Infatti si propone di non avere più inquisiti in parlamento ma uno può essere stato inquisito per aver bloccato treni che trasportano rifiuti inquinanti o carri armati oppure per mafia, sono cose differenti. Ci si dimentica inoltre che un inquisito potrebbe essere anche innocente. La candidatura di Enzo Tortora ebbe una importante valore simbolico e politico, a suo tempo. Scelta dei candidati come in america, peccato che in america, essendo i partiti delle scatole vuote, dei semplici comitati elettorali, ecco che la democrazia diventa plutocrazia(avete mai sentito di operai candidati al senato americano?) chi scrive ha poi potuto verificare in cosa consistano realmente le primarie: i partiti scelgono il candidati e gli elettori avvallano la scelta. Tutto qua. il voto di preferenza, poi, non cambia nulla nella logica elettorale, le candidature verrebbero decis ed ai partiti, come ora.
Infine l'idea che uno possa essere deputato per due sole legislature è talmente ingenua da sfiorare il candore: non c'è solo la ragione opposta dai critici della "Grillata" che in questo modo si perda l'esperienza maturata e si hanno in continuazione dei novellini inesperti. In realtà un deputato potrebbe semplicemente prendersi una pausa di una legislatura o riciclarsi nei parlamenti regionali od europei. ,Insomma, si vorrebbe evitare il crearsi di una casta di politici professionisti, ma in realtà di finirebbe solo con l'aumentarne il numero.
Inoltre niente ci assicura che il nuovo parlamento di "onesti" ed imberbi possa rapidamente trasformarsi in quello che era prima, o peggio. Potrebbero, una volta eletti, cancellare queste "radicali riforme" e torneremmo al punto di partenza.
In effetti, nello schema grilliano, non viene messa in discussione la logica della delega, e non cambia nulla nel rapporto tra rappresentante e rappresentato, o tra dominato e dominante.
Ma la cosa più discutibile della proposta di legge Grilliana, e che nessuno, che io sappia, ha denotato, e che i proponenti raccolgono le firme per, attenzione, non un referendum, ma una proposta di legge,
Insomma si dice "siamo contro i partiti e il parlamento" ma poi ci si rivolge al Parlamento stesso perché questi approvi una legge contro se stesso ( o contro coloro che ne fanno parte, se preferite)
E perché non dare invece ai cittadini stessi l'opportunità di pronunciarsi con un referendum?
Insomma i nostri antipartiti fanno la stessa cosa che rimproverano ai partiti stessi, anche loro legiferano al di sopra dei cittadini.
Mi ricorda quelli che nel 1905 andarono a chiedere allo Zar di proteggerli contro i nobili: il risultato è che furono massacrati dalle guardie dello Zar.
3) Oggi non si usa più sparare sui dissidenti. Siamo in democrazia perbacco!
La repressione avviene attraverso la manipolazione mediatica. Uno dei mezzi usati dal regime bipartisan, lato destro,è di accusare di terrorismo chiunque osi dire la sua. Il che è eminentemente fascista (a proposito, ma le stragi di Piazza Fontana, treno italicus, piazza della Loggia, Stazione di Bologna chi le ha fatte?)
Quindi ecco l'invenzione che Grillo ha attaccato il defunto professor Biagi eccetera eccetera ( a proposito, ma chi ha tolto la scorta al Professor Biagi, pur sapendo che era minacciato?)
E sul lato sinistro: Sul lato sinistro le cose vanno appena meglio. A parte Michele Serra, per il ritrovamento del quale spero venga preparata al più presto una puntata speciale di "Chi l'ha visto?" con mobilitazione della protezione civile, perché è ormai da un decennio che il corsivista intelligente ed arrabbiato che abbiamo imparato ad apprezzare risulta disperso (qualcuno dice di averlo visto nella redazione di un importante giornale romano, ma la notizia non pare confermata) si segnala Eugenio Scalfari, il guru del giornalismo social liberale italiano, il vate del nuovo partito democratico.
Egli ha scritto uno dei suoi lunghi, ampollosi e confusi articoli, dal titolo "L'invasione barbarica del comico Grillo".
Avrei voluto farne un analisi dettagliata, ma non ne vale la pena. In sostanza secondo lui il movimento (chiamiamolo così) di Grillo è "anarco individualista" anzi è frutto dell'anarco individualismo. Sei righe più sotto l'anarco-individualismo diventa "anarco- sindacalismo" (come se fossero la stessa cosa!). Secondo Scalfari è una cosa inutile in una "democrazia diffusa".
Può darsi, ma che cosa sarebbe una democrazia diffusa? Ed esiste in Italia? a queste domande Il "genio" scalfari non risponde. Lui non è qui per rispondere alle domande, ma per fare affermazioni apodittiche.
Comunque Grillo e i suoi sono dei barbari perchè dicono le parolacce, e difenderebbero dei particolari interessi, Poi tira in ballo Masaniello ed, immancabilmente, Il Partito dell'uomo qualunque che nel dopoguerra...bla bla bla.
Insomma, questi sono cattivoni e per il resto... tutto va bene madama la marchesa!
Ovviamente il Vday c'entra come il cavolo a merenda con l'anarco sindacalismo, poco con il qualunquismo e nulla con Masaniello.
A parte le sciocchezze scritte da Scalfari sul piano ideologico, filosofico e storico, la cosa che colpisce è che Scalfari evita di spiegare per quale motivo mezzo milione di persone si sia mobilitato.
Vittime di allucinazioni collettive? Segno della decadenza dei tempi?
Non si sa.
Il punto che tutti evitano di dire è che, se mezzo milione di persone si mobilitano, su obiettivi e mezzi discutibilissimi, è perché evidentemente c'è qualcosa che non va. E quel qualcosa è sotto gli occhi di tutti: nella sostanza è uno dei tanti segnali della crisi di rappresentanza che attraversa le società occidentali. in sostanza un segnale innegabile della crisi della politica e direi, della democrazia nella sua forma rappresentativa.
Questo in realtà lo sanno tutti, i Casini come gli Scalfari, e proprio per questo fanno finta di non saperlo e cercano di negare il senso reale di quanto avviene.
Per il resto chi scrive ha molti dubbi sulla durata ed efficacia di un movimento che mette insieme chi vuole mandare in galera i lavavetri e chi vuole chiudere le basi Nato, chi vuole la tolleranza Zero e chi vuole più democrazia chi vuole che i partiti funzionino meglio e chi li vuole abolire.Chi non vuole il precariato e chi non vuole i writers. Mille Issues equivalgono a nessuna Issue.
Ma la cosa saliente è che qualcosa si è rotto nell'immaginario di larga parte della popolazione italiana, e gli esorcismi non serviranno a ricomporlo.

sabato, settembre 15, 2007

Videologia 8: Bruce Springsteen-Born In The U.S.A.



Bruce Springsteen è famoso ed apprezzabile per molte cose. Sicuramente tra questa non ci sono i suoi video che, a parte qualche Live, sono alquanto inguardabili. Un'eccezione parziale è questo Born In the USA, che non è un grande video, ma dà degli spunti interessanti di riflessione. Quando video e canone uscirono, nel 1984 (data Orwelliana per antonomasia) parecchi fraintesero, più o meno volutamente, e spacciarono la canzone per un inno nazional-patriottico e Springsteen per un "rocker reaganiano" (un bell'ossimoro). Poi la Storia (e le scelte del Boss) gli hanno dato torto.
Eppure ancora oggi c'è chi insiste nell'equivoco. Vediamo allora cosa dice il testo della canzone.
L'attacco lascia senza fiato: "Nato in una citta di morti, Il primo calcio l'ho presi come toccai il suolo",e dopo il "Born in the Usa" che fa contrappunto evidentemente ironico, se non sarcastico la canzone prosegue "..mi hanno messo nelle mani un fucile e mi hanno mandato ad ammazzare l'uomo giallo.." il protagonista della canzone torna a casa dal Vietnam ( o forse la Corea o forse...) e non trova più il suo lavoro alla fabbrica. Il fratello è anche lui andato in guerra contro i vietcong "Loro sono ancora là, lui se ne è andato del tutto" ovvero è morto.
L'ultima frase non lascia spazio a nessuna lettura patriottica di questa tragedia
"Giù nella penombra dei penitenziari, lontano dai gas delle raffinerie, è da dieci anni che brucio per le strade, nessun posto dove nascondersi, non c'è nessun posto dove andare"
"Nato negli Usa" non è un inno che celebra una appartenenza, nè tantomeno il destino manifesto dell'America o la sua grandezza, ma, anzi, denuncia il sostanziale fallimento del sogno americano. La costituzione degli Stati Uniti d'America proclama il diritto del cittadino americano ad essere felice, ma l'appartenenza a quel popolo non significa automaticamente il raggiungimento della felicità, anzi, è proprio la pretesa grandezza degli USA, il suo voler essere il centro del mondo (guerre comprese) a decretare la infelicità ed il fallimento di milioni di persone.
Il video che accompagna la canzone non è un capolavoro, forse, ma rende bene il senso. e la carrellata finale su uomini e donne che rappresentano "l'altra america", quella dei lavoratori stagionali, dei disocupati degli esclusi, rende bene il senso di questo "Anti-inno"
Springsteen reaganiano?
No way, Man, No Way!
PS
Per vedere il video cliccare due volte, si aprirà la pagina su you Tube

lunedì, settembre 10, 2007

11 settembre: la Grande Menzogna


Domani è un anniversario. L'anniversario del più celebre attentato terroristico di tutti i tempi. L'11 settembre, il crollo delle Twin Towers, la madre (ed il padre) di tutti gli attentati, l'inizio della Nuova Era, l'inizio della Guerra Infinita, come fu ribattezzata in modo curiosamente freudiano, quella che fu poi chiamata con il nome astratto di "guerra al terrorismo" o col più culturale "scontro di civiltà".
Dico subito che intendo celebrare l'avvenimento con una affermazione tanto provocatoria quanto inopinabile. Intendo dire che non credo ad una sola parola della versione dei fatti ufficiale. Ho iniziato ad avere dubbi fin dall'inizio e, questi dubbi sono nel tempo cresciuti. Peraltro sono in ottima compagnia, visto che gli avvocati delle vittime sostengono da molto tempo che la versione ufficiale è falsa. Lo stesso sostengono detective, giornalisti, fisici, ex agenti della CIA, persino senatori repubblicani: Tutti complottisti, tutti antiamericani, tutti psicotici vero?
Ma come si fa a credere, in ordine sparso a: sistemi di sicurezza e procedure che di colpo non funzionano, aerei militari che non decollano, aerei abbattuti dagli stessi passeggeri in eroici quanto improbabili atti di eroismo, aerei che sfrecciano ed entrano nel Pentagono senza che nessuno dei sistemi di allarme e difesa funzionino, e vanno a schiantarsi in zone provvidenzialmente in ristrutturazione, Aerei guidati da novellini non in grado nemmeno di guidare un aliante che, con mira millimetrica centrano grattacieli dopo aver compiuto manovre degnedi esperti piloti militari, liste di passeggeri che non collimano con il numero di persone a bordo, terroristi kamikaze che risultano vivi anni dopo a quando dovrebbero essere morti, terroristi che salgono sugli aerei senza passare al check-in, ed infine palazzi che crollano, anzi, si sbriciolano, solo perchè colpiti da aerei e a causa di incendi parziali che durano poche decine di minuti, e addirittura palazzi che crollano senza essere stati colpiti da aerei né essere in fiamme, come il caso dell'edificio 7.
QUesto solo per dirne alcune ed in ordine sparso.
Sull'argomento finalmente esce un libro, dal titolo ZERO. Perchè la versione ufficiale sull'11settembre è falsa
IL libro vede contributi di persone affidabili e credibili quali Giulietto Chiesa, Gore Vidal, Franco Cardini e Marina Montesano, Lidia Ravera, Gianni Vattimo, Claudio Fracassi, Jurgen Helsasser, Michel Chossudovsky, David Ray Griffin, Thierry Meyssan, Andreas von Bulow, Steven E. Jones, Enzo Modugno, Webster Griffin Tarpley, Barry Zwicker.
Per chi volesse una anticipazione ecco qui l'introduzione del libro.
Credo sia il caso di saperne di più, perché è a partire da quella data che il mondo è cambiato, e non certo in meglio.
Ed il sospetto che qualcuno abbia voluto sfruttare ciò che delle menti perverse in Oriente avevano ideato per potere, in Occidente, rafforzare e creare un sistema di dominio che, con la scusa della sicurezza e della guerra ad un mortale nemico, restringe gradualmente ed irriversibilmente gli spazi di libertà e di democrazia (quella poca che c'era almeno) è molto, molto forte.
PS
Ho trovato la foto che vedete su di un banalissimo blog. Guardatela con un minimo di attenzione e poi ditemi: vi sembrano immagini di un crollo o di una esplosione?

domenica, settembre 09, 2007

Bambole di Pezza in Concerto!



Giovedì sera mi sono voluto togliere uno dei miei dirty pleasure più reconditi. Vedermi finalmente un concerto delle mitiche (per me, si intende) Bambole di Pezza la girlz-rock'n'roll band più amata dagli italiani (beh, mica difficile non ce ne sono altre!)
Le cinque punk-girls si esibivano al Transilvania, un luogo che di vampirico tutto sommato non ha molto, a parte i prezzi della birra , ma quello è cosa comune a Milano.
Peraltro l'ingresso era quasi gratuito, ovvero pagavi la consumazione, che la facessi o no. Comunque dopo l'esibizione di un discreto gruppo metal sono salite sul palco loro: Aika, FranKa, Rox, Dany e Morgana, proponendo il loro scarso (ma non troppo) repertorio con l'aggiunta di una Blitzkrieg Bop dei Ramones che non aveva molto da invidiare all'originale. Devo dire che hanno suonato bene, ne avevo saggiato le doti come opening act dei linea77 (pessimo gruppo secondo me) e dei Meganoidi, mentre me le ero perse prima degli SKa-P. Aika è un vero metronomo, Franka al Basso non si fa notare per vestiti o mosse, ma fa un lavoro molto produttivo, Dany a chitarra voce è una forza della natura, e presenta le canzoni con un senso dell'umorismo invidiabile, alle volte un po volgarotto ma in confronto alla Litizzetto sembra una collegiale, Rox alla voce aggiunge una bella carica di grinta, aggressività e Sex-Appeal, mentre Morgana alla chitarra solista è indescrivibile. Sembra un Keith Richards ( o un Mick Jones forse più giustamente) in versione "bambolesca" si muove con una grazia ed una noncuranza tutta particolare, rifinendo il sound, altrimenti piuttosto scarno, in modo elegante.
Insomma le ragazze ci sanno fare, hanno grinta, look e capacità musicali.
Purtroppo per loro sono italiane, fossero inglesi o americane sarebbero apprezzate e miliardarie.
Però chissenefrega.
Hey Ho! Let's Go!

sabato, settembre 08, 2007

Videologia 7: The Cars- You Might Think



I The Cars erano un intelligente gruppo di poprock americano, che era in grado di proporre una musica orecchiabile ma anche smaliziata e di qualità.
Guidata dal cantante/compositore Rick Ocasek sono stati uno dei gruppo più popolari degli anni 80.
Questo video è il loro capolavoro, una frizzante canzoncina pop dal ritmo e dalla melodia accattivante condita con uno dei più fantasiosi e divertenti videoclip (come si diceva allora) che abbia mai visto.
La storia è quella classica di molte pop-song: lei è bellissima e inarrivabile e lui la perseguita in tutti i modi possibili per farsi notare da lei.
Il video è coloratissimo pieno di idee, humor e riferimenti cinematografici, al punto che bisogna vederlo più di una volta (o anche due) prima di coglierli tutti. Il più evidente è al film King Kong, ma pure lui in sembianze di mosca (questa scena mi fa troppo ridere!) è un rimando all'esperimento del Dr K, poi rifatto poco tempo dopo da Cronenberg con il titolo "La Mosca".
Che dire d'altro? Il video è coloratissimo e geniale, e vinse un pacco di premi (meritatissimi)
Un must.

mercoledì, settembre 05, 2007

Sinistra d'ordine o Nuova Destra?



Il sindaco-Sceriffo Cofferati che sgombera accampamenti di nomadi, e non contento di questo, passa acentri sociali culturalmente attivi, dichiara la guerra ai writers minacciando l'arresto (per il momento, domani magari i lavori forzati) il sindaco di Firenze Dominici che dichiara la guerra ai lavavetri, il presidente della Provincia di mIlano, Penati, che propone di boicottare la RAI e si unisce all'isteria anti-Rom. E come ciliegina il Ministro Amato (mai da me, comunque) che invita perentoriamente a farla finita "con la sociologia da strapazzo" e con la filosofia (il cui significato allude alla ricerca della verità) ed è già tanto che non dichiari che quando sente parlare di cultura le sue mani toccano la fondina della pistola.
E la sinistra d'ordine che avanza, Compatta, rigida, funerea, dalle facce patibolari, intollerante e furba.
Piena di cliché e di battute da avanspettacolo:
"ho applicato le idee di Lenin" delira il Sindaco Dominici.
E su cosa, sul potere dei soviet, sulla trasformazione della guerra imperialista in rivoluzione comunista? su che cosa, ci dica ha copiato Lenin?
Cofferati è , almeno lui, coerente. E' sempre stato Stalinista, faceva il cronometrista in fabbrica, sì insomma, cronometrava i tempi che impiegavano i suoi colleghi per fare il pezzo. Un lavoro ingrato, da spia, che ben si adattava ad un ammiratore di Stakanov. Poi una oscura carriera da ottuso burocrate sindacale, di quelli che vanno avanti per cooptazione e grazie alle conoscenze giuste. Poi il gran salto con quella simpatica sceneggiata sull'articolo 18 e, grazie all'appoggio della stampa borghese, la nomea di leader della sinistra massimalista (nessuno se lo ricorda ma prendetevi un giornale del 2002-2003). Fino alla elezione a Sindaco di Bologna, lui che Bolognese non è.
Di lui mi ha colpito un episodio tra il cialtronesco ed il demenziale avvenuto qualche mese fa a Genova. Era il periodo delle cosidette minacce a Bagnasco. Viene trovato una valigia abbandonata e viene, addirittura, fatta brillare per prudenza estrema. La polizia è cauta e dice che si tratta di una precauzione, Ma "Tex Willer" cofferati ha capito tutto. Non c'è bisogno di prove o di qualche rivendicazione, nemmeno del mitomane di turno. Per lui " e' un atto gravissimo di minaccia alle istituzioni democratiche" ma che cosa? che qualcuno abbandoni una borsa vuota o che la polizia, per obbedire alla paranoia imperante, la faccia saltare in aria?
O si riferiva a se stesso?
Ora, mi si dirà, ma esiste il problema della microcriminalità, dell'illegalità, e non si può ignorare, l'emergenza e blablabla.
Naturalmente è vero che esistono queste cose, ed è giusto e doveroso occuparsene. Ma esistono modi e modi, non si può confondere il disagio e la povertà con la criminalità. e tantomeno si possono criminalizzare i luoghi di ritrovo alternativo al bellissimo mercato. A meno che non si voglia fare un piacere ai bottegai con la scusa della "Legalità".
Ed esistono, sopratutto, priorità.
Che poi ci sia questa "emergenza" rimane da dimostrare. Mi mostrino una statistica che provi un aumento della criminalità.
A morire se lo fanno. E se non lo fanno è semplicemente per una ragione. Che non esiste nessuna emergenza reale.
Esattamente come la "emergenza terrorismo" che si basa non su fatti reali, ma semplicemente sul gridare 10.000 volte al lupo al lupo anche qui si tratta, semplicemente e puramente, di pura campagna mediatica volto a creare attraverso un terrorismo psicologico, la credenza che le cose stiano in un certo modo, perché tutti lo dicono, e quindi, se lo dicono tutti, ergo deve essere per forza vero.
Come diceva il tizio già citato in precedenza " una menzogna detta una volta è una menzogna, ripetuta mille volte diventa verità".
Ma queste sono cose che sappiamo, la novità è che la sinistra, la "nuova sinistra" quella del nascente Partito democratico ( aka il pasticciaccio antidemocratico) si schiera apertamente per la tolleranza zero, il pugno di ferro, la legge e l'ordine e tutto il ciarpame vecchio e nuovo.
Eppure ci sono molti temi, ben più urgenti, nobili, significativi, importanti e decisivi che, chi vagamente ancora si ispira ai valori del socialismo (sempre che si possa ancora parlare di socialismo senza venire arrestati) dovrebbe avere a cuore e che dovrebbe mettere al primo posto.
per esempio
1) il problema del lavoro, dei salari.
2) il problema della precarietà
3) la sicurezza sui posti di lavori
4) il problema dell'ambiente, o vogliamo morire soffocati ma con città senza lavavetri e scritte sul muro ma inquinatissime?
5) il problema della libertà di stampa (siamo al 70 posto mondiale, ne vogliamo parlare?)
6) il problema dell'istruzione della cultura, delle nuove forme di comunicazione, dell'investire in ricerca scientifica piuttosto che nel festival di sanremo.
7) il problema della salute, è possibile che uno che abita in Puglia debba andare a Milano per farsi operare e chi sta a Milano in Svizzera?.
Ed infine il problema della onestà, della lotta alla corruzione.
E mi fermo qui.
Questi sono i temi importanti che andrebbero messi al centro dell'azione di una sinistra che volesse esser riformista. Nei fatti e non a parole.
Ma qui non abbiamo una sinistra riformista, ma una sinistra piccolo borghese e reazionaria, che naviga a vista, tra frasi da baci perugine e proclami da regimetto.
Insomma abbiamo la seconda destra, come scrisse profeticamente Nuto Revelli qualche anno fa.
PS
Il "signore" da me citato due volte è Goebbels, ministro della propaganda nazista.
Chissà che non venga accolto anche lui nel Pantheon degli eroi del Partito democratico. In fondo tra i "saggi" c'è già il revisionista Giampaolo Pansa...

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