mercoledì, dicembre 31, 2008

Racconto: Democrazia diretta

Sul sito di Carmilla ho trovato questo raccontino, una pungente satira del populismo maggioritario attuale.
E per il resto: Buon anno a tutti!

Democrazia diretta
di Alessandra Daniele

Claude fu bloccato da un paio di agenti davanti all’uscita del terminal.
- Benvenuto al confine dell’Italia, il paese più democratico del mondo! – gli sorrise la donna.
- Fra qualche minuto le diremo il risultato della votazione – disse l’uomo.
- Quale votazione?
- Gli italiani stanno decidendo se permetterle di entrare nel nostro paese.
- E perché?… Non sono mica un famigerato criminale!…Sono solo un turista qualunque!
La donna annuì.
- Lo sappiamo, ma i nostri cittadini hanno il diritto costituzionale di decidere direttamente su chiunque venga ammesso nel nostro paese.

- Chiunque?… - disse Claude, basito – Ma c’erano più di duecento passeggeri sul mio volo, come possono gli italiani…
L’uomo estrasse dalla tasca una sorta di telefonino, e glielo mostrò.
- Col DemoPhone! – sul touch-screen Claude vide la foto del suo passaporto, una stringa dei suoi dati personali, e due pulsanti, uno rosso, e uno verde. – Ogni cittadino italiano ne ha uno, e ogni volta che riceve la chiamata dal ministero può votare dovunque si trovi semplicemente toccando il pulsante scelto. Il Demoph ha rivitalizzato la democrazia, e debellato l'astensionismo. Naturalmente si può dare un solo voto per volta, e il touch-screen riconosce solo l’impronta del suo legittimo proprietario.
Claude scosse la testa.
- Non è possibile comunque, ci saranno decine di migliaia di persone che ogni giorno chiedono di entrare in Italia….
- Non più. Le nostre frontiere sono solide adesso – disse la donna, con una punta di orgoglio – Si entra quasi esclusivamente su invito. Il suo aereo è l’unico a essere stato autorizzato ad atterrare sul nostro suolo oggi.
- Autorizzato da chi?
La donna sorrise.
- Dal voto popolare, naturalmente.
- Ma…questo sarà un disastro per l’economia... – obiettò Claude. La donna s’irrigidì.
- La crisi c’è per tutti, e in Italia non è peggiore – scandì - noi siamo ottimisti! – tornò a sorridere - Si accomodi pure nella sala, non ci sarà molto da aspettare.
Un paio d’ore dopo, l’ agente richiamò Claude. Gli sorrise, e gli indicò lo schermo del Demoph divenuto tutto verde.
– Congratulazioni, lei è stato ammesso con una percentuale del 54%
- Benvenuto in Italia, il paese più democratico del mondo! - sorrise ancora la donna, e gli aprì la porta del terminal.
Appena uscito, Claude fu infastidito dallo sbalzo di temperatura. Si precipitò all’ interno di un taxi, comunicando l’indirizzo del suo albergo. Il tassista non accese il motore. Si voltò lentamente verso di lui, e disse
- E’ zona gialla.
- Cosa?…
Il tassista si rigirò verso il volante, e cantilenò con aria di annoiata sufficienza.
- I cittadini italiani hanno il diritto costituzionale di decidere quotidianamente in quali zone consentire il traffico, e sulle zone gialle oggi s'è votato no.
Claude notò che il tassametro era già partito. Fece per protestare, ma il tassista gli mise sotto il naso il suo Demoph, dallo schermo tutto rosso, dove campeggiava un inequivocabile “No 61%”.
- Mi dispiace. La posso portare solo fino al limite della zona. All’albergo ci deve arrivare a piedi.
- Ma chi l’ha deciso? Chi l’ha dato questo voto?…
- Gli italiani
- Quali?
- Tutti quelli che hanno diritto di voto.
- Ma che ne sanno tutti gli italiani dei problemi urbanistici di ogni singolo quartiere? – disse Claude, stranito - Li conoscerà chi ci abita, no? Che ne sanno tutti gli altri?
Il tassista si voltò verso di lui con aria torva.
- Guardi che noi siamo informati.
- Informati da chi?…
Il tassista gli diede un’occhiata di disprezzo. Poi si rigirò, mise in moto, e partì.
- La porto al limite della zona. – ripetè – Il resto a piedi.
Scaricato a più di due chilometri dalla sua meta, Claude sentì il bisogno di mettere subito qualcosa sotto i denti. Entrò in una pizzeria, e si sedette. Una cameriera molto giovane e vistosamente incinta gli portò un menù diviso in due colonnine. Poi estrasse il suo Demoph.
- Non mi dirà che adesso gli italiani devono decidere a maggioranza quello che devo mangiare?
La ragazza ridacchiò
- Ma no. L’hanno già deciso stamattina il menù giornaliero per le pizzerie di tutta Italia. Stavo solo controllando.
Claude si alzò, esasperato
- E se io volessi mangiare un’altra cosa?
- Lei è straniero, vero? – gli chiese un tipo corpulento, uscendo da dietro il bancone.
Claude si rimise seduto. Era affamato e stanco, e decise di abbozzare.
Si sforzò di sorridere alla cameriera.
- Mi scusi. Porti pure...quello che c’è. E auguri per il bambino!…E’ il primo, vero?
- Veramente è il terzo, ma gli italiani hanno deciso che lo dovevo tenere.
Claude chinò gli occhi sul menù, e finse di leggerlo.
Cenare prima di camminare non era stata una buona idea. A metà strada dal suo albergo, Claude sentì il bisogno di riprendere fiato. Era ormai buio, e le vie s’andavano svuotando. Si fermò davanti a un videonoleggio che esibiva la scritta: “Solo i film più votati!”, poggiò sul marciapiede la grossa valigia, e ci si sedette sopra. Sentì una pacca sulla nuca.
- Ce l’hai una sigaretta?
Si girò, e vide tre ragazzotti dalle facce anonime e i vestiti firmati.
- Non fumo – rispose.
- Neanche io – ridacchiò il primo dei tre, e gli sferrò un cazzotto con un tirapugni di metallo, sbattendolo a terra.
- Cazzo, hai sentito che accento? Ma da dove viene questo? – disse il secondo – Perché l’hanno fatto entrare?
- E’ che sul Demoff l’ accento non si sente, e di faccia sembra bianco – rispose il terzo. Poi sferrò due calci nello stomaco a Claude che si stava rialzando.
- Cazzo, dobbiamo rimediare – disse il secondo, e impugnò la spranga.
Il primo annuì, ed estrasse un Demoph.
Claude provò di nuovo ad alzarsi. Il terzo lo bloccò con una bastonata. Il secondo gli sferrò un altro paio di calci. Poi disse al primo
- E allora?
Il primo gli si avvicinò esibendo il DemoPhone.
- Ecco il risultato! – disse. E lesse ad alta voce – “Eliminare barbone immigrato? Sì 78%”.
- Come da pronostico – commentò il secondo, sollevando la spranga.
Claude vide la luce verde del piccolo schermo brillare nel buio.
Poi non vide più nulla.

lunedì, dicembre 29, 2008

Quando si dice l'obiettività.....



Ecco come il sito di "La Repubblica" (che sarebbe il giornale di sinistra in Italia) riporta quanto sta avvenendo a Gaza:

Gaza, continuano i raid / Video
Razzo su Ashkelon: un morto


LA DIRETTA. Un israeliano ucciso da un Qassam. Decine di attacchi dell'aviazione sulla Striscia. Pronta l'offensiva di terra: "La frontiera zona militare chiusa". I morti sarebbero più di 330. Tra le centinaia di feriti il caporale Gilad Shalit, ostaggio dei palestinesi dal giugno 2006


Come si vede la notizia più importante, secondo La Repubblica è il morto israeliano, che viene prima dei 330 morti (tutti palestinesi, ma il sito del quotidiano evita di dirlo).
Quel morto , ucciso da un Qassam, viene prima e giustifica i 330 morti successivi.
Anche perché è stato ucciso, gli altri sono semplicemente morti.
Ne uccide più la lingua della spada?
No, ma la lingua è al servizio di chi usa le spade (in questo caso missili ad alta tecnologia e potenziale esplosivo)

giovedì, dicembre 18, 2008

Telefilm: Dexter, Sarah Connor Chronicles, Bionic Woman



Le feste natalizie stanno portando con sè, oltre che i soliti programmi a base di buoni sentimenti, cinepanettoni riciclati per il piccolo schermo ed altre delizie similari, anche una manciata di telefilm che promettono di essere un po' disturbanti e perturbanti, almeno del clima natalizio.
Uno di questi è Terminator: The Sarah Connor Chronicles, serie ispirata direttamente alla serie filmica creata da James Cameron.
Il Tf vede come protagonista appunto Sarah Connor, madre del futuro leader della resistenza, ed i suoi sforzi per salvare figlio ed umanità da un triste ed apocalittico destino.
Ad Aiutarla un robottino ( o meglio una terminatrix) sexy e implacabile, interpretata da Summer Glau, che già nei panni di River Tam in Serenity s'era ritagliata un ruolo da combattente di primissimo piano. E dire che Summer sembra una ragazza così dolce fuori dal set!
Il Telefilm, almeno in queste due prime puntate trasmesse, non delude affatto le aspettative: azione, ritmo, colpi di scena ed effetti speciali a gogò; la trama pare interessante, gli attori sono tutti decenti, la regia è buona, e c'è anche un minimo di approfondimento psicologico.
Decisamente meno lusinghiero il giudizio che dò del Tf che lo segue a ruota nella programmazione di Italia1: Bionic Woman, remake di una celebre serie Anni 70 (o forse 80, devo controllare) appare al confronto come un produzione di serie B.
Trama confusa e banale, stereotipi, recitazione inferiore agli standard medi, regia insufficiente e dei dialoghi che sono invontariamente comici.
In effetti la battuta " dobbiamo andare via di qui" dopo mezz'ora di sparatorie induce alla risata anche il più paziente e bendisposto degli spettatori.
A parte la protagonista, (Michelle Ryan), non vedo altro motivo per vedere la serie.
Anche perché, in contemporanea su FoX Crime va in onda Dexter.
Ora lo hanno scoperto tutti, pure quelli de "La Repubblica" ma a parte che è diventato "In" vederlo e parlarne (o forse solo parlarne) e la cosa mi dà un poco sui nervi, resta un gran TF.
La conferma viene dalla prima puntata della nuova serie, in cui si iniziano ad esplorare nuove sfaccetature del protagonista.
Il nostro simpatico serial killer infatti ha qualche problema con il suo hobby, ma di più non posso dire.
Molto promettente.
Due su Tre non è male, di questi tempi.
PS
Le ultime notizie danno degli incredibili ed assurdi cambiamenti di palinsesto per quanto riguarda le due serie di Italia 1: infatti sia Terminator che Bionic Woman dopo essere stati spostati dal mercoledì al martedì sono stati spostati alla Domenica sera.
Già c'è stato un calo di ascoli, adesso ci sarà un crollo. Lo fecero persino con la prima stagione di House!
Il lupo perde il pelo ma non il vizio...

martedì, dicembre 16, 2008

Più di Mille parole

PUNKREAS - Cuore Nero (Futuro imperfetto 2008)


Guardate questo video: sono i Punkreas, la più grande band punk italiana (e non solo).
Il titolo del pezzo è Cuore nero.
E le scritte che vedete non sono altro che il "Programma di rinascita democratica" della loggia massonica P2 di Licio Gelli, attualmente editorialista di qualche pseudo televisione privata.
Alla P2 era iscritto con tessera 1816 un (allora) giovane imprenditore milanese, tale Silvio Berlusconi.
Guardatelo: vale più di mille parole

venerdì, dicembre 12, 2008

Atene is Burning



Gli incidenti e gli scontri seguiti alla morte di un giovanissimo studente di 15 anni ad Atene non sono un fatto casuale ma l'ennesimo esempio della polveriera che è diventata l'europa delle banche e dei banchieri.
Come un paio di anni fa nelle banlieus francesi, l'esplosione di "violenza" è stata causata da un atto di violenza delle forze dell'Ordine cosidette.
Nel tentativo di mistificare si è raccontato di un morto causato durante scontri di piazza, lanci di bottiglie molotov e quant'altro.
Niente di vero in tutto questo; in realtà pare da diverse testimonianze che l'uccisione sia avvenuta dopo un semplice alterco, qualche insulto lanciato verso una volante della polizia, forse una bottiglia vuota, a cui gli agenti hanno reagito uscendo dall'auto e mirando ad altezza d'uomo.
Al di là della dinamica e del fatto in sè, resta da capire come mai questo fatto ha portato ad una reazione così forte e diffusa sull'intero territorio Greco.
Indubbiamente in Grecia esiste una forte tradizione di scontri con la polizia, anche violenti, cose ormai impensabili in italia, dove basta uno slogan politically incorrect o una scritta su un muro per giustificare sanzioni di vario tipo, da quelle morali a quelle penali.
Ma al di là di questo non credo sia casuale che vi siano, in Italia, in Grecia e altrove, dei movimenti giovanili che, pur essendo molto diversi nelle pratiche e probabilmente negli obiettivi, ammesso che ci siano, sono espressione di un forte disagio.
Questo avviene da sempre quando segmenti della popolazione sentono di essere esclusi e di non avere davanti a sè quel futuro che gli era stato promesso.
Il tipo di organizzazione sociale attuale non permette, non dico la realizzazione di sogni o di progetti mirabolanti o alternativi, ma nemmeno quello che è la semplice sopravvivenza all'interno del sistema.
Stipendi da fame, precarietà, un sistema sociale e politico bloccato, una classe politica costituita da semplici funzionari del grande capitale e di Lobby lontane dalle esigenze della popolazion, la paure dell'esclusione persino dalla grande giostra del consumismo, tutti questi fattori producono una estraneità all'ordine esistente, e sfociano in ribellione più o meno aperta al sistema.
Con il progredire della crisi economica c'è da aspettarsi che questo tipo di rivolte si allarghino e si intensifichino sempre di più.
I Padroni del Vapore sono avvertiti.

venerdì, dicembre 05, 2008

Chi semina vento...

...raccoglie tempesta.
Così dice un noto proverbio popolare, che mi viene alla mente in relazione alla vicenda dei due cittadini marocchini arrestati con l'accusa di "terrorismo internazionale".
Tralasciamo le soilte strumentalizzazioni pietose: prendere spunto da questo per chiudere moschee o altri luoghi di culto è privo di senso: se qualcuno vuole preparare attentati ha mille modi per incontrarsi e pianificare quel che vuole attuare.
Probabilmente poi, questa vicenda, come molte altre similari, è destinata a sgonfiarsi: i due tizi, in effetti, paiono essere più due esaltati che progettano presunte stragi con lo stesso entusiasmo con cui un adolescente pensa alla sua compagna di banco o a qualche festa promettente, ma non paiono realmente pericolosi, visto che di armi non ne è stata trovata traccia al momento nè vi sono collegamenti con persone realmente pericolose.
Ma il fatto che si tratti, con ogni probabilità, di due poveri mentecatti, non deve tranquillizzare più di tanto.
In effetti, dopo anni in cui musulmani ed Islam sono oggetto di campagne di odio e diffamazione continuate ed esasperate, i cui politici locali e "bravvaggente" vanno a innaffiare di urina di maiale i luoghi deputati alle preghiere,i cui si fa credere che ogni musulmano od arabo (che non sono poi la stesssa cosa, va da sé) sia un potenziale terrorista, in cui si esasperano le differenze attraverso l'uso del "politicamente scorretto" che è un modo elegante e mistificatore di chiamare la diffusione dell'odio "a prescindere" non ci si può illudere sulla conseguenze letali di tutto ciò.
Presto o tardi qualcuno penserà che è ora di farla finita, che la misura è colma, magari qualcuno un po' meno imbecille dei due disgraziati di cui sopra, e allora saranno guai.
Chi semina vento raccoglierà tempesta.
Ma forse è proprio quello che vuole.

mercoledì, dicembre 03, 2008

Aiuto La Crisi!

Ma che cosa è questa crisi di cui tanto si parla? E' una crisi congiunturale, finanziaria o non è in un certo senso l'inizio di una nuova era, un fatto che produrrà maggiori cambiamenti di celebrati media event quali l'11 settembre o il crollo del Muro di Berlino?
Innanzitutto non posso nascondere una certa malcelata soddisfazione di fronte a notizie quali il fallimento della Merryl Lynch, che per me equivale più o meno alla morte di Adofl Hitler, o vedere e sentire, o leggere. tutti quelli che hanno passato gli ultimi 20 o 30 anni a glorificare le sorti sempre magnifiche e progressive del "libero mercato" della Globalizzazione" dire con grande e presunto, ancorchè tardivo, pentimento che bisogna tornare ad un mercato regolato, che l'intervento dello Stato è fondamentale e benevolo e che in fondo, nella vita il denaro non è tutto (troppa grazia Sant'antonio!).
Quello che mi preme invece definire è il perché si è giunti a questo.
In realtà quel che sta accadendo non dovrebbe produrre grande sorpresa, la sorpresa casomai, dovrebbe nascere dal fatto che solo adesso si hanno conseguenze che gli economisti più acuti, ovvero quelli che non troverete mai e poi mai sui media mainstream, avevano previsto con largo anticipo.
In sostanza quella che è stata chiamata "globalizzazione" consisteva nel prevalere del mercato finanziario su quello dei beni e servizi, insomma la vittoria del virtuale rispetto al reale.
Il 98% degli scambi riguardava beni finanziari, ovvero fittizi, e solo il 2% la produzione dei beni e servizi. E' abbastanza ovvio quindi che il mercato dei titoli fosse ampiamente sopravvalutato, e che questo prima o poi, avrebbe dovuto subire un ridimensionamento. Fino a qui nulla di strano, in fondo anche il 1929 nacque da questo.
Il fatto è che la situazione attuale non è quella del 1929, ma molto peggio, almeno per i paesi occidentali.
Infatti, al prevalere del mercato finaziario su quello dei prodotti, ha corrisposto la delocalizzazione della produzione di beni materiali dal primo mondo all'ex secondo mondo (gli stati ex membri del Patto di Varsavia) e al terzo mondo ( cosidetti Paesi in via di sviluppo).
Questo ha comportato una crescente precarizzazione dei rapporti di lavoro nei paesi occidentali, un aumento del debito verso l'estero (in particolar modo per quanto riguarda gli Stati Uniti d'America) il tutto condito, per così dire, da un forte ridimensionamento sia dello Stato Sociale che della spesa pubblica.
Sugli Stati Uniti D'america l'analisi è molto chiara e netta: è un paese in evidente declino, perché un paese che non produce quasi più nulla, a parte film hollywodiani e un po' di software che viene copiato da cinesi e giapponesi in un batter d'occhio, ed è basato a tutti i livelli sul debito, debito dello stato, debito del paese verso l'estero, debiti dei clienti e delle imprese verso le banche, debiti delle banche verso investitori esteri, è chiaro che un paese in queste condizioni non possa reggere a lungo, e la vittoria di Barak Obama, più che essere un cambiamento storico (che certo è, intendiamoci) è sopratutto la presa d'atto da parte dell'intera nazione della propria decadenza ed un tentativo di porvi un freno.
In generale però tutto l'Occidente è in una situazione simile: negli ultimi 15-20 anni la crescita è sempre stata molto bassa, sopratutto in Italia, si è smantellato pezzo per pezzo lo Stato sociale, definito assistenzialista, si sono trasferiti redditi e ricchezza dal lavoro al capitale, capitale che poi viene bruciato nel giro di una mattinata, insomma si è distrutta l'economia reale e si è distrutta la classe lavoratrice, che invece è in grande espansione in altri paesi, le sue capacità organizzative, che sono state tra le componenti del Boom economico degli anni 50-60.
In buona sostanza la produzione ed i produttori sono per lo più all'estero,e si può dire, in modo un po' provocatorio ma non lontano dalla realtà, che l'europa (e l'occidente in generale) è diventata una grande Casta, mantenuta dal resto del mondo.
Naturalmente all'interno di questa casta ci sono differenze abissali di reddito, cultura, potere (altro che siamo tutti ceto medio!)però è un fatto che gran parte della ricchezza viene prodotta all'estero e da noi si importa quasi tutto.
La differenza con gli USA risiede nel fatto che qualche ammortizzaore sociale ancora esiste,e che non vi è una situazione debitoria così generalizzata.
Però uscire da questa crisi richiede tempo ed investimenti in settori nuovi quali le energie rinnovabili e la ricerca.
Il contrario di quel che il Governo italiano sembra intenzionato a fare.
(fine prima parte)

Post in evidenza

L'OMS e la carne cancerogena: tanto fumo per pochissimo arrosto

Il 26 ottobre il mondo dell'informazione ha rilanciato una sorta di annuncio Shock. All'ora di pranzo radio e televisioni hanno &quo...