martedì, maggio 17, 2022

Eurovision: Il pop va in guerra !

 

Premesso che a me dell'Eurovision non me può fregà de meno, che lo considero per quello che è, il trionfo della banalità, del cattivo gusto e il perfetto esempio della decadenza culturale di quella roba che chiamano Europa (spero per loro che Indiani Arabi e Brasiliani siano risparmiati da tale "influenza" ) faccio una brevissima riflessione su ciò che è diventato la musica e la cultura "Pop". Negli anni 60 c'era questa idea, probabilmente una illusione, che il pop, il rock (all'epoca non esisteva questa distinzione) i fumetti (certi fumetti) e certo cinema fossero liberatori, ovvero fossero veicolo di una controcultura che avrebbe sostituito quella mercificata del capitale e dello Stato. Ma già i Sex pistols una decina di anni più tardi gridavano che il Rock'n roll era un truffa, e molto probabimente  avevano ragione. Diciamo che, in qualche modo, l'illusione che la cultura pop ed il rock in particolare fossero in qualche modo "opposizione" allo stato di cose vigenti ha retto fino ad una quindicina di anni fa. Da allora il pop nelle sue varie forme è diventato non solo ripetitivo e vuoto di contenuti, ma un ennesimo mezzo di diffusione del conformismo, che oggi magari si spaccia come anticonformismo, ma in realtà è il ripetere slogan che servono a diffondere l'adesione al modello dominante, che è quello del globalismo elitario, delle "buone cause", del buonismo a senso unico. Così tutti devono aderire a queste "Buone cause" e chi dissente viene riportato all'ordine attraverso lo squadrismo dei social e dei media. Come Nicky MInaj, che ha espresso dubbi sulla necessità di vaccinarsi, o Adele, che oltre che essere dimagrita (cosa che pare sia ora "scorretta", perché vuol dire che sei vittima del "patriarcato") si è permessa di dire che è orgogliosa di essere una donna, affermazione che fino a pochi anni fa l'avrebbe vista proclamata "femminista dell'anno, ma oggi, in tempi di "gender fluid", è praticamente una offesa a quel 0,01% della popolazione che è diventato l'idolo del popolo Woke. E per non parlare dell'autrice di Harry Potter, esclusa per lo stesso motivo da una celebrazione del mondo del maghetto che l'ha resa famosa, un po' come escludere  Stan Lee da una festa in onore di Spider Man.
LEurovision, che di per sè è la celebrazione del nulla, nella sostanza è la Champions League della Canzone commerciale, Il Festival di Sanremo Europeo, è diventato da tempo uno strumento di propaganda, come la Notte degli Oscar, della ideologia buonista-globalista.
L'anno scorso, in coincidenza con la mobilitazione italiana ed internazionale "contro la transomofobia" vinsero i Maneskin, gruppo psuedo rock che rifà quello che facevano DAvid Bowie &CO ormai 50 anni fa, e naturalmente molto meno bene, nel 2009 si era anche esibita una cantante svedese poi diventata famosa come mamma della famigerata Greta, la finta bambina finta scienziata creata  dalla confraternita del WOrld Economic Forum, a dimostrazione che sempre nello stesso circolo si va  apescare- Peraltro i  Manskin si sono segnalati per agitare il vessillo Ucraino nei loro concerti, senza porsi il minimo problema se uno stato che pratica l'odio etnico verso una parte della sua popolazione da ormai 10 anni e che ha fra le sue file noti criminali nazisti non sia un po' in contrasto con l'idea di pace e nonviolenza, ma queste sono problematiche per persone pensanti, non per "artisti" al soldo dei potenti.
All'eurovision nel 2014 Avevano premiato tale Conchita Wurst, un uomo che è diventato donna ma con la barba, e che è poi tornato/a rapidamente nel dimenticatoio. Come probabilmente sarà di questo gruppetto che ha usufruito del bispensiero in stile Orwell che ormai definisce Pace la guerra contro i russi, fino all'ultimo ucraino (ed europeo, forse)
Già i russi esclusi da tutte o quasi le competizioni. sportive o canore 
Un tempo Lennon cantava "immagina che non ci siano stati, niente per cui uccidere o morire" Infatti, basta eliminare tutti i russi e filorussi e poi il sogno di Lennon si sarà realizzato, facile no?
 
PS
Mi segnalano che Alina Pash, la cantante che avrebbe dovuto partecipare all'Eurovision contest, è stata esclusa per un suo viaggio in Crimea, avvenuto nel 2015, considerato "illegale". Per cui è stata sostituita dal più affidabile e "patriottico" gruppo denominato Kalush Orchestra. 
Inoltre In molti paesi (Georgia, Croazia etc) il "televoto" che ha deciso il contest non ha funzionato.
 Insomma una truffa del pop fino in fondo...

 




sabato, maggio 07, 2022

Ucraina: il pensiero unico e la guerra

Per prima cosa definiamo il concetto  di Pensiero Unico : pensiero unico è quando su un dato argomento, viene data una sola interpretazione a cui le persone che informano, discutono, parlano su o attorno a quel dato argomento devono obbligatoriamente attenersi, pena la messa in discussione del loro diritto a discutere parlare e informare su quel dato argomento.

Il caso più eclatante negli ultimi anni di pensiero unico è quello del "cambiamento climatico" ovvero la teoria che l'uomo possa cambiare il clima a suo piacere emettendo un gas serra discutibilmente efficace come l'anidride carbonica, decretando nientepopò di meno la salvezza o la fine del pianeta. Nonostante la gran parte degli scienziati e degli studi scientifici, metta in discussione questa teoria, e nonostante le centinaia di previsioni fatte da 40 anni a questa parte, spesso  da parte di personaggi che nulla hanno a che fare con la scienza e tantomeno con la scienza del clima, siano state smentite o addirittura ribaltate (ne ricordo una, la desertificazione del pianeta, smentita dalla Nasa, ilpianeta è del 15% più verde di 40 anni fa) è praticamente vietato metterla in dubbio pubblicamente, e i giganti del Web censurano e multano chiunque, scienziati compresi, osi sfidare il pensiero unico sul CLima:

Pensieri unici o che vorrebbero imporsi come tali ne abbiamo tanti, dall'alimentazione "sana e corretta" ai vaccini "efficaci e sicuri al 100%,  alla "lotta al razzismo" all'ecologismo, il gender e quant'altro.

La guerra poi, è da sempre l'argomento su cui il pensiero unico raggunge il massimo, per ovvie ragioni. C'è un nemico da una parte e poi ci siamo noi, gli aggrediti, oppure gli aggressori che però non si riconoscono tali perché quelli di là sono comunque peggio di noi, che siamo buoni, democratici, abbiamo la "libertà di informazione " (basta non usarla e l'abbiamo, tranquilli...) e comunque noi siamo noi e gli altri non sono un beato ca..... (tranne i nostri padroni a stelle e striscie, quelli sono grandi, grossi e benefattori).

Il pensiero unico ricorre a delle semplificazioni della realtà, semplificazioni che non sono altro che il ribaltamento della realtà. Perchè la menzogna  diventi verità deve essere enorme, indiscutibile e definitiva.

Quindi la guerra in Ucraina non è iniziata con degli eventi che hanno portato alla invasione od operazione militare  della Russia nel territorio ucraino, ma è iniziata il 24 febbraio. Prima di allora in Ucraina c'era una democrazia ideale, gli uccellini volavano e cinguettavano e tutti erano liberi e felici, salvo alcuni cattivoni separatisti nel DOnbass che non ci stavano a farsi massacrare, scusate, non accettavano questa "grande bellezza".

Perciò chi osa dire che le cose non stanno così e non estrapola dal contesto, cosa pericolosissima perché pone dei dubbi, cosa vietatissima dal pensiero unico, viene zittito dicendo che "i russi sono gli invasori" ma perché i russi abbiano invaso non si deve sapere.

Nel pensiero unico i buoni devono essere per forza da una parte, ed i cattivi dall'altra, tutti i cattivi, nessuno escluso. Da ciò la negazione della presenza di milizie naziste nelle forze armate ucraine, questione che gli addetti al bispensiero fanno però fatica a negare: perciò si passa dal dire che non ci sono nazisti, poi che ci sono ma sono pochi, poi che hanno ricoperto cariche importanti, ma adesso non più, poi che sì ci sono hanno ricoperto cariche importanti e ci sono milizie naziste ma adesso non lo sono più. Tuttavia dal momento che ormai il battaglione Azov si sa che è composto da nazisti, ecco che il capo del battaglione Azov viene definito "Marines ucraino".

Siccome questo non basta, si mistifica chiamando "resistenza di un popolo contro le truppe dell'invasore, riesumando la retorica ormai dismessa da anni sulla guerra partigiana italiana, riciclata per l'occasione per definire "resistenza "non quella popolare contro il nazifascismo, ma quella di truppe regolari di uno stato che ha violato per anni accordi di pace (gli accordi di Minsk) che ha commesso crimini di guerra (nel Donbass) e di pace (la strage di Odessa) e nelle cui fila militano addirittura dei nazisti, dei mercenari, persino di estrazione musulmana (jihadisti), Quindi non di resistenza si tratta, ma semplice conflitto, e come tale andrebbe chiamato e descritto. (notasi che il termine resilienza con il quale ci hanno massacrato i maroni per anni per sostituire resistenza è di colpo finito nel dimenticatoio)

Dal momento che i buoni stanno tutti da una parte ed i cattivi dall'altra, ecco che i crimini di guerra possono essere  imputati senza ulteriore approfondimento solo ad una parte e non all'altra, anche se un missile che viene usato esclusivamente dagli Ucraini non può altro che essere lanciato dagli Ucraini, anche se una donna torturata e uccisa con l'incisione di una svastica sul corpo non può altro che essere compiuto dai "diversamente antinazisti" ucraini.

La narrazione traballa di fronte a quello che raccontano dal fronte gli inviati e i reporter, che vedono e documentano che le fosse comuni non esistono a Mariupol, e come gli abitanti di Mariupol compattamente denunciano il comportamento delle truppe ucraine, ed ecco che "der Spiegel" e altri giornali censurano queste dichiarazioni e queste testimonianze"

Ancora, quando un ospite parla in televisione, la prima cosa che deve dire è "condanno l'aggressione russa". Giusto, forse doveroso. Ma avete mai sentito durante le innumerevoli aggressioni di USA e nato sentire le stesse parole? Condanno la aggressione Americana? Anzi per prima cosa bisognava dire "condanno Saddam o milosevic oetc etc"

Difatti la frase che ci viene propinata nella sua interezza è "Questa volta le cose sono chiare c'è un aggressore ed un aggredito" Perché le altre volte invece non era chiaro, per caso?

No, le altre volte vi erano le spiegazioni, seppure raffazzonate e basate naturalmente su bufale e patacche varie, dalla "pulizia etnica del Kosovo " alle "armi di distruzione di massa" di Saddam. Tanto per essere chiari né l'una nè l'altra sono mai state provate minimamente. Insomma l'aggressore aveva delle buone ragioni, umanitarie per fare ciò che faceva, adesso solo la "pazzia" di un dittatore, eletto comunque in libere elezioni, fino a prova contraria, certamente non un campione di democrazia, forse capace anche di brogli elettorali  ma non è che ci siano tanti campioni in questa specialità, non Biden, eletto in elezioni dove la somma dei voti espressi è risultata superiore alla somma degli aventi diritto al voto. Un vero miracolo!

E la differenza fra i civili ammazzati nei precedenti conflitti, che erano "danni collaterali" noiose statistiche da liquidare con una alzata di spalle e la cinica constatazione che "così sono le guerre, ma tanto megli 0morti che sotto X, Y Z" con i civili uccisi oggi?. Adesso si contano addirittura i feriti e si inventano morti che non ci sono, pur di demonizzare il nemico e muovere a compassione e commozione a comando (un crimine contro l'umanità anche questo) il pubblico dei beoti e degli ingenui, che seppure in netta diminuzione (e almeno questa è una buona notizia)

In questo contesto si colloca anche la idiozia di un Saviano, che pubblica una foto di un ragazzino gravemente ferito nel 2015 nel Donbass con il tweet "ecco la guerra di Putin" mentre quella indicherebbe maggiormente la qualità della "democrazia" ucraina.  Ovviamente il Nostro, che si crede un padre eterno (caratteristica comune ai molti addetti al bispensiero unico) liquida la figura barbina con un "non fa differenza" E dal suo punto di vista ha ragione: se tutto è colpa di Putin, quindi quella non è vittima della politica di discriminazione ucraina, che in quanto "buoni" non possono aver fatto se non di malavoglia, ma colpa di Putin o di qualche suo servitore che non ha piegato ossequiosamente la testa. Forse del bambino stesso, chissà...

Quindi la direttiva è questa: semplificare, demonizzare, inserire in una cornice di riferimeno atta a provare la tesi che deve essere inculcata nella testa delle persone, impedire di mettere in discussione la stessa cornice sia con il ragionamento ( da qui l'odio verso Orsini, persona molto preparata e difficile da mettere in difficoltà sul piano della logica e delle informazioni) sia con il racconto dei fatti (ed ecco le botte da orbi riservate Giorgio Bianchi, Sara Reginella, o le censure per Vezzosi, Biloslavo, per non parlare di Rangeloni decisamente off limits)

A noi quello di fermare in questo ambito e in tutti gli altri questa slavina verso nuove forme di totalitarismo, che ricordiamoci, inizia sempre nell'ambito delle idee per poi trasferirsi in quello della legge e della politica.


domenica, maggio 01, 2022

Sulle bandiera Nato e filonaziste nelle piazze del 25 aprile

 

Ogg Voglio parlare di quello che è successo a Milano e in altre parti d'Italia il 25 aprile con l'esposizione di varie bandiere e simboli che NULLA hanno a che vedere con la festa medesima e riflettere un attimo su questo. Prima di tutto cerco di fare chiarezza su cosa si festeggi REALMENTE il 25 aprile. IL 25 aprile non si festeggia la "liberazione" in senso vago, e neppure la cadiuta del fascismo (che era caduto in realtà 2 anni prima) né l'arrivo degli americani (che arrivarono a MIlano il 1 maggio) né la fine della guerra (che per l'Italia fu ufficialmente il 3 maggio 1945 con la resa delle truppe tedesche, che perlopiù erano già fuggite). SI festeggia la data della insurrezione decretata dal CLN, in cui le truppe partigiane si incaricarono di dare la spallata definitiva alla traballante repubblica di Salò, e alle truppe tedesche ormai sfiduciate ma ancora in grado di combattere con ferocia. Si tratta del momento in cui un popolo (o almeno una parte rilevante e maggioritaria di esso) si scrolla di dosso simbolicamente e non, vent'anni di dittatura e la collaborazione con il peggior regime della storia, per far vedere al mondo che noi non siamo quelli, non siamo dalla parte dei nazisti, non siamo dei burattini ma siamo un popolo libero ed indipendente. Quindi bandiere della UE, della Nato, dell'ucraina o della palestina non c'entrano una minchia. E neppure tanto degli USA, perché senza disconoscere il contributo Statunitense (ma anche di molti altri paesi dal Regno UNito alla Francia, al Canada etc fino alla Unione Sovietica che ebbe 27 milioni di morti) la festa americana è il 4 di luglio, il 25 aprile è una festa Italiana.
Che poi qualche minus habens, probabilmente di età inferiore ai 14 anni (mi auguro) abbia anche avuto l'idea geniale di farsi una specie di volantino con su i simboli del battaglione Azov, una forza NEONAZISTA conclamata accusata di crimini di guerra con tanto di slogan aberrante, è una cosa vergognosa e disgustosa, e spero ( ma ne dubito fortemente)che i responsabili del PD prendano a calci nel culo in privato gli autori di questa indegna messinscena. Di cavolate beninteso ce ne sono sempre state, ma questa è sinceramente un po' troppo.

E passiamo alla esposizione delle bandiere NATO. queste bandiere non sono state esposte da qualcuno venuto lì per caso, ma si tratta di bandiere stampate, ordinate a qualche committente nelle settimane precedenti, e sono comparse in varie città, erano state pure annunciata. Si tratti quindi di una scelta politica ben precisa e che come tale va giudicata. Bene la Nato ovviamente non centra nulla col 25 aprile, e fin qui non ci piove, La Nato è una allenza militare, che si è contrapposta al Patto di Varsavia. Ovviamente alleanza, per chi sa un minimo di storia, significa che c'è un capo e dei vassalli o servitori del capo. Così era al tempo di Roma antica e così è ora. Nel Patto il Re era l'URSS, e nella Nato gli USA. Ora nel momento in cui il Patto di Varsavia veniva sciolto coraggiosamente (e forse frettolosamente) da Gorbaciov, la Nato non aveva più senso. E quanto meno avrebbe dovuto non espandersi. E' invece esattamente il contrario di quello che ha fatto, contravvenendo a tutti gli accordi, i particolare a quello fra Grbacthev e Bush Sr. 
Ma più importante di questo è il fatto che anche prima del 1989 la Nato è stata uno strumento di dominio e di controllo degli USA (come Il Patto per L'URSS) nei confronti dei propri "alleati, ovvero servitori. In Italia ed in altri paesi era attiva la organizzazione chiamata "STAY Behind" che in Italia assunse il nome di Gladio, realtà che emerse solo dopo il 1989, Questa organizzazione aveva il compito di controllare ed organizzare la "guerriglia preventiva" per evitare l'influenza sovietica o semplicemente progressista. La "strategia della tensione" nome con cui è benevolmente chiamato il terrorismo di Stato (anzi di Stati) che vedeva manovalanza neofascista, ma direzione atlantista, è stata la perfetta incarnazione in Italia di questa politica. La strage di Bologna del 2 agosto 1980, la più grave strage del dopoguerra in Italia con 85 morti, fu compiuta dagli estremisti neri dei NAR, ma l'esplosivo proveniva proprio dai depositi della operazione Stay Behind, e di certo non è stato il portinaio a dare le chiavi ai "Neri". Questo è scritto su una sentenza definitiva della magistratura, non è una opinione. Su queste vicende sono stati scritti vari libri, ai quali rimando per chi volesse farsi un quadro o ripassare cose che ci siamo dimenticati. ci furono anche l'eliminazione di vari uomini politici da Aldo Moro ad Olaf Palme, un grande leader svedese, politici che erano aperti alla sinistra o che predicavano la distensione fra le potenze armate già allora di atomica, omicidi tutt'oggi avvolti totalmente o parzialmente dal mistero.
Ora l'andare in piazza, in una data come il 25 aprile, (ma anche in generale) ha un preciso significato, ovvero volersi fare belli agli occhi dei padroni di oltre oceano, cercare di cancellare la memoria storica, persino giudiziaria di un intero paese, cercare di portare l'opinione pubblica ad accettare la prospettiva e la realtà di una terza guerra mondiale. Vuol dire riscrivere la storia ad uso e consumo delle elite globaliste e guerrafondaie, quelle che usano il "politicamente corretto" e i temi da esso derivanti (eco-catastrofismo, genderism, inclusività a intermittenza etc) come armi di distrazione di massa mentre perseguono una politica totalitaria di riduzione dei diritti reali e della libertà individuale e collettiva.
Esattamente quello che è successo in Ucraina, dove dietro un regime apparentemente "democratico" vi è una dittatura che riprende simboli del nazismo. 
L'ucrainizzazione della Europa pare essere il prossimo step del capitalismo tecnocratico, che dopo il fallimento della campagna vaccinale (guarda caso il covid non esiste più sui giornali pur continuando a colpire).
Forse è l'ora di riprendersi il 25 aprile e la demcrazia vera, prima che sia troppo tardi.


 

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