domenica, maggio 01, 2022

Sulle bandiera Nato e filonaziste nelle piazze del 25 aprile

 

Ogg Voglio parlare di quello che è successo a Milano e in altre parti d'Italia il 25 aprile con l'esposizione di varie bandiere e simboli che NULLA hanno a che vedere con la festa medesima e riflettere un attimo su questo. Prima di tutto cerco di fare chiarezza su cosa si festeggi REALMENTE il 25 aprile. IL 25 aprile non si festeggia la "liberazione" in senso vago, e neppure la cadiuta del fascismo (che era caduto in realtà 2 anni prima) né l'arrivo degli americani (che arrivarono a MIlano il 1 maggio) né la fine della guerra (che per l'Italia fu ufficialmente il 3 maggio 1945 con la resa delle truppe tedesche, che perlopiù erano già fuggite). SI festeggia la data della insurrezione decretata dal CLN, in cui le truppe partigiane si incaricarono di dare la spallata definitiva alla traballante repubblica di Salò, e alle truppe tedesche ormai sfiduciate ma ancora in grado di combattere con ferocia. Si tratta del momento in cui un popolo (o almeno una parte rilevante e maggioritaria di esso) si scrolla di dosso simbolicamente e non, vent'anni di dittatura e la collaborazione con il peggior regime della storia, per far vedere al mondo che noi non siamo quelli, non siamo dalla parte dei nazisti, non siamo dei burattini ma siamo un popolo libero ed indipendente. Quindi bandiere della UE, della Nato, dell'ucraina o della palestina non c'entrano una minchia. E neppure tanto degli USA, perché senza disconoscere il contributo Statunitense (ma anche di molti altri paesi dal Regno UNito alla Francia, al Canada etc fino alla Unione Sovietica che ebbe 27 milioni di morti) la festa americana è il 4 di luglio, il 25 aprile è una festa Italiana.
Che poi qualche minus habens, probabilmente di età inferiore ai 14 anni (mi auguro) abbia anche avuto l'idea geniale di farsi una specie di volantino con su i simboli del battaglione Azov, una forza NEONAZISTA conclamata accusata di crimini di guerra con tanto di slogan aberrante, è una cosa vergognosa e disgustosa, e spero ( ma ne dubito fortemente)che i responsabili del PD prendano a calci nel culo in privato gli autori di questa indegna messinscena. Di cavolate beninteso ce ne sono sempre state, ma questa è sinceramente un po' troppo.

E passiamo alla esposizione delle bandiere NATO. queste bandiere non sono state esposte da qualcuno venuto lì per caso, ma si tratta di bandiere stampate, ordinate a qualche committente nelle settimane precedenti, e sono comparse in varie città, erano state pure annunciata. Si tratti quindi di una scelta politica ben precisa e che come tale va giudicata. Bene la Nato ovviamente non centra nulla col 25 aprile, e fin qui non ci piove, La Nato è una allenza militare, che si è contrapposta al Patto di Varsavia. Ovviamente alleanza, per chi sa un minimo di storia, significa che c'è un capo e dei vassalli o servitori del capo. Così era al tempo di Roma antica e così è ora. Nel Patto il Re era l'URSS, e nella Nato gli USA. Ora nel momento in cui il Patto di Varsavia veniva sciolto coraggiosamente (e forse frettolosamente) da Gorbaciov, la Nato non aveva più senso. E quanto meno avrebbe dovuto non espandersi. E' invece esattamente il contrario di quello che ha fatto, contravvenendo a tutti gli accordi, i particolare a quello fra Grbacthev e Bush Sr. 
Ma più importante di questo è il fatto che anche prima del 1989 la Nato è stata uno strumento di dominio e di controllo degli USA (come Il Patto per L'URSS) nei confronti dei propri "alleati, ovvero servitori. In Italia ed in altri paesi era attiva la organizzazione chiamata "STAY Behind" che in Italia assunse il nome di Gladio, realtà che emerse solo dopo il 1989, Questa organizzazione aveva il compito di controllare ed organizzare la "guerriglia preventiva" per evitare l'influenza sovietica o semplicemente progressista. La "strategia della tensione" nome con cui è benevolmente chiamato il terrorismo di Stato (anzi di Stati) che vedeva manovalanza neofascista, ma direzione atlantista, è stata la perfetta incarnazione in Italia di questa politica. La strage di Bologna del 2 agosto 1980, la più grave strage del dopoguerra in Italia con 85 morti, fu compiuta dagli estremisti neri dei NAR, ma l'esplosivo proveniva proprio dai depositi della operazione Stay Behind, e di certo non è stato il portinaio a dare le chiavi ai "Neri". Questo è scritto su una sentenza definitiva della magistratura, non è una opinione. Su queste vicende sono stati scritti vari libri, ai quali rimando per chi volesse farsi un quadro o ripassare cose che ci siamo dimenticati. ci furono anche l'eliminazione di vari uomini politici da Aldo Moro ad Olaf Palme, un grande leader svedese, politici che erano aperti alla sinistra o che predicavano la distensione fra le potenze armate già allora di atomica, omicidi tutt'oggi avvolti totalmente o parzialmente dal mistero.
Ora l'andare in piazza, in una data come il 25 aprile, (ma anche in generale) ha un preciso significato, ovvero volersi fare belli agli occhi dei padroni di oltre oceano, cercare di cancellare la memoria storica, persino giudiziaria di un intero paese, cercare di portare l'opinione pubblica ad accettare la prospettiva e la realtà di una terza guerra mondiale. Vuol dire riscrivere la storia ad uso e consumo delle elite globaliste e guerrafondaie, quelle che usano il "politicamente corretto" e i temi da esso derivanti (eco-catastrofismo, genderism, inclusività a intermittenza etc) come armi di distrazione di massa mentre perseguono una politica totalitaria di riduzione dei diritti reali e della libertà individuale e collettiva.
Esattamente quello che è successo in Ucraina, dove dietro un regime apparentemente "democratico" vi è una dittatura che riprende simboli del nazismo. 
L'ucrainizzazione della Europa pare essere il prossimo step del capitalismo tecnocratico, che dopo il fallimento della campagna vaccinale (guarda caso il covid non esiste più sui giornali pur continuando a colpire).
Forse è l'ora di riprendersi il 25 aprile e la demcrazia vera, prima che sia troppo tardi.


 

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