mercoledì, luglio 21, 2010

Lady Gaga ed il pianoforte di John Lennon


Partiamo da una premessa: nella musica pop/rock l'immagine è almeno altrettanto importante del contenuto musicale, è sempre stato così, ed oggi si può tranquillamente dire che lo sia anche di più.
Questo è stato perfettamente compreso da Lady Gaga,che in realtà di cognome fa Germanotta, una ragazzotta dal non immenso talento musicale ma dalla furbizia notevole, che ha puntato tutto o quasi sul costruirsi una immagine basata sul ricopiare con incredibile determinazione e precisione look ed atteggiamenti di altre cantanti, da Madonna a Kelis, passando per Kylie Minogue, e perfino Queen e David Bowie, su video dispendiosi e sul creare degli scandali ad arte, ultimo la dichiarata intenzione di esibirsi con dei cadaveri sul palco.
In effetti è meglio copiare il look altri, piuttoso che non la musica, cosa che ti può dare solo dei grattacapi, tanto basta la solita base campionata e tazum di fondo ed il resto lo farà l'immagine.
L'ultima (per il momento) sua trovata è stata quella di farsi immortalare, ovviamente poco vestita, mentre suona il pianoforte.
E fino a qui niente di strano. Il punto è che quello non è un pianoforte qualsiasi ma il pianoforte di John Lennon, leggenda del rock che si vuole serio (ancora mi devono convincere che Obladi obladà sia qualcosa di serio, ma non vorrei sembrare blasfemo).
Il risultato è quello voluto dalla signorina Germanotta, evidentemente più intelligente di molti suoi critici (anche in questo simile a Madonna): grida di scandalo che si levano manco qualcuno avesse mangiato del maiale all'interno di una moschea e conseguente cancellazione dal blog di Julian, figlio di John, evidentemente complice più o meno consapevole del "misfatto" della foto incriminata (che così ha avuto una pubblicità superiore a quella che avrebbe avuto se ce la si fosse cavata con un sorriso ironico, come molto probabilmnete avrebbe fatto John ).
La cosa ironica in tutto ciò è che i seguaci di uno che dichiarò "noi Beatles siamo più famosi di Gesù Cristo" e che scrisse (e cantò) "immagina che non ci sia paradiso, sopra di noi solo il cielo, niente per cui morire" trovino un evento del genere una sorta di profanazione blasfema, come se il rock non fosse una forma di arte (cioè di passatempo) pop, ovvero commerciale, in cui, come disse genialmente Andy Warhol, tutti(o quasi) avrebbero avuto il loro quarto d'ora di celebrità, ma una religione con i suoi martiri, i suoi altari, i suoi dogmi, le sue prescrizioni, e magari i suoi tribunali dell'inquisizione.
Un poco ridicolo, diciamolo, forse ancora di più delle pretese di Lady Gaga di essere una artista con la A maiuscola.

giovedì, luglio 08, 2010

Manganellate per tutti!


Visto che il programma di "meno tasse per tutti " è stato tramutato in "più tasse per i soliti" (scemi) ecco che il Governo dei Malfattori mette in atto una parte del suo programma reale
Dopo le botte e le manganellate distribuite senza se e senza ma ai terremotati dell'Aquila, ecco uguale trattamento agli operai della Mangiarotti, colpevoli di non essere stati al loro posto.
Manganellate per tutti! è quindi il nuovo programma del Governo Malfattoni, visto che non sanno dare risposta alle esigenze della popolazione, l'unica è manganellare chi protesta, chiudere la bocca ai giornali e mettersi al riparo delle inchieste della magistratura, insomma chiudersi dentro un fortino e tirare su il Ponte levatoio.
La cosa più disgustosa è il trattamento riservato ai terremotati.
Lo psiconano ha promesso mari e monti, facendosi bello di una presunta "ricostruzione", quando in realtà buona parte dell'Aquila ancora non è stata ricostruita, e questo nonostante le generose donazioni dei privati.
I finanziamenti alla ricostruzione erano insufficienti, ed era stato ampiamente anticipato da chi era andato a vedere le cifre. Adesso, per giunta, vogliono far pagare le tasse a chi non ha ancora nè un lavoro né una casa.
Questo chiedevano i 5.000 cittadini Aquilani. La risposta è stata la violenza dei manganelli.
Non ho parole di fronte alla vomitevole falsità di quest'uomo (ammesso che si possa definire tale) che per ragioni di propaganda si fa bello con i drammi altrui, e poi risponde con arroganza e violenza alle giuste richieste di coloro che aveva illuso.
Ma i conti aperti si pagano, presto o tardi

Post in evidenza

L'OMS e la carne cancerogena: tanto fumo per pochissimo arrosto

Il 26 ottobre il mondo dell'informazione ha rilanciato una sorta di annuncio Shock. All'ora di pranzo radio e televisioni hanno &quo...