domenica, dicembre 27, 2009

Anteo Zamboni e Tartaglia, differenze e similtudini.


Nei giorni successivi al cosidetto attentato di Piazza del Duomo operato dal Tartaglia nei confronti del Pres. del Consiglio Silvio Berlusconi, qualcuno ha tirato fuori il nome di Anteo Zamboni, presunto attentatore di Mussolini.

D questo povero ragazzo, accusato di un crimine che molto probabilmente non aveva commesso e ucciso brutalmente, molti ignoreranno l'esistenza e allora ricordiamo il fatto storico: Il 31 Ottobre del 1926, nel quadro delle celebrazioni della marcia su Roma (28 ottobre 1922) Mussolini fa visita alla città di Bologna.
Mentre la macchina su cui viaggia il Duce sta passando tra la folla, qualcuno sente (o crede di sentire) un colpo di pistola.
C'è una breve rissa, al termine della quale resta sull'asfalto il corpo di un ragazzo, orrendamente mutilato,identificato poi come Anteo Zamboni, pugnalato a morte da alcuni militi della milizia fascista.
Egli avrebbe esploso un colpo di pistola verso l'auto di Mussolini prima di essere "subitaneamente" colpito dalla furia vendicatrice delle camicie nere.
Il condizionale è d'obbligo, in effetti ci sono molte cose che non quadrano.
In primo luogo la giovanissima età del presunto attentatore, quindici anni, poi il fatto che egli non è segnalato da nessuna parte come un "sovversivo" ma anzi è iscritto al PNF.
Non è chiaro poi come egli si sarebbe procurato la pistola con cui sparare, ed è difficile pensare che un ragazzo, che viene descritto tra l'altro come scarsamente intraprendente, possa pensare di sfidare una folle ostile, le proprie paure e la propria inesperienza per attentare alla personalità più in vista del regime.
Tra l'altro, secondo la versione ufficiale, Zamboni sarebbe riuscito a colpire l'obiettivo con un solo colpo esploso, poichè Mussolini alcuni giorni dopo mostrò il segno del proiettile sulla camicia, e la vita del Duce sarebbe stata salvata quindi solo da una specie di corazza che egli avrebbe indossato mostrando addirittura preveggenza.
L'immediata uccisione del presunto attentatore peraltro impediva qualsiasi forma sia di autodifesa che di confessione e di spiegazione su quali fossero eventuali complici.
Questi furono identificati nella famiglia di Anteo, basandosi sul fatto che il padre era stato militante anarchico.
Tuttavia anch'egli era, al momento dell'attentato, iscritto al PNF, ed una vecchia militanza nell'estrema sinistra non poteva di certo rappresentare una prova, dal momento che non solo Mussolini, ex socialista massimalista, ma anche Arpinati, che era il capo del fascismo bolognese, aveva un passato anarchico, tanto da essere stato amico del padre di Anteo, Mammolo Zamboni.
Gli altri componenti della famiglia non avevano neppure questo labile connessione politica che potesse essere di appiglio, tanto che perfino i tribunali fascisti dell'epoca, che certo non brillavano per obiettività, non se la sentirono di condannare la famiglia di Anteo, nonostante le pressioni fortissime che venivano dallo stesso Mussolini.
Già perché che sia mai avvenuto un attentato a Mussolini quel giorno rimane una cosa da chiarire.
Sicuramente Mussolini subì alcuni attentati come quello di Lucetti,, e diversi tentativi di attentato, come quelli degli anarchici Schirru e Sbardellotto, che in realtà avevano l'intenzione di attentare al Duce, intenzione mai tradotta in atto che tuttavia comportò la loro messa a morte.
Tuttavia non ci sono elementi che comprovano che mai ci fu un attentato quel 31 ottobre del 1926 a Bologna.
Il colpo sparato sarebbe stato uno solo, ma con la folla, la confusione, la musica eccetera, non si può avere certezza.
Non esistevano all'epoca la quantità di aggeggi adatti alla ripresa audio/video, quindi non esiste nessuna documentazione oggettiva.
Che vi sia stato un attentato deriva soltanto dal fatto che l'attentatore fu identificato e ucciso sul posto, rendendo impossibile qualsiasi autodifesa e difesa in generale,e dalla testimonianza del solo Mussolini (oltre che dei giustizieri dello Zamboni) che peraltro non parve essere particolarmente sconvolto dall'accaduto e solo il 2 di novembre mostrò la camicia bucata dal colpo, ovviamente avendo avuto tutto il tempo, eventualmente, di fabbricare la prova.
Questo attentato portò alle leggi fascistissime, che trasformarono un regime autoritario in una vera e propria dittatura totalitaria, ma è certo che queste leggi furono preparate settimane prima del presunto attentato Zamboni.
Insomma tutto porta a pensare che si trattò di una macchinazione del regime, voluta dallo stesso Mussolini, per cementare il proprio potere.
La storia è piena di cose similari, basti pensare all'attentato al Reichstag, ideato sì da un comunista, tale Marinus Van der Lubbe, ma attuato realmente da esponenti delle SS che aiutarono ad appiccare il fuoco al Parlamento Tedesco, facendo poi ricadere la colpa sul solo Van Der Lubbe, cosa che permise ad Hitler, feroce nemico di ogni libertà democratica, di ergersi a protettore di questa ed instaurare la più feroce dittatura che la storia ricordi.
Lo stesso fece Stalin, facendo eliminare Kirov, per poi riversare la colpa sui pochi Trozkisti e Buchariniani superstiti nel partito, eliminandoli e rafforzando definitivamente il proprio potere personale ed il potere totalitario del partito comunista.
Sto forse insinuando che Tartaglia sia un agente provocatore o che l'aggressione a Berlusconi non sia avvenuta realmente?
Non c'è bisogno di spingersi così in là.
Sicuramente l'aggressione è avvenuta, il Duomo in miniatura, è stato lanciato, Berlusconi ferito, seppur in modo molto meno grave di quanto non si sia fatto apparire (un naso rotto sprizzerebbe sangue dappertutto ed anche eventuali denti rotti, lo dice uno che ha avuto incidenti maggiori di quelli di Berlusconi) .
Di sicuro quello che è avvenuto e che ancora sta avvenendo è di ingigantire un episodio dovuto ad uno squilibrato, un episodio che non ha nulla in sé e per sé di politico,(non risulta difatti che l'attentatore abbia gridato che so, W Di pietro o W la libertà, né abbia dato alcuna giustificazione politica del gesto) per creare attorno al Presidente del Consiglio una immeritata e improbabile fama di vittima, per far dimenticare le continue istigazioni all'odio della attuale maggioranza nel suo complesso, per far dimenticare scandali e scandaletti, per mettere a tacere le voci scomode e le critiche al'interno della stessa maggioranza, propagandando l'idea che vi sia un clima d'odio che crea atti violenti, e imporre una finta conciliazione a senso unico, in cui i cattivi (l'opposizione, Fini etc) andrà a Canossa e approverà le riforme volute dalla maggioranza a furor di popolo (e di Bruno Vespa).
Che non sono le leggi fascistissime o l'istituzione di un tribunale speciale,ma il raggiungimento pieno (o quasi pieno) dell'obiettivo che fu della Loggia P2 di Gelli ovvero una democrazia autoritaria e puramente formale svuotata di ogni sostanza.
Ma di questo parlerò un'altra volta.



Nella foto il cadavere di Anteo Zamboni dopo il linciaggio fascista.

lunedì, dicembre 21, 2009

E' morta Brittany Murphy

Nata ad Atlanta, Georgia negli Stati Uniti il 10 novembre del 1977, Brittany Murphy ha iniziato la sua carriera di attrice a soli 14 anni interpretando decine di ruoli in svariati film e telefilm, tra cui "Ragazze a Beverly Hills", 8 mile con Eminem, Ragazze interrotte, accanto a due star come Angelina Jolie e Wynona Ryder, il thriller Don't say a word, ed il cult di Rodriguez "Sin City" in cui interpretava una simpatica e svalvolata cameriera.
E' stata trovata morta, probabilmente per un attacco cardiaco, nella sua casa.
Immediatamente sono iniziate le solite speculazioni, gli inutili paragoni con altri casi celebri.
Non voglio sapere niente di tutto ciò, mi chiedo solo perché si debba morire a soli trentadue anni, con ancora tanti progetti e mete da raggiungere.
Mi chiedo perché, mi chiedo perché e non riesco a darmi una risposta.
Addio piccola, dolce Brittany

sabato, dicembre 19, 2009

Jennifer's Body



Jennifer's Body è un piccolo e svalutato film Horror, che si presta facilmente ad essere vittima dello snobismo, dal momento che esce clamorosamente fuori stagione, essendo il Natale da sempre riservato ai Cine-panettonio a filmoni roboanti, a film per l'infanzia o storie lacrimevoli. In più si caratterizza per la presenza di Megan Fox, nuova icona sexy Hollywodiana, ed è quindi facilmente percepibile come un semplice mezzo pubblicitario per la nuova star.
Ed invece si tratta di un filmetto, certamente, però gradevole ed anche intelligente, che sotto la apparenza di Teen horror/comedy, butta secchiate di humour corrosivo su molti aspetti della vita dei giovanissimi (ma non solo ) americani (ma anche italiani etc)
La vicenda ruota attorno al corpo della bellissima Jennifer (Megan Fox), tanto bella quanto stupida, che i componenti di uno scalcagnato gruppo rock decidono di sacrificare a qualche non precisato demone per avere successo ("diventare come i Maroon Five!").
Peccato però che la ragazza non sia vergine, conme i quattro presuntuosamente pensano che sia, e poiché si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, questo porta come conseguenza che la vittima si trasformi da mangiauomini metaforica a mangiauomini letterale, e che il futuro riservi anche ai responsabili del fattaccio il giusto contrappasso.
A contrastare Jennifer e la sua fame la sua migliore amica Needy (Amanda Seyfried) a lei legata da un rapporto di odio/amore con tanto di sottotesto, anzi direi testo, lesbico.
Il film è pieno di rimandi alla cultura pop e di battute e situazioni che prendono di mira i social network, le istituzioni scolastiche, il mito del successo, il culto della bellezza e del corpo e anche la stessa idea romantica dell'amicizia adolescenziale che dura per sempre (le due protagoniste hanno addirittura una medaglietta che reca scritto "BFF" ovvero migliori amiche persempre)
Fondamentalmente si tratta di un film femminista, infatti il regista è una donna, Karin Kusama. mentre la sceneggiatrice è Diablo Cody, già sceneggiatrice di Juno, e le protagoniste assolute le già ricordate Fox e Seyfried, belle e brave nei loro rispettivi ruoli,mentre agli uomini è riservata la parte dei comprimari se non delle vittime, rovesciando uno degli assunti della grandissima parte degli Horror.
La regia è all'altezza e la sceneggiatura riesce a raccontare la vicenda in modo originale, molto buona la colonna sonora.
In una stagione caratterizzata, in campo fantasy/horror, da remake di remake di remake, o da noiosi vampiri alla moda, un film del genere appare come una boccata di aria fresca.

venerdì, dicembre 18, 2009

Un commento illuminante

Sul fattaccio di domenica che tutti conoscete non ho speso e non ho intenzione di spendere un rigo, al momento. Muore un bambino di fame ogni due secondi (secondi non minuti) e che un tizio perda due denti (finti, probabilmente) a causa di un altro tizio, non mi pare molto rilevante, e tantomeno commuovente o clamoroso, se poi lo diventa è perché lo si vuole far diventare, ma un conto sono i fatti, un conto è l'importanza che a quei fatti si vuole dare.
Tra tutto lo sciocchezzaio e lo stupidame che è stato pubblicato (pare che avere dei cantanti famosi come "amici" sui vari Social Network sia indice di follia e pericolosità poiché pare che il famigerato Tartaglia avesse Madonna e consimili)l'unico commento che mi pare andare all'essenziale, cioè rispondere all'unica domanda importante è stato pubblicato sul blog di Daniele Luttazzi, uno di quelli additati come "criminali" dal nostro Uomo dell'Amore.
Eccolo:
1. Nota dell’Ufficio di Presidenza del Pdl: “C’è la necessità che la democrazia in Italia possa avvalersi di un patto democratico tra le maggiori forze politiche che segni chiaramente i confini della normale dialettica politica, pur a volte anche aspra, e apra una stagione nuova in cui una legittimazione reciproca tra le forze politiche conduca ad un abbandono di ogni scorciatoia giudiziaria, premessa indispensabile per una stagione di riforme costituzionali da lungo tempo attese, dalla giustizia alla forma di governo”
2. Nota dell’Ufficio di Presidenza del Pdl: “Ora che abbiamo risolto lo stretto immediato approvando la finanziaria col voto di fiducia, c’è la necessità di non perdere altro tempo prezioso e tornare subito al dunque, cioè ai problemi di Berlusconi con la giustizia. Bisogna approfittare dell’unanimismo pietistico che siamo riusciti a creare intorno alla figura del premier e mettere all’angolo il Pd per l’ennesima e forse ultima, definitiva volta. Il Pd ha detto di volere la mozione condivisa sulle riforme utili per il paese sapendo benissimo che noi queste riforme non abbiamo nessuna intenzione di farle. Il Pd ha avallato l’operazione mediatica con la quale abbiamo trasformato Berlusconi da vittima di uno squilibrato solitario a martire di un’immaginaria campagna d’odio sapendo benissimo che questa è una spudorata manipolazione dei fatti. Ehi, ha addirittura isolato Rosy Bindi che trovava tutto ciò assurdo e tentava di fare discorsi secondo ragione, dandoci così la possibilità di identificare immediatamente nel Pd un fronte assimilabile al presunto estremismo dell’Idv! A questo punto dobbiamo solo sciogliere il gioco e tirare le fila ponendo la nostra condizione, quella di sempre: salvare Berlusconi dai processi. Il Pd la rifiuterà e così noi potremo accusarlo automaticamente di rinfocolare l’odio, di destabilizzare il paese e di volere praticamente la morte di Berlusconi, innestando una conseguente escalation della crisi istituzionale dagli esiti imprevedibili. Può sembrarvi spaventoso ed in effetti è proprio quello che vogliamo che sembri, perché, nonostante tutto, non è quello che più ci conviene. In questo caso infatti si potrebbe creare un ampio fronte politico messo su apposta per impedirci di sfasciare lo stato di diritto. Noi in realtà puntiamo a una seconda possibilità, quella che la logica razionale escluderebbe, ma non la paradossale, masochistica, logica veltroniana che ormai costituisce la cifra peculiare del Pd: spaventati dalla prima possibilità e incapaci di accettare il loro fallimento politico, quelli del Pd cincischieranno per un po’, facendo finta di non capire e dicendosi disposti a discutere nel merito le nostre generiche proposte, poi, lambiccandosi con mille distinguo e lacerandosi con mille polemiche interne, cominceranno a collaborare, e infine ci faranno fare quello che vogliamo. Noi gli daremo l’illusione di rinunciare a qualcosa per favorire il compromesso e di apprezzare il loro senso di responsabilità per aver voluto riportare la tranquillità nel paese evitando l’escalation della crisi istituzionale. E loro se ne vanteranno addirittura. E noi, a questo punto, li lasceremo fare, non avremo più bisogno di ribaltare tutto e prendercene il merito, perché ormai non avremo più nessun partito d’opposizione di cui preoccuparci
. (Marco Ferrara)

martedì, dicembre 15, 2009

Licia Pinelli- Una storia quasi soltanto mia



Oggi è il quarentennale della morte di Giuseppe Pinelli, precipitato da un locale della questura di mIlano in via Fatebenefratelli la notte tra il 15 ed il 16 dicembre del 1969.
Accusato di essere uno degli esecutori della strage di Piazza Fontana, fu in seguito totalmente scagionato. Per la giustizia italiana la sua morte è frutto di un incidente, e non sono state chiarite responsabilità.
A ricordare la sua figura di militante anarchico è uscito da pochi mesi un libro,edito dalla Feltrinelli, una intervista alla moglie di Giuseppe, Licia, realizzata dal giornalista Piero Scaramucci.
In realtà non si tratta di un libro nuovo, difatti il libro uscì a metà degli anni 70, ma di una riedizione, con aggiornamenti e gli scritti, tra gli altri, di Dario Fo, Giorgio Bocca, Lella Costa, Luciano Lanza.
Non è un trattato di storia, né un saggio ma la testimonianza di una donna, una persona comune, una donna del popolo, che si è trovata invischiata in una faccenda molto più grande di lei, in una tragedia che ha colpito lei come moglie e madre ma che ha coinvolto tutti gli italiani.
Dalle pagine emerge un ritratto di un'epoca ed un ambiente che oggi appare sfuocato e lontano, ma soprattutto il ritratto di una donna che si è battuta, con grande dignità, perché la verità non venisse soffocata.
Una donna che ha dovuto crescere due figlie da sola, che ha portato con grande forza d'animo il peso di una tragedia e di una ingiustizia.
Ed il senso di questo libro, il suo filo conduttore, è proprio quella della rivendicazione della verità e della dignità, un compito a cui tutti siamo chiamati.
Leggete e fate leggere questo libro. E' importante.

domenica, dicembre 13, 2009

Paramore : Ignorance live e traduzione



Questa canzone mi prende troppo bene, e mi dice molto anche il testo:

Ignoranza

Sono una persona cattiva quindi non ti piaccio
bene presumo che farò la mia strada
e' un circolo, un periodo sgradevole
non posso eccitarti più
dov'è il tuo martello da giudice? dov'è la tua giuria?
qual'è il mio crimine stavolta
tu non sei un giudice ma se mi vuoi giudicare
condannami ad un'altra vita

Non voglio ascoltare la tua canzone triste
e non voglio sentire il tuo dolore
quando insulti è tutta colpa mia
perché sai che non siamo gli stessi,

non siamo gli stessi amici che erano culo e camicia
abbiamo scritto i nostri nomi col sangue
ma credo tu non possa capire che il cambiamento è buono
è buono
MI tratti proprio come un altro estraneo
bene è stato bello incontrarla signore
penso che me ne andrò
E' meglio che me ne vada per i fatti miei

L'ingoranza è il tuo migliore amico

Questa è la migliore cose che potesse mai capitarmi
Anche se non l'avrei mai fatta
Non è una guerra non è un'estasi
Sono solo una persona ma non riesci a capirlo

Gli stessi trucchi
che una volta mi facevano fesso
non ti porteranno da nessuna parte
NOn sono lo stesso ragazzino delle tue memorie
ora posso difendermi da solo

e non voglio ascoltare la tua triste canzone
e non voglio sentire il tuo dolore
quando insulti è tutta colpa mia
perché sai che non non siamo gli stessi
non siamo gli stessi amici che erano culo e camicia
abbiamo scritto i nostri nomi col sangue
ma credo tu non possa capire che il cambiamento è buono
è buono
Mi tratti proprio come un altro estraneo
bene è stato bello incontrarla signore
penso che me ne andrò
E' meglio che me ne vada per i fatti miei

L'ignoranza è il tuo migliore amico
l'ignoranza è il tuo migliore amico
e starò meglio per i fatti miei!

mercoledì, dicembre 09, 2009

E ora ammazzatevi pure!

Questo governo non finisce di stupirmi.
Da un lato fa della "sicurezza" uno dei suoi capisaldi, direi non solo a livello di programma ma direi a livello ideologico, dall'altro, a parte le varie proposte per limitare o togliere le intercettazioni, le varie amnistie camuffate da processo breve etc, non fa altro che mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini.
Sicurezza sul lavoro: di fatto sono state eliminate tutte le nuove normative a tutela dei lavoratori decise dopo la strage della Thyssen, e il fatto che gli incidenti sul lavoro segnino un andamento in discesa non significa molto, dal momento che quest'anno è aumentata vertiginosamente la cassa integrazione e il numero di occupati è decisamente sceso.
Sicurezza sulle strade: dopo l'applicazione della patente a punti si era riscontrato un andamento positivo, tanto che il numero di incidenti e morti era calato, la prima voce è calata dai 252.000 del 2003 al 219.000 circa dello scorso anno, mentre per quanto riguarda i morti si è scesi da 6563 a 4731, cifra comunque alta, soprattuto per la fascia di età fino ai 29 anni.
Insomma una cosa buona era stata fatta, ma adesso pare esserci un ripensamento.
Da parte della Lega Nord (e da chi se no?) è stata avanzata la proposta, delirante a mio avviso, di portare i limiti di velocità a 150 km/h ed il Ministro delle infrastrutture (termine che mi è misterioso, ma presumo che le infrastrutture in politichese significhi sistema stradale)si è detto favorevole, seppure con qualche ampolloso distinguo.
Ora mi piacerebbe capire la logica di questo. Possibile che non capiscano che aumentando i limiti a 150km all'ora (a cui andrebbero aggiunti 10 km di tolleranza, per cui il limite reale sarebbe 160) non possono altro che far aumentate i morti e gli incidenti e ritornare alla situazione di qualche annofa, se non peggio?
In Europa i morti sulla strade sono 127.000, un numero impressionante a cui vanno aggiunti i feriti, nella sola Italia superiori ai 300.000 che significa, a parte la perdita di vite umane, un aggravio economico notevole, più spese sanitarie, più spese assicurative eccetera eccetera.
Non riesco veramente a capire la logica, a meno che dietro non ci sia il mito futurista della velocità, o qualche altro mito degli anni 30, epoca a cui i nostri politici sembrano guardare come un orizzonte di riferimento.
Che tristezza....

domenica, dicembre 06, 2009

Due parole sulla cosidetta manifestazione viola

Due parole sulla manifestazione denominata del popolo viola (o dei Blogger) svoltasi ieri a Roma con un successo inaspettato di partecipazione.
Personalmente sono sempre lieto che qualcuno manifesti, soprattutto se ha delle buone ragioni per farlo, e incoraggio qualsiasi tipo di partecipazione alla vita pubblica.
Sono sostanzialmente d'accordo con quanto detto da Manconi sull'Unità di qualche giorno fa, a cui aggiungo qualche mia riflessione.
Chiedere le dimissioni di Berlusconi è giusto ed importante, ma ci sono anche altre cose di cui si dovrebbe parlare e che sono forse più importanti.
Una manifestazione dovrebbe porsi degli obiettivi che vadano un poco più in là della semplice opposizione ad una persona.
Ci sono altre ragioni per manifestare per esempio la situazione sempre più drammatica delle carceri, evidenziate da casi come quello di Cucchi, ma in generale la gestione sempre più repressiva e insensibile ai diritti umani daparte delle forze dell'ordine, un problema che va al di là del contingente, e ancora, la pratica disumana dei respingimenti, in cui si viola palesemente il diritto all'asilo, violando anche qui i diritti umani.
Il lavoro e la sicurezza del lavoro negati, e tanti altri.
E' giusto chiedere che ci sia "eguaglianza di fronte alla legge" come dice la COstituzione, ma l'eguaglianza non può significare manette per Berlusconi(peraltro ipotetiche) e continuare a negare diritti per tutti gli altri, altrimenti non si va oltre al solito giustizialismo AntiBerlusconiano che è uguale e contrario (non perfettamente uguale intendiamoci) al Berlusconismo del "dopo di me il diluvio".
Dopo Berlusconi non ci sarà il diluvio e nemmeno l'ascesa al paradiso terrestre ma rimarranno gli stessi problemi di prima.
Pensiamoci

mercoledì, dicembre 02, 2009

Berlusconi, Marrazzo, D'Addario e Brenda, questione di gossip o di democrazia?

Mi capita di leggere in giro per il web difese dei vari Berlusconi e Marrazzo, quasi tutte vertenti sulla teoria, cara ai Berluscones, che si tratterebbe di gossip, senza alcuna valenza politica o morale,una invazione del campo della privacy, il tutto magari servito con qualche spennellatura di sapore paralibertario sui trans, sulla liberazione sessuale e via vaneggiando.
A parte che il termine Gossip a me richiama alla mente un gruppo indie rock con influenze disco anni 70, in italiano si chiama pettegolezzo, per quanto mi riguarda la difesa dei Berlusconi, dei Marrazzo e di quanti altri non solo non mi trova concorde, ma anzi penso che sia un ennesimo esempio della decadenza morale di questo paese e un ulteriore sintomo della crisi del concetto di eguaglianza che sta alla base della democrazia.
vediamo perchè punto per punto

1)Le informazioni riguardanti fatti privati dei politici violerebbero la privacy e tutti abbiamo diritto alla privacy.
Abbiamo diritto alla privacy? Certo che sì, mi chiedo però quale diritto avrebbe il sottoscritto dal momento che tutti di me è reperibile attraverso vari canali, basta fare una ricerca in Internet per sapere di questo o quello, o magari pensare di sapere. Inoltre sappiamo che banche, uffici pubblici, aziende etc sanno di noi moltissimo, per esempio quanto spendiamo, cosa compriamo etc etc.
Ma al di là di questo un uomo pubblico è pubblico in quanto è conosciuto ed ha un ruolo pubblico tanto più se politico.
In quanto tale sa di non avere la stessa privacy del cittadino comune.
Peraltro sportivi, attori, cantanti, e cosidetti VIP sono da sempre sotto l'occhio dei giornali e dei pettegoloni di professione, la loro vita viene sezionata addirittura:perché i politici dovrebbero avere un trattamento diverso?
2)Non è in base al comportamento nel privato che si deve giudicare un politico
 Un attore, cantante etc può essere giudicato in base al suo lavoro, piuttosto che alla sua vita privata, anche se sappiamo che qualcuno potrebbe avere una pubblicità, sia in positivo che in negativo, da cose che riguardano la sua vita privata.
Un uomo politico va giudicato anch'esso in base al suo lavoro, e deve essere giudicato anche dalla coerenza dei suoi atteggiamenti privati rispetto alla sua vita pubblica, ovvero rispetto al programma politico che ha presentato agli elettori.
Un politico che abbia nel suo programma la difesa della famiglia e dei valori cattolici, non può avere un comportamento che contraddice questo, e se lo ha, è giusto che il cittadino ne sia informato.
Esattamente come un uomo politico che promette lotta alla corruzione non può evidentemente avere zone d'ombra nei suoi comportamenti che siano in contrasto con quanto da lui propugnato in pubblico.
Perché mai un uomo politico che tradisce la moglie non dovrebbe tradire anche i suoi elettori, che tra l'altro nemmeno conosce. quale affidabilità può avere costui?
Quale affidabilità ha un uomo politico che avesse frequentazioni discutibili, che usasse droghe, frequentasse persone legate alla criminalità, prostitute o "faccendieri"?
Quale credibilità e affidabilità dovrebbe avere un uomo politico che mentisse su questo, che fosse ricattabile per questo?
3) Sono questioni private.
Per nulla. Se il sig Rossi va a prostitute è un problema suo, libero lui di andarci e libero io di pensare o no pensare ciò che voglio al riguardo.
Se il sig rossi è un politico che fa della lotta alla prostituzione uno dei suo cavalli di battaglia la cosa cambia.
Ma cambia ancora di più se al sig Rossi vengono procurati certi favori in cambio di altri favori che riguardano il suo ruolo pubblico
In quel caso possiamo parlare di corruzione, ancorché lo scambio possa essere "in natura".
Ed è questoil caso dell'affaire Tarantini-D'addario-Berlusconi, che no è evidentemente "gossip" ma un grave scandalo politico.
Uso del denaro pubblico: ma portare in giro escort intrattenitrici, amici degli amici o recarsi da tizio o caio per questioni private e farlo con mezzi pubblici e pagati dai contribuenti è altra cosa che riguarda il privato o non riguarda forse l'onestà e la correttezza?
Se vogliono farsi i cazzi propri almeno paghino con i loro soldi.
Perché i 5000 euro o i duemila di Berlusconi, sono comunque soldi dei cittadini.

4)In ogni caso è una invadenza del privato.
I vip sopracitati, od il signor Rossi che non fosse un politico, non decidono della mia vita privata, i politici sì con leggi che riguardano l'inseminazione artificiale, il diritto a vivere o morire, il consumo di sostanze, la prostituzione, persino il fatto di mangiare un panino o bere una bibita per strada.
E io non dovrei sapere nulla di loro in nome della privacy?
Per quanto riguarda Berlusconi in particolare: costui ha innondato le case degli italiani con album di famiglia in cui faceva vedere quanto fosse felice e bella la sua famiglia, senza peraltro avvertire che questa era la sua seconda famiglia, e che ha fatto due figli con la signora Veronica, fuori dal matrimonio con la prima moglie quando questo era ancora valido.
E' lui che ha schiaffato in faccia agli italiani la sua vita privata, ancorchè raccontandola in modo truffaldino.
E se la Sig.ra Veronica ha tirato fuori i suoi altarini in pubblico non è altro che la nemesi storica di questo comportamento.
5) NOn sarebbero ricattabili se non ci fosse moralismo e fosse considerato lecito avere rapporti sessuali anche con transessuali
Questo è forse il discorso più ambiguamente viscido e scivoloso: é errato per due motivi.
Primo perché si basa su un se, e i discorsi che si basano su un se mi fanno sempre venire in mente un proverbio milanese che recita " se mio nonno avesse le ruote sarebbe un tramvai"
Se fossimo in un mondo ideale forse(forse) sarebbe lecito qualsiasi tipo di rapporto sessuale, pur anche con una capra, ma probabilmente in un mondo ideale non esisterebbero nemmeno i Berlusconi ed i Marrazzi, nè le persone dovrebbero prostituirsi o mentire uno all'altro. E non esisterebbero nemmeno sbirri corrotti.
Però non viviamo in un mondo ideale,
E resta il fatto che spendere soldi pubblici o abusare di uffici pubblici per chi ricopre incarichi pubblici, tradendo la propria famiglia e mettendosi in situazioni di ricattabilità, non è quantomeno intelligente, a prescindere dalle altre considerazioni più sopra esposte.
Detto questo mi rimane una sola cosa da specificare: perché ritengo questo un problema di democrazia? Molto semplice, perché non riesco a vedere una democrazia laddove i potenti possano fare e disfare a loro piacere, e non siano tenuti ad un comportamento esemplare,proprio perchè hanno gli onori devono avere oneri come e più degli altri.
Leggendo i libri di Storia ho appreso come nelle società antiche, che pure erano brutali, dove pure vi erano gli schiavi e le donne erano considerate poco più che niente, però vi era un maggiore controllo sui potenti. I consoli romani venivano destituiti alla prima sconfitta,i generali cartaginesi venivano addirittura uccisi.
E così in molte società dove il venir meno ai propri doveri non era perdonato con facilità.
Alessandro Magno combatteva insieme alle sue truppe, George w. Bush volava invece a 10. km dal suolo su un aereo mentre New York stava bruciando.
Ho il sospetto che nelle nostre società, democratiche a parola, le differenze fra potenti e sudditi siano di gran lunga superiori ai tempi antichi

Post in evidenza

L'OMS e la carne cancerogena: tanto fumo per pochissimo arrosto

Il 26 ottobre il mondo dell'informazione ha rilanciato una sorta di annuncio Shock. All'ora di pranzo radio e televisioni hanno &quo...