sabato, gennaio 29, 2011

LA faccia come il culo 3


Il Giornale è partito alla riscossa: ha scatenato i suoi segugi e ha scoperto una cosa veramente molto molto imbarazzante.
Pare, si dice, sembra. che nel 1982 il magistrato Bocassini, uno dei magistrati titolari dell'inchiesta sul cosidetto Ruby-gate, avrebbe avuto una storia d'amore con un giornalista di "lotta Continua"
Quando si dice essere alla canna del gas (ed avere finito il gas)

La faccia come il culo 2



L'escamotage a cui si stanno attaccando per evitare che Berlusconi vada sotto processo è il seguente: Berlusconi ha creduto veramente che Ruby fosse la figlia del presidente egiziano Mubarak, e quindi la sua telefonata in questura rientra nei sui compiti istituzionali di Presidente del Consiglio in quanto avrebbe voluto evitare una crisi diplomatica e forse anche una guerra tra Egitto ed Italia.
Se a qualcuno può interessare, l'ambasciata egiziana ha protestato per essere stata coinvolta in questa squallida e ridicola vicenda

Non aspetto altro...

Inserzione da FaceBook
Se abiti a Torino puoi candidarti con il nuovissimo Partito degli Azzurri Italiani
Volti nuovi idee moderne. Allora cosa aspetti?


Mi ricorda qualcosa....

venerdì, gennaio 28, 2011

La faccia come il culo


Ieri mi son visto un pezzettino di Anno Zero, quel tanto che bastava ad indignarmi e tornare sulla partita. Da una parte ho visto Rosy Bindi, che raccontava con aria giustamente indignata il pozzo nel quale la politica italiana e la morale pubblica sono affondati, e spiegava gli incredibili e sempre più grotteschi giochini di prestigio a cui Berlusconi ed i suoi si stanno attaccando.
Dall'altra parte Belpietro, direttore di non so più quale giornale berlusconiano, che con un sorrisino ebete stampato sulla faccia si arrampicava pietosamente sugli specchi. Ciò che mi colpiva non erano le evidenti stronzate e sofismi da quattro soldi al cui il poveretto si affidava, ma quello che gli psicologi chiamano "il linguaggio del corpo". Questo sorriso ineffabile di chi sa che è lì perché è pagato per dire quello che il suo padrone voglia che dica, e che probabilmente ride delle sue stesse argomentazioni e sorride perchè crede di essere più furbo degli altri, perché pensa che l'unico modo di guadagnarsi da vivere sia vendere il sedere (metaforicamente e letteralmente parlando) e, da questo punto di vista, forse è persino in buona fede quando difende le ragazzotte, diciamo pure le prostitute di cui il cavaliere si circonda.
In fondo, seppure in modo diverso, fanno lo stesso mestiere.

mercoledì, gennaio 26, 2011

Romanzi criminali

Riprendo questo splendido ed ironico post sulla censura che sta colpendo in Veneto gli autori che non piacciono ai leghisti e fascisti locali:


Romanzi criminali
di Alessandra Daniele

Gli scrittori firmatari dell'appello per Cesare Battisti hanno sbagliato.
Hanno sbagliato a fare gli scrittori. Avrebbero dovuto intraprendere un'attività utile al paese, con autentiche possibilità di carriera, che potesse portarli ai vertici dello Stato. Avrebbero dovuto fare i papponi. Gli spacciatori, gli speculatori, gli estorsori, i camorristi. Darsi al crimine organizzato.
Il Noir non va scritto. Va vissuto.

Valerio Evangelisti dovrebbe incendiare i negozi di chi non paga il pizzo. Massimo Carlotto dovrebbe sversare rifiuti tossici nel Po. Lello Voce dovrebbe importare mitra dai Balcani. Girolamo De Michele dovrebbe cucinare metanfetamine, e spacciarle ai suoi studenti. Gianni Biondillo dovrebbe costruire palazzine abusive con la sabbia al posto del cemento. Tiziano Scarpa dovrebbe buttare dalle impalcature gli immigrati che chiedono i contributi, e Giuseppe Genna dovrebbe scioglierli nell'acido. I Wu Ming dovrebbero formare una Triade cinese e trafficare eroina. Loredana Lipperini dovrebbe caricare le bambine sui container, e scaricarle nei bordelli di Arcore.

Dovrebbero smetterla di scrivere stronzate, e unirsi alla parte produttiva del paese. I libri non servono a un cazzo, bisogna bandirli tutti, da ogni luogo, a cominciare dalle scuole. L'iniziativa veneta deve diventare nazionale, il governo di Roma deve attivarsi facendo seguire al Bando del Brenta un Bando della Magliana. La scuola e l'università hanno il dovere di insegnare ai giovani ciò che davvero gli servirà per inserirsi nel mondo del lavoro.
Devono insegnargli a prenderlo in culo.

Quello che ha sbagliato di più però è Cesare Battisti. Avrebbe dovuto restare in galera. Poi pentirsi, dissociarsi, scusarsi, riciclarsi. Uscire, e rimettersi a delinquere, però stavolta dalla parte giusta. Così adesso non sarebbe in una galera brasiliana, ma in una giunta comunale romana. Maledetto fallito, bisogna rinchiuderlo per sempre, murarlo sotto una colata di cemento come il nucleo di Chernobyl. Ci rovina la reputazione all'estero.

sabato, gennaio 22, 2011

Piccolo resoconto statistico sulla Tana

Un altro anno se n'è andato, e, con un poco di ritardo ne traccio un bilancio per quanto riguarda l'attività di questo sito.
I post sono stati decisamente meno degli altri anni, e questo principalmente per ragioni di tempo; difatti sono impegnato in altri progetti e quindi ho poco tempo e voglia di stare dietro al blog, anche se ultimamente questa voglia sta tornando.
In secondo luogo ho scritto e detto molto in questi anni, purtroppo certe cose che ho detto rimangono valide perché la società italiana pare immobile, se non avvitata su se stessa. Ho toccato il tema "Caimano", ma a me non diverte molto parlare delle "imprese" di Berlusconi, non mi entusiasmo per le sparate di Grillo o Di PIetro, e non mi pare ci siano molte novità di cui parlare, non positive almeno, e parlare sempre in negativo non mi piace, anche se alle volte lo ritengo un dovere.
Veniamo ai numeri: Quest'anno ci sono stati 3930 visitatori, pressapoco quelli dell'anno scorso, con la solita flessione estiva, quest'anno più marcata, ed un recupero autunnale.
Il mese più frequentato è stato novembre con 617 visite, il meno frequentato giugno con 182. Le pagien viste dovrebbero essere state 6909, dico dovrebbero perché non so l'affidabilità di questa statistica che parte da maggio e arriva in realtà a metà gennaio.
Ho per la prima volta la top ten degli articoli più letti ed eccovela:
1 La violenza sulle donne 1408
2 Anteo Zamboni e Tartaglia 178
3 Recensione di Sale el Sol 165
4 Your love Alone (video MSP) 87
5 Recensioni musica 2009 81
6 Lady Gaga ed il pianoforte di J. Lennon 56
7 L'etica del Punk 48
8 Il concerto (recensione film) 45
9 Top five canzoni di settembre 31
10 Legge antimmigrazione in Arizona 30
MI fanno piacere i posti alti dell'articolo sulla violenza sulle e di quello di Zamboni, anzi sono decisamente stupito dell'esito del primo, che se teniamo conto che le statistiche partono da maggio significa che è stato visto quasi tremila volte realmente! E per quanto riguarda l'articolo su Zamboni mi fa piacere che ci sia ancora interesse verso la storia passate, e dio stesso scrivendolo ho potuto capire o ricapire tante cose, vedendo il corpo insanguinato di quel povero ragazzo.
Il resto è soprattutto musica, e lo trovo paradossale perchè ho chiuso un blog specifico sulla musica e poi mi trovo pieno di visite per motivi musicali...paradossi della rete!
Ok That's All Folks!

mercoledì, gennaio 19, 2011

Lo squallore e l'orrore

"Squallore ed orrore" queste le parole di uno dei testimoni delle "feste" private di Arcore. Non sono moralista, non nel senso deteriore del termine, ma ritengo che la dignità delle persone. il decoro, l'etica siano cose serie e su cui non si possa transigere, sopratutto per chi ricopre cariche pubbliche e rappresentative.
Ma lo squallore lo ravviso anche nelle inesistenti e ridicole se non corrive prese di posizioni degli esponenti del centro destra, nonché di larga parte dei cattolici e delle alte sfere ecclesiastiche. Prendiamo uno come Frattini, che è sfuggito ad una gloriosa carriera di manichino di un ipermercato improvvisandosi Ministro degli Esteri, con risultati catastrofici, l'ultimo dei quali aver difeso il barcollante regime tunisino di Ben ALi, per poi vedere il suo idolo fuggire come un ladro nella notte.
Che fa Frattini? Si dice convinto che "si tratta di una montatura mediatica che si sgonfierà". Visti i precedenti di Ben Ali saremmo preoccupati al posto del Caimano.
Una montatura mediatica è una cosa, ma qui c'è una inchiesta molto robusta e basata su fatti e testimonianze salde e anche eventi noti e riconosciuti (come la telefonata in Questura, che è poi il nocciolo dell'accusa di concussione). Tutto qui Frattini, non hai altro di meglio da dire, e perché non startene zitto allora?
E la Carfagna, un'altra miracolata che afferma che "i tempi fanno pensare ad una persecuzione?" E che vuol dire i tempi? Ci sono i fatti cara Mara, e cos'è, la magistratura non può indagare adesso perchè siamo a gennaio, e deve aspettare Pasqua o Ferragosto magari quando tutti sono in vacanza e non se ne accorge nessuno?
Un'altro, di cui non ricordo il nome, ciellino, che afferma che insomma Berlusconi non è il massimo, insomma sì, è un po' un porco, ma, "bisogna vedere quello che ha fatto come governo" Ecco appunto guardiamo: la spazzatura a Napoli, lo scandalo dell'Abruzzo, l'altro scandalo in Sardegna, la cricca, Bertolaso, Verdini, lo scandalo delle elezioni con le firme taroccate, l'Alitalia, l'aumento della disoccupazione, il dramma del lavoro precario, i genitori dei bambini che devono comprare la carta igienica ed il sapone, perchè le lussuosissime scuole italiane mancano anche di quello, una guerra in Afganistan che costa sempre più vite umane e, dulcis in fundo 220 miliardi di debito pubblico in più grazie alla cura Tremonti.
Ruby è solo la ciliegina sulla torta di un disastro sociale, culturale, economico e politico di proporzioni inaudite.
Ma l'importante è che siano dati i soldi alle scuole private, pecunia non olet, e per questo, cattolici e ministri di culto se ne stanno zitti o si arrampicano sugli specchi.
E che dire di quelli come GAsparri o Capezzone, che urlano che i magistrati vanno contro il volere degli elettori, come se gli elettori avessero eletto chicchessia per andare a puttane?
LO squallore e l'orrore non c'è altro da aggiungere

domenica, gennaio 16, 2011

Recensioni CD 2010

Recensioni dei dischi del 2010, senza un particolare ordine: nonostante in giro si faccia sempre più fatica a trovare musica che valga la pena di ascoltare, alla fine qualcosa di buono c'è

Gabriella Cilmi: Ten

Il secondo disco di Gabriella Cilmi è un disco che delude un po' le aspettative: non tanto per il fatto di aver abbandonato il sound poprock con influenze blues e jazz del primo, eccellente lavoro, quanto perché il disco appare un po troppo pieno di filler, per cui accanto a pezzi irrestistibilmente Disco/dance come On a mission e My hearts don't lie, o a ballate struggenti come Defender ci sono pezzi anonimi e noiosi.
Il cattivo risultato commerciale del disco non deve far scoraggiare la brava cantante italoaustraliana, ma speriamo le faccia comprendere gli errori fatti e ritornare ad un sound più maturo ed adatto alle sue (straordinarie) corde musicali e vocali.
voto 7

Shakira: sale el Sol
Shakira è tornata! questa la frase che viene spontanea dopo l'ascolto di Sale el sol, nono lavoro nella ormai consistente discografia dell'artista colombiana.
Dopo gli esperimenti electrodance di She Wolf il disco segna un ritorno alle radici musicali di Shakira, però con qualche nuovo ingrediente musicale.
Così accanto a ballate di forte impostazione rock, come Devocion e Tu Boca, in cui si sente la mano del "maestro" Cerati e a ballate struggenti come Antes de la Seis o Lo Que Mas, spuntano indiavolati ritmi di Merengue, come in Loca e Addicted to you, oppure miscugli di cumbia e reggaeton, come nella divertente Gordita, ennesimo duetto questa volta con René dei calle 13.
Non mancano ballate suadenti come Mariposas, e non può mancare Waka Waka, qui riproposta in una versione rock con chitarre alla U2, mentre alla title track Sale el sol, una ballata rockeggiante, è affidato il messaggio di speranza e rinascita del disco.
Difetti? Qualche ripetizione di troppo e la cover dei The XX, che risulta un po' fuori registro rispetto al resto del disco. Questioni di lana caprina alla fine, poichè il disco risulta incredibilmente gradevole e non stanca nemmeno dopo ripetuti ascolti.
voto 9,5

Katy Perry MTV unplugged
Questo disco, ben poco reclamizzato, in confezione CD + DVD è un vero gioiellino da non farsi sfuggire: la cantautrice californiana è qui al suo meglio, in versione acustica, veste che le si addice più di ogni altra, ed in queste sette canzoni dimostra chi è realmente: dalla versione jazzata di I kissed a Girl, fino all'inedito Brick by brick, eseguito con la sola chitarra acustica, e passando per versioni mozzafiato di Lost e Thinking of you, Katy dimostra un talento ed una versatilità fuori dal comune, dimostrando tra l'altro di avere veramente una bella voce e di saperla usare, alla faccia dei suoi detrattori.
Meraviglia. Unico difetto: dura troppo poco 9,5

Katy Perry: Teenage dream
Questo disco è un po' l'altra faccia della medaglia della Perry(vedi sopra): chi è stato affascinato dalll'MTV unplugged o ha ascoltato il precedente One of the boys, non può che rimanere alquanto deluso dalla svolta palesemente commerciale di questo disco, palesata da quel video ultra-kitsch di California Gurls con annessa canzone altrettanto Kitsch.
Eppure il disco non è da buttare, anzi: se si esclude la già citata CG, peraltro deliziosa nel suo essere Kitsch, e Peacock, brano francamente inascoltabile, il resto del disco spazia dal discreto al decisamente buono: Merito del songwriting di Katy, che emerge dal lavoro di produzione della coppia Dr Luke./MaxMartin, ma anche di alcune idee musicali che dimostrano una buona dose di originalità.
Per cui si passa da esempi di perfetto Pop come in Friday Night con tanto di assolo di Sax (da quanto non lo si sentiva in un disco?) alla celebre Teenage Dream, un perfetto pezzo pop costruito come un pezzo rock, a Firework, che su una base dance innesta archie violini e che è un inno alla autodeterminazione personale, alle solenni What i'm living for e E.T. e ancora il delizioso upbeat di The one that got away, , fino a due perle come Pearl e Not like the movies, forse la canzone più simile al precedente disco insieme ai due rock di Hummingbird heartbeat e Circle the drain.
Anche i testi colpiscono e la promessa di fare del Pop che abbia un significato fatto dalla Perry appare mantenuta.
In definitiva un disco che cresce con gli ascolti e che entra perfettamente nella categoria dei Guilty pleasures : 8-


Melanie Fiona- The Bridge

Questo disco uscito sul finire dell'anno scorso si inserisce in quella sorta di revival della musica black degli anni 60.
E' indubbio che la maggior parte dei pezzi si riferiscano a quel periodo d'oro del soul e del rithm and blues, epperò è un disco che non si può semplicemente liquidare come revival. Sia perchè qui e là emerge qualcosa di nuovo e più moderno, sia per le indubbie capacità di questa cantante, canadese di origine afro, che è dotata di un bel timbro vocale ed di buonissima estensione.
E poi, diciamolo pure, la buona musica è sempre tale, e magari The Bridge non sarà un capolavoro di quelli che rinnovano la musica, (ma se facessimo questo discorso dovremmo buttare via il 99,9% dei CD) però è di sicuro un disco ben fatto e gradevolissimo all'ascolto con qualche pezzo (give it to me , Monday morning e Teach me) che si eleva dalla media già alta: 9


Amy Mc Donald . A curios thing

Il secondo disco di questa brava cantautrice scozzese ribadisce pregi e , purtroppo, difetti già noti.
I pregi sono rappresentati dal livello compositivo medio alto di Amy, non si può certo dire che la sua sia una brutta musica o le composizioni siano scadenti.
I difetti sono rappresentati dalla tendenza alla monotonia e alla monocromaticità dei colori ed accenti musicali. Infatti, pur godendo di una produzione migliore del precedente This is the life, il disco non riesce a discostarsi da quel modello, e quasi tutte le canzoni sono costruite sulla stessa serie di accordi. Persino i testi sono piuttosto somiglianti tra di loro, per dire ci sono ben tre canzoni che iniziano con Oh e sono a base di dont want, dont see e metriche similari.
manca inoltre uno di quei pezzi che colpisca l'ascoltatore, e che elevi il disco.
Seppure il disco non sia male, lo trovo poco affascinante, e credo che Amy abbia bisogno di una svolta nella sua musica, altrimenti finirà per diventare noiosa ed essere dimenticata in fretta.
Voto 7

Katie Melua:The House
Quarto disco della cantautrice britannica (non so se si possa definire irlandese o inglese ) di origini georgiane.
Il disco segna una svolta, forse non del tutto positiva, ma comunque da apprezzare.
Difatti Katie prova a discostarsi da quel modello di jazz/blues molto soft che aveva caratterizzato i suoi esordi, ma già il precedente cd era indirizzato su un suono maggiormente pop/rock.
Qui la veste musicale diventa decisamente più moderna, con arrangiamenti molto complessi (ed un filino pretenziosi, se vogliamo) ed una veste in qualche modo più pop. Intendiamoci, si tratta di un pop molto raffinato e di classe, ma sempre di pop si tratta, quindi accenni di elettronica, batterie programmate, synth e via discorrendo.
il risultato è apprezzabile a metà,alcuni pezzi come The Flood sono affascinanti, altri, purtroppo i più, risultano alquanto noiosi, seppure con alcuni elementi interessanti.
Tuttavia questa svolta non è completa, e buona metà del disco ci propone invece una Katie nella sua veste migliore, quella acustica, e se qualche momento soffre di manierismo (red ballons) in altri ( I' d love to kill you , A moment of madness, dalle cadenze mitteleurope, fino allo stupendo blues di The one i love is gone) Katie riesce a toccare le corde giuste, quelle che ti fanno chiudere gli occhi e godere di tanta bellezza: 7,5

Sheryl Crow: 100 miles from Memphis
Come si capisce dal titolo, il settimo disco in studio della cantautrice statunitense si confronta con la tradizione di Memphis, proponendo un mix di soul, di blues e di country. Ci sono ospiti prestigiosi , come Keith RIchards che compare nel reggae di Eye to Eye, e cover di canzoni importanti, come Sign your name, ma non sono queste le cose più riuscite del disco anzi. La cosa più riuscita è l'assieme di un disco che è elegante e concreto al tempo stesso, con un livello compositivo ed interpretativo molto alto che tocca il suo apice in pezzi come Summer's day, Peaceful Feeling, Sideways e sopratutto Stop, indubbiamente una delle più belle canzoni di Sheryl Crow in assoluto.
E' incredibile come dopo tanti anni Sheryl riesca a mantenere uno standard qualitativo così alto, ed è anche incredibile come un disco del genere passi inosservato, non solo nelle classifiche, ma tra i cosiddetti addetti ai lavori, più interessati ad analizzare gli sbadigli di qualche vecchia rockstar o le scenate isteriche di qualche presunta regina del pop che non parlare di buona musica.
Peggio per loro, per me è un 9 tondo tondo.

Paul Weller: Wake up the nation
Paul Weller, anima prima dei The Jam poi degli Style Council è una di quelle vecchie glorie che, come il vino, migliorano col passare degli anni.
Qui da noi non è mai stato molto popolare e valutato (una delle tante ingiustizie della musica pop) ma nella sua natia Britannia lo è tuttora, al punto da piazzarsi spesso in testa alle classifiche con dischi che ben poco hanno a che spartire con la classica musica di consumo.
Ne è riprova questo Wake up the Nation dove Paul con l'aiuto di diversi ospiti prestigiosi, in soli 40 minuti di musica suddivisi in ben 16 composizioni fa una summa di tutta la sua musica, non solo esplorando generi diversissimi tra di loro, ma addirittura divertendosi a mischiarli in modo imprevedibile e sempre gradevole.
Per cui oltre che composizioni che ben possiamo aspettarci da lui come Moonshine e Wake up the Nation, in stile The Jam, o il bellissimo Soul di Aim Igh, in stile Motown/Style council troviamo sorprendenti pezzi orchestrali come In Amsterdam, o pezzi di easy listening virati in acid rock, come Grasp & Still connect, tastiere ipnotiche che decorano un solido rock con tanto di coro gospel in Find the Torch, Burn the Plans, un vero capolavoro, fino a Tree , con un testo che esprime punti di vista diversi sul passare del tempo, ognuno con la sua musica, per cui polka, pop, punk ragtime e gospel si alternano.
Rock anni 60, influenze psichedeliche, soul, RnB, folk, musica d'avanguardia, cabaret, elettronica, questo ed altro si può trovare in questo disco, un disco veramente sorprendente e bello, a dimostrazione che si può essere sperimentali senza essere noiosi e presuntuosi.
voto 9.5

Skunk Anansie:Wonderlustre
Gli Skunk Anansie sono stati un gruppo rappresentativo di un certo rock alternativo degli anni 90, poi si sono scioli per dare spazio alla carriera solista della cantante Skin, Riformatisi hanno dato alle stampe un disco nel 2009 prima di Questo Wonderlustre. Non ne avevo sentito parlare bene, ma poiché mi fido poco o niente di certi pareri, dopo aver ascoltato qualche preview, mi sono deciso all'acquisto.
E direi che non me ne sono pentito, al momento. Difatti le 12 tracce di Wonderlustre ci mostrano un gruppo che magari avrà perso il furore degli esordi (cosa abbastanza inevitabile) ma non ha perso l'energia e neppure, direi , la lucidità compositiva. Insomma un disco che mi piace, che offre un buon rock, sufficientemente duro ma anche levigato e raffinato in certi momenti, God Loves Only You, Like Too Much, My love will fall. You're too expensive, You saved me sono tutti brani ottimamente strutturati che non possono lasciare indifferenti.
8,5

Manic Street Preachers: Postcards from a young man

I manics sono un gruppo che ho amato alla follia per diversi anni, poi pian piano l'amore è passato, ma è rimasto l'affetto, come in certe coppie.
Per cui, ogni volta che i tre fanno uscire un disco, non posso fare altro che comprarlo, speranzoso in un ritorno di fiamma. Diciamo che, seppure i vecchi tempi siano ormai alle spalle, e certi capolavori irripetibili, i MSP offrono sempre qualcosa di stimolante. Succede anche in quest'ulitmo lavoro. buona parte del disco, mostra il lato più pop dei MSP, con una forte presenza di tastiere, e sinceramente non riesce ad essere nè convincente né affascinante, pur denotando una ottima cura negli arrangiamenti, in quanto non riesce ad andare oltre l'esercizio di stile. Nella parte finale del disco però i MSP tornano a graffiare come ai bei tempi in pezzi come A Billion balconies facing the sun, o All We make is entertainment, amara presa di coscienza sulla realtà melliflua del rock.
Tanto basta per mantenere il mio affetto.
Voto 7-

Gustavo Cerati:Fuerza Natural
Cerati è un bravissimo chitarrista compositore cantante argentino, che con il gruppo dei Soda Stereo ha fatto la storia degli ultimi 20 anni del rock latinoamericano. Da noi è ben poco conosciuto, ed i pochi che lo conoscono, come il sottoscritto, lo hanno conosciuto per le sue collaborazioni con Shakira.
In questo ultimo disco, che spero non sia l'ultimo, Gustavo dà prova della sua valenza come compositore e chitarrista, costruendo canzoni che hanno un loro tocco naturale che le rende diverse da qualsiasi altra cosa: quando si pensa alla musica latinoamericana si pensa solo a cose molto tamarre o molto impegnate (alla Inti-ilimani). esistono anche vie di mezzo, canzoni intelligenti e delicate, con un'anima latina ed un cuore che pulsa rock. Questa è la musica di Cerati
Purtroppo Gustavo è in condizioni cliniche assai gravi da mesi a causa di un aneurisma .Speriamo "salga el sol" pure per lui.
voto 9

Diane Birch:Bible belt
Nonso molto di questa ventisettenne Newyokese, se non che è il suo disco d'esordio, ha una voce incantevole e compone canzoni che ci riportano indietro nella California degli anni 70, dolci ballate venate di soul e rithm and Blues.
Tutto il disco è di ottimo livello, forse qualche variazione musicale non guasterebbe, ma il si ascolta dalla prima all'ultima traccia senza stancarsi. Diventerà qualcuno, c'è da giurarci.
voto 9

Recuperati
Ho anche preso un po' di dischi "vecchi" e tra questi segnalo qualche perla: Big World di Joe Jackson, uno degli autori più raffinati e sottovalutati nella storia del rock, qui con un disco, uscito nel 1986 che è forse il suo capolavoro.
Non sono un patito del Metal, però Appetite for Destruction dei Guns and Roses è uno di quei dischi che piace a prescindere da preferenze soggettive, poichè è oggettivamente un gran disco.
infine Last of the indipendents, dei Pretenders: da me acquistato nella collection (5 cd a soli 23 euri!) è una galleria di ballate rock una più bella dell'altra.

Marchionne ha perso ! (e Cisl e Uil con lui)

Possono dire quello che vogliono ma Marchionne il plebiscito l'ha perso.
Se è vero che il contratto è stato ratificato, e questo è vero, non è indifferente con quale percentuale sia stato approvato.
E le cifre parlano chiaro: 54% a 46%.
Se però togliamo i voti degli impiegati (che non si sa cosa c'entrino con gli operai, visto che svologno mansioni diverse) la differenza è data solo da 9 voti.
Marchionne aveva parlato di 80%, bene, il risultato finale è molto inferiore al risultato plebiscitario che si voleva imporre.
Se calcoliamo poi le percentuali ottenute dai vari sindacati alle ultime elezioni interne abbiamo un quadro ancora più chiaro: la Fiom prese il 23% circa a cui va aggiunto il 7% dei Cobas; in totale 30%, per cui è evidente che molti iscritti agli altri sindacati hanno votato contro le indicazioni date dai rispettivi vertici.
Avevo spiegato qua sotto per quali ragioni ritenevo questo referendum un imbroglio.
E avevo detto che anche una percentuale piccola di NO sarebbe stata una risposta di dignità dei lavoratori di fronte alla arroganza ed alla prepotenza
I No sono stati una valanga invece, e questo dovrà far riflettere l'AD Fiat, ma ancor di più i sindacati firmatari.

giovedì, gennaio 13, 2011

Referendum o plebiscito?

In queste ore gli operai di Mirafiori stanno votando il cosidetto referendum di ratifica degli "accordi" imposti da Marchionne ai sindacati e da questi sottoscritti, o meglio da una parte di essi.
Questa votazione viene definita referendum, ma non lo è: assomiglia molto di più ad un plebiscito.
Un referendum, o una votazione democratica, comunque la si chiami, è espressione di una libera volontà. perché vi sia una libera volontà sono necessarie alcune condizioni imprescindibili, prima delle quali è che chi vota possa realmente esprimere la propria volontà, ovvero che questa non sia sottoposta a condizionamenti e coartazione.
Questo non si può certo dire di una votazione in cui i votanti sono sottoposti ad un ricatto violento: O votano sì oppure rischiano di perdere il lavoro.
Questo è come votare con la pistola puntata alla testa, non si può certo dire che sia un'espressione di volontà libera.
Se vi puntano una pistola alla tempia e vi chiedono una qualunque cosa, è quasi certo che direte di sì, ed è certo che quello esprime la vostra volontà "in quel momento" tenuto conto della situazione contingente (ovvero della pistola puntata alla tempia) ma molto probabilmente non è la vostra libera volontà, giacché , senza pistola puntata, la vostra risposta sarebbe diversa.
E' chiaro, a questo punto, che non ci troviamo di fronte ad un referendum ma ad un plebiscito.
Caratteristica del plebiscito, tipico dei regimi autoritari, è che ai votanti viene chiesta la conferma di quanto è già stato stabilito dall'autorità.
Scontato quindi l'esito del plebiscito antisindacale della FIAT, appoggiato non a caso dal Duce di Arcore. Non si può certo chiedere agli operai di Mirafiori di fare gli eroi.
Perciò ogni singolo voto contrario, sarà uno schiaffo a Marchionne, ogni No sarà un No alla prepotenza ed alla arroganza,e quindi non conteranno le percentuali, ma il numero dei NO.

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