domenica, dicembre 27, 2009

Anteo Zamboni e Tartaglia, differenze e similtudini.


Nei giorni successivi al cosidetto attentato di Piazza del Duomo operato dal Tartaglia nei confronti del Pres. del Consiglio Silvio Berlusconi, qualcuno ha tirato fuori il nome di Anteo Zamboni, presunto attentatore di Mussolini.

D questo povero ragazzo, accusato di un crimine che molto probabilmente non aveva commesso e ucciso brutalmente, molti ignoreranno l'esistenza e allora ricordiamo il fatto storico: Il 31 Ottobre del 1926, nel quadro delle celebrazioni della marcia su Roma (28 ottobre 1922) Mussolini fa visita alla città di Bologna.
Mentre la macchina su cui viaggia il Duce sta passando tra la folla, qualcuno sente (o crede di sentire) un colpo di pistola.
C'è una breve rissa, al termine della quale resta sull'asfalto il corpo di un ragazzo, orrendamente mutilato,identificato poi come Anteo Zamboni, pugnalato a morte da alcuni militi della milizia fascista.
Egli avrebbe esploso un colpo di pistola verso l'auto di Mussolini prima di essere "subitaneamente" colpito dalla furia vendicatrice delle camicie nere.
Il condizionale è d'obbligo, in effetti ci sono molte cose che non quadrano.
In primo luogo la giovanissima età del presunto attentatore, quindici anni, poi il fatto che egli non è segnalato da nessuna parte come un "sovversivo" ma anzi è iscritto al PNF.
Non è chiaro poi come egli si sarebbe procurato la pistola con cui sparare, ed è difficile pensare che un ragazzo, che viene descritto tra l'altro come scarsamente intraprendente, possa pensare di sfidare una folle ostile, le proprie paure e la propria inesperienza per attentare alla personalità più in vista del regime.
Tra l'altro, secondo la versione ufficiale, Zamboni sarebbe riuscito a colpire l'obiettivo con un solo colpo esploso, poichè Mussolini alcuni giorni dopo mostrò il segno del proiettile sulla camicia, e la vita del Duce sarebbe stata salvata quindi solo da una specie di corazza che egli avrebbe indossato mostrando addirittura preveggenza.
L'immediata uccisione del presunto attentatore peraltro impediva qualsiasi forma sia di autodifesa che di confessione e di spiegazione su quali fossero eventuali complici.
Questi furono identificati nella famiglia di Anteo, basandosi sul fatto che il padre era stato militante anarchico.
Tuttavia anch'egli era, al momento dell'attentato, iscritto al PNF, ed una vecchia militanza nell'estrema sinistra non poteva di certo rappresentare una prova, dal momento che non solo Mussolini, ex socialista massimalista, ma anche Arpinati, che era il capo del fascismo bolognese, aveva un passato anarchico, tanto da essere stato amico del padre di Anteo, Mammolo Zamboni.
Gli altri componenti della famiglia non avevano neppure questo labile connessione politica che potesse essere di appiglio, tanto che perfino i tribunali fascisti dell'epoca, che certo non brillavano per obiettività, non se la sentirono di condannare la famiglia di Anteo, nonostante le pressioni fortissime che venivano dallo stesso Mussolini.
Già perché che sia mai avvenuto un attentato a Mussolini quel giorno rimane una cosa da chiarire.
Sicuramente Mussolini subì alcuni attentati come quello di Lucetti,, e diversi tentativi di attentato, come quelli degli anarchici Schirru e Sbardellotto, che in realtà avevano l'intenzione di attentare al Duce, intenzione mai tradotta in atto che tuttavia comportò la loro messa a morte.
Tuttavia non ci sono elementi che comprovano che mai ci fu un attentato quel 31 ottobre del 1926 a Bologna.
Il colpo sparato sarebbe stato uno solo, ma con la folla, la confusione, la musica eccetera, non si può avere certezza.
Non esistevano all'epoca la quantità di aggeggi adatti alla ripresa audio/video, quindi non esiste nessuna documentazione oggettiva.
Che vi sia stato un attentato deriva soltanto dal fatto che l'attentatore fu identificato e ucciso sul posto, rendendo impossibile qualsiasi autodifesa e difesa in generale,e dalla testimonianza del solo Mussolini (oltre che dei giustizieri dello Zamboni) che peraltro non parve essere particolarmente sconvolto dall'accaduto e solo il 2 di novembre mostrò la camicia bucata dal colpo, ovviamente avendo avuto tutto il tempo, eventualmente, di fabbricare la prova.
Questo attentato portò alle leggi fascistissime, che trasformarono un regime autoritario in una vera e propria dittatura totalitaria, ma è certo che queste leggi furono preparate settimane prima del presunto attentato Zamboni.
Insomma tutto porta a pensare che si trattò di una macchinazione del regime, voluta dallo stesso Mussolini, per cementare il proprio potere.
La storia è piena di cose similari, basti pensare all'attentato al Reichstag, ideato sì da un comunista, tale Marinus Van der Lubbe, ma attuato realmente da esponenti delle SS che aiutarono ad appiccare il fuoco al Parlamento Tedesco, facendo poi ricadere la colpa sul solo Van Der Lubbe, cosa che permise ad Hitler, feroce nemico di ogni libertà democratica, di ergersi a protettore di questa ed instaurare la più feroce dittatura che la storia ricordi.
Lo stesso fece Stalin, facendo eliminare Kirov, per poi riversare la colpa sui pochi Trozkisti e Buchariniani superstiti nel partito, eliminandoli e rafforzando definitivamente il proprio potere personale ed il potere totalitario del partito comunista.
Sto forse insinuando che Tartaglia sia un agente provocatore o che l'aggressione a Berlusconi non sia avvenuta realmente?
Non c'è bisogno di spingersi così in là.
Sicuramente l'aggressione è avvenuta, il Duomo in miniatura, è stato lanciato, Berlusconi ferito, seppur in modo molto meno grave di quanto non si sia fatto apparire (un naso rotto sprizzerebbe sangue dappertutto ed anche eventuali denti rotti, lo dice uno che ha avuto incidenti maggiori di quelli di Berlusconi) .
Di sicuro quello che è avvenuto e che ancora sta avvenendo è di ingigantire un episodio dovuto ad uno squilibrato, un episodio che non ha nulla in sé e per sé di politico,(non risulta difatti che l'attentatore abbia gridato che so, W Di pietro o W la libertà, né abbia dato alcuna giustificazione politica del gesto) per creare attorno al Presidente del Consiglio una immeritata e improbabile fama di vittima, per far dimenticare le continue istigazioni all'odio della attuale maggioranza nel suo complesso, per far dimenticare scandali e scandaletti, per mettere a tacere le voci scomode e le critiche al'interno della stessa maggioranza, propagandando l'idea che vi sia un clima d'odio che crea atti violenti, e imporre una finta conciliazione a senso unico, in cui i cattivi (l'opposizione, Fini etc) andrà a Canossa e approverà le riforme volute dalla maggioranza a furor di popolo (e di Bruno Vespa).
Che non sono le leggi fascistissime o l'istituzione di un tribunale speciale,ma il raggiungimento pieno (o quasi pieno) dell'obiettivo che fu della Loggia P2 di Gelli ovvero una democrazia autoritaria e puramente formale svuotata di ogni sostanza.
Ma di questo parlerò un'altra volta.



Nella foto il cadavere di Anteo Zamboni dopo il linciaggio fascista.

lunedì, dicembre 21, 2009

E' morta Brittany Murphy

Nata ad Atlanta, Georgia negli Stati Uniti il 10 novembre del 1977, Brittany Murphy ha iniziato la sua carriera di attrice a soli 14 anni interpretando decine di ruoli in svariati film e telefilm, tra cui "Ragazze a Beverly Hills", 8 mile con Eminem, Ragazze interrotte, accanto a due star come Angelina Jolie e Wynona Ryder, il thriller Don't say a word, ed il cult di Rodriguez "Sin City" in cui interpretava una simpatica e svalvolata cameriera.
E' stata trovata morta, probabilmente per un attacco cardiaco, nella sua casa.
Immediatamente sono iniziate le solite speculazioni, gli inutili paragoni con altri casi celebri.
Non voglio sapere niente di tutto ciò, mi chiedo solo perché si debba morire a soli trentadue anni, con ancora tanti progetti e mete da raggiungere.
Mi chiedo perché, mi chiedo perché e non riesco a darmi una risposta.
Addio piccola, dolce Brittany

sabato, dicembre 19, 2009

Jennifer's Body



Jennifer's Body è un piccolo e svalutato film Horror, che si presta facilmente ad essere vittima dello snobismo, dal momento che esce clamorosamente fuori stagione, essendo il Natale da sempre riservato ai Cine-panettonio a filmoni roboanti, a film per l'infanzia o storie lacrimevoli. In più si caratterizza per la presenza di Megan Fox, nuova icona sexy Hollywodiana, ed è quindi facilmente percepibile come un semplice mezzo pubblicitario per la nuova star.
Ed invece si tratta di un filmetto, certamente, però gradevole ed anche intelligente, che sotto la apparenza di Teen horror/comedy, butta secchiate di humour corrosivo su molti aspetti della vita dei giovanissimi (ma non solo ) americani (ma anche italiani etc)
La vicenda ruota attorno al corpo della bellissima Jennifer (Megan Fox), tanto bella quanto stupida, che i componenti di uno scalcagnato gruppo rock decidono di sacrificare a qualche non precisato demone per avere successo ("diventare come i Maroon Five!").
Peccato però che la ragazza non sia vergine, conme i quattro presuntuosamente pensano che sia, e poiché si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, questo porta come conseguenza che la vittima si trasformi da mangiauomini metaforica a mangiauomini letterale, e che il futuro riservi anche ai responsabili del fattaccio il giusto contrappasso.
A contrastare Jennifer e la sua fame la sua migliore amica Needy (Amanda Seyfried) a lei legata da un rapporto di odio/amore con tanto di sottotesto, anzi direi testo, lesbico.
Il film è pieno di rimandi alla cultura pop e di battute e situazioni che prendono di mira i social network, le istituzioni scolastiche, il mito del successo, il culto della bellezza e del corpo e anche la stessa idea romantica dell'amicizia adolescenziale che dura per sempre (le due protagoniste hanno addirittura una medaglietta che reca scritto "BFF" ovvero migliori amiche persempre)
Fondamentalmente si tratta di un film femminista, infatti il regista è una donna, Karin Kusama. mentre la sceneggiatrice è Diablo Cody, già sceneggiatrice di Juno, e le protagoniste assolute le già ricordate Fox e Seyfried, belle e brave nei loro rispettivi ruoli,mentre agli uomini è riservata la parte dei comprimari se non delle vittime, rovesciando uno degli assunti della grandissima parte degli Horror.
La regia è all'altezza e la sceneggiatura riesce a raccontare la vicenda in modo originale, molto buona la colonna sonora.
In una stagione caratterizzata, in campo fantasy/horror, da remake di remake di remake, o da noiosi vampiri alla moda, un film del genere appare come una boccata di aria fresca.

venerdì, dicembre 18, 2009

Un commento illuminante

Sul fattaccio di domenica che tutti conoscete non ho speso e non ho intenzione di spendere un rigo, al momento. Muore un bambino di fame ogni due secondi (secondi non minuti) e che un tizio perda due denti (finti, probabilmente) a causa di un altro tizio, non mi pare molto rilevante, e tantomeno commuovente o clamoroso, se poi lo diventa è perché lo si vuole far diventare, ma un conto sono i fatti, un conto è l'importanza che a quei fatti si vuole dare.
Tra tutto lo sciocchezzaio e lo stupidame che è stato pubblicato (pare che avere dei cantanti famosi come "amici" sui vari Social Network sia indice di follia e pericolosità poiché pare che il famigerato Tartaglia avesse Madonna e consimili)l'unico commento che mi pare andare all'essenziale, cioè rispondere all'unica domanda importante è stato pubblicato sul blog di Daniele Luttazzi, uno di quelli additati come "criminali" dal nostro Uomo dell'Amore.
Eccolo:
1. Nota dell’Ufficio di Presidenza del Pdl: “C’è la necessità che la democrazia in Italia possa avvalersi di un patto democratico tra le maggiori forze politiche che segni chiaramente i confini della normale dialettica politica, pur a volte anche aspra, e apra una stagione nuova in cui una legittimazione reciproca tra le forze politiche conduca ad un abbandono di ogni scorciatoia giudiziaria, premessa indispensabile per una stagione di riforme costituzionali da lungo tempo attese, dalla giustizia alla forma di governo”
2. Nota dell’Ufficio di Presidenza del Pdl: “Ora che abbiamo risolto lo stretto immediato approvando la finanziaria col voto di fiducia, c’è la necessità di non perdere altro tempo prezioso e tornare subito al dunque, cioè ai problemi di Berlusconi con la giustizia. Bisogna approfittare dell’unanimismo pietistico che siamo riusciti a creare intorno alla figura del premier e mettere all’angolo il Pd per l’ennesima e forse ultima, definitiva volta. Il Pd ha detto di volere la mozione condivisa sulle riforme utili per il paese sapendo benissimo che noi queste riforme non abbiamo nessuna intenzione di farle. Il Pd ha avallato l’operazione mediatica con la quale abbiamo trasformato Berlusconi da vittima di uno squilibrato solitario a martire di un’immaginaria campagna d’odio sapendo benissimo che questa è una spudorata manipolazione dei fatti. Ehi, ha addirittura isolato Rosy Bindi che trovava tutto ciò assurdo e tentava di fare discorsi secondo ragione, dandoci così la possibilità di identificare immediatamente nel Pd un fronte assimilabile al presunto estremismo dell’Idv! A questo punto dobbiamo solo sciogliere il gioco e tirare le fila ponendo la nostra condizione, quella di sempre: salvare Berlusconi dai processi. Il Pd la rifiuterà e così noi potremo accusarlo automaticamente di rinfocolare l’odio, di destabilizzare il paese e di volere praticamente la morte di Berlusconi, innestando una conseguente escalation della crisi istituzionale dagli esiti imprevedibili. Può sembrarvi spaventoso ed in effetti è proprio quello che vogliamo che sembri, perché, nonostante tutto, non è quello che più ci conviene. In questo caso infatti si potrebbe creare un ampio fronte politico messo su apposta per impedirci di sfasciare lo stato di diritto. Noi in realtà puntiamo a una seconda possibilità, quella che la logica razionale escluderebbe, ma non la paradossale, masochistica, logica veltroniana che ormai costituisce la cifra peculiare del Pd: spaventati dalla prima possibilità e incapaci di accettare il loro fallimento politico, quelli del Pd cincischieranno per un po’, facendo finta di non capire e dicendosi disposti a discutere nel merito le nostre generiche proposte, poi, lambiccandosi con mille distinguo e lacerandosi con mille polemiche interne, cominceranno a collaborare, e infine ci faranno fare quello che vogliamo. Noi gli daremo l’illusione di rinunciare a qualcosa per favorire il compromesso e di apprezzare il loro senso di responsabilità per aver voluto riportare la tranquillità nel paese evitando l’escalation della crisi istituzionale. E loro se ne vanteranno addirittura. E noi, a questo punto, li lasceremo fare, non avremo più bisogno di ribaltare tutto e prendercene il merito, perché ormai non avremo più nessun partito d’opposizione di cui preoccuparci
. (Marco Ferrara)

martedì, dicembre 15, 2009

Licia Pinelli- Una storia quasi soltanto mia



Oggi è il quarentennale della morte di Giuseppe Pinelli, precipitato da un locale della questura di mIlano in via Fatebenefratelli la notte tra il 15 ed il 16 dicembre del 1969.
Accusato di essere uno degli esecutori della strage di Piazza Fontana, fu in seguito totalmente scagionato. Per la giustizia italiana la sua morte è frutto di un incidente, e non sono state chiarite responsabilità.
A ricordare la sua figura di militante anarchico è uscito da pochi mesi un libro,edito dalla Feltrinelli, una intervista alla moglie di Giuseppe, Licia, realizzata dal giornalista Piero Scaramucci.
In realtà non si tratta di un libro nuovo, difatti il libro uscì a metà degli anni 70, ma di una riedizione, con aggiornamenti e gli scritti, tra gli altri, di Dario Fo, Giorgio Bocca, Lella Costa, Luciano Lanza.
Non è un trattato di storia, né un saggio ma la testimonianza di una donna, una persona comune, una donna del popolo, che si è trovata invischiata in una faccenda molto più grande di lei, in una tragedia che ha colpito lei come moglie e madre ma che ha coinvolto tutti gli italiani.
Dalle pagine emerge un ritratto di un'epoca ed un ambiente che oggi appare sfuocato e lontano, ma soprattutto il ritratto di una donna che si è battuta, con grande dignità, perché la verità non venisse soffocata.
Una donna che ha dovuto crescere due figlie da sola, che ha portato con grande forza d'animo il peso di una tragedia e di una ingiustizia.
Ed il senso di questo libro, il suo filo conduttore, è proprio quella della rivendicazione della verità e della dignità, un compito a cui tutti siamo chiamati.
Leggete e fate leggere questo libro. E' importante.

domenica, dicembre 13, 2009

Paramore : Ignorance live e traduzione



Questa canzone mi prende troppo bene, e mi dice molto anche il testo:

Ignoranza

Sono una persona cattiva quindi non ti piaccio
bene presumo che farò la mia strada
e' un circolo, un periodo sgradevole
non posso eccitarti più
dov'è il tuo martello da giudice? dov'è la tua giuria?
qual'è il mio crimine stavolta
tu non sei un giudice ma se mi vuoi giudicare
condannami ad un'altra vita

Non voglio ascoltare la tua canzone triste
e non voglio sentire il tuo dolore
quando insulti è tutta colpa mia
perché sai che non siamo gli stessi,

non siamo gli stessi amici che erano culo e camicia
abbiamo scritto i nostri nomi col sangue
ma credo tu non possa capire che il cambiamento è buono
è buono
MI tratti proprio come un altro estraneo
bene è stato bello incontrarla signore
penso che me ne andrò
E' meglio che me ne vada per i fatti miei

L'ingoranza è il tuo migliore amico

Questa è la migliore cose che potesse mai capitarmi
Anche se non l'avrei mai fatta
Non è una guerra non è un'estasi
Sono solo una persona ma non riesci a capirlo

Gli stessi trucchi
che una volta mi facevano fesso
non ti porteranno da nessuna parte
NOn sono lo stesso ragazzino delle tue memorie
ora posso difendermi da solo

e non voglio ascoltare la tua triste canzone
e non voglio sentire il tuo dolore
quando insulti è tutta colpa mia
perché sai che non non siamo gli stessi
non siamo gli stessi amici che erano culo e camicia
abbiamo scritto i nostri nomi col sangue
ma credo tu non possa capire che il cambiamento è buono
è buono
Mi tratti proprio come un altro estraneo
bene è stato bello incontrarla signore
penso che me ne andrò
E' meglio che me ne vada per i fatti miei

L'ignoranza è il tuo migliore amico
l'ignoranza è il tuo migliore amico
e starò meglio per i fatti miei!

mercoledì, dicembre 09, 2009

E ora ammazzatevi pure!

Questo governo non finisce di stupirmi.
Da un lato fa della "sicurezza" uno dei suoi capisaldi, direi non solo a livello di programma ma direi a livello ideologico, dall'altro, a parte le varie proposte per limitare o togliere le intercettazioni, le varie amnistie camuffate da processo breve etc, non fa altro che mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini.
Sicurezza sul lavoro: di fatto sono state eliminate tutte le nuove normative a tutela dei lavoratori decise dopo la strage della Thyssen, e il fatto che gli incidenti sul lavoro segnino un andamento in discesa non significa molto, dal momento che quest'anno è aumentata vertiginosamente la cassa integrazione e il numero di occupati è decisamente sceso.
Sicurezza sulle strade: dopo l'applicazione della patente a punti si era riscontrato un andamento positivo, tanto che il numero di incidenti e morti era calato, la prima voce è calata dai 252.000 del 2003 al 219.000 circa dello scorso anno, mentre per quanto riguarda i morti si è scesi da 6563 a 4731, cifra comunque alta, soprattuto per la fascia di età fino ai 29 anni.
Insomma una cosa buona era stata fatta, ma adesso pare esserci un ripensamento.
Da parte della Lega Nord (e da chi se no?) è stata avanzata la proposta, delirante a mio avviso, di portare i limiti di velocità a 150 km/h ed il Ministro delle infrastrutture (termine che mi è misterioso, ma presumo che le infrastrutture in politichese significhi sistema stradale)si è detto favorevole, seppure con qualche ampolloso distinguo.
Ora mi piacerebbe capire la logica di questo. Possibile che non capiscano che aumentando i limiti a 150km all'ora (a cui andrebbero aggiunti 10 km di tolleranza, per cui il limite reale sarebbe 160) non possono altro che far aumentate i morti e gli incidenti e ritornare alla situazione di qualche annofa, se non peggio?
In Europa i morti sulla strade sono 127.000, un numero impressionante a cui vanno aggiunti i feriti, nella sola Italia superiori ai 300.000 che significa, a parte la perdita di vite umane, un aggravio economico notevole, più spese sanitarie, più spese assicurative eccetera eccetera.
Non riesco veramente a capire la logica, a meno che dietro non ci sia il mito futurista della velocità, o qualche altro mito degli anni 30, epoca a cui i nostri politici sembrano guardare come un orizzonte di riferimento.
Che tristezza....

domenica, dicembre 06, 2009

Due parole sulla cosidetta manifestazione viola

Due parole sulla manifestazione denominata del popolo viola (o dei Blogger) svoltasi ieri a Roma con un successo inaspettato di partecipazione.
Personalmente sono sempre lieto che qualcuno manifesti, soprattutto se ha delle buone ragioni per farlo, e incoraggio qualsiasi tipo di partecipazione alla vita pubblica.
Sono sostanzialmente d'accordo con quanto detto da Manconi sull'Unità di qualche giorno fa, a cui aggiungo qualche mia riflessione.
Chiedere le dimissioni di Berlusconi è giusto ed importante, ma ci sono anche altre cose di cui si dovrebbe parlare e che sono forse più importanti.
Una manifestazione dovrebbe porsi degli obiettivi che vadano un poco più in là della semplice opposizione ad una persona.
Ci sono altre ragioni per manifestare per esempio la situazione sempre più drammatica delle carceri, evidenziate da casi come quello di Cucchi, ma in generale la gestione sempre più repressiva e insensibile ai diritti umani daparte delle forze dell'ordine, un problema che va al di là del contingente, e ancora, la pratica disumana dei respingimenti, in cui si viola palesemente il diritto all'asilo, violando anche qui i diritti umani.
Il lavoro e la sicurezza del lavoro negati, e tanti altri.
E' giusto chiedere che ci sia "eguaglianza di fronte alla legge" come dice la COstituzione, ma l'eguaglianza non può significare manette per Berlusconi(peraltro ipotetiche) e continuare a negare diritti per tutti gli altri, altrimenti non si va oltre al solito giustizialismo AntiBerlusconiano che è uguale e contrario (non perfettamente uguale intendiamoci) al Berlusconismo del "dopo di me il diluvio".
Dopo Berlusconi non ci sarà il diluvio e nemmeno l'ascesa al paradiso terrestre ma rimarranno gli stessi problemi di prima.
Pensiamoci

mercoledì, dicembre 02, 2009

Berlusconi, Marrazzo, D'Addario e Brenda, questione di gossip o di democrazia?

Mi capita di leggere in giro per il web difese dei vari Berlusconi e Marrazzo, quasi tutte vertenti sulla teoria, cara ai Berluscones, che si tratterebbe di gossip, senza alcuna valenza politica o morale,una invazione del campo della privacy, il tutto magari servito con qualche spennellatura di sapore paralibertario sui trans, sulla liberazione sessuale e via vaneggiando.
A parte che il termine Gossip a me richiama alla mente un gruppo indie rock con influenze disco anni 70, in italiano si chiama pettegolezzo, per quanto mi riguarda la difesa dei Berlusconi, dei Marrazzo e di quanti altri non solo non mi trova concorde, ma anzi penso che sia un ennesimo esempio della decadenza morale di questo paese e un ulteriore sintomo della crisi del concetto di eguaglianza che sta alla base della democrazia.
vediamo perchè punto per punto

1)Le informazioni riguardanti fatti privati dei politici violerebbero la privacy e tutti abbiamo diritto alla privacy.
Abbiamo diritto alla privacy? Certo che sì, mi chiedo però quale diritto avrebbe il sottoscritto dal momento che tutti di me è reperibile attraverso vari canali, basta fare una ricerca in Internet per sapere di questo o quello, o magari pensare di sapere. Inoltre sappiamo che banche, uffici pubblici, aziende etc sanno di noi moltissimo, per esempio quanto spendiamo, cosa compriamo etc etc.
Ma al di là di questo un uomo pubblico è pubblico in quanto è conosciuto ed ha un ruolo pubblico tanto più se politico.
In quanto tale sa di non avere la stessa privacy del cittadino comune.
Peraltro sportivi, attori, cantanti, e cosidetti VIP sono da sempre sotto l'occhio dei giornali e dei pettegoloni di professione, la loro vita viene sezionata addirittura:perché i politici dovrebbero avere un trattamento diverso?
2)Non è in base al comportamento nel privato che si deve giudicare un politico
 Un attore, cantante etc può essere giudicato in base al suo lavoro, piuttosto che alla sua vita privata, anche se sappiamo che qualcuno potrebbe avere una pubblicità, sia in positivo che in negativo, da cose che riguardano la sua vita privata.
Un uomo politico va giudicato anch'esso in base al suo lavoro, e deve essere giudicato anche dalla coerenza dei suoi atteggiamenti privati rispetto alla sua vita pubblica, ovvero rispetto al programma politico che ha presentato agli elettori.
Un politico che abbia nel suo programma la difesa della famiglia e dei valori cattolici, non può avere un comportamento che contraddice questo, e se lo ha, è giusto che il cittadino ne sia informato.
Esattamente come un uomo politico che promette lotta alla corruzione non può evidentemente avere zone d'ombra nei suoi comportamenti che siano in contrasto con quanto da lui propugnato in pubblico.
Perché mai un uomo politico che tradisce la moglie non dovrebbe tradire anche i suoi elettori, che tra l'altro nemmeno conosce. quale affidabilità può avere costui?
Quale affidabilità ha un uomo politico che avesse frequentazioni discutibili, che usasse droghe, frequentasse persone legate alla criminalità, prostitute o "faccendieri"?
Quale credibilità e affidabilità dovrebbe avere un uomo politico che mentisse su questo, che fosse ricattabile per questo?
3) Sono questioni private.
Per nulla. Se il sig Rossi va a prostitute è un problema suo, libero lui di andarci e libero io di pensare o no pensare ciò che voglio al riguardo.
Se il sig rossi è un politico che fa della lotta alla prostituzione uno dei suo cavalli di battaglia la cosa cambia.
Ma cambia ancora di più se al sig Rossi vengono procurati certi favori in cambio di altri favori che riguardano il suo ruolo pubblico
In quel caso possiamo parlare di corruzione, ancorché lo scambio possa essere "in natura".
Ed è questoil caso dell'affaire Tarantini-D'addario-Berlusconi, che no è evidentemente "gossip" ma un grave scandalo politico.
Uso del denaro pubblico: ma portare in giro escort intrattenitrici, amici degli amici o recarsi da tizio o caio per questioni private e farlo con mezzi pubblici e pagati dai contribuenti è altra cosa che riguarda il privato o non riguarda forse l'onestà e la correttezza?
Se vogliono farsi i cazzi propri almeno paghino con i loro soldi.
Perché i 5000 euro o i duemila di Berlusconi, sono comunque soldi dei cittadini.

4)In ogni caso è una invadenza del privato.
I vip sopracitati, od il signor Rossi che non fosse un politico, non decidono della mia vita privata, i politici sì con leggi che riguardano l'inseminazione artificiale, il diritto a vivere o morire, il consumo di sostanze, la prostituzione, persino il fatto di mangiare un panino o bere una bibita per strada.
E io non dovrei sapere nulla di loro in nome della privacy?
Per quanto riguarda Berlusconi in particolare: costui ha innondato le case degli italiani con album di famiglia in cui faceva vedere quanto fosse felice e bella la sua famiglia, senza peraltro avvertire che questa era la sua seconda famiglia, e che ha fatto due figli con la signora Veronica, fuori dal matrimonio con la prima moglie quando questo era ancora valido.
E' lui che ha schiaffato in faccia agli italiani la sua vita privata, ancorchè raccontandola in modo truffaldino.
E se la Sig.ra Veronica ha tirato fuori i suoi altarini in pubblico non è altro che la nemesi storica di questo comportamento.
5) NOn sarebbero ricattabili se non ci fosse moralismo e fosse considerato lecito avere rapporti sessuali anche con transessuali
Questo è forse il discorso più ambiguamente viscido e scivoloso: é errato per due motivi.
Primo perché si basa su un se, e i discorsi che si basano su un se mi fanno sempre venire in mente un proverbio milanese che recita " se mio nonno avesse le ruote sarebbe un tramvai"
Se fossimo in un mondo ideale forse(forse) sarebbe lecito qualsiasi tipo di rapporto sessuale, pur anche con una capra, ma probabilmente in un mondo ideale non esisterebbero nemmeno i Berlusconi ed i Marrazzi, nè le persone dovrebbero prostituirsi o mentire uno all'altro. E non esisterebbero nemmeno sbirri corrotti.
Però non viviamo in un mondo ideale,
E resta il fatto che spendere soldi pubblici o abusare di uffici pubblici per chi ricopre incarichi pubblici, tradendo la propria famiglia e mettendosi in situazioni di ricattabilità, non è quantomeno intelligente, a prescindere dalle altre considerazioni più sopra esposte.
Detto questo mi rimane una sola cosa da specificare: perché ritengo questo un problema di democrazia? Molto semplice, perché non riesco a vedere una democrazia laddove i potenti possano fare e disfare a loro piacere, e non siano tenuti ad un comportamento esemplare,proprio perchè hanno gli onori devono avere oneri come e più degli altri.
Leggendo i libri di Storia ho appreso come nelle società antiche, che pure erano brutali, dove pure vi erano gli schiavi e le donne erano considerate poco più che niente, però vi era un maggiore controllo sui potenti. I consoli romani venivano destituiti alla prima sconfitta,i generali cartaginesi venivano addirittura uccisi.
E così in molte società dove il venir meno ai propri doveri non era perdonato con facilità.
Alessandro Magno combatteva insieme alle sue truppe, George w. Bush volava invece a 10. km dal suolo su un aereo mentre New York stava bruciando.
Ho il sospetto che nelle nostre società, democratiche a parola, le differenze fra potenti e sudditi siano di gran lunga superiori ai tempi antichi

mercoledì, novembre 25, 2009

La violenza sulle donne : Perché?


Oggi giornata contro la violenza alle donne, mi trovo a farmi qualche domanda su questo argomento.
La violenza degli uomini sulle donne, dunque: di chi la colpa, e perché?
Io penso che le ragioni siano da un lato biologiche, dall'altro culturali.
Biologiche perché l'uomo è fisicamente più forte della donna (mediamente si intende) e già con questo domina la donna,può usare la sua forza fisica per sottometterla, così come l'adulto sottomette il bambino.
Su questa differenza "naturale" si è poi innescata la cultura, che ha giustificato e "santificato" questo dominio.
LA Bibbia ci insegna che Dio creò Adamo e poi da una costola di lui la donna Eva, ovvero la donna è dipendente fin dall'inizio dall'uomo, peggio, è quella che causa la cacciata dal paradiso terrestre di entrambi.
Da ciò quello che stabiliva la legge ( e in alcuni paesi ancora) l'uomo che tradisce la donna commette un peccato veniale, ma la donna che tradisce l'uomo deve essere lapidata, o se va bene, ripudiata.
Ancora negli anni 60 esisteva in Italia il delitto d'onore e l'uomo poteva uccidere la moglie traditrice .
LE donne erano fuori dalla vita politica, nella democrazia ateniese, ma anche nell'Italia postrisorgimentale, nonostante alcune grandi figure femminili ne rivendicassero il ruolo.
Le cose sono cambiate, almeno nella gran parte dei paesi, ma fino ad un certo punto.
Noi uomini siamo abituati ad essere competitivi, non dobbiamo piangere (sei una femminuccia!) dobbiamo essere forti e violenti, dobbiamo essere virili e "Machi" (possibile che in tutta la seria A di calcio italiana non vi sia nemmeno un atleta gay? ).
Le donne devono essere invece dolci, sottomesse e,nel caso, seducenti.
Questi i ruoli, e i maschi fanno fatica ad accettare cose diverse, che le donne possono anche essere forti, o che gli uomini abbiano diritto alla fragilità.
Poi sui pregiudizi, le discriminazioni etc ci sarebbe da scrivere a lungo..Nello sport si parla sempre prima e più a lungo degli uomini, lo sport femminile viene sempre dopo, e non solo per quanto riguarda sport "maschili" come il calcio, ma anche in sport come il tennis ,prima si parla degli uomini, con dovizia di particolari, poi si può anche parlare delle donne ma appena appena lo stretto necessario
E lo stesso lo si vede guardando ad esempio, la pagina del cinema, dove sempre viene messo l'attore e al secondo posto e non sempre l'attrice, anche quando è lei la protagonista.
E naturalmente gli attori sono tutti bravissimi, anche quelli con l'espressione da pesce lesso (la maggior parte ultimamente) mentre le donne sono sempre "mediocri", belle, bellissime ma quasi mai brave.
Lo stesso nella Pop Music: ho sempre apprezzato le donne che riuscivano ad emergere in questo campo, anch'esso riservato agli uomini, e spesso mi sono trovato a constatare come anche qui i pregiudizi regnano sovrani, per cui se ti piace una cantante od un gruppo femminile non può altro che essere per questioni legate all'aspetto fisico, come se nel campo maschile, da Elvis fino a Robbie Williams, questo non avesse mai giocato un ruolo, e come se una donna, magari anche bella, non potesse saper suonare, saper cantare e magari comporre come e meglio dei maschietti.
Eppure le donne dimostrano il loro valore: le recenti assegnazioni di Nobel alle donne ne sono una prova.
Se andiamo a vedere i risultati degli esami di maturità, per dire, 9 volte su 10 il più bravo della classe è la più brava, eppure le donne sono "oche" senza qualità, sono tutte "veline" etc.
La violenza alle donne inizia qui, nel vederle come esseri inferiori che possono andare bene solo in relazione al loro essere "compatibili" con gli uomini, compatibili con il ruolo che l'uomo gli ha assegnato nella società.
Non è tanto questione di leggi, perchè esistono leggi a tutela delle donne, è questione di cultura, di mentalità, di non saper affrontare i propri problemi senza scaricarli in modo aggressivo sugli altri sui più deboli, ovvero le donne (e i bambini).
E' questione di accanita difesa del proprio ruolo e del proprio potere da parte degli uomini come dimostra lo squallido episodio verificatosi qualche giorno fa all'Accademia militare della Nunziatella, quando delle donne che prestavano giuramento sono state fischiate dai loro colleghi maschi.
Anche questo è un episodio di violenza, psicologica quantomeno, e dimostra come la violenza, espressione di rabbia, nasca proprio dalla paura dell'uomo nei confronti della donna.

lunedì, novembre 23, 2009

Un paese normalmente razzista

Leggo che nel paese di Coccaglio in provincia di Brescia, giunta e sindaco leghista hanno deciso una sorta di operazione di pulizia etnica, denominata "White Christmas".
Si tratta di questo:Controlli a tappeto per identificare i "clandestini" e rispedirli a casa, previo tre mesi(almeno ) in quei lager che sono i CPT.
Come potete leggere da questo articolo si tratta di persone che, nella stragrande maggioranza dei casi lavorano, non certo di accattoni e nemmeno di pericolosi criminali.
Questa iniziativa sta già trovando riscontro in altri comuni, magari pure con pochi immigrati.
E' chiaro che siamo di fronte ad un salto di qualità. Non più operazioni velatamente xenofobe, motivate dal pretesto della sicurezza, o del "disagio", ma operazioni che, fin dal nome, sono dichiaratamente razziste.
In effetti il nome di White Christmas (Bianco Natale), non può, oltre che colpire per l'involontaria ironia, non portare alla mente le pagine peggiori del razzismo statunitense, quello delle croci del KKK, quelle della superiorità della razza bianca, quelle dei razzismo sudafricano basato su una delirante interpretazione della Bibbia.
Perché che senso ha parlare di Bianco Natale, se non suggerire che il Natale deve essere solo dei Bianchi , ovvero dei cosiddetti padani, definizione razziale delirante come tutte le definizioni razziali.
Che senso ha se non inculcare nella mente dei cittadini che loro fanno parte di una parte privilegiata, sono esseri umani con diritti, mentre gli altri, che magari sono pure tecnicamente bianchi (e cristiani) non hanno diritto ad essere trattati da esseri umani, sono solo degli strumenti da usare, da far lavorare come animali da soma e poi da mandare via, che se si potesse li macellerebbero e li servirebbero al posto del cotechino per capodanno.
Tutto ciò poi in nome del Natale!
Se poi penso che molti di quelli che firmano e sottoscrivono queste nefandezze si sono pure indignati per la sentenza sul crocifisso non posso che pensare che l'ipocrisia ha ormai oltrepassato ogni limite.

mercoledì, novembre 18, 2009

L'inutile vertice FAO

E' in corso in questi giorni il vertice della FAO, l'organizzazione dell'ONU per l'alimentazione e l'agricoltura.
Il problema della fame nel mondo e degli squilibri economici che la causano è sicuramente un tema di grande importanza, forse è addirittura il tema più importante, e credo di sfondare una porta aperta se dico che è semplicemente vergognoso che nel ventunesimo secolo esistano più di un miliardo di persone che non hanno di che sfamarsi.
Detto questo trovo del tutto inutile ed irritante questo vertice, fatto di discorsi pieni di retorica e false promesse, e che come al solito non approderà a nulla.
Da un lato i paesi ricchi occidentali, che grazie allo strapotere economico loro e delle loro mulitnazionali sono tra i principali responsabili della situazione, dall'altro impresentabili dittatori terzomondisti, più impegnati a massacrare e derubare i proprio popoli che non attenti allo sviluppo economico dei loro paesi.
Gli uni promettono aiuti che sanno che non daranno mai (basti pensare alle promesse e ai solenni impegni del G8 di Genova,o a quello del 2005 in Inghilterra), gli altri vogliono soldi per rafforzare i loro regimi militaristi, e usano strumentalmente argomenti come il colonialismo o il razzismo per non parlare della propria corruzione.
Un disgustoso teatrino che si gioca, ancora una volta, sulla pelle dei popoli.

mercoledì, novembre 11, 2009

Di burocrazia e sprechi

Questa volta non parlo di me, ma di una cosa successa a mio padre, una di quelle piccole cose che però servono da cartina tornasole per capir quale sia lo stato delle cose in Italia ed in particolare in una città come Milano.
Per chi non fosse di Milano andrebbe ricordato, come premessa, che da un paio di anni vige l'Eco-pass.
In cosa consista questo eco-pass è presto detto; non si può entrare con un veicolo privato nella zona centrale di Milano a meno che non si sia residenti in questa zona.
Per dirla in modo migliore, non si può entrare gratuitamente.
Infatti va pagato il cosidetto Eco-pass, una modica cifra che varia a seconda della caducità del veicolo impiegato. Un veicolo nuovo non paga, gli altri pagano.
Bene, detto il preambolo passiamo ai fatti.
A mio padre viene recapitata una comunicazione che lo informa che non ha pagato questo famoso Eco-pass. La trasgressione presunta risale addirittura al 30 giugno.
Fatti i debiti controlli accertiamo che, come pensavamo, l'ecopass era stato pagato, infatti abbiamo la email che ne conferma l'avvenuta attivazione via internet, e quindi il pagamento.
La cosa curiosa non è questa.
La cosa curiosa è che la comunicazione, insomma la multa, è stata inviata per raccomandata.
A firmare l'avvenuta ricezione ci ha pensato la signora che "fa le veci" della portinaia.
E fin qui tutto normale.
Qaulche giorno dopo ci giunge una nuova comunicazione, anche questa consegnataci dalla stessa signora.
La nuova comunicazione ci informa che la precedente comunicazione ci era stata consegnata dopo essere stata firmata dalla, chiamiamola così per comodità, portinaia.
A questo punto, per ridere, ipotizziamo che questa comunicazione sarebbe stata seguita da una terza, e così via ad libitum.
C'è poco da ridere però al pensiero che, partendo da un ipotetico esborso/guadagno di € 2 abbiamo avuto :
Una multa per, vado a memoria circa €80.
Comunicazione della stessa con raccomandata addirittura doppia, con altro esborso pubblico.
Raccomandata da parte di mio padre, in quanto ha deciso di fare ricorso al giudice di pace, avendo pagato e volendo giustamente far valere i suoi diritti, con esborso di € 8.
Una ulteriore gestione del tutto che comporterà altre spese, e altre raccomandate, si presume, per comunicare la decisione finale sul ricorso.
E tutto ciò per incassare €2 con il pretesto, perché di questo si tratta, di diminuire inquinamento e traffico, nobili obiettivi, ma che paiono lontani dall'essere raggiunti, mentre invece l'obbiettivo di ingolfare ulteriormente l'amministrazione, aumentare spese ed esborsi dei cittadini, e anche aumentare i fastidi, sembra ampiamente raggiunto.
Che senso ha tutto questo?

giovedì, novembre 05, 2009

Crocifissi e laicità

La sentenza con cui la Corte europea dei diritti dell'uomo ha sentenziato la non obbligatorietà dell'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche ha dato il via al solito carnevale di mistificazioni, dichiarazioni estemporanee e prese di posizione ideologiche.
Innanzitutto va rimarcato che la interpretazione che è stata data, con titoloni a nove colonne con la frase ad effetto "via il crocifisso" è una doppia turlupinatura, sia perché la sentenza non è definitiva, sia perché in realtà stabilisce la Non obbligatorietà dell'esposizione, e non la vieta , né potrebbe farlo.
Quel che è vero è che la sentenza mette il dito nella piaga della mancanza di laicità dello Stato e della società italiana.
infatti Secondo la Corte europea "la presenza del crocifisso, che è impossibile non notare nelle aule scolastiche, può essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le età come un simbolo religioso". In questo modo gli alunni "sentiranno di essere educati in un ambiente scolastico segnato da una determinata religione. Questo potrebbe essere incoraggiante per degli alunni religiosi, ma potrebbe anche perturbare gli alunni di altre religioni o atei, in particolare se appartengono a delle minoranze religiose".
Ridicola come al solito la reazione della Gelmini che sostiene che "la presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione".
Come se il crocifisso fosse paragonabile al panettone o alla pizza, una questione folkloristica insomma.
Una dichiarazione che svilisce l'oggetto del contendere, e puzza tanto di tentativo di sviare il discorso buttandola sul patriottismo da due soldi.
In effetti non è un problema di tradizioni offese, ma di laicità dello Stato Italiano, di mancanza di indipendenza dei nostri politici dal Vaticano, e del peso che la Chiesa Cattolica continua e vuole continuare ad esercitare sulla vita pubblica di questo paese.
In Italia non c'è una religione di Stato, per cui non esiste alcuna giustificazione legale all'esposizione di qualsivoglia simbolo religioso, e forse per questo la Gelmini ed altri si attaccano alle "tradizioni".
Non esiste in realtà nessun motivo per cui venga esposto in aula il Crocifisso, che tra l'altro rappresenta il simbolo di una persona torturata, né dal punto di vista didattico, né da quello dell'educazione civica, né da quello del pluralismo, come ricordato dalla Corte.
Negli uffici pubblici gli unici simboli che dovrebbero, eventualmente, essere esposti sono quelli della Nazione, ovvero la bandiera nazionale, non vedo altri simboli che abbiano una legittimità.
A questo proposito mi viene in mente un divertente, ma anche scandaloso aneddoto.
Pare che l'ex sindaco di Milano Gabriele ALbertini, esponesse nel suo ufficio no la bandiera italiana, ma quella degli Stati Uniti d'America.
Forse anche questa sarà stata una questione di tradizione, chissà....

mercoledì, novembre 04, 2009

4 novembre: ricordiamo i morti della Grande Guerra



Oggi il 4 novembre è la festa delle Forze Armate.
Prima era la Festa della Vittoria, ma so che un mio nonno (bisnonno) che la guerra l'aveva fatta, e s'era portato a casa anche un ricordino, sotto forma di ferita alla gamba da scheggia di bomba (che aveva ammazzato il suo amato mulo) festeggiava la fine della guerra, la fine di quell'orribile mattanza in cui i fratelli ucidevano altri fratelli.
Una guerra particolarmente insensata, decisa dai capi di Stato e dagli industriali per dividersi i mercati dell'Africa e dell'Asia.
La giustificazione di questa guerra (e poi di molte altre successiva) fu che quella guerra avrebbe finito tutte le guerre e portato ad un'era di pace e propserità.
Questo ricorda questa splendida ballata scritta da Eric Bogle e poi ripresa da vari gruppi, tra cui i The Man they couldn't Hang e i The Dropckick Murphys
ne riporto una breve traduzione, magari la completerò più avanti.

The Green fields of France

I verdi prati di Francia

Come stai giovane Willie Mc Bride
Ti importa se siedo qui vicino alla tua tomba
E mi riposo un attimo sotto il caldo sole dell'estate
Ho lavorato tutto il giorno e sono quasi sfinito
Ho visto dalla tua tomba che avevi appena 19 anni
quando hai raggiunto la grande mattanza nel 1916

Spero che la tua morte sia stata rapida e senza dolore
Oppure giovane Willie Mc Bride è stata lento ed oscena?
(....)
Ora giovane Willie Mc Bride non posso evitare di chiedermi perché
Se veramente tutti quelli che giacciono qui sapevano perché sono morti
E se credevano, quando hanno risposto alla chiamata
se veramente credevano che questa guerra
avrebbe finito tutte le guerre
Allora il dispiacere, la sofferenza, la gloria il dolore
l'uccidere ed il morire furono invano
perché giovane Willie Mc Bride,
tutto questo è successo ancora
ed ancora ed ancora ed ancora.

lunedì, novembre 02, 2009

Senza Parole



Questa è la foto di Stefano Cucchi arrestato il 15 ottobre per il possesso di qualche grammo di droghe leggere, e morto il 22 successivo all'ospedale Pertini di Roma

"Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o a punizioni crudeli, inumani o degradanti"

Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo
Articolo 5

venerdì, ottobre 30, 2009

Bastardi senza Gloria, la seconda guerra mondiale secondo Tarantino


L'ultimo film di Tarantino, uscito in Italia con il titolo di Bastardi Senza Gloria è, per quanto mi riguarda, una sorpresa piacevole.
In effetti da Tarantiniano della prima ora ero rimasto non proprio deluso ma non del tutto soddisfatto dai suoi ultimi film, i due Kill bill e lo spezzone di Grindhouse, eccessivamente manieristi, un po' fini a se stessi e anche un po' lenti, anche se l'ultimo aveva una mezz'ora finale al fulmicotone, e fatte salve le solite splendide colonne sonore.
Avevo qualche timore su questo film, mi chiedevo cosa poteva aver combinato Tarantino a confronto con una delle più grandi tragedie nella storia dell'umanità; la seconda guerra mondiale, la Shoa e con la Storia con la S maiuscola.
Temevo che applicare la metodologia di Kill Bill a questo tipo di argomenti sarebbe potuto risultare quantomeno di cattivo gusto.
Invece il film è assolutamente bello, tratta con una giusta serietà, (ma non seriosità) una tragedia storica e,pur concedendosi un paio di tarantinate qui e là, e ovviamente dando per scontato che è un film che si basa su una storia alternativa (ovviamente Hiter e C non sono morti in un cinema di Parigi!) è un film riuscito.
Il film si sviluppa seguendo tre personaggi;una ragazza ebrea sfuggita al massacro della sua famiglia, un colonnello delle SS tanto intellettuale quanto spietato ed il gruppo di infiltrati Americani guidati da Joe L'Apache dietro le linee nemiche.
I dialoghi sono perfetti, almeno un paio sono da antologia (ad esempio il dialogo iniziale tra il nazista che vuole scoprire gli ebrei nascosti ed il contadino francese che li nasconde), e non mancano le citazioni, dai western spaghetti fino ai gialli italiani anni 70, infine è apprezzabile il fatto che i personaggi non parlino tutti inglese (ovvero italiano nella traduzione) ma parlano la loro lingua ossia francese, tedesco etc, e vengano sottotitolati, in modo da rendere più credibile il tutto.
Perciò Tarantino ha scelto un cast internazionale, più europeo che americano, praticamente solo Brad Pitt è made in Hollywood.
Il film è anche una riflessione sul potere del cinema, sul suo fascino ma anche la sua ambiguità,sul cinema come arma di propaganda, ma anche sul potere liberatorio e catartico che lo schermo mantiene, non a caso tutto il finale è girato in un cinema.
Molto bravi tutti gli attori ma sopratutto il colonnello tedesco (Cristophe Waltz) e la ragazza ebrea-francese (Mélanie Laurent) .

sabato, ottobre 24, 2009

E arrivarono quattro gendarmi...


Con i pennacchi e con le armi...
così recitava una famosa canzone di Fabrizio De André.
Non so se avessero i pennacchi, ma di sicuro erano muniti di videocamera i quattro carabinieri accusati di aver ricattato il Presidente della Regione Lazio, Marrazzo, e di averne causato le dimissioni ( autosospensione, per la precisione).
La cosa mi farebbe ridere, se non per il fatto che immagino che ora la destra becera e servile non farà altro che dire "avete visto i moralisti di sinisitra!" a altre fesserie, e rigirerà la frittata allo scopo di difendere il povero Silvio.
Le due situazioni, il travestito di Marrazzo, e le varie aspiranti veline e prostitute di alto bordo non sono paragonabili, se non altro perché Berlusconi non ha voluto ammettere nulla e non si è dimesso, Marrazzo, dimostrandosi persona fornita almeno di uno straccio di dignità, invece sì.
Sulla vicenda mi pare di condividere pienamente il parere di Federica Sgaggio.
Anzi, non mi pare, ne sono sicuro.

venerdì, ottobre 23, 2009

Cose ridicole

Scoperto un gruppo su FaceBook che invita ad uccidere Berlusconi
Solo uno? Che delusione!

Mastella: Vogliono impedirmi di risorgere.
Si crede Gesù Cristo...

Tremonti esalta il posto fisso
Berlusconi risponde esaltando la gnocca.

Il Governo e Confindustria: Ci sono sintomi di ripresa economica.
Il PIL Inglese ha registrato nel terzo trimestre una flessione dello 0,4% contro il previsto aumento dello 0,1%.
(notizia Ansa)

sabato, ottobre 17, 2009

District 9 - Dagli all'extraterrestre extracomunitario!


Non frequento più molto le sale cinematografiche, ma ogni tanto, in mezzo a tanta banalità, hoolywodiana o d'autore che sia, spunta qualche fiore.
E' il caso di District Nine, un film di fantascienza che riscrive il linguaggio cinematografico e sopratutto riesce a dare un messaggio forte e preciso, senza imporlo ma suggerendolo, come solo i migliori film di genere sanno fare.
Ed ecco quindi la storia; un'astronave si ferma nei pressi di Johanneburg, non è un'astronave come tutte le altre ma una astronave aliena.
Gli ospiti, derelitti e denutriti, vengono ospitati in una sorta di campo profughi.
Gli alieni, ben presto denominati Gamberoni per via del loro aspetto da crostacei, entrano in conflitto con i residenti, che li accusano di rubare e di creare problemi (vi ricorda qualcosa?). Perciò viene deciso dalle autorità di trasferirli forzatamente in un luogo deserto a 200 km dala città e questo compito viene affidato ad una ditta privata, interessata alle armi degli alieni e ad esperimenti "scientifici" sul corpo degli stessi.
Perciò vengono mandati degli impiegati, debitamente scortati, a far firmare l'ordinanza di sgombero, giusto per coprirsi le spalle con la legge
Uno degli addetti a questo compito, Wikus van der Merwe rimane infettato ed incomincia a trasformarsi in un gamberone,
Viene ripudiato dalla famiglia, cercano di vivisezionarlo ed è solo allora che inizia a comprendere il punto di vista degli alieni, a capire quanto sia discriminatorio e razzista e disumano il comportamento degli umani.
Insomma prende coscienza.
La storia è narrata attraverso l'uso sapiente di diversi linguaggi: la breknews televisiva, il documentario, e la tradizionale narrazione cinematografica.
E' abbastanza evidente la metafora tra extraterrestri ed extracomunitari, ed è assolutamente straordinario il ribaltamento dei punti di vista che, attraverso l'uso dei vari mezzi narrativi, viene operata.
Difatti all'inizio, mentre seguiamo i telegiornali, gli alieni ci appaiono come una grossa fonte di seccatura, e le decisioni adottate ci sembrano del tutto razionali e logiche, oltre che condivisibili.
L'essere catapultati nel pieno delle azioni, e l'essere messi di fronte alle traversie del protagonista, un personaggio che è quanto di meno eroico si possa concepire, ci fa vedere le cose da un altro punto di vista.
Insomma ci fa vedere la distanza che c'è tra come i fatti vengono narrati da un punto di vista presuntamente neutro, e da come i fatti possano essere realmente vissuti, per chi li vive sulla propria pelle (o crosta, nel caso).
Una lezione di cinema, ma anche di vita.

giovedì, ottobre 15, 2009

Nobel: la rivincita delle donne


Molti hanno sottolineato l'assegnazione del premio Nobel per la pace a Barack Obama, e per molti questo rappresenta qualcosa di storico.
Secondo me invece riveste molta più importanza il fatto che diversi dei premi Nobel assegnati hanno premiato delle donne.
Per l'esattezza sono state 5 le donne premiate con questa alta onorificenza.
Ecco la lista: Elizabeth H. Blackburn e Carol W. Greider per la Medicina; Ada E. Yonath per la Chimica; Herta Müller per la Letteratura; Elinor Ostrom, vincitrice del Nobel per l’Economia.
Cinque premi Nobel in un anno sono tanti, sopratutto se si tiene presente che finora solo 40 sono state le vincitrici del premio, a fronte di ben 743 vincitori uomini.
Un piccolo passo in avanti per l'universo femminile, tanto più importante in quanto avviene in un periodo in cui pare che si voglia rimettere indietro l'orologio della storia, orologio che è inarrestabile.
PS
Cosa ne penso del Nobel ad Obama? La penso come quel diplomatico cinese che ha dichiarato: "è come se dessero l'Oscar ad un trailer"

domenica, ottobre 11, 2009

Analisi di un delirio



Questo video riporta fedelmente le frasi pronunciate dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo la sentenza della Corte Costituzionale che bocciava con 9 voti contro 6 il cosidetto Lodo Alfano, leggina con cui le quattro più alte cariche dello Stato (presidente della Repubblica, del Consiglio della Camera e del Senato) venivano escluse dalla possibilità di essere processate e quindi condannate fino a quando non sarebbero decadute dal loro incarico, cioè in teoria, mai, visto che l'attuale Presidente del Consiglio potrebbe essere rieletto altri cinque anni e poi diventare Presidente della Repubblica, e via discorrendo.
E' un video che mi ha fatto ridere la prima volta che l'ho visto, ma in realtà è un video su cui bisogna riflettere poichè, per quanto possa parere strano, quell'uomo che parla non è lo svalvolato che incontriamo alla fila alle poste, o al supermercato, ma il Presidente dle Consiglio che governa l'Italia e che rappresenta il nostro paese nel mondo.
E, appunto, uno delle quattro più alte cariche dello stato.
Ascoltiamo allora attentamente cosa dice
-Andiamo avanti ho governato 5 anni senza Lodo Alfano, io non ci ho mai creduto perché con 11 giudici di sinistra era impossibile che approvassero questo(il lodo ndr)- 15 sec
Non si capisce a cosa si riferisca quel "andiamo avanti" ma appare in contraddizione con quel "io non ci ho mai creduto": perché arrabbiarsi così tanto per una cosa in cui non si è mai creduto? Io non mi arrabbio qaundo non vinco al superenalotto, poiché non ci credo,ma se ci credessi mi arrabbierei.
Quindi Berlusconi qui sta mentendo.
Ma la vera menzogna è quella successiva: l'accenno a 11 giudici di Sinistra. Non so da dove Berlusconi tragga la sua certezza a riguardo, ma il punto che va sottolineato, ed è uno dei capisaldi del Berlusca-pensiero, è che se una istituzione fa qualcosa che non gli aggrada. è perché è di sinistra, ovvero, nel significato che lui dà, "comunista" ovvero "stalinista".
Ora, a parte che il Lodo Alfano è stato bocciato con nove voti contrari, quindi berlusconi esagera, poichè mancano un paio di voti di giudici di sinistra all'appello, ma il fatto nquietante è il non accettare le decisioni altrui, il mancato rispetto delle regole.
Poniamo che io metta la macchina in divieto di sosta, ed un vigile mi dia la multa.
Ho l'obbligo di pagarla, per quanto non mi faccia piacere.
Di certo non mi metto a strillare che quel vigile è di sinistra, o della Lega, o chissàche. E' ovvio che se lo faccio sto solo cercando di rigirare la frittata, insomma di fare il furbo.
La Corte costituzionale ha il dovere di bloccare quelle leggi che violino la costituzione, e questo deve fare, al di là delle idee dei suoi componenti.
Se la Corte avesse ammesso la legge allora si sarebbe dovuto dire, ragionando al livello di Berlusconi, che la corte era composta da 11 magistrati di destra, ed è implicito nel ragionamento del Presidente.
"la sintesi è menomale che Silvio c'è, perchè se non ci fosse Silvio con il suo governo e con il supporto dl 70% degi italiani saremmo in mano ad una sinistra che farebbe quello che tutti sapete"

Ecco questa è la parte in cui trovo difficile non ridere, però se non facciamo caso all'inciso narcisista ne deriviamo che in Italia, secondo il "nostro" presidente del Consiglio, c'è una minacciosa sinistra che vorrebbe fare "quello che tutti sapete".
In cosa consista quel non detto non si sa, campi di lavoro forzato,stringere accordi con dittatori come Gheddafi,rinchiudere nei campi di concetramento gli immigrati, fare e autorizzare ronde piene di nazisti e bulletti, minacciare di chiusura le trasmissioni e i giornali non allineati, insultare gli avversari politici e non, creare un clima di aggressione continua di cui fanno le spese tutte le minoranze da quelle etniche a quelle sessuali, fare leggi ad personam, leggi razziali ed infine una mega-amnistia per reati finanziari con la scusa di far rientrare capitali?
Non credo perché, a parte il primo punto (ma non perdiamo la speranza) è quello che ha fatto il governo Berlusconi fino ad adesso, ovvero politiche liberticide ed illiberali che si sono guadagnate rimproveri persino dalle Nazioni unite, dalla Comunità Europea otlre che dalla Stampa mondiale.
In quanto al 70% degli italiani che sostiene il governo, a me risulta che alle ultime elezioni europee il PDL ha preso il 35% su un totale di votanti del 65%, che mi pare corrisponda ad un 22% ed anche aggiungendo il 10% della Lega Nord, che in termini reali equivale ad un 6,5% non arriviamo nemmeno ad un terzo degli aventi diritto al voto, ovvero gli italiani veri. Insomma il 70% degli italiani on supporta il governo, al massimo è indifferente.

Abbiamo una minoranza organizzatissima di giudici rossi, la stampa 72% di sinistra, tutti gli spettacoli di approfondimento di sinistra, ci prendono in giro anche con gli spettacoli comici, il capo dello Stato sapete da che parte staQuesto è un vero delirio uno sfogo irrazionale in cui viene messo di tutto dai comici al Capo dello Stato, una cosa che, in un altro paese avrebbe portato direttamente alle dimissioni.
Non si capisce poi cosa debbano fare gli spettacoli comici, se non prendere in giro i politici?
Ne abbiamo undici eletti dai capi di stato della Sinistra che fanno della Corte costituzinale non un organo di garanzia ma un organo politico
Ecco questo è il punto. Lasciamo perdere che gli ultimi tre presidenti eletti vengano definiti Capi dello Stato della Sinistra, manco fossimo stati una dittatura comunista (tra l'altro va ricordato che Scalfaro è sempre stato della Democrazia Cristiana, partito per cui lo stesso Berlusconi disse di aver votato in passato) e non una democrazia parlamentare in cui il presidente è eletto dal Parlamento, ma il punto è che Berlusconi attacca il modo in cui i giudici della Corte Costituzionale vengono designati.
Il fatto che vengano designati dal Presidente della Repubblica, secondo quanto previsto dalla Costituzione, secondo lui renderebbe "politico" ovvero di parte la Corte.
Ma da chi possono essere eletti in alternativa a questo metodo i membri di tale Organo?
Berlusconi non lo dice, ma è chiaro che sarebbe il parlamento, dove Berlusconi gode di ampia maggioranza.
Ovvio che sarebbe una designazione ben più politica quella parlamentare che non quella Presidenziale, ed è proprio per quello che la si vuole.
Il resto è il finale del deliro "viva l'italia viva berlusconi" come se i suoi intrallazzi e faccende personali e guai giudiziari fossero un problema degli italiani, quando è, casomai, lui il problema degli italiani.
Si potrebbe dire che a ciascuno di noi possono saltare i nervi o possiamo sfogarci o esprimere la nostra rabbia.
Ma un conto è farlo in privato, un conto è esternare davanti alle telecamere con questa arroganza e protervia.
Berlusconi è fin troppo conscio di cosa voglia dire stare davanti ad una telecamera,e dell'uso dei mezzi di informazione, per cui ritengo che, questi che appaiono, ed in parte sono, degli sfoghi al limite del delirio, siano anche in parte calcolati.
Insomma Berlusconi gioca al bambino capriccioso perchè in parte lo è, ma in parte pensa ed è convinto che fare questo gli porti popolarità; fare quello che è ferito ed è vittima di qualche cattivone, ed è buono perchè è come tutti gli italiani, che lui rappresenta e a cui si richiama costantemente, seppur in modo molto forzato ed esagerato, mentre ci sono minoranze/maggioranze che gli vogliono male e sono, quindi, contro tutti gli italiani che in lui si riconoscono e di lui si fidano.
Preoccupante, molto preoccupante....

mercoledì, ottobre 07, 2009

Lasciami entrare- Un gelato al sapor di vampiro


Lasciami entrare è un film svedese, di cui avevo sentito parlare, e bene, nei mesi passati, perciò me lo sono fatto spedire via internet insieme ad un po' di altra roba (roba nel senso di Dvd, si intende).
Il regista è Tomas Alfredson, che francamente non so chi sia,ed è tratto da una novella di Lindqvist. Sarà forse per il tema o per la sua origine letteraria, fatto sta che il film è stato paragonato a Twilight.
Credo siano altri i paragoni da fare, ma andiamo ai fatti.
Il film narra di un ragazzino,Oskar, al solito figlio di genitori divorziati,introverso e tartassato da compagni di scuola bulli. Vicino a lui viene ad abitare una strana ragazzina, che ben presto Oskar scopre essere una vampira.
Senza addentrarci nella trama (non particolarmente originale, come si sarà capito) notiamo i tratti orginali della vicenda. IL vampiro, di norma adulto e maschio, qui è una bambina, e nel film non è visto come una minaccia, ma casomai come una risorsa, che il protagonista impiega, più o meno consapevolmente, per riscattarsi e per crescere.
Va notato poi che non ci sono i classici luoghi comuni dei film vampirici per cui niente canini ipersviluppati (anche se poi nel mostrare le conseguenze del morso del vmapiro il regista ci mostra i classici due buchi...)pipistrelli o croci, anche se gli elementi della mitologia vampirica non vengono chiariti, per cui non si sa bene cosa facciano i vampiri, come si distruggano etc.
Il rapporto fra i due bambini è ben delineato, anche se in qalche momento appare meccanico.
Questi gli elementi a mio avviso positivi, che però sono bilanciati da elementi negativi.
Innanzitutto il ritmo è lento, e diciamo pure che il film si sveglia dopo una cinquantina di minuti buoni, in secondo luogo la tecnica registica è alquanto limitata, e le riprese in campo lungo si sommano una dietro l'altro, alternandosi ad inquadrature che più scontate non si potrebbe.
La recitazione degli attori non è gran cosa, per limitarci ai due protagonisti, (gli altri essendo puramente di contorno) direi che il ragazzino è veramente uno stoccafisso, con espressione cadaverica per rimanere in tema, mentre la vampiretta riesce effettivamente ad essere inquietante ed innocente al tempo stesso, e riesce a reggere il film praticamente da sola.
In aggiunta diciamo che la trama e la sceneggiatura, pur essendo decenti, non sono immuni da pecche e momenti scontati, un paio di scene azzeccate ci sono, ma per il resto siamo al minimo sindacale.
In buona sostanza non ho trovato questo film all'altezza della sua fama, sopratutto se paragonato a film come Il buio si avvicina un film indubbiamente con molto più ritmo e molto più delineato nei personaggi e nella mitologia, oppure al più recente Ginger Snaps film su licantrope adolescenti che veramente spaventava da un lato e in cui le metafore sul sesso e la morte erano facilmente leggibili ma anche molto azzeccate.
Anche in questi film il punto di vista prevalente era quello del mostro(o di qualcuno molto vicino)però non vi era solo questo, ma anche regia, sceneggiatura, originalità.
Provocatoriamente oserei dire che , dato in mano ad un regista americano medio con un budget medio, ne sarebbe uscito qualcosa di migliore, e mi pare il classico film che, per caratteristiche, può piacere presso un certo tipo di pubblico e di critica, più adusi a film d'arte o d'autore che non ai film di genere fantasy/science fiction/horror.
In conclusione un film curioso e interessante sotto certi aspetti, ma assolutamente non una pietra miliare del genere.

domenica, ottobre 04, 2009

E' morta Mercedes Sosa

Apprendo ora che è venuta a mancare Mercedes Sosa, una grandissima della canzone latinoamericana.
Argentina, Grande voce e personalità, da sempre schierata a favore dei poveri e degli oppressi, era stata perseguitata dalla dittatura degli anni 70 ed aveva dovuto abbandonare il paese, per farvi ritorno dopo il crollo del regime.
La voglio ricordare nel migliore dei modi, con la sua voce
Descansa en paz , Mercedes.



mercoledì, settembre 30, 2009

Le elezioni tedesche? Le ha vinte Berlusconi



Domenica si sono svolte le elezioni in Germania per il rinnovo del parlamento tedesco.
Il governo uscente, guidato da Angela Merkel, si caratterizzava per l'insolita alleanza, denominata Grosse Koalitione, tra CDU (di centro) e SPD (Socialdemocratici).
I due partiti ex alleati si sono presentati alle elezioni come avversari.
Tra i due ha vinto il partito di Angela Merkel, che ha perso il 2% circa dei voti, mentre l'SPD è crollata.
Ad approfittarne i partiti minori, i liberali, i Verdi e la Linke, che qui verrebbe definita Sinistra radicale, che hanno preso rispettivamente nel voto proporzionale il 14,5% l' 11% e 12%.
Un voto che potremmo definire di protesta. I tedeschi hanno punito i due partiti,a causa della crisi economica, e hanno punito maggiormente quello di centro-sinistra, probabilmente perché le politiche da queste seguite sono state conisderate più di destra.
In Italia invece i risultati sono stati presentati come "vittoria del centro destra" (La Repubblica") trionfo della Merkel, vittoria del liberismo etc, i liberali tedeschi vengono presentati come "filo-occidentali e filo-americani" manco stessimo parlando dell'Uzbekistan e Berlusconi in persona, prontamente intervistato dal GR nazionale, ha rivendicato la vittoria come "vittoria del liberalismo", cioè sua.
E' evidente ancha ad un distratto osservatore, quale sono io, che le cose sono molto diverse.
In Germania non c'è uno schieramento bipolare, e non c'è un CD contro un CS, ma è un sistema sostanzialmente proprorzionale, pur con sbarramento, in cui i partiti si presentano da soli alle elezioni e , successivamente, formano coalizioni governative, se non hanno i numeri per governare da soli.
Tant'è che CDU ed SPD governavano insieme.
Il voto ha punito entrambi, e se la Merkel vince, ma non trionfa, vince perché gli altri hanno perso di più,i partiti "di sinstra" sfiorano il 46% dei voti, mentre Cdu-CSu e liberali fanno il 48% abbondante mentre anche in Germania aumenta l'astensionismo, che avrebbe colpito, secondo i politologi, sopratutto la SPD.
La coalizione che verrà formata può anche essere definita di "centro-destra" ma nulla ha a che fare con il centro destra italiano, non solo perché la Merkel non è Berlusconi (con il suo aspetto fisico dubito che verrebbe fatta ministro in Italia)non solo perché non ci sono ex-fascisti (ex nazisti, in questo caso)o razzisti dicharati nella coalizione, ma perché i Liberali tedeschi sono piuttosto di sinistra e tutt'altro che filo americani, difatti la prima cosa che hanno detto è che bisogna mandare via le basi americane in Germania ed uscire dall'ottica del post 11 settembre, cose che qui non dice nessuno, al massimo lo dice Rifondazione Comunista, e sottovoce, per giunta.
Inoltre il loro leader è un Gay dichiarato, ed immaginiamo abbia posizioni alquanto dissimili dalla Destra italiana su coppie di fatto e diritti civili.
L' SPD è stata punita evidentemente per aver perseguito politiche troppo moderate,e per l'accordo con la CDU, insomma mi pare che i paragoni con l'italia siano ben poco calzanti e interpretare i fatti di Germania con l'ottica italiana sia non solo sintomo di provincialismo, ma anche decisamente mistificatorio.
Segnalo un articolo interessante sull'argomento qui e per chi volesse
vedere i dati ecco la pagina di Wikipedia

martedì, settembre 29, 2009

Ed intanto in Honduras...

In Honduras stanno uccidendo la democrazia.
In Honduras stanno uccidendo la libertà
In Honduras stanno uccidendo la speranza.
In Honduras stanno uccidendo i cittadini.
Di questo golpe silenziato, su cui i massmedia occidentali hanno steso una coperta di omertà, se non di complice silenzio, avevo parlato a suo tempo.
Non basta, ma segnalo l'ottimo ed esaustivo post di Cometa, mentre se volete altri approfondimenti segnalo il blog di Gennaro Carotenuto, senz'altro il più informato sui fatti latino-americani.
E' tutto, per il momento.

venerdì, settembre 25, 2009

Patrick Swayze e Point Break

Come spesso mi succede non ho tempo per commentare tutto quello che varrebbe la pena commentare, oppure non ho l'ispirazione giusta, e lascio che le cose si sedimentino dentro di me, prima di esprimerle.
Così è per la morte di Patrick Swayze, morte avvenuta a causa di un tumore al fegato.
Patrick Swayze non era un attore tra i miei preferiti, di lui ricordo un paio di film; Ghost, film di grande successo, uno di quei film che ti piacciono la prima volta ma che non reggono molto ad una seconda visione, ed il ben più pregnante Point Break, della grandissima regista Katryn Bigelow, una che nono solo sa girare, ma sa raccontare per immagini come pochi altri.
E su questo film che pongo la mia attenzione. Mi ricordo che, una delle tante visioni che ho avuto di questo film (credo almeno 4 più un paio a spezzoni) fu funestata, per così dire da un commento di mia madre, che era del genere "è uno di qui film che ti intrigano ma poi alla fine si risolvono in nulla".
Commento che mi innervosì alquanto. Il finale, sfumato, di quel capolavoro, è proprio una dimostrazione di cinema fatto con la testa nel soggetto e non nel botteghino.
La storia è quella di un poliziotto, Johnny Utah, (Keanu Reeves) alla caccia di una banda di rapinatori che suppone essere surfisti. L'intuizione si rivela essere esatta, ed il giovane si infiltra in questa banda, una banda capitanata da Bhodi (Patrick Swayze).
Il ragazzo fa il suo mestiere di sbirro, ma come spesso succede, subisce il fascino dell'oggetto della sua indagine.
Le concezioni vitalistiche e superomistiche del suo antagonista/amico fanno presa su di lui.
Ad un certo punto i due scoprono la vera identità dell'altro, ma questo non li porta ad un banale regolamento di conti, ma ad una sorta di sfida, sempre basata su un profondo ed intimo rispetto.
Nella scena finale, Johnny trova Bhodi, là dove sa di poterlo trovare, ad aspettare l'onda del secolo. Lo ammanetta, ma Bhodi lo prega di lasciarlo andare, per poter affrontare l'ennesima sfida. Johnny lo lascia andare verso il suo destino, si allontana fra le proteste degli altri poliziotti, e dopo aver gettato un ultimo sguardo verso l'amico/nemico, getta via il distintivo.
Sarebbe stato più accettabile per il grosso pubblico un banale arresto, o la solita sparatoria truculenta.
Ed invece nel finale la storia ed il destino dei due protagonisti si compie.
Bhodi affronta l'ultima sfida, finendo in gloria, mentre per Jhonny quello che fa è ormai privo di senso. Con Bhodi muore una parte di sé, perché in fondo i due sono simili, entrambi vogliono andare oltre i limiti. Ma la corsa di Bhodi finisce nel nichilismo, nel nulla, quella di Johnny finisce nella consapevolezza che il superare ilimiti comporta un prezzo da pagare.
Purtroppo non ho trovato un video del finale, ma questo rende pressapoco l'idea.
R.I.P. Patrick

domenica, settembre 20, 2009

Che cosa ci facciamo in Afghanistan?



Credo che questa sia la domanda da porsi dopo la morte dei 6 soldati italiani impegnati nella "missione" in Afghanistan,
E' una domanda che mi pongo da tempo, e che avrebbero dovuto porsi molto prima di oggi anche, se non soprattutto, coloro, Destra o Sinistra non importa, che quei soldati hanno voluto mandarceli.
La tragedia è stata una tragedia annunciata e prevedibile. Già nel febbraio di quest'anno c'erano stati degli attentati, poi c'erano stati dei feriti, poi c'era stato un morto.
Una escalation chdoveva portare, presto o tardi a quello che è successo, e non è detto che non succeda ancora.
C'è una verità che nessuno (o quasi) ha il coraggio di dire, è quella verità è molto semplice; l'Italia è in guerra, ed in guerra ci sono i morti.
Ma le guerre generalmente si combattono, non solo avendo la consapevolezza di combatterle (altrimenti è meglio starsene a casa) ma conoscendo gli obiettivi di questa guerra, che devono essere obiettivi raggiungibili, altrimenti si finisce nella follia guerresca fine a se stessa (ammettendo , e non concedendo, che la guerra non rappresenti in sé per sé una follia).
Non è chiaro invece quale siano gli scopi e gli obiettivi di questa guerra.
Inizialmente la guerra fu una risposta all'attacco alle torri gemelle. La colpa di quell'attentato venne attribuita alla misteriosa Al Qaeda, e al suo misterioso leader, Bin Laden, ed il regime dei Taliban, fino allora abbastanza ignorato dalle cancellerie occidentali, venne ritenuto complice, in quanto ospitante lo stesso Bin Laden.
L'obiettivo della guerra pareva semplice: rovesciare il regime Taliban e dare la caccia e stanare Bin Laden ed i suoi accoliti.
Però iniziarono subito le complicazioni, perchè qualcuno a Washington s'era messo in testa di "esportare la democrazia" una idea tanto vuota quanto pericolosa, In effetti esportare un modello sociale che si è evoluto nel corso dei secoli come fosse un mobile da ufficio pareva una grossa idiozia, e i fatti lo hanno dimostrato.
Sta di fatto che Bin Laden non è stato catturato, "il terrorismo" ha continuato a proliferare, anche perché è impossibile sconfiggere quella che è una tattica di conflitto da tutti usati, per giunta alimentando il conflitto.
Allora si è passati all'obbiettivo di creare e consolidare la democrazia, ma c'è poco da consolidare in un paese arretrato, basato sui clan, e in cui lo stesso Karzai si è adattato alla corruzione e all'accordo coi clan religiosi (e lì non solo i Taleban sono integralisti, lo sono quasi tutti) ed infine ha palesemente truffato nel recente voto, tanto da spingere persino i controllori occidentali a denunciarlo.
Insomma il terrorismo non è sconfitto anzi gli "insurgents" sono sempre di più e più pericolosi
Di Bin Laden, ammesso che sia vivo, non c'è traccia.
La democrazia e la libertà? se sono quelle di Karzai possiamo tranquillamente andarcene senza rimpianti.
Bisogna difendere la nostra libertà dei terroristi? Ma cerchiamo di essere seri, la nostra libertà è messa in pericolo anche da questo tipo di avventure militari, oltre che dal concentramento dell'informazione in poche mani e dall'arroganza di certi uomini di governo oltre che da una legislatura sempre più liberticida.
Sono passati otto anni e nessuno, nemmeno gli americani o i tedeschi, che se ne intendono più di noi di queste faccende, sa che pesci pigliare.
Non si può modernizzare quel paese, né si può vincere una guerra dove la popolazione è sempre più irritata dalle inutili stragi provocate da bombardamenti a tappeto, e dove, secondo gli esperti militari, ci sono tra i 100.000 e i 200.000 uomini armati, che li si voglia chiamare Taliban o in altro modo.
In realtà le alternative che hanno i governi occidentali, non solo quello italiano, sono due: o si aumenta effettivamente il numero degli effettivi, portandolo almeno a livello degli avversari,si aumenta lo sforzo bellico e si accetta l'idea che di soldati morti ne tornino ancora molti, oppure si inizia seriamente a trovare il modo di levarsi di torno senza perdere troppo la faccia, magari dando un po' di soldi al governo Karzai o chi per esso perché assumano più militari e poliziotti e poi salutare e lasciarli al loro destino.
Tertium non datur

venerdì, settembre 18, 2009

E Berlusconi fece flop...



Vado su una notizia vecchia, ovvero il flop della megapuntata di Porta a Porta con Silvio Berlusconi megaospite del megagiornalista Bruno Vespa.
I dati auditel sono stati impietosi, più di quanto non abbiano detto i giornali.
In effetti, nonostante avessero tolto di mezzo tutti i programmi giornalistici concorrenti, nonostante le partite fossero sul satellite, nonostante la controprogrammazione si limitasse a dei film visti e rivisti o telefilm di medio livello, la trasmissione di Vespa è stata umiliata da una fiction di canale 5, ed ha sostanzialmente pareggiato con l'Ispettore Coliandro su Rai2 (scritta da quel comunista di Lucarelli, per giunta!) e con l'ennesima replica di Dirty Dancing, omaggio a Patrick Swayze (R.I.P.)
Diceva Goebbels che una menzogna ripetuta mille volte diventa verità, ed è vero, ma lo stesso spettacolo ripetuto mille volte stanca e diventa un boomerang.
Berlusconi ha saturato ,dopo averlo sapientemente creato, il mercato dell'immagine.
E' un vecchio comico che racconta sempre le stesse barzellette, e le persone, la gente come dicono loro, si annoia e cambia canale, o nemmeno accende.
Ma non è solo il pubblico ad essere annoiato (per il momento solo annoiato) ma anche gli addetti ai lavori, per così dire.
Avevo già segnalato come dietro all'affaire "Noemi" diventato poi una faccenda molto più seria con l'entrata in scena di Tarantini (ora siamo in uno scandalo vero e proprio e piuttosto grave) ci fosse non la sinistra, ma settori della maggioranza e dei, chiamiamoli così, poteri forti, che in Italia corrispondono a Confindustria e Vaticano.
E guarda caso oggi emerge in modo netto la spaccatura con Fini, dalla cui area erano venute fuori le notizie sulle candidature di cosiddette "veline", e si prospetta un grande centro, che vedrebbe riuniti Fini, Casini, forse anche Rutelli, con la benedizione del Vaticano e l'appoggio di Confindustria o almeno dell'area che ruota attorno a Montezemolo e Marcegaglia.
Sull'altro lato la Lega, ormai senza freni, torna ad inneggiare alla secessione, senze che nessuno, Napolitano compreso, abbia niente da ridire.
Berlusconi è quindi ostaggio della Lega da un lato, e vede il suo governo perdere pezzi, la sua credibilità internazionale è ai minimi, e se non passasse il lodo Alfano, avverte l'Avvocatura dello Stato, ci sarebbero "danni alle funzioni elettive", che tradotto in italiano significa rischio dimissioni.
Non è solo nel teatrino di Vespa, dunque, che Silvio sta facendo flop...

domenica, settembre 13, 2009

Marilyn Monroe

Non so perché, ieri mi è venuta in mente Marilyn Monroe.
Così, all'improvviso ,ha fatto capolino nella mia mente.
E mi sono detto che Marilyn è stata veramente qualcosa di unico e di speciale, una diva che ha continuato e continua ad essere diva così tanto tempo (quasi mezzo secolo) dopo la sua morte.
Perché nessuna ha più potuto essere come lei, perché nessuna sarà mai come lei?
Forza dell'immaginario, dell'effetto nostalgia, della patina del tempo che scolorisce i ricordi da un lato ma li rende anche mitici, avulsi dalla realtà dal contesto storico, li rende come dei sogni intramontabili?
Non so, ma quello che so è che non c'è mai stato un mito che ha attraversato generazioni diverse e lontane tra loro.
Mi ricordo un mio amico di nome Stefano, che durante una manifestazione a Roma letteralmente sparì all'improvviso. Eravamo preoccupati ma poi ricomparve come era sparito, con un libro sotto il braccio. Era un libro su Marilyn
MI mancava - disse tranquillo, fregandosene di eventuali sguardi di disapprovazione.
Forse una delle ragioni sta nella innocenza e nel candore di Marilyn: sarà un caso, ma io non ricordo una foto brutta di lei.
Ci saranno state, non so, forse non sono state tramandate, ma io non me ricordo una.
Nessuna sarà mai come Marilyn, non Kim Basinger, Né Sharon Stone, Né Jessica Alba e nemmeno Megan Fox, perché nessuna, nessuna al mondo può avere quel candore e quell'innocenza, quell'allegria contagiosa che nasconde un fondo di malinconia e di irredimibile tristezza, che si intuisce nelle pieghe del suo sorriso.
Una tristezza che la porterà a togliersi la vita una brutta notte dell'agosto del 1962.
Come una candela nel vento.....

giovedì, settembre 10, 2009

Una notizia sconcertante

Vengo sapere che il sindaco legista di Ponteranica (Bergano) vuole togliere la targa dedicata a Peppino Impastato, vittima della mafia, dalla biblioteca del paese.
La scusa di questo ignobile gesto "quella di valorizzare personalità locali, come il sacerdote Giancarlo Baggi."
Balle! Con tutto il rispetto per questo tale Baggi, non lo si può certo paragonare per importanza a chi ha combattuto la Mafia apertamente, pagandone un prezzo altissimo.
La verità è molto semplice: Peppino era Siciliano, ovvero un terrone, ed è meglio non dire che ci sono stati siciliani, terroni che hanno lottato contro la mafia. I terroni sono tutti mafiosi e camorristi.
Peppino era un compagno, un comunista. Vero, aggiungo. Io non sono comunista, sono libertario, ma ho molto rispetto per i veri comunisti, per quelli cone Pio La Torre o Peppino impastato, per quelli che credono veramente nei loro ideali.
Ma un leghista non può ammettere questo, perché l'unico ideale che ha è riempirsi la panza e rompere le palle ai diversi da lui, non può ammettere che i comunisti abbiano sacrificato la loro vita per degli alti ideali.
Infine non va ricordato Peppino Impastato proprio perchè era contro la Mafia, ed un appartenente ad un partito alleato nel governo con un tizio che ha avuto rapporti strettissimi come personaggi come Dell'Utri preferisce glissare certi argomenti.
Una sola parola: Vergogna!

martedì, settembre 08, 2009

Top Five: canzoni per settembre

Questa volta la mia Top five è dedicata al mese di settembre, canzoni settembrine ovvero un po' malinconiche, che riflettono un mese in cui ci si lascia alle spalle l'estate e le vacanze (e gli amori, qualche volta) e ci si avvia verso l'autunno e poi l'inverno
5) Equipe 84 - 29 settembre:
"Seduto in quel caffè io non pensavo a te..." uno degli incipit più famosi del beat e della canzone italiana. Una radio che parla sullo sfondo è il corollario di un pezzo ormai entrato nella storia (piccola, ma pur sempre storia) del Pop Italiano.

4)Lou Reed - September song
La canzone di Brecht- Kurt Weil, già rifatta da molti (tra cui Frank Sinatra) qui riproposta dal buon vecchio Lou, non tanto vecchio all'epoca.
Intensa.

3)Green Day - Wake me up when september Ends
Stupenda ballata del gruppo Pop-Punk (o semplicemente Rock) americano. Malinconia e rabbia si uniscono in modo fulgido.

2) The Bangles - September Girls
Chissà perché non riesco a fare una classifica senza le Bangles...
Anche questa è una cover, di un pezzo di un personaggio maledetto, Alex Chilton.
Il pezzo non è maledetto, ma maledettamentte orecchiabile, piuttosto...

e al top questa volta ci metto....rullo di tamburi
1)Premiata Forneria Marconi- Impressioni di Settembre.
Quante goccie di rugiada intorno a me... altro incipit clamoroso.
Di recente ne hanno fatto una cover i Marlene Kuntz, piuttosto buona, ma preferisco l'originale e questo vecchio video in Black and White

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