sabato, maggio 30, 2009

sabato, maggio 23, 2009

Una risposta a Cometa



Cometa nel suo blog tocca un tema interessante: quello del rapporto fra ateismo e spiritualità, uno scritto alquanto complesso a cui ho voluto dare una risposta per esteso qui, almeno per quanto riguarda dei punti del suo discorso che trovo alquanto controversi od opinabili.
dopo aver detto che si trova bene a discutere con persone non di fede, o atei (e perché non si dovrebbe) Cometa scrive

Quello che non posso condividere è l'assunto, a cui si rifanno riduttivamente molti atei "radicali", secondo cui si può affermare solamente ciò che è sperimentabile coi 5 sensi principali ed elaborato attraverso la logica; una posizione ben rappresentata dalla celebre battuta di Gagarin nello spazio: "Non vedo nessun dio quassù."

Sono d'accordo con te, è molto riduttivo. Per quanto mi riguarda io non mi dichiaro ateo, ma bensì agnostico. Dire che non esiste DIO è dogmatico e irrazionale quanto sostenerne l'esistenza. Quel che posso dire, basandomi sulla storia e la sociologia, insomma sui fatti, è che le religioni sono sempre servite al potere politico/economico, quando addirittura non l'hanno creato.
Che poi le religioni si basino spesso su storielle, sciocchezze, errori storici e scientifici è stato dimostrato da tutta una letteratura anche recente,tra cui Odifreddi, a cui rimando.
Dopodiché non posso affatto escludere che esista un qualche principio od origine della vita o dell'universo che potremmo anche definire Dio, o forme di vita, di intelligenza o di energia che non sono percepibili dai 5 sensi, o non siano razionalmente dimostrabili, Tanto per semplificare, feci da ragazzino delle sedute spiritiche, e i Piero Angela non sono mai riusciti a farmi capire cosa muova il piattino, dire che la scienza non lo spiega ergo non esiste quel fenomeno non è nemmeno scienza. E' solo arrampicarsi sugli specchi.

A mio parere, non ci sarebbe alcun bisogno di stabilire una teoria per escludere lo spirituale. La conseguenza di questo principio è una rete con un sacco di smagliature: l'ateo, se posso generalizzare, ha spesso un grande rispetto per il "fattore umano", per tutto ciò che determina la specificità umana, e quindi anche per un'ampia serie di manifestazioni dell'animo o dell'intuito (la poesia, l'arte, il sentimento, la vita psichica) che sono fatti più della materia dello spirito che di quella del fegato.

Sono d'accordo con la prima frase, però trovo poco esatta la definizione di "materia dello spirito".
Si tratta semplicemente di attività cerebrali, la poesia l'arte, persino i sentimenti, derivano dal nostro cervello, dalla materia grigia,
Amore fa rima con cuore, secondo i nostri peggiori canzonettisti, ma in realtà non è il cuore che genera l'amore ma il nostro cervello.
Quindi, a mio avviso, anche lo spirituale se vogliamo così definirlo, ha una origine ed una spiegazione nel materiale, e si può darne un spiegazione in termini scientifici.
No che questo sia obbligatorio.

Quello che manca alla sensibilità umana e democratica degli atei, generalmente, è il rispetto per la religiosità o la vita spirituale del singolo.
Ho subito spesso l'irrisione di chi mi accusava di credere in superstizioni o fantasmi, senza rendersi conto di quanta parte delle facoltà umane siano implicate in attività altrettanto simboliche, quali la poesia o la filosofia.


Anche qui il tuo paragone non mi convince: poesia e filosofia, arte non sono paragonabili a credenze irrazionali, e nemmeno razionali.
Non trovo sensato discutere o peggio irridere i gusti letterari, musicali o artistici altrui, però ammetterai che possa non avere grande considerazione per chi crede che gettarsi il sale alle spalle porti bene, che i gatti neri portino sfortuna etc.
Non irrido, ma trovo irrazionale credere alla verginità d Maria , prima durante e dopo, come afferma la dottrina cattolica,
E anzi, adesso che ci penso riesco difficile trattenere un sorriso.
Allo stesso modo posso trovare ridicolo chi perora teorie materialiste che non si fondino su evidenze.
Coloro che parlano di "mano invisibile del mercato" sono altrettanto,se non più irrazionali, anche se magari hanno gusti letterari migliori dei miei (molto probabile)


E poi, rovescio la medaglia: l'ateo ha per definizione un forte senso laico dello stato. Ma qual è il genere di laicismo di chi non professa alcuna religione? Il suo laicismo spesso è dogmatico, non è passato attraverso alcuna riflessione, alcun dibattito, perché lo ritiene superfluo.

E qui, francamente, non ti seguo più. Non ti pare, questa, una affermazione dogmatica?
Tu stesso più avanti affermi che vi sarebbe un prevalere della cultura cattolica in Italia che prevarrebbe su tutto e contaminerebbe tutto.
Non credi allora che un laico, ateo o agnostico o solo dubbioso debba aver lottato contro questa cultura, soprattutto sul piano personale, sul piano delle idee, ovvero sul piano, come diresti tu, spirituale?
O pensi che il laicismo sia solo dovuto a disinteresse qualunquistico, diciamo a qualunquismo religioso per così dire?

Tuttavia, non può capire i pericoli di uno stato confessionale chi considera con lo stesso disprezzo o disinteresse qualsiasi forma religiosa, da quella che si conforma all'etica umana e la completa (per esempio, arricchendola della componente di compassione, oppure con il riconoscimento del principio divino in ogni persona, aspetti presenti in varie confessioni e filosofie) a quella sbandierata o imposta col solo scopo di farne uno strumento di controllo delle coscienze.
Non faccio alcun esempio: a ciascuno lascio la possibilità di avvicinare le mie considerazioni alle situazioni reali nella Storia e nell'attualità.



Capisco quel che vuoi dire: una volta mi rimproverasti perché avevo generalizzato sulle religioni facendomi notare che la chiesa Valdese era diversa.
Presumo, (ma non è importante) che tu sia Valdese o vicino alla chiesa Valdese.
Ora, io no ho nulla contro la Chiesa Valdese, penso che, tra tutti coloro che si definiscono cristiani, per quel che so, siano quelli più vicini alla mia idea di cristianesimo, o quantomeno siano meno lontani dalle pratiche che dovrebbero essere dei cristiani.
Tant'é che destino a loro il mio 8 per mille, visto poi che l'alternativa è darla allo Stato, che io detesto, (anche perché poi non sai che fine facciano i soldi, che poi è una delle ragioni per cui detesto lo Stato)
Però non ritengo che l'esistenza di questa Chiesa, o altre, cambino e spostino di una virgola quella che è l'analisi generale delle Religioni (o delle Chiese) e del loro comportamento, esattamente come l'esistenza di un piccolo partito che raccoglie l'un per cento, o meno, e che è realmente un partito democratico non toglie nulla alla analisi generali sui partiti, i governi e quella che Pareto ha definito la ferrea legge dell'Oligarchia.
Così come l'esistenza della Banca Etica non toglie nulla al fatto che "il vero crimine non sia rapinare una Banca ma fondarne una" etc,
le eccezioni, che sono tali perché riguardano piccoli esempi, non fanno la regola.



In questo atteggiamento che ho appena descritto percepisco una forma di dogmatismo. Parrebbe un paradosso, ma non lo è: lo dico serissimamente.
Esempio: ricordate i bus con la pubblicità dell'UAAR, quelli con la scritta "LA CATTIVA NOTIZIA E' CHE DIO NON ESISTE"? Quale differenza (e non solo di forma) col modello inglese a cui si sono ispirati: "THERE'S PROBABLY NO GOD"! La mancanza di quel probably non è solo meno polite, ma rispecchia un modo di ragionare che trancia, senza sfumature, senza discussione.


A mio modo di vedere è solo la differenza fra l'atteggiamento britannico, da sempre ironico, e quello italiano, generalmente sarcastico.
Però può darsi tu abbia ragione.

In questa forma dogmatica, io vedo una reminiscenza degli effetti nefasti dell'educazione cattolica che tutti gli italiani (ahimè, anche i non cattolici) hanno ricevuto e subito.
In mancanza di un argine quale la rivoluzione francese, che ha prodotto il modello di citoyen (cioè il livello di condivisione sociale comune a tutti, a prescindere dalla provenienza etnica, religiosa o politica), la struttura gerarchica autoritaria del cattolicesimo romano, con a capo nientemeno che un personaggio infallibile a prescindere da quello che dice (salvo venire contraddetto dal suo successore) ha penetrato profondamente la cultura italiana, vi si è diffusa capillarmente, ha innervato il carattere della società, favorendone gli aspetti di passività, di unanimismo, di esclusione del diverso.


Sono relativamente d'accordo con la prima affermazione, però mi dovresti spiegare per quale ragione il nazismo c'è stato in un paese protestante, come mai forme dittatoriali di vario tipo ci sono state in paesi non cattolici o addirittura non cristiani.
La stessa Francia ha avuto il regime di Vichy, che era un regime collaborazionista nei confronti del nazismo ma era composto da Francesi, ne più né meno (forse di più, ma so poco al riguardo) della Repubblica di Salò
Poi volendo, potremmo veder come quasi sempre ci sia stato un appoggio delle varie Chiese a quei regimi,
Sull'altro lato la teologia della liberazione è nata in paesi ultra cattolici come quelli sudamericani.
Certo, non da parte delle gerarchie della Chiesa Cattolica, anzi è stata duramente osteggiata da queste ultime, ma questo per dire che anche all'interno della chiesa Cattolica, e al di fuori della gerarchia, possano nascere idee non conformiste.
Basti pensare a Don Milani in Italia.

Aspetti che immediatamente rivelano il carattere non evangelico del sistema cattolico, dal momento che sono in palese contrasto con l'imitazione di Gesù, per come è ritratto nei libri canonici ed in quelli apocrifi (militante, sovvertitore, stimolatore del percorso individuale, fortemente egualitario, anzi sbilanciato verso i reietti, i deviati, le donne, gli stranieri); l'autorità papale si configura come un riferimento non spirituale, ma morale, e quindi fortemente conservatore, anacronistico e censorio.

Questa è una tua opinione sul messaggio evangelico: a mio modo di vedere il messaggio può essere interpretato come si vuole, chi lo interpreta come un messaggio rivoluzionario o addirittura anarchico e chi lo vede come la base per dittature come quella franchista, o come regimi di apartheid come quello sudafricano.
A mio modo di vedere quando si trova e si propone un principio assoluto, sia questo una divinità, il comunismo, la Storia, il Libero Mercato, perfino la Libertà magari Paperino, il risultato è lo stesso.
tra tutti questi io preferisco Paperino, a scanso di equivoci.

E allora? Allora, secondo me, c'è bisogno di un atto di liberazione personale che vada oltre il solito trito e ritrito anticlericalismo, la minestrina lunga e riscaldata del supposto coraggio dell'ateo di fronte alla morte: coraggio che non può in nessun caso dipendere da una teoria, da una posizione ideologica. Non c'è liberazione dalla religione imposta senza una critica delle radici profonde che hanno determinato ciò che siamo oggi.

Su questo sono d'accordo: gli atti di liberazione sono sempre, prima di tutto, personali; come cantava Giorgio Gaber: se potessi digerire un'idea avrei fatto la mia rivoluzione.
Saludos companero

venerdì, maggio 22, 2009

Il prevalere dell'Idiota

Questo è un articolo che ho scritto, credo un quattro anni fa sulmio vecchio sito, prima di traslocare su questo blog.
Purtroppo è un articolo che non è per nulla invecchiato, anzi, ha assunto per il sottoscritto almeno il valore di una profezia, soprattutto nella parte finale.
lo ripropongo quasi tale e quale, tranne per un piccolo aggiornamento



Non so a Voi, ma a me è capitato. Mi è capitato di conoscere un idiota. Più di una volta, per giunta
Sottolineo:Un idiota, non un semplice cretino.
La differenza tra un idiota ed un cretino? Semplice. Il cretino ha la coscienza e la consapevolezza del proprio essere cretino. Se dice una cretinata, e questo gli succede spesso, non se ne innamora, ma sa anche ridere di questa e accogliere con un sorriso le critiche e persino gli inviti ad andare a quel paese.
Invece l'idiota no.
L'idiota ha una caratteristica che lo distingue e contraddistingue. Si prende terribilmente sul serio, convinto com'è di aver capito, compreso e assimilato tutto lo scibile umano. Non prende nemmeno in considerazione per un istante la possibilità di aver sbagliato.
La sua presunzione è pari solo alla sua ignoranza, anzi ne é un derivato.
Diceva Socrate: "Sapere di non sapere è già sapere" . Se questo è vero allora si può dire il contrario "ignorare di ignorare è essere ignoranti,"
Se il sapiente non è colui che sa, ma colui che ha il limite del proprio sapere, l'ignorante è invece non colui che ignora, ma colui che non non ha la percezione della propria ignoranza.
Questa mancanza di percezione si trasforma, inevitabilmente, in presunzione e questa in disprezzo per ogni opinione contraria.
L'idiota, di fronte ad un parere che non condivide, non dirà mai "cosa vuoi dire?", o "può darsi" ma partirà lancia in resta, novello Don Chisciotte, armato di affilatissimo sarcasmo e tagliente sicumera, a colpire e a distruggere colui o colei che ha osato sfidare la sua sapienza.
E se l'idiota dovesse trovare qualcuno che non piega il capo di fronte al suo presunto sapere lo combatterà col dileggio, dandogli dell'ignorante, dell'incompetente.
Se poi vi dovesse essere una robusta e legittima risposta alla presunzione, all'arroganza, alla pertinacia ( eh già, perché l'idiota è insistente fino allo sfinimento. La sua idiozia gli dà così tanta soddisfazione da non poterne fare a meno, diventa un tossico di se stesso) allora il nostro Idiota sfoggerà l'abito della povera vittima, un abito che fa sempre molto effetto presso gli ingenui che, a frotte, si fanno abbindolare dalla falsa retorica del Nostro.
L'idiota si vanta di cose che persone normali terrebbero gelosamente custodite e nascoste, e prorompe in frasi inquietanti quali: " Sono sempre stato orgogliosamente apolitico, ma essendo un libero pensatore mi faccio un'idea su tutto, quindi anche sulla politica" non rendendosi conto che con ciò la sua pretesa apoliticità è finita nel cestino.
Oppure, travolto dalla propria idiozia e malanimo dice cose tipo "X ed Y me le ha fatte sentire mia figlia ma mi sono entrate dall'orecchio e uscite dall'altro", e con questo mostrando disprezzo pure verso sua figlia, a dimostrazione che l'idiota non vede altro che se stesso, non ascolta altro che se stesso, non ama altro che se stesso.
Oppure, ancor più pericolosamente: "come sa chiunque abbia letto qualche libro su Z, X è uguale a Y"
Naturalmente poi X non è X ed Y non è Y, e per giunta l'equazione è sbagliata , ma la cialtronata risiede a monte nell'asserire che tutti i libri su Z dimostrino qualche teoria, perchè ovviamente ogni libro porta avanti una teoria diversa, e quindi è sensato dire "sono d'accordo con questo e non con quello" e non dire "esiste solo questo e quindi ho ragione io".

Per tacere del fatto che l'Idiota in questione sta dando dell'ignorante all'interlocutore, poiché presuppone di sapere che egli non abbia letto nessun libro, e questo lo fa proprio nel momento in cui sta dimostrando la propria ignoranza e cialtroneria, il che prova che ci si trova di fronte ad un perfetto idiota.
Oppure crede di essere un esperto di musica, o cinema, o letteratura, anche se la maggior parte della sua pretesa conoscenza non dipende da conoscenza diretta,da anni di letture o ascolti, ma da alcuni articoli di critica letta sul giornale, peraltro letta in modo distratto e mal digerita, e non si rende nemmeno conto della propria inguaribile ignoranza quando prorompe a cuor leggero in affermazioni autocontradditorie e che ne dimostrano la desolante ignoranza.

Perchè l'Idiota, come già detto, è talmente presuntuoso da prendere sul serio qualsiasi affermazione gli sfugga di bocca. Il suo senso dell'umorismo, e soprattutto la sua autoironia, stanno prossimi allo zero, se non sotto lo zero. Mai fare battute ironiche o, peggio ancora, autoironiche con un idiota. Non le capirebbe.
E 'intollerante come una camicia bruna, ma, dal momento che non vede altra ragione della sua, pensa che gli altri siano intolleranti, o almeno cerca di convincerli di questo.
Il problema con l'idiozia è che si tratta di un morbo contagioso. L'Idiota, come il vampiro, sparge in giro la sua peste e contagia gli spiriti più ingenui con la sua insistenza e faziosità, Dove si annida un idiota presto ne sbucheranno altri, se possibili ancora più idioti dell'originale.
Il dilagare dell'idiota a quel punto non ha più confini: invade giornali, televisioni, siti web. forum, liste di discussione, poste dei lettori, radio, oltre che le tradizionali conversazioni sul treno o dal barbiere.
E non c'è paletto di frassino o argomentazione che possa fermarlo, dal momento che l'idiota ascolta solo se stesso.
Posso solo dare un consiglio. Mai discutere con un idiota, la gente potrebbe non capire la differenza.
PS
PIù facile a dirsi che a farsi, ovvero è lecito dare spazio all'idiozia per non cadere al suo livello?
ah! saperlo...saperlo....

martedì, maggio 19, 2009

Su Ranieri e il dover vincere ad ogni costo



Ieri la Juventus, squadra plurivincente e società di cui sempre si è vantato lo "stile" come un qualcosa di unico nel panorama italiano, ha licenziato,a due sole giornate dal termine, l'allenatore Ranieri, comportandosi come una di quelle squadrette di provincia dirette da presidenti tanto ricchi quanto cafoni e pittoreschi.
Una caduta di stile imperdonabile, certo, ma anche uno dei tanti segnali dello svilimento dei valori sportivi nel calcio iperprofessionistico di oggi.
Cosa si rimproverava a Ranieri, tanto da portare ad una decisione che ha l'unico senso di umiliare un ottima persona, prima ancora che un professionista (come suol dirsi oggidì)?
La colpa di Ranieri sembra quella di non aver vinto il campionato, colpa che condivide peraltro con altri 19 suoi colleghi, visto che poi a vincere è uno solo.
Naturalmente si obietterà che la juve è la juve, e non si può paragonare al Catania, senza offesa per il Catania, ovviamente.
Vero, però non è che una squadra debba vincere solo in virtù del nome che porta, generalmente si vince grazie ai campioni e, in misura molto minore, al gioco della squadra.
La juventus attuale di campioni ne ha ben pochi, e quei pochi sono vecchi e/o acciaccati, per il resto ha uno stuolo di buoni giocatori, come se ne trovano in tutte le altre società di serie A, e qualche giovane promettente ma ancor acerbo.
Poco da opporre allo strapotere dell'inter e al potere del Milan, ed il fatto che fino a 5-6 giornate dal termine la Juventus abbia cullato l'illusione di poter farcela va a merito dell'allenatore, contrariamente all'opinione dominante.
Ecco, l'opinione dominante, nel calcio come in altre attività, spesso è foriera di errori di valutazione, di finte opinioni, non basate su quello che è, ma su quello che dovrebbe essere.
Un altro caso è quello di Gilardino, ex centravanti del Milan, poi passato alla Fiorentina.
Gilardino, uno che a Parma faceva più gol di Adriano, fu cacciato a furor di popolo (rossonero) e a furia di fischi.
In effetti, ogni qualvolta il giocatore si avvicinava alla palla, veniva subissato di fischi e improperi, a prescindere.
Difficile giocar bene e tantopiù segnare in simili condizioni, tant'è che il poveretto segnava (evidentemente lo sapeva fare) solo lontano dallo stadio Meazza.
Ed eccolo ceduto alla Fiorentina in uno dei colpi di mercato più autolesionistici della storia rossonera,
Già, perché non solo Gilardino, lontano dai fischi milanesi, ha ripreso a segnare da tutte le posizioni, realizzando ben 19 reti in campionato, a cui vanno aggiunte le reti nelle varie coppe, ma perché i suo sostituti, l'italiano Borriello e il ritornante Shevchenko, di gol ne hanno realizzati così pochi da contarsi sulle dita di una mano, con ampio risparmio delle stesse.
Scendiamo un poco più a sud nello stivale ed arriviamo a Roma, dove il popolo giallorosso vuole cacciare via Rosella Sensi, figlia di Franco, colpevole di non aver vinto campionati impossibili, sia per ragioni economiche che di potere politico, al cospetto di squadre molto più dotate di quella capitolina.
Eppure coi Sensi la Roma è arrivata a livelli quasi impensabili, vincendo uno scudetto e sfiorandone almeno un altro paio, vincendo due Coppe Italia e collezionando 5 finali, vincendo due Supercoppe (che potevano essere di più) e arrivando due volte ai quarti di finale di Champions league, piegandosi solo a quello squadrone che si chiama Manchester United dopo aver umiliato squadre mitiche come il Real Madrid.
Troppo poco, evidentemente, per chi pretende la luna e non è riconoscente a chi ha, pur con luci ed ombre, portato la Roma ad un livello mai visto prima.
Probabilmente in questa ostilità gioca un ruolo anche il maschilismo italico, che vede le donne solo come vallette e che non tollera che possano essere anche dirigenti capaci.
Anche qui l'opinione dominante non si basa sui fatti, ma su aspettative non realistiche.
Questi esempi illustrano secondo me la degenerazione del concetto di sport.
Il senso dello sport è sì, quello di superare i propri limiti, ma anche di saperli conoscere ed accettare.
Da questo punto di vista il saper accettare la sconfitta, la cultura della sconfitta è proprio quello che manca, mentre l'unica cosa che pare contare è la vittoria ad ogni costo, per cui i tifosi juventini erano contenti degli scudetti vinti "alla Moggi" e non sopportano il volto pulito e serio di Ranieri, colpevole di non essere "vincente".

sabato, maggio 16, 2009

Milano tra Expo ed inefficienza

Dopo 3 anni di governo del sindaco Letizia Moratti Milano appare sempre più come una città malgovernata, se non addirittura non governata.
E' una città in cui dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) tenersi l'EXPO nel 2015, ambito obiettivo, ma la situazione è disastrosa.
Non è stato ancora né speso né stanziato realmente un solo euro per questo avvenimento, tutti i lavori sono in ritardo, pare non ci siano nemmeno i fondi necessari.
Poco male, per quanto mi riguarda, se salterà questo appuntamento.
Ma la situazione è disastrosa per quanto riguarda le casse del comune, dissestate dalla finanza creativa del precedente sindaco, per non parlare della cultura, mai così snobbata in una città che ha sempre avuto una fortissima tradizione in tutti i campi, dall'arte visiva, al teatro, alla musica.
Ma quello che colpisce è la totale indifferenza e abbandono delle periferie, che dimostra incapacità amministrativa, sperpero dei soldi pubblici e disprezzo verso i cittadini.








Le foto, scattate nel mio quartiere,servono ad illustrare la situazione:
qui abbiamo una foto di una scala e di una pista ciclabile in via Arici, prima di via Ponte Nuovo.
Queste servirebbero al ciclista o al pedone per arrivare sulla pista ciclabile.
Peccato siano chiuse. In particolare nel secondo caso, per un errore di progettazione, il lavoro è stato così mal eseguito che la pista è inutilizzabile, poiché un ciclista si troverebbe a dover saltare una quarantina di centimetri, con conseguenze facilmente immaginabili.
Persino la scala è inutilizzabile. Sono stati spesi dei soldi pubblici per niente, quindi.
Nella successive foto,scattate in via Caroli, vediamo dei cartelli che indicano dei lavori e lo stato dei lavori.
Niente di speciale, ma questi lavori, sulle condutture del gas, avevano come data di inizio il 1 febbraio e come data di chiusura il 28.
dopo un mese di lavori molto scazzati, gli addetti sono spariti, lasciando questa situazione, di disagio per gli automobilisti e di pericolo per bambini piccoli e cani, che potrebbero finire in quel bel buco.
E siamo a metà maggio....
Chi risponde di questa situazione?
Come è possibile che una città che pretende di essere moderna ed efficiente abbia queste situazioni,che sono comuni in tutte le zone della città.
Io ho girato parecchie città europee e non ho mai visto niente del genere.
Signora Moratti, dia un cenno di vita, o forse è in altre faccende affaccendata?



venerdì, maggio 15, 2009

Terremotati, leggi xenofobe e lezioni di stile

Ci sono troppe cose che mi si accumulano in testa e di cui vorrei parlare, troppe cose che accadono nel silenzio.
Non è per fare il fannullone, come direbbe un noto Ministro, ma trovare qualcuno che ne parli è per me un sollievo, sia perché mi risparmia la fatica, sia perché mi conforta che ci sia ancora qualcuno rimasto vivo, come canta The Boss.
E allora segnalo una toccante e anche sconvolgente lettera di una delle vittime del terremoto in Abruzzo pubblicata dalla Cometa.
Questa emergenza è già stata accantonata, messa lontana dai riflettori, una volta esaurita la sua utilità come spot elettorale.
Sta emergendo sempre più chiaramente come il governo abbia stanziato poco più della metà dei fondi promessi ( 5,7 milioni contro gli 8) spalmati fino al 2033 e con una copertura finanziaria piuttosto aleatoria (lotterie, fondi non meglio precisati, ipotetiche misure antievasione, come se fosse una cosa straordinaria recuperare l'evasione!)
Per quanto riguarda il cosidetto e sedicente Decreto Sicurezza segnalo un ottimo post di Federica Sgaggio, dedicato al modo di trattare le notizie, sempre vago e rassicurante dei nostri (?) giornali.
In ogni caso una legge che permette, seppure in linea teorica (d'altro canto le leggi sono teoria) di strappare i figli alle madri in quanto clandestine non può non ricordare le pagine più buie del ventesimo secolo, e non mi riferisco tanto ai vari fascismi, ma alle pratiche razziste seguite in paesi come Svizzera ed Australia, dove la pratica di togliere i figli a determinate minoranze (Zingari ed Aborigeni, rispettivamente) era diffusa qualche decennio fa.
Sono contento del fatto che il Presidente Napolitano abbia preso posizione contro la retorica xenofoba, tuttavia devo notare, purtroppo, come più che alla retorica siamo alla legislazione, e la cosa è molto più inquietante.
Piccola postilla sul Caso Berlusconi ( e non Veronica Lario) risollevato da Repubblica, giustamente.
Dalla Presidenza del Consiglio viene questa lezione a tutti i cittadini di sesso maschile (ma anche no): se vostra moglie vi becca con un'altra donna, magari minorenne, e magari più di una volta, non dite formule ipocrite e sorpassate come "cara ci deve essere un equivoco" ma dite "è tutta colpa di un complotto" "ti devi vergognare e chiedere scusa" e se vi fanno delle domande indiscrete a cui non sapete rispondere dichiarate che chi ve le fa è solo un "invidioso che vi odia" e comunque non dovete spiegazioni a nessuno in quanto "la vostra popolarità è al 75% in tutto il vicinato".

lunedì, maggio 11, 2009

Quando si esagera..


Oggi su Repubblica c'era un articolone esagerato dedicato a Taylor Swift.
Taylor Swift è la bella ragazzetta della foto qui accanto (che è esattamente la stessa foto pubblicata su Repubblica, però qui è in formato molto più ridotto) ed è una cantante amricana di country/pop.
Sinceramente non mi dice molto, per non dire nulla, sia come cantante che come ragazza, però va bene, se la redazione musicale di La Repubblica la trova degna di un articolone così, di cui non ha mai degnato altre cantanti, a mio modesto avviso molto più importanti, qualche ragione ci sarà, forse non confessabile, ma ci sarà.
Però anche la pubblicità occulta dovrebbe rispettare alcune regole, ovvero quella di non confessare in modo troppo esplicito di essere propaganda, ovvero, volete aiutare qualcuno a vendere qualche disco ( o libro o Dvd o quarcos'artro) va bene, ma non esagerate altrimenti l'effetto è opposto.
E vi sputtanate un poco
Nell'articolo a firma Ernesto Assante (una volta scriveva su Il Manifesto, se i miei ricordi sono esatti) si cerca di spiegare perché Taylor sia così più brava delle altre, o dopo la solita mazzata nei confronti di Britney Spears (eddai è come sparare sulla croce rossa, e smettiamola) ed aver detto che ormai Madonna è roba da ultraquarantenni ( ed infatti i critici l'hanno rivalutata, eccessivamente pure) il nostro spara la cazzata del secolo:niente Christina Aguilera o Beyoncè o Shakira. Lei le ha superate tutte, ha venduto più dischi e commosso più cuori.
Commosso più cuori non lo so ma venduto più dischi....Taylor Swift è conosciuta solo in America e i dischi li vende solo lì, le altre ne hanno venduto a decine di milioni in tutti i paesi del mondo.
Ernesto...levate er vino !!!

domenica, maggio 10, 2009

Suicidio od Omicidio?

Leggo sul blog dell'Incarcerato questa tragica storia:
"L'altro ieri una donna tunisina di nome Mabruka Mimuni, che da ben venti anni lavorava qui in Italia, si è impiccata nel Centro di Identificazione ed Espulsione (ex CPT) qui a Roma, a Ponte Galeria.
Si è ammazzata perchè l'indomani sarebbe stata tradotta in Tunisia, una terra non più sua, irriconoscibile per lei, dove sarebbe stata sola e abbandonata."

Non si tratta secondo me di suicidio, ma di omicidio.
Infatti se non fosse stata fatta una legge che considera la clandestinità come un reato, questa donna sarebbe oggi viva.
Quella legge è stata fatta sulla base di una distorta e delirante concezione della sicurezza per cui, chi è clandestino, è automaticamente un delinquente, ergo pericoloso per la comunità, ergo privo di diritti.
Ovviamente, e a prescindere dal fatto che l'allarme sicurezza non sia assolutamente giustificato, dati alla mano, si tratta solo di un pregiudizio xenofobo, privo di qualsiasi logica.
I delitti possono essere fatti da clandestini o meno, e, casomai, è la condizione di marginalità che produce devianza e crimine, non il contrario.
Tanto che uomini d'affari, banchieri, politici ed imprenditori, pur "deviando" ed abbondantemente dalle leggi, non sono affatto marginali all'interno della società italiana ed occidentale.
E casomai, chi viene marginalizzato che viene spinto verso il crimine, tanto più se una questione puramente amministrativa diventa una questione penalmente rilevante, producendo quella che appare come semplice e pura criminalizzazione, ovvero creazione del criminale anche in assenza di un crimine specifico.
E' questa ideologia che ha creato questi provvedimento, e sono gli uomini che hanno ossessivamente seguito, propugnato e applicato queste idee che sono i responsabili di questa morte.
E lo siamo noi tutti se stiamo zitti, se non gridiamo che siamo su una strada già conosciuta, quella che portò alle camere a gas 60 anni fa.

venerdì, maggio 08, 2009

Dimenticanza

Mi sono dimenticato qualcosa a proposito del post dall'altro ieri, un qualcosa che riguarda la piccola vittima delle nostre "forze di pace".
Di lei non si sa nulla, nemmeno il nome. Proprio così, oltre che ammazzarla ne hanno cancellato l'identità.
Nessuna trasmissione speciale per lei a Porta a Porta, e questo è "ovvio", però nemmeno la pubblicazione del nome.
Ma la cosa che mi ero dimenticato di dire è un'altra.
Si tratta di una domanda, che mi frulla nella testa, ed è la seguente: ma tutti i difensori della vita umana a tutti i costi, quelli che difendevano il diritto di Eluana Englaro a continuare a stare in stato vegetativo per altri 17 anni, che chiamavano Peppino Englaro assassino, come mai se ne sono stati zitti?
Come mai non hanno organizzato fiaccolate e proteste sotto la sede del Ministero della Difesa, ricordando la vita stroncata di questa ragazzina, e di tutte le ragazzine senza nome?
Ah saperlo, saperlo...

Una modesta proposta

Il deputato e consigliere comunale milanese della Lega Nord Matteo Salvini ha proposto vagoni e carrozze per Non milanesi, (poi corretto in vagoni per extracomunitari, poi ancora per sole donne).
Non voglio nemmeno commentare una simile proposta, che è solo un delirio di stampo razzista, che non ha nessuna possiblità di attuazione ma che serve, dopo la solita semi-retromarcia,("era solo un provocazione!") a spostare un po' più in là il discorso razzista, a preparare il terreno per decisioni meno estreme, a legittimare l'abominio razzista.
Io avanzo invece una modesta contro-proposta: fare vagoni separati; alcuni per le persone civili e intelligenti e gli altri riservati ai subumani razzisti come il Salvini e i suoi tristissimi seguaci.
Non vorrei correre il rischio di prendermi, entrando a contatto col Salvini, strane malattie, tipo la peste suina, o il virus dell'idiozia.
Soprattutto quest'ultimo, che è molto più contagioso

mercoledì, maggio 06, 2009

C'è Notizia e notizia

Tutti saprete della notizia del divorzio (annunciato) tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi. Questa notizia occupa le prime pagine dei giornali, e non parliamo di giornali dedicati alla nobile arte del gossip, ma di giornali politici e di opinione.
Addirittura, ieri sera, l'untuoso Vespa ha dedicato l'intera puntata di porta a porta a questo importante avvenimento, ospitando il Cavaliere preoccupato, più che di aver spezzato il cuore alla consorte, di un immediato calo dei consensi dovuto alla storia veline candidate/diciottenni innamorate e dintorni.
Molto meno spazio hanno avuto altre notizie, secondo me ben più importanti.
Per esempio che i soldati italiani in (presunta) missione di pace (?) in Afghanistan, abbiano ucciso una ragazzina di tredici anni, sparando nel lunotto posteriore della macchina, come mostrano le immagini (d'altro canto le ragazzine di tredici anni non guidano, quindi ovviamente stava sui sedili posteriori).
Una notizia che, al di là della giovane vita spezzata, ci dovrebbe far riflettere su cosa stanno a fare i soldati italiani in quella regione, e quali siano le prospettive di una guerra che, dopo quasi 8 anni, è ben al di là dall'essere stata vinta.
E aggiungerei in cosa consisterebbe la vittoria? la cattura di BinLaden, originaria motivazione? La creazione di una democrazia sul modello occidentale, che fu il secondo utopico obiettivo sbandierato, il controllo di qualche risorsa economica o di qualche oscuro obiettivo geopolitico?
Cosa vale la vita di quella ragazzina,e di tutti gli altri, compresi quelli morti oggi?
Altra notizia forse a noi più vicina: secondo Freedom House, una importante ed autorevole organizzazione che monitora il grado e lo stato della libertà di informazione, l'Italia non è più un paese libero ma "parzialmente libero".
Per saperne di più (se sapete l'inglese) andate qui
Anche questa notizia che spazio ha avuto?
Ma se pensiamo che in fondo, la guerra non ci riguarda, e i giornali in fondo non li leggiamo o non ci abbiamo mai creduto, dovremmo almeno preoccuparci della situazione economica.
Il duo Berlusconi- Tremonti ci ha raccontato per mesi che non c'era la crisi, o meglio c'era ma era un robetta, al massimo un 2% in meno (come se fosse poco).
Beh, dopo varie revisioni sempre più nere, persino il garrrulo Tremonti ha dovuto rivedere al ribasso la crescita, o meglio la decrescita. Per il 2009 è previsto un -4,2%, ma questa è la valutazione del governo, che di questi tempi l'anno passato prevedeva una crescita di mezzo punto, ed invece si è andati sotto di un punto intero.
Insomma, può andare anche peggio.
Ho finito? Neanche per idea, ce ne sono altre di notizie rilevanti, da quella che si voleva trasformare, dopo i medici ed i vicini di casa, anche i presidi in delatori per questa nuova casta di paria che sono gli immigrati "clandestini" che significa solamente che non sono in regola con il permesso di soggiorno, mica che hanno ammazzato qualcuno.
Un'altra la segnala l'amico Erri e riguarda il termo valorizzatore di Acerra, ed invito a leggere il suo articolo, per molte ragioni.
Insomma, ma veramente questo Paese deve dipendere da ciò che succede nel Talamo dell'imperatore? Siamo diventati tutti delle comparse da Reality Show?

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