venerdì, maggio 15, 2009

Terremotati, leggi xenofobe e lezioni di stile

Ci sono troppe cose che mi si accumulano in testa e di cui vorrei parlare, troppe cose che accadono nel silenzio.
Non è per fare il fannullone, come direbbe un noto Ministro, ma trovare qualcuno che ne parli è per me un sollievo, sia perché mi risparmia la fatica, sia perché mi conforta che ci sia ancora qualcuno rimasto vivo, come canta The Boss.
E allora segnalo una toccante e anche sconvolgente lettera di una delle vittime del terremoto in Abruzzo pubblicata dalla Cometa.
Questa emergenza è già stata accantonata, messa lontana dai riflettori, una volta esaurita la sua utilità come spot elettorale.
Sta emergendo sempre più chiaramente come il governo abbia stanziato poco più della metà dei fondi promessi ( 5,7 milioni contro gli 8) spalmati fino al 2033 e con una copertura finanziaria piuttosto aleatoria (lotterie, fondi non meglio precisati, ipotetiche misure antievasione, come se fosse una cosa straordinaria recuperare l'evasione!)
Per quanto riguarda il cosidetto e sedicente Decreto Sicurezza segnalo un ottimo post di Federica Sgaggio, dedicato al modo di trattare le notizie, sempre vago e rassicurante dei nostri (?) giornali.
In ogni caso una legge che permette, seppure in linea teorica (d'altro canto le leggi sono teoria) di strappare i figli alle madri in quanto clandestine non può non ricordare le pagine più buie del ventesimo secolo, e non mi riferisco tanto ai vari fascismi, ma alle pratiche razziste seguite in paesi come Svizzera ed Australia, dove la pratica di togliere i figli a determinate minoranze (Zingari ed Aborigeni, rispettivamente) era diffusa qualche decennio fa.
Sono contento del fatto che il Presidente Napolitano abbia preso posizione contro la retorica xenofoba, tuttavia devo notare, purtroppo, come più che alla retorica siamo alla legislazione, e la cosa è molto più inquietante.
Piccola postilla sul Caso Berlusconi ( e non Veronica Lario) risollevato da Repubblica, giustamente.
Dalla Presidenza del Consiglio viene questa lezione a tutti i cittadini di sesso maschile (ma anche no): se vostra moglie vi becca con un'altra donna, magari minorenne, e magari più di una volta, non dite formule ipocrite e sorpassate come "cara ci deve essere un equivoco" ma dite "è tutta colpa di un complotto" "ti devi vergognare e chiedere scusa" e se vi fanno delle domande indiscrete a cui non sapete rispondere dichiarate che chi ve le fa è solo un "invidioso che vi odia" e comunque non dovete spiegazioni a nessuno in quanto "la vostra popolarità è al 75% in tutto il vicinato".

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