domenica, dicembre 26, 2021

Remake rovinosi: il rito delle Streghe


Vuole il luogo comune che i remake siano sempre inferiori all'originale, alle volte in modo molto evidente. Sovente questo è vero, ma non sempre: Se è acclarato che la Cosa di Carpenter sia decisamente superiore all'originale, anche i remake di "non aprite quella porta" e "Le colline hanno gli occhi" a mio modo di vedere non avevano nulla da invidiare ai titoli che li ispiravano, ed erano anzi superiori per vari aspetti. Vi sono vari esempi: It (almeno la prima parte, la seconda mi ha convinto molto meno) PEt Semetary etc. Questo dipende anche dall'originale stesso.

Purtroppo è però vero che quando i remake sono ispirati all'ideologia "buonista", "politicamente corretta" et similia, e quindi forzatamente si adattano a queste ideologie, e quindi modificano storia e personaggi per renderli compatibili con tali ideologie,allora il disastro è assicurato.

Un esempio preclaro di questo, di cui abbiamo già parlato,  è il mediocre remake de "La notte brava del Soldato Jonathan" della sopravvalutatissima figlia di Coppola, che per interpretare la storia dal punto di vista "femminista" eliminava la schiava nera, che avrebbe rappresentato una contraddizione dal punto di vista ideologico, perché avrebbe mostrato che le donne sfruttano anche loro le altre donne, e questoavrebbe falsificato il punto di vista narrativo. In sostanza il contrasto fra le due ideologie del momento, il genere e la razza, è stato risolto a favore del primo, a dimostrazione della fragilità dell'impianto ideologico sottostante.

Ed ecco un altro orrendo ed inutile remake, quello di "The Craft" (giovani Streghe) tradotto in italiano con "Il rito delle streghe" (già la traduzione fa cagare, digiamocelo digiamocelo....).

L'orginale, uscito alla fine degli anni 90, era un piccolo capolavoro. La storia di tre ragazze emarginate che cercavano nella magia una consolazione ed una ragione di riscatto del loro essere discriminate in quanto diverse (una di colore, un'altra con problemi estetici, e l'ultima per essere povera e ribelle) e che trovavano in una ragazza appena arrivata, e dotata di un "dono naturale" il quarto elemento indispensabile per la riuscita delle loro magie. La cosa funzionava, e le quattro potevano guardare a se stesse con ritrovata orgoglio, usando la magia (apparentemente) a fin di bene. La ragazza (Neve Campbell)che aveva una inguaribile malattia della pelle guariva, la nuova arrivata "puniva" il ragazzo "macho" che l'aveva respinta e umiliata facendolo innamorare perdutamente di lei, la ragazza di colore si prendeva la vendetta sulla bianca bionda e razzista che la perseguitava. e la ragazza Punk e povera diventava ricca a causa della morte (provocata?) del patrigno ubriacone ma con assicurazione sulla vita.

Le cose però ad un certo punto sfuggono di mano, la ragazza punk (una bravissima Fairuza Balk) causa la morte del ragazzo maschilista, e a quel punto la nuova arrivata, consigliata dalla proprietaria del negozio di magia che è la sua mentore, prende le distanze decidendo di uscire dal gruppo. A questo punto lo scontro fra la Buona e la Cattiva diventa inevitabile, e porta al gran finale che di certo non risparmia emozioni. Alla fine la "cattiva" perde e si ritrova in manicomio, mentre la buona se ne va via lasciando le altre due a meditare sul proprio percorso.

Coem si vede la sceneggiatura è perfetta, e vi erano anche dei riferimenti al culto di Wicca, molto diffuso negli States in quegli anni. VI era una riflessione sulla responsabilità che deriva dall'avere dei poteri e qulla distinzione fra bene e male i cui confini sono spesso difficili da distinguere. Ma soprattutto il film era cinematograficamente valido, con molte scene riuscite Nel remake invece tutto è terribilmente piatto, sia come trama che come svolgimento: Qui le tre ragazze "streghe" lo sono già, non hanno nessun problema con la magia e con nessuno. Una di loro è transgender, (figuriamoci...) e viene accettata da tutti. Un'altra è di colore, ma nessuno la discrimina. La terza...mah è bruttina e stupida, non mi pare una caratteristica interessante ma tant'è... l'unica ragazza vagamente problematica è la nuova arrivata, che arriva con la madre che si trasferisce dal nuovo sposo, interpretato da un bolsissimo David Duchovny, nella parte di un improbabile guru maschilista, autoritario e pieno di se stesso, con tre figli (maschi, ovviamente). Se considerate che nell'originale i genitori non si vedavano mai, avrete già capito dove si va a parare. Qui le tre "streghe" non hanno nessun problema ad accettare entusiasticamente la nuova arrivata, e non si capisce perché, dal momento che sono già delle superstreghette (e quindi manca tutto il percorso di apprendimento, cosa del tutto in linea con l'attuale ideologia che vede nello studio e nella selezione scolastica una forma di discriminazione). La colpa originaria del ragazzo"macho" è quella di aver preso in giro la nuova arrivata a causa della perdita di sangue mestruale (una trovata volgare e poco credibile). Poi dopo la "Magia" egli diviene un seguace del polticamente corretto, non solo, ma confessa piangente alle quattro che in realtà è bisessuale, ma se ne vergogna tanto tanto..(come se al giorno d'oggi non fosse quasi una moda esserlo o dichiarsi tale...) Poi il giorno dopo le 4 apprendono del suicidio del giovane(che non viene mostrato), del quale le tre "amiche" incolpanola nuova arrivata a causa di un bacio innocente da lei scambiato con il ragazzo (criminalizzazione del sesso  etero? vedete voi-) e quindi le tre streghe, al contrario dell'originale, decidono di non usare mai più questa brutta cosa che è la magia. Il  vero colpevole naturalmente è il patrigno maschilista ed autoritario, che ha eliminato (non si sa come) il ragazzo considerato "debole".  IL gran finale è loffio e insensato come tutto il resto del film, e le 4 streghe uniscono le proprie forze (ma non avevano rinunciato alla magia?) per distruggere, o meglio uccidere il cattivo stregone maschilista.

Il giorno dopo come se niente fosse la madre (che nemmeno si chiede che fine abbia fatto il marito, un amore travolgente isomma...) prende la figlia e va via....

Al di là della mediocre fattura del film, che è inferiore al primo sotto tutti i punti di vista, regia, interpreti, dialoghi, sceneggiatura, musica e quant'altro, quello che colpisce è che, alla fine, l'unica cosa che interessava agli autori di questo film, era di fare un film che fosse totalmente aderente a tutti i luoghi comuni dell'attuale ideologia "buonista" e d"inclusiva", e difatti le rare recensioni positive di questo film vertevano su questo aspetto. e anche quelle inevitabilmente negative (ma non troppo) scusavano il film a causa di queste supposte "buone intenzioni" messaggi positivi" e via discorrendo. Cosa ci sia di positivo nel mistificare la realtà umana e biologica, nel proporre una visione ideologica e quindi, per definizione, falsa della realtà (e anche della fantasia, in questo caso) non si sa. Certo mi si potrà rispondere, del tutto a ragione, che da sempre vi sono dei messaggi, delle chiavi di lettura, e delle visioni ideologiche che fanno capolino nei film. Il problema è quando questi sottotesti emergono in modo così chiaro da diventare l'architrave del discorso cinematografico, di fatto sostituendosi ad esso, anche perché di cinema propriamente detto, spesso ce ne è ben poco, e quindi non è nemmeno necessario scavare per identificarlo.

Chissà cosa diranno gli storici del cinema a proposito di film come questo tra 50 anni. Probabilmente nulla.

voto 3/10

mercoledì, dicembre 08, 2021

Il global Cooling avanza...

 Un paio di anni fa scrissi che la teoria del Global warming era decisamente messa in discussione dai fatti che sono successi da quando è stata concepita, e avevo riferito il parere di vari scienziati che affermavano il contrario di quanto viene recitato come fosse un dogma religioso da giornali, mass media, attivisti e politici, ovvero che molto probabilmente il clima stava diventando più freddo o almeno non più caldo di 20 o 30 anni fa, in netta contraddizione con quanto affermato come articolo di fede dai poteri forti e dalle elite che ci (s)governano.

Bene possiamo fare una prima verifica, mentre tutto il nord Italia è sotto una vera bufera di neve (ma non doveva nevicare più? ) ed ecco l'andamento delle temperature secondo i dati satellitari


Come si vede si registra anche a novembre una diminuzione delle temperature rispetto alle temperature registrare nel 2019 e 2016 (eventi di forte Nino) e persino le temperature del 2010 e del 1998. Lo scostamento dalla media è di meno di un decimo di grado. Nel frattempo la Co2 ha continuato ad aumentare,  per cui la correlazione tra le due cose appare sempre meno evidente.

per capire meglio quanto sta succedento ecco un grafico che si riferisce agli ultimi 6 anni specificatamente


Negli ultimi 6 anni non si vede un aumento delle temperature costante ma solo degli alti e bassi dovuti ai cicli oceanici, all'attività del sole e chissà cos'altro, ma non evidentemente alla Co2 prodotta dall'uomo (che è solo il 5% di quei 420 milionesimi di atmosfera che è costituita da C02) Questi 6 anni si aggiungono ai 16 anni di pausa conclamata e riconosciuta anche dall'Ipcc tra il 1998 ed il 2014 per un periodo di pausa che supera abbondantemente i venti anni

Nell'artico i ghiacciai (che dovevano scomparire entro il 2014) sono ai livelli del 2005-2006  (16 anni fa) e come vediamo dal grafico successivo sono ai massimi  degli ultimi anni . (fonte servizio meteoreogico danese)

 


 

La neve cade abbondante non solo su montagne e colline, ma anche in pianura (padana e non solo)

Ma state tranquilli, se non agiamo subito moriremo tutti entro il 2030 !

domenica, novembre 07, 2021

Potere e Scienza

 Da sempre il Potere (e qui intendiamo per Potere il potere politico, che consideriamo il principale potere, per quanto sia intrinsecamante connesso con il potere economico e, ovviamente con quello ideologico) cerca una giustificazione oggettiva della sua esistenza, che lo ponga al riparo da qualsiasi minaccia, da qualsiasi tentativo di delegittimazione.  Fondamentalmente il Potere si basa sulla violenza, Lo Stato essendo nient'altro che l'organizzazione della violenza, ed è ovvio che questo fatto non basta di per sé a giustificare l'esistenza dello Stato stesso, e della conseguente divisione sociale che deriva tra i detentori della violenza, che in quanto tale possono disporre delle risorse politiche decisionali ed economiche (tasse, dazi doganali etc).

Perciò il potere, in qualsiasi epoca storica ed in qualsiasi luogo, ha cercato una giustificazione che lo ponesse al riparo da una continua contestazione e minaccia, che porterebbe ad una continua guerra contro i suoi sottoposti, e quindi ad una sua delegittimazione. La più ovvia risorsa è quella religiosa, il fare affidamento a divinità di vario tipo e genere per consacrare il proprio potere e porsi al riparo daq qualsivoglia minaccia, Dal momento che il Potere deriva direttamente dalle sfere celesti, e le divinità, per quanto possano apparire ingiuste, hanno per definizione sempre ragione, in quanto divinità superiori agli uomini, ecco che qualsiasi decisione presa in nome e per conto delle divinità, per quanto apparentemente irrazionale e persino disastrosa, non può essere che giusta, salvo considerarla sbagliata nel momento in cui un nuovo potente sostituisca il precedente, quando gli errori del precedente siano diventati talmente disastrosi da essere insostenbili, e allora, a posteriori, vengano considerati contro la volontà delle divinità, che quindi hanno punito il potente che ne aveva tradito la volontà, mettendosi contro le divinità medesime e provocandone la ira funesta. Per questa ragione, da Alessandro Magno a Giovanni senza terre, passando per Giulio Cesare, i potenti hanno sempre legato direttamente il proprio potere al Divino, rivendicando alle volte perfino una diretta discendenza da questa o l'altra divinità

Il processo di secolarizzazione che si è sviluppato molto lentamente, ed ha toccato il suo culmine con la industrializzazione della società, basata inevitabilmente sul progresso tecnico e scientifico,  ha ridimensionato progressivamente il potere religioso della Chiesa Cristiana ed in particolare di quella cattolica, e la giustificazione del potere in base alla religione è diventata insostenibile. 

La legittimazione è stata cercata inizialmente nella "volontà popolare" ovvero nella divinizzazione di una supposto volere dei sudditi, ora diventati cittadini con propria libertà. LA maggioranza ha sempre ragione è un concetto piuttosto labile, ed è abbastanza facile dimostrare che la maggioranza possa sbagliarsi. E' abbastanza evidente che un potere siffatto fosse esposto a critiche e contestazioni, ed essendo la volontà del popolo, come ne scaturisce dagli appuntamenti elettorali, assai volubile e difficilmente controllabili. è nata immediatamente la necessità di trovare una giustificazione "oggettiva" ben maggiore del concetto piuttosto irrazionale della presunta divinità del potere della maggioranza.

Ecco quindi che già a partire dal secolo diciannovesimo, la Scienza diventa la base per la legittimazione della politica, per cui scelte politiche ed economiche fatte non certo per ragioni "oggettive" o "scientifiche" possono essere spacciate come tali- Persino chi contesta il potere si richiama alla scienza, come nel caso del marxismo, autodefinitosi "socialismo scientifico" pur essendo alla base una Utopia, come qualsiasi progetto di cambiamento sociale che per definizione non può altro che essere utopico, in quanto si basa su ciò che non c'è, appunto il luogo che non esiste (utopia)

Nel corso del tempo svariate teorie, o per meglio dire ipotesi, si sono succedute, venendo poi abbandonate una volta che le motivazioni politiche ed economiche che le avevano create o per meglio dire ne avevano permesso la nascita e il successo sono entrate in crisi e decadute. Dalle teorie razziste, alle teorie di Malthus a quelle economiche, alla eugenetica, la vernalizzazione di Lysenko, fino alle teorie attualmente in voga, per quanto sputtanate, il neo malthusianesimo, le teorie del debito pubblico che alimentano le folli politiche economiche della UE, le teorie della alimentazione sana e corretta, che ha provocato una pandemia mondiale, di obesità e diabete, fino alla folle teoria del cambiamento climatico antropogenico, che oggi va di moda sotto il demenziale nome di "crisi climatica" termine che non ha nessun senso scientifico, gli interessi della classe dominante e di vari altri gruppi di interesse, ideologico, culturale o religioso che fossero, si sono nascosti e si nascondono dietro una presunta "scienza" che consegna alle élite dominanti stessi la piena legittimazione del loro agire, per quanto ingiustificato e disastroso possa essere per tutti gli altri, coloro, ovvero la maggioranza, sottoposti al potere politico ed economico vigente in quel dato periodo storico.

Il nesso fra scienza, o per meglio dire religione della scienza (scientismo) e potere mi pare del tutto evidente, il problema è come farlo capire a tutti gli altri, a quella maggioranza che viene e verrà oppressa grazie a questa retorica. Il punto è far capire cosa è la scienza, come questa si basi su ipotesi che vanno costantemente verificate, che la scienza conclamata basata sul consenso, e quindi la mancanza di dibattito e di verifica, non è semplicemente, scienza, ma solo politica travestita da scienza.

 



lunedì, agosto 02, 2021

La Transizione ecologica:ovvero la follia al potere

Dopo Il corona virus ecco la nuova frontiera dell'emergentismo internazionale: La Transizione ecologica, il green new deal, chiamatelo come volete, ovvero la folle teoria che il mondo sta per finire per colpa dell'anididride carbonica e che possiamo cambiare il clima a nostro piacere, e rendere la terra di nuovo "cool" (sic!) e quindi dobbiamo investire migliaia di miliardi per salvare la terra

Si tratta semplicemente di una supercazzola pseudo scientifica di dimensioni galattiche.

Secondo questa supercazzola diffusa da mass media e personaggi totalmente incompetenti, da attori, Vip e pop star fino a ragazzine  diventate famose per non andare a scuola(e non si sa bene come uno possa capirne di scienzia senza una adeguata istruzione, misteri della fede e della resilienza) che, in un mondo umanamente corretto sarebbero a casa loro amorevolmente curate in modo tale da poter avere una vita normale e non trasformate in fenomeni da baraccone ad uso e consumo di media, politicanti e settori delle corporation avide di rilanciare i propri profitti attraverso il consumo "sostenibile e responsabile", noi saremmo più o meno  prossimi alla fine della vita del pianeta terra, il tutto per via dell'effetto serra causato dell'inquinamento. E questo porterebbe il pianeta terra ad avere temperature mai registrate prima e sarebbe letteralmente in fiamme . Il tutto viene condensato in slogan tanto apocalittici quanto  demenziali quali. "Bisogna fare qualcosa subito! non c'è tempo da perdere, la scienza è chiarissima stabilita ed indiscutibile e se lo neghi sei un negazionista  ed un criminale ambientale e devi morire o ci farai morire a tutti!!!Laìpocalisse climatica è ormai inevitabile ( e quindi perché preoccuparci ? ndr)"

In realtà la scienza non è affatto chiara, né stabilita né indiscutibile. Non lo è mai, figuriamoci sul clima, su cui la quasi totalità degli scienziati che si occupa a vari livelli, compresi quelli del famigerato IPCC, ammettono che non ne sappiamo quasi nulla. Non sappiamo esattamente per quali ragioni esistono i cambiamenti climatici nè sappiamo esattamente la loro intensità o velocità, ma sappiamo che essi esistono da sempre e non solo sulla terra ma anche su tutti gli altri pianeti del sistema solare. Pensare che da sempre i cambiamenti climatici sono naturali e poi, da un certo punto non meglio specificato (il 1870? il 1950? il 1980?) questi diventino per il 50, 70, 85 0 100% dovuti solo ad una supposta e non dimostrata influenza umana è puro pensiero magico. D'altro canto è la perfetta sintesi del pensiero dell'ecologismo profondo, che ha già portato alla supercazzola del buco dell'ozono, causato anche lì, ovviamente,  dall'uomo e dai gas CFC.  Peccato che il bando dei gas CFC (protocollo di MOntreal, 1987) non abbia affatto ridotto il buco dell'ozono, che anzi ha toccato questo inverno il massimo dell'espansione da sempre.

L'effetto serra è naturale, non è causato dall'uomo, ovviamente, e senza di questo avremmo 30-35 gradi in meno sulla terra, con tutte le ovvie conseguenze del caso ovvero niente vita.

Diciamo subito che il nostro pianeta non è affatto in fiamme, chi dice questo o mente sapendo di mentire o dovrebbe informarsi meglio, Siamo in realtà in un periodo caldo di una glaciazione, detto anche interglaciale, Negli ultimi 300 milioni di anni abbiamo sempre avuto molto più caldo di adesso, 5 milioni di anni fa il mare arrivava  a Piacenza, tanto per dire, E poi sono iniziate le glaciazioni, Perché sono iniziate? Quali le cause? Non si sa, ma di certo non a causa di cali della Co2, questo è sicuro. I periodi interglaciali precedenti, che durano generalmente fra i 10.000 ed i 15.000 anni, all'interno di periodi di glaciazione di circa 100.000 annì sono stati più caldi di quello attuale. 

In Italia 120.000 anni fa vivevano ippopotami, rinoceronti, leoni e iene, come in Tanzania adesso, per la ovvia ragione che il clima era quello della Tanzania oggi. Poi iniziò la glaciazione (con periodi meno freddi detti interstadiali). 15.000 anni fa l'italia era una tundra, salvo le alpi e gli appennini che, sopra i 1000 metri, erano immense distese di neve e ghiaccio. Poi, per fortuna, questo finì, Il caldo sciolse i ghiacciai, fece salire le acque degli oceani e permise la nascita della civiltà, che nacque e si sviluppò in paesi caldi sulle rive dell'Eufrate e del Nilo, allora molto fertili grazie a temperature maggiori di circa 4 gradi a quelle attuali e che consentivano molta pioggia. Il deserto del Sahara allora era molto inferiore a quello attuale non perché facesse più freddo ma perché faceva più caldo. Negli ultimi 10.000 anni abbiamo difatti avuto quasi sempre più caldo tranne in alcuni brevi periodi durati qualche secolo, come la Dark Age tra il 5 ed il 7 secolo, che portò al crollo dell'Impero Romano, e la Peg ovvero Piccola Era glaciale che durò dal 1550 al 1850 circa. Insomma siamo semplicemente usciti da un periodo di freddo anomalo che riduceva i raccolti e provocava fame, miseria e malattie. Nel 1709 vi fu un inverno talmente freddo in Europa da far gelare tutti i fiumi ed i laghi, dal Portogallo alla Grecia, dall'Inghilterra all'Italia. Più di un milione di persone morirono di malattie, freddo e carestie. Questo sarebbe il clima "normale" che gli ecologisti rimpiangono.

Grafico sulle temperature della Groenlandia dall afine della glaciazione fino agli anni 50 del XX secolo. Le temperature attuali non sono superiori a quelle degli anni 50


 

Bene, nessun di questi cambiamenti climatici ha a che fare con la Co2 nè tantomeno con la CO2 di origine umana, che peraltro rappresenta solo il 4-5% della Co2 totale

Ricostruzione dell'andamento delle temperature (linea azzurra) e della Co2 (linea viola)Come si nota la Co2 è sempre stata superiore agi attuali livelli e non ha nessuna relazione con le temperature

 

Per farla breve vi sono molti fattori che influenzano il clima, dai raggi cosmici, alla attività del sole, alla attività degli oceani (Nino e Nina ma anche NAO ed AO,) a gas serra come metano e soprattutto Vapore Acqueo, a sua volta derivante dal sole e dalle nubi, le quali  possono cambiare il clima drasticamente fino ad aumentare le temperature o farle diminuire di 100 gradi, almeno secondo Nasa ed IPCC (e se lo dicono loro...)

Il contributo della Co2 al clima esiste, beninteso, ma è significativo solo quando è estremamente bassa, sopra i 250  questa diviene mano mano inesistente. Non lo dico io ma centinaia di ricerche scientifiche che affermano che anche raddoppiando la co2 le temperatura aumenterebbero fra un minimo di 0,03 gradi (ovvero nulla) a 1 grado (la maggior parte delle stime è fra 0,3 e 0,5 gradi). questo senza considerare gli altri elementi che condizionano il clima terrestre.

Pealtro negli ultimi 30 anni la CO2 è salita da 360 ppm (parti per milione) a 420, ma l'influenza sul clima appare essere praticamente nulla come si vede dai dati satellitari


 I picchi di temperatura corrispondono esattamente agli eventi di Nino, mentre quelli negativi a situazione di Nino neutro o negativo (NIna) in sostanza sono gli Oceani e non la CO2 a guidare il clima.  Nei prossimi mesi è prevista una nuova Nina, e quindi è facile prevedere un ulteriore calo delle temperature, Chissà se quando le temperature torneranno ai livelli dell'inizio anni 80 fine anni 70 qualcuno se ne accorgerà e quale spiegazione verrà data, oppure se verrà negato e taciuto....

In realtà ci sono molti scienziati che hanno previsto un periodo di almeno 30 anni di calo delle temperature. Non potendo sapere se questo accadrà o meno non sottoscrivo tale teoria, mi limito a segnalarla. 

Come vedete non c'è nessun "consenso scientifico"  e la scienza non è affatto stabilita, come ammette persino uno dei collaboratori dell'ex presidente degli Stati Uniti Obama, il Dottor Koonin nel suo libro Unsettled .

Teniamo infine presente, e in realtà dovrebbe essere la prima cosa d aconsiderare, che l'aumento di temperature e Co2, produce effetti benefici sull'agricoltura (compresa la Zottecnia) ovvero consente di nutrire il pianeta. IL numero di persone che soffrono la fame è crollata dagli anni 70 ad oggi da 1 miliardo  e mezzo ad 800 milioni, e questo a fronte di un quasi raddoppio delle popolazione mondiale. In europa la produzione agricola è cresciuta nel 2017 del 6%. Eppure si dice che i cambiamenti climatici distruggono l'agricoltura e aumentano la fame nel mondo !

Il punto però è un altro: anche se non è dimostrato che il clima sia una semplice variabile della Co2, anche se gli allarmismi su alluvioni, siccità aumento del mare e quant'altro non hanno nessuna giustificazione scientifica (non sono io a dirlo, ma l'IPCC) potrebbe esserci la possibilità che lo siano, e comunque potrebbe valere la pena cercare di mitigare eventuali effetti negativi (che però potrebbero essere peggiori con un clima più freddo, come durante la Piccola Era Glaciale ) e rendere il mondo meno dipendente dagli idrocarburi.

I problema è che i costi economici e persino ambientali per fare questo sono assolutamente insostenibili, aldi là del fatto che le fonti alternative sono piuttosto inefficaci. Le pale eoliche, che vediamo pubblicizzate dappertutto come la soluzione più sostenibile, sono del tutto insostenibili. Difatti consumano suolo 158 volte di più di una tradizionale centrale,  devastano ambiente e territorio in modo spropositato (altro che TAV!), uccidono uccelli delle speci più rare (aquile, rapaci diurni e notturni, oltre che pipistrelli) e sono inefficaci sul piano della produzione di elettricità, si rompono facilmente e devono essere sostituite ogni 12/15 anni circa. Un po' meglio per il fotovoltaico che consuma "solo " 50 volte in più suolo, e potrebbe essere una soluzione se messo sopra ai tetti delle case ma al momento attuale porta ad un aumento della deforestazione. Peccato inoltre sia carissimo e se piove, è molto nuvoloso o nevica, non produca energia... 

In Germania e California il costo dell'energia ha toccato le stelle, e sono aumentati i black out....

Oltre a questi problemi ce ne sono altri, di tipo ambientale: in effetti non è che le cose si facciano da sole, o che si utilizzi la manna che scende dal cielo, ma si devono utilizzare minerali, utilizzare e quindi consumare energia (che al momento è basata sugli idrocarburi "cattivi", e lo sarà per almeno i prossimi 30 anni), acqua etc,. 

Come ricorda questo articolo di Mariutti apparso su "Il Sole 24 Ore"  Pannelli solari, pale eoliche, batterie e auto elettriche sono dispositivi tecnologici fatti di cemento, plastica, acciaio, titanio, rame, argento, cobalto, litio e decine di altri minerali.

Eh già chi ci aveva pensato...  prosegue l'articolo
Di circa una decina di materiali alla base della “rivoluzione verde”, infatti, le riserve conosciute basterebbero a coprire solo pochi di anni di consumo in uno scenario 100% rinnovabili. L’Unione Europea, per esempio, prevede che, per centrare gli ambiziosi target del Green Deal, avrà bisogno di molte più terre rare di quante ne vengano estratte attualmente in tutto il mondo.

Questo grafico mostra come la domanda di materie prime supererà prima del 2050 le risorse
 

Un altro articolo, sempre di Mariutti, fa a pezzi anche il mito delle auto elettriche che emettono meno Co2 (anche se il problema come ho già detto non è la CO2, che non è inquinamento, casomai Pm 10 e biossido di azoto, ma l'articolista è un fermo seguace della teoria che "la Co2 fa male ed è scienza conclamata) e dimostra ancora una volta il costo insostenibile della cosidetta "rivoluzione sostenibile. In particolare interessante la chiusura dove ricorda come, molti paesi in via di sviluppo non reggerebbero il peso di questa "rivoluzione Green "

Oggi Paesi come la Nigeria, il Chad, l’Angola, l’Uganda vivono di petrolio. Il petrolio paga le scuole, gli ospedali, i tribunali. In decine di Paesi al mondo lo Stato corrisponde ai cittadini un dividendo, un reddito di cittadinanza diremmo noi, garantito dalle rendite petrolifere. E parliamo di Paesi dove, altrimenti, la popolazione morirebbe di fame, non certo del Canada. A noi questa strategia di sviluppo potrà anche fare orrore ma chi strepita per mettere al bando i combustibili fossili non sta suggerendo alcuna alternativa, la soluzione per il momento è sacrificare nigeriani e chadiani per garantire un futuro perfetto ai figli della borghesia europea e americana. 

A gridare all’ONU “quanto siete malvagi” ci dovrebbe andare un’adolescente nigeriana, non Greta Thunberg. E non c’è dubbio che tra i malvagi l’adolescente nigeriana metterebbe anche Greta, visto che la giovane svedese esorta il mondo a “lasciare i combustibili fossili sottoterra” mentre il 75% della spesa pubblica della Nigeria è pagata dal petrolio.

 

In conclusione possiamo dire che "La conversione o transizione ecologica"  non è necessaria per salvare il pianeta, è inefficace e costosa sul piano energetico, è disastrosa sul piano ambientale ed ingiusta sul piano economico globale.

Va soltanto a vantaggio delle multinazionali dell'auto elettrica, degli apparati burocratici statali che aumentarenno le tasse,  allocheranno risorse ai loro "clientes" e controlleranno maggiormente l'economia, e dei produttori di determinati settori industriali, il tutto a svantaggio delle maggior parte della popolazione e di quella natura che a parole adoriamo e vogliamo proteggere, ma nella realtà ignoriamo e distruggiamo

Una vera follia che produrrà disastri incommensurabili, e senza nessuna vera ragione. 

Ps

Se volessimo migliorare, non salvare, il pianeta, dovremmo progettare e realizzare un piano di aiuto e sviluppo dei paesi poveri. Ma questa non pare essere una priorità.


venerdì, luglio 09, 2021

Il Global Cooling sta per iniziare

Mentre il governo stanzia la bellezza di 58 miliardi di euro per la "transizione ecologica" (che significa che i soldi transizioneranno dal popolo spaventato  a furia di previsioni apocalittiche alle tasche dei capitalisti "green" che poi sono gli stessi che hanno inquinato fino a ieri ed inquineranno anche domani, il tutto  a cura dei politici "green" o bianchi o neri o fucsia che siano ) e certi siti "metereologici" delirano di "estate più anomala del 2003" (non voglio nemmeno commentare siffata bufala, nel 2003 ci furono 3 mesi di caldo rovente ed asfissiante, in questo 2021 si è verificata una ondata di caldo anomalo sull'est europeo, mentre l'ovest ha temperature leggermente inferiori alla media, e le ondate di caldo annunciate continuano a venire rinviate di settimana in settimana), qualcosa di reale succede.

Ne avevo già parlato quasi tre anni or sono in questo articolo , ma ora sembra che siamo arrivati al "tipping point".

Tagliando le chiacchiere, ecco la situazione attuale delle temperature globali


Come si può vedere le attuali temperature sono inferiori, seppur di pochissimo, alle medie degli ultimi 30 anni, e sono calate di ben 0,7 gradi dall'apice del 2016, causato dal Nino gigantesco (ben 2,5 di anomalia positiva) che è l'elemento di maggior presa sulle variazioni climatiche. Tutti i vertici di temperatura corrispondono esattamente ai cicli dell'Enso, chiamato volgarmente Nino (o Nina se è di segno inverso)-

Al di là di questa ovvia considerazione, l'altra constatazione a cui non si può sfuggire è come l'analisi dell'andamento delle temperature mostri che la teoria del riscaldamento globale di origine antropica non regge alla verifica. Difatti le temperature degli ultimi mesi appaiono del tutto simili a quelle degli anni 90, o addirittura della fine degli anni 80. La linea rossa, che è la media degli ultimi 13 mesi ancora non prende atto di questo, ma nel giro di 3-4 mesi, persistendo le attuali condizioni, lo farà.

La tendenza attuale dovrebbe essere confermata salvo che non si verifichi a breve un episodio di Nino, di cui al momento non vi è traccia, anzi i modelli di previsione (per quel che valgono) segnalano il ritorno di una fase diNina come dal grafico sottostante

Mediamente (linea tratteggiata) viene previsto un nuovo evento di Nina abbastanza intenso che dovrebbe raggiungere l'apice ad ottobre toccando quasi un grado e mezzo di anomalia negativa e si prolungherebbe fino ad aprile. Questo, in concomitanza con gli effetti dei 3 anni di bassa attività solare e le eruzioni vulcaniche degli ultimi mesi, potrebbe portare ad un prolungato periodo di "pausa" in cui le temperature globali dovrebbero tendere più alla discesa che alla salita. 

Ci riaggiornermo ad ottobre.


domenica, luglio 04, 2021

Del perché inginocchiarsi "contro il razzismo" non sia una buona idea

 In questo giorni è montata una assurda e strumentale polemica che verte sulla moda di inginocchiarsi prina del calcio di inizio delle partite di calcio, gesto che sarebbe "contro il razzismo" (sic!). Questo gesto viene considerato "bello" dai radical chic, e il segretario del PD, Enrico Letta (autoeletto dopo suicidio politico di Zingaretti) si è approfittato dell'inginocchiamento di qualche calciatore italiano (eseguito solo per amicizia verso i contendenti del Galles) per chiedere a gran voce che Tutti i giocatori italiani si inginocchiassero "contro il razzismo". Per fortuna il buon senso (almeno qui in Italia) ha prevalso e l'allenatore della nazionale di calcio Roberto Mancini ha detto che la libertà di scelta viene prima di tutto, rintuzzando il tentativo veterostalinista di imporre una ideologia di stato.

Ci sono molti buoni motivi per non considerare, al di là delle rispettabili scelte individuali (sempre che siano motivate e non puro conformismo e opportunismo, come temo siano) un bel gesto, ma anzi un bruttissimo gesto. Inginocchiarsi è un segno inequivocabile di sottomissione, non certo di liberazione.

Ci si inginocchiava di fronte ai Re ed ai potenti, e ci si inginocchia di fronte  a Dio, che è, appunto onnipotente. Altrimenti si sta in piedi, e non è questione di rispetto. Ai funerali si sta in piedi, in silenzio, nel minuto di raccoglimento si stai n piedi in silenzio, e persino i militari non salutano inginocchiandosi di  fronte ai superiori. Inginocchiarsi non è rispetto, ma sottomissione, 

Inginocchiarsi su un campo di calcio durante un evento sportivo che è trasmesso a milioni di spettatori, che sono lì per vedere un evento sportivo, è una strumentalizzazione dell'evento sportivo stesso ed una mancanza di rispetto per gli spettatori, che sono lì a guardare un evento sportivo, e a cui non frega niente di argomenti che andrebbero trattati in altri luoghi e con altre argomentazioni.

 L'uso politico dello sport, da sempre è tipico dei regimi totalitari. E' un modo scorretto per arrivare al cuore, più che alle menti, dello spettatore. E' l'utilizzo delle celebrities, cosa in cui si sono specializzati i democratici americani, un partito borghese ed imperialista.

In secondo luogo, per entrare nel merito, questo uso è mutuato dal basket americano, ed è una sorta di grande spottone pubblicitario non contro le discriminazioni, ma a favore di un gruppo estremista, isolato e minoritario nella comunità afroamericana (per lo più è composto da bianchi della middle class), che prende il nome di Black Lives Matter ovvero le vite dei neri contano, quindi implicitamente quelle degli altri contano meno o per nulla. Questo gruppo si è posta al centro dell'attenzione strumentalizzando la morte per opera di alcuni agenti di polizia appartenenti all'etnia bianca di Gorge Floyd, un uomo con vari precedenti penali (ben sette arresti con imputazioni che andavano dalla rapina a mano armata allo spaccio di sostanze stupefacenti e che è risultato dalla autopsia avere assunto alcol e droga) e che stava cercando di spacciare banconote false, non propriamente un santo né un eroe.

Coerentemente al loro nome questo gruppo ha creato disordini e devastazioni con tanto di saccheggi nei quartieri più poveri delle città americane, portando altri problemi a chi ne ha, e quindi un aumento di voti verso Trump, che ha perso le elezioni ma conquistando molti più voti delle previsioni e soprattutto realizzando un record di voti nelle comunità Nera americana. L'altra grande proposta di questo gruppo è lo slogan demenziale "defund the police" non dare i soldi alla polizia, la quale non può più entrare i certi quartieri perché è "suprematista" con il risultato di far schizzare alle stelle  reati e criminalità (1).

La retorica dietro questa teoria è , dati di fatto alla mano, palesemente falsa. Non esiste una polizia razzista negli USA o un razzismo istituzionale, come già spiegato su questo blog. Quello che esiste è una società violenta, basata su una concorrenza spietata fra uomini, in cui gli indici di criminalità sono alti, ed in cui guardie e ladri si accoppano in una eterna guerra.  In sostanza questo si chiama Capitalismo . Per i ragazzotti (quasi tutti bianchi e middle class) di Black Lives Matter, invece questo è una questione di razzismo, i bianchi sono sempre cattivi ed i neri sempre buoni. Punto e fine della discussione.

Se insomma il capitalismo venisse gestito dai neri o dai loro alleati bianchi del partito democratico, ecco che tutto si appianerebbe magicamente. Naturalmente la realtà è diversa ed il fallimento della politica di Defund the Police è sotto gli occhi di tutti e lo sarà sempre di più.

Ma detto questo, che cosa c'entrano i giocatori italiani con tutto ciò? Ammesso che il calcio debba interessarsi ai problemi della società in questo modo, per quale ragione i giocatori italiani dovrebbero privilegiare questi problemi a quelli di casa nostra? Perché non inginocchiarsi per Luana D'Orazio ed i lavoratori che continuano a morire, qui in Italia? Perchè non inginocchiarsi (se proprio lo si vuole fare) per Saman,  e le donne vittime di femminicidio e di mentalità arretrate? E se guardiamo all'estero, ci sono mille problematiche, dalla persecuzione di omosessuali o cristiani nei paesi musulmani, alla repressione in Colombia, a mille altre cose:

Ripeto, è bene non mischiare sport e politica, ma se proprio lo si deve fare, lo si dovrebbe fare per obiettivi che siano realmente importante e condivisibili, non come riflesso pavloviano e  come un normale esercizio di stretching da parte di atleti milionari  che passano più tempo a farsi fare tatuaggi e nuove acconciature che non a leggere ed informarsi.

Ancora una volta: riflettiamo e pensiamo prima di trasformarci in spettatori della politica spettacolo.



martedì, maggio 18, 2021

Luana ed il berretto di Fedez

 " Quando il dito indica la luna l'imbecille guarda il dito". Questo è quanto afferma un famoso detto cinese, a cui molti si appellano per dire che non bisogna guardare il particolare ma guardare il generale, ovvero non badare alle forme della denuncia ma guardare al problema che la denuncia, ovvero il dito, indica. 

Io invece credo che spesso il dito abbia una importanza anche superiore alla Luna, soprattutto se la Luna  si trova da tutt'altra parte, e quello indicato è un semplice satellite lanciato in orbita. In quel caso forse bisognerebbe chiedersi perché ci viene indicata un qualcosa che non c'è o è di diversa natura, e se forse questo non serva a distrarre l'attenzione, magari per farci comprare qualche anello che adorna il dito indice che guardiamo. Ed in tempi di sponsor ed interessi commerciali che si mischiano a presunti  puri  ideali questo non è una idea peregrina.

Una riflessione che mi sento di fare, a margine del famoso episodio del discusso intervento del rapper Fedez e della presunta censura da lui subito, e che nessuno mi pare abbia fatto, è se tutto questo clamore, al di là del'evidente intento di sponsorizzare un disegno di legge da molti (anche nella sinistra e fra le femministe) criticato se non contestato, in quanto andrebbe molto al di là della legittima necessità di una tutela rispetto ad aggressioni nei confronti di persone di orientamento sessuale diverso dalla norma, configurando una limitazione della libertà di espressione e pensiero, non serva magari a distrarre l'attenzione da altri problemi, ben più pressanti ed urgenti.  Mi domando se davvero esiste una emergenza che giustifichi l'aprovazione in tempi brevissimi di detto Ddl, quando vi sono questioni ben più urgenti e molte leggi, di certo non meno importanti, come quelle sul fine vita o lo Ius Soli, giacciono in parlamento dimenticate.

Detto che  Fedez non è stato trascinato giù dal palco come Lenny Bruce ed arrestato, né è stato bandito dalla Rai come Dario Fo ma ha fatto il suo intervento e poi ha montato una telefonata privata per dirci che certi cattivoni volevano impedirli di parlare, ma in realtà il contratto da lui firmato prevedeva esattamente questo, che il suo intervento venisse comunicato,  e questo per ovvie ragioni di tutela legale di chi organizza l'evento e per via anche di una legge che si chiama "par condicio" che prevede sempre che ci siano due opinioni a confronto nelle trasmissioni RAI.

 E guardando bene il dito, mi sono accorto, che il rapper Fedez sfoderava, durante la sua ormai mitica "smarronata" antileghista, un cappello con lo sbaffo celebre della Nike. Nessuno l'ha fatto notare, ma mi pare che esibire durante un concerto organizzato dai sindacati dei lavoratori, durante la festa dei diritti dei lavoratori il logo di una delle multinazionali più spietate nello sfruttamento dei lavoratori, una delle multinazionali che hanno delocalizzato,  impiegato lavoratori minorenni, desindacalizzato e sfruttato maggiormente i propri lavoratori, è una cosa che, solo una decina di anni fa, avrebbe portato a ben più sensate polemiche.

Qualche giorno dopo a questa inutile querelle, ho letto la tragica morte di Luana D'Orazio, una lavoratrice giovanissima, di soli 23 anni, e dico giovanissima perché a quell'età si ha o si dovrebbe avere una vita intera davanti da vivere, madre di un bambino, schiacciata da una macchina. E non è l'unico caso di queste settimane, ma in realtà i morti sul lavoro continuano ad essere migliaia ogni anno.


Secondo gli ultimi dati i morti sul lavoro nel 2020 (nonostante il lockdown e quindi la diminuzione delle ore lavorate e anche delle persone impiegate) sono state il 16% in più, ed il trend non sta diminuendo anzi.Ogni  giorno ci sono 4 persone che muoiono sul lavoro e a queste vanno aggiunte le persone che si ammalano di malattie legate al lavoro, che in tempi di smart working comprendono (o dovrebbero comprendere) i problemi di solitudine, di stress, di diasgio psicologico, certamente aggravati dalla situazione legata all'epidemia di coronavirus (e alla sua cattiva gestione).

C'è il problema della precarizzazione del lavoro, sempre più evidente, dello sfruttamento dei mille rider che girano la città in condizioni di continuo pericolo di infortunio e malattia, con qualsiasi clima e a qualsiasi ora e condizione di traffico.

E allora perché non parlare  di questo problema, ma concentrarsi su una questione che, statistiche alla mano, come sostiene questo articolo, non è poi così urgente? 

In parte perché è una moda, in parte perché le celebrità vivono in un mondo dove i problemi del lavoro non sono quelli della maggior parte delle persone, e ovviamente certi temi non sono sentiti, in parte perché,  e qui allarghiamo il discorso, la questione della omofobia, come molte altre che vengono agitate dagli uni e dagli altri (dalle emergenze securitarie ai cambiamenti climatici ) è sostanzialmente un'arma di distrazione di massa. Ma quel che ci dice il berretto di Fedez è che la cosidetta sinistra ha ormai perso qualsiasi contatto con il mondo del lavoro che vorrebbe rappresentare, dedicandosi ad altre questioni, che avranno la loro rilevanza,  ma di certo hanno poco o nulla a che vedere con i diritti  dei lavoratori e i problemi del lavoro.

E che questo venga ribadito proprio il primo maggio, è cosa molto triste e preoccupante.

sabato, maggio 01, 2021

La medicalizzazione del Corpo Sociale- Una riflessione sull'emergenza Covid

 E' da più di un anno che siamo in uno stato di emergenza sanitaria, uno stato di emergenza che ha portato ad una serie di stravolgimenti giuridici, crisi economica, aumento della povertà, disturbi fisici e psichici, aumento della violenza familiare- Mi chiedo, come fanno sempre più persone, il perché di questo.

E' difatti evidente a chiunque abbia ancora un barlume di coscienza e di pensiero e abbia il coraggio di esercitare quella che si chiama pensiero critico, che questa emergenza sia stata di gran lunga esagerata e le misure adottate, soprattutto in alcuni paesi come l'Italia, vadano ben al di là di quella che dovrebbe essere la giusta prevenzione di carattere sanitario. E' chiaro ed evidente a tutti coloro che ragionino con un minimo di lucidità che vi è un progetto dietro alla pretesa di trasformare l'Italia, l'Europa ed il mondo intero in un ospedale da campo militare.

Il progetto è quello di medicalizzare, non l'individuo, ma l'intero corpo sociale, che diventa un individuo gigantesco da trattare come un paziente di un ospedale, e chi, come me, è stato in un ospedale, sa cosa intendo.

Per spiegare cosa intendo per "medicalizzazione del corpo sociale" userò una battuta, poi un aneddoto, ed infine una statistica scientifica.

La battuta, di non so chi, è che la medicina ha fatto talmente tanti progressi, che adesso siamo tutti malati.

L'aneddoto è quanto mi è capitato una decina di anni fa, quando venni ricoverato in ospedale, nel reparto intensivo e poi semintensivo dell'Ospedale Niguarda. Avendo ovviamente una semiocclusione delle vie respiratorie, la mia pressione arteriosa era schizzata alle stelle, raggiungendo il livello di 180. Informai il personale medico che mio padre prendeva (come milioni di altri italiani) una pillola contro l'ipertensione. Da questo fatto, la cui rilevanza scientifica è discutibile, i medici dedussero che anche il sottoscritto doveva avere un problema di ipertensione, seppure questa non fosse assolutamente provata, e con ogni probabilità fosse dovuta, come peraltro mi aveva detto il portantino della ambulanza (quello che ha fatto la diagnosi più precisa, alla fine della fiera).  Fui sottoposto a molti esami cardiologici, senza nessuna scoperta di rilievo, e mi venne prescritto di prendere la bellezza di due farmaci per l'ipertensione, una mezza pillola (potente) la mattina ed una (più leggera) la sera! La mia cura durò credo solo un paio di giorni, in cui constatai che la mia pressione arteriosa era perfino troppo bassa, essendo scesa vicino ai 100 di massima. Quindi ridussi fino a scendere a mezza pastiglia al giorno, con valori che normalmente non superavano i 130 di massima. Man mano mi scordai di questa mia presunta malattia, e ho smesso ormai da anni di prendere alcun medicinale, visto che, dopo essere dimagrito (non seguendo nemmeno qui gli assurdi consigli della "scienza condivisa") e con un po' di attività fisica la mia "ipertensione" è del tutto sparito, ed i miei valori sono perfettamente nei limiti che vengono riconosciuti come "salutari". Allora mi domando, perché ritenermi malato e darmi delle inutili pastiglie, quando sarebbe stato molto più semplice consigliarmi di tenere sotto controllo il peso e praticare attività motoria ?

Le cose funzionano così in generale, vengono considerate malattie quelle che non sono nemmeno malattie, e per curarle vengono consigliate cure inefficaci e spesso pericolose. Il caso più clamoroso è quello della ipercolestorelomia, una malattia che scientificamente parlando riguarda quella piccola parte di popolazione che ha livelli di colesterolo superiori ai 300 mg/l,  e non ai 200 come viene fatto credere.

Già perché in 100 anni di studio non è mai stato dimostrato un legame fra il colesterolo totale e le malattie cardiocircolatorie. A questo proposito consiglio il libro "The Great Cholesterol Mith" di Jonny Bowden e Stephen Sinatra, in cui viene spiegato per filo e per segno la questione sul piano scientifico. Spesso le cure di questa "malattia immaginaria" sono ben peggiori della "malattia"stessa. 

Un esempio ancora più eclatante ci viene dal settore dell'alimentazione . Durante gli anni 80 venne messa a punto quella che viene tutt'oggi chiamata "alimentazione corretta" basata sul ridurre il consumo di grassi e proteine animali e aumentare quello di carboidrati e zuccheri.  Ed è quello che negli USA e sappertutto è stato fatto. Il risultato è stato opposto, le persone hanno iniziato ad ingrassare e obesità e diabete sono esplosi triplicando negli States e raddoppiando in Italia. La Scienza medica ha quindi creato e non sanato una emergenza sanitaria

Credo di aver spiegato sufficientemente cosa è la medicalizzazione della società.

Con il Covid 19 abbiamo avuto un salto di qualità in questo tipo di tendenza. Con il covid è stata introdotta la figura del "malato asintomatico", ovvero una persona che non ha nessun sintomo della malattia, ma è comunque da considerare malato e quindi, da trattare come se lo fosse. Una cosa che in un contesto normale sarebbe grottesca diventa la regola sanitaria e giuridica.  Immaginatevi di telefonare ad amici o in ufficio o a parenti e affermare che siete malati di influenza (ad esempio) senza avere nessun sintomo, né febbre, né tosse, né raffreddore o altro. Nessuno, dico nessuno, vi prenderebbe sul serio, sareste trattati come minimo come bugiardi, e potreste anche incorrere in sanzioni (per esempio in ambito lavorativo). 

Viceversa nell'emergenza Covid se siete "asintomatici" siete trattati come un malato, ed un malato gravemente contagioso, posti in isolamento e sottoposti a restrizioni come aveste una malattia che non avete, e sopratutto come se foste contagiosi. Eppure fior di virologi ed infettivologi hanno detto che chi ha una carica virale bassa (e se non avete sintomi appertenete per forza a questa categoria) non potete infettare nessuno. Questa profilassi è stata estesa a tutti, considerandola essenziale.

Ci hanno imposto di girare anche all'aria aperta e non solo in ambienti chiusi, con le mascherine, eppure le mascherine all'aria aperta non servono  a nulla come sostengono gli stessi esperti (Come Bassetti). Peraltro nel Piano Pandemico Nazionale del 2008 si consigliava solo alle persone sintomatiche l'uso della maschierina, mentre"non si consigliava  per gli asintomatici in luoghi pubblici".

Va ricordato, tra l'altro, che la mascherina chirurgica, viene usata dai chirurghi per proteggere il paziente che viene operato da eventuali batteri o virus che il chirurgo stesso può emettere verso il paziente medesimo, e non il contrario. In sostanza serve ad impedire che i virus, attraverso le famose "goccioline" possono entrare in contatto con le vie repiratorie altrui. Da ciò ne deriva che se non hai il virus, o lo hai già avuto e non sei attivo, o ancora hai una carica virale molto bassa, molto difficilmente potrai contagiare qualcuno, ed è quindi del tutto inutile adottare tali misure. E questo viene riconosciuto dallo stesso governo che dice che in famiglia si può stare senza mascherina, contraddicendosi. E tra l'altro è proprio in famiglia che avviene la grandissima parte dei contagi. In sostanza ci dicono di fare il contrario di quello che dovremmo (casomai) fare: ovvero mascherina in famiglia e nei posti chiusi e niente mascherina fuori.

In sostanza il corpo sociale nel suo insieme viene considerato "malato" a prescindere da qualsiasi prova scientifica, quindi persone sane che non possono contagiare  alcuno vengono considerate malate, e sottoposte a restrizioni.  La strategia di base dei governi (non tutti, va detto, ma prevalentemente quelli occientali) è quella di tenere le persone al riparo di qualsivoglia possibilità di contagio, il che è semplicemente impossibile, e quindi folle, e di considerare il numero dei contagi (ovvero della positività ai tamponi, che non vuol dire essere ammalati, come dimostrato in precedenza) come base per la politica sanitaria ed economica. E' evidente invece che l'unica cosa che dovremmo guardare è il numero dei morti, e che i governi avrebbe dovuto occuparsi di questo, ovvero curare le persone realmente malate, ed occuparsi dei gruppi realmente a rischio, che non sono di certo gli under 30 ma gli over 70 (la mediana della mortalità è per l'ISS attorno agli 82 anni.)

Dal momento che però bisognerà tornare alla normalità e le epidemie si esauriscono solo e soltanto quando si raggiunge la "immunità di gregge" ovvero circa i 2/3 della popolazione sono immuni al virus perché entrati a contatto con lo stesso e questo fa scendere contagi e mortalità a livelli fisiologici (ricordo, se ve ne fosse bisogno, che le persone muoiono normalmente di centinaia di malattie, d'altro canto l'immortalità non è al momento un'opzione, e per fortuna) ergo è necessario vaccinare le persone, non solo le persone che possono ammalarsi con gravi conseguenze, ma anche quelle sane. Persone sane che avrebbero già la immunità di gregge se non si fosse impedito loro di contagiarsi e guarire. Già guarire, perché in realtà il covid è una malattia da cui è possibile guarire.

Peggio ancora, nel tentativo di tenere le persone al riparo dalla possibilità di contagiarsi, si è cognato  l'insensato slogan "stai a casa salva vite". Si è quindi delegato al cittadino il compito di sconfiggere la malattia, spostando la responsabilità dalle istituzioni preposte alla cura dei malati alla società e agli individui, che sono quindi responsabili in prima persona, se non unicamente, dell'aumentare di morti e contagi.

Si sono sentiti più di una volta politici, magari gli stessi che nel febbraio del 2020 comparivano sorridenti davanti alla telecamere per dirci che il coronavirus era meno di una influenza, dare la colpa di future ( e poi smentite) impennate dei casi "vedremo fra 15 giorni " (in realtà i sintomi compaiono dopo 2-7 giorni) perché le persone camminavano a distanza di sicurezza con le mascherine in un numero tale da poter essere classificato come "assembramento" come se nelle nostre sovrappopolate metropoli potesse essere possibile uscire all'aria aperta senza creare qualcosa di diverso dall' "assembramento". Questa sceneggiata si è ripetuta anche inq uesto maggio 2021 dopo la festa dei tifosi dell'Inter e alcune manifestazioni poitiche. I casi però non sono mai stati così bassi da ottobre 2020.

Dall'altro canto è mancata una strategia efficace e credibile di cura, vedi il divieto di curare i malati a casa, o la folle e criminale politica di curare con un farmaco del tutto inefficace come la tachipirina le persone malate nel proprio domicilio ( non per essere anedottico, ma il sottoscritto si è curato da quelle polmonite proprio con la tachipirina) .

In sostanza, quello a cui abbiamo assistito e stiamo assistendo, al di là di singoli provvedimenti alle volte incomprensibili e autocontradditori, è la trasformazione del cittadino da soggetto avente dei diritti, a paziente che è a completa disposizione e dipendenza dell'apparato politico-scientifico che lo amministra e che decide per lui cosa deve e non deve fare, quali sono i suoi doveri, quali regole deve seguire. Regole e doveri a cui è affidato il piano per "uscire dall''emergenza sanitaria" emergenza che in realtà è proprio rappresentata da queste regole e doveri,  e difatti per "rientro nella normalità" nessun intende la fine della cosidetta pandemia (che secondo alcuni scienziati durerà ancora 3/4 anni) ma la fine o almeno l'allentamento di dette regole. In sostanza il risultato di questa "politica sanitaria" è la preparazione e l'abitudine alle restrizioni delle sue libertà,che viene imposta al cittadino, facendo affidamento sulla sua capacità di "resilienza" (ovvero sopportazione) in attesa di future restrizioni, quelle per uscire per esempio dalla "emergenza climatica" (che secondo 800 scienziati non esiste) attraverso l'applicazione di politiche di "decrescita felice" che significheranno ricchi più ricchi e poveri più poveri e colpevolizzati.





domenica, marzo 07, 2021

Governo Draghi - L' immonda ammucchiata

Sgambettato dall'ineffabile ed ineasuribile (nel fare cazzate) Renzi, il povero Conte, (non l'allenatore dell'Inter, che quello si rialzava e je menava, quell'altro, l'avvocaticchio dalla parlata nasale e della finta specializzazione negli Uesei) ha dovuto dimettersi, ed è stato prontamente sostituito dal drago Draghi, il pupillo della sinistra dei finanzieri europeista, radicalchiccosa e "green".

E' morto il Re, viva il Re! hanno gridato unanimi gli psicofanti al servizio dei potenti (pardon, i giornalisti) e così l'ottimo governo Conte, che secondo gli stessi ci stava salvando dalla nuova peste, nonostante l'evidente fallimento medico ed economico della folle e contradditoria politica adottata, viene di colpo considerato un fallimento e speranzosi e mano nella mano, le nostre (?) forze politiche si incamminano piene di speranze e false promesse sulla strada delle buone intenzioni, che spesso conducono all'inferno.

Così nello stesso governo si trovano i nemici giurati di sempre: il PD insieme a quel che rimane di  Forza Italia ( vi ricordate i leitmotiv oppostid i "votate per noi altrimenti vince Berlusconi"/ "salvate l'Italia dal comunismo?) il movimento 5 stelle, ormai declassato a movimento 2 stelle con gli amichetti di merende della lega, e ancora i M2S con i sopracitati berluschini (mai con Berlusconi! che si aggiunge a "mai col PD" nel lungo elenco dei dietrofront e ritirate strategiche degli ormai attempati demagoghi) insieme a vari sparsi cespugli e cespuglietti, che un buon diserbante manderebbe dove meritano.

Questo governo ha un solo scopo: prendere i soldi del recovery Fund, e spenderlo nei modi più insensati possibile. Per questa ragione è stato creato il ministero della "transizione ecologic" che significa che i soldi verrano portati dai capitalisti  e dai consumi  "cattivi" che distruggerebbero il pianeta , ai capitalisti e ai consumi "buoni" anzi "sostenibili" che distruggeranno ugualmente e forse di più il pianeta, ma faranno vivere bene quelli che se ne approfiteranno. Peraltro la transizione ecologica la stanno sperimentando in due degli stati più "green" del mondo; la Germania che ha il costo dell'energia più alto d'Europa, e la California, feudo da sempre dei democratici e degli "ecologisti" (Il repubblicano Schwarzenegger era un accanito ecologista, famose le sue parole apocalittiche sulla siccità che avrebbe desertificato la California a  cui seguirono anni di pioggia intensa e nevicate da record...) e che è rimasta sprovvista di energia elettrica questa estate. Ma niente problemi, i dogmi non si discutono, soprattutto quando in ballo ci sono migliaia di miliardi.. 

Il recovery Fund, peraltro, è una grande truffa, tanto è vero che Spagna e Portogallo, messi pure peggio di noi, l'hanno rifiutato. E' infatti un prestito di denaro, ma questo prestito dovrà essere ripagato e con gli interesse. Interessi che non saranno solo monetari, ma di tipo politico. Infatti l'Unione Europa chiederà all'Italia di fare le riforme: ovvero taglio alla sanità, flessibilità sul lavoro, e maggiori tasse (sostenibili o meno che siano)

Insomma, questo governo è nato ad un semplice scopo, darci una fregata epocale, con la scusa della lotta al coronavirus, che in effetti non stanno minimamnete contrastando, ma hanno favorito ed ingigantito rendendolo una cosa più grave di quanto non sia, e puntando tutto sui salvifici vaccini, che oltre a non essere un granché sperimentati né sicuri, stanno rimanendo nei magazzini delle multinazionali o del Ministero della Salute, alla faccia del  grandioso "piano vaccinale" che ci salverebbe dal baratro.

Insomma come disse quella simpatica vecchietta tanti secoli orsono "piango il Tiranno di Siracusa, non perché fosse buono, ma perché so che il prossimo sarà di sicuro peggio"

domenica, febbraio 21, 2021

Richard Jewell, il non eroe di Clint Eastwood

 "Gli eroi sono sempre giovani e belli" cantava Francesco Guccini mezzo secolo fa.

Richard Jewell, ultimo film di Clint Eastwood si incarica di smentire questa asserzione largamente condivisa. Di questo film avevo sentito parlare insolitamente male per un film di Eastwood, e mi era parso che le critiche fossero motivate dall'ormai consunta accusa di "populismo"  (ormai  random). In effetti la maggior parte delle critiche si fondava sulla scelta del protagonista, per l'appunto uno non troppo giovane e neanche bello.

Richard Jewell racconta difatti una storia vera di (tentata) ingiustizia verso un povero ed ingenuo "tutore dell'ordine" a cui collaborano giornalisti ed investigatori. 


 

Non è sicuramente il miglior film di Eastwood, ma non ho capito le critiche, se non per il fatto che il protagonista è bianco, uomo, conservatore, decisamente "oversize",crede nella legge, persino eccessivamente, ed è incolto. Insomma il contrario dell'eroe come ormai ce lo propina Hollywood.Che poi in realtà non è un eroe, è solo una persona comune a cui capita una storia comune di ordinaria ingiustizia.

IL film, per chi nomn lo sapesse, racconta la storia dell'attentato alle olimpiadi di Atlanta del 1996, del quale fu incolpato Jewll, addetto alla sicurezza che in realtà col suo intervento evitò una strage molto più grave.  Ma forse è lì il "difetto" del film, nel non comunicare nulla di "straordinario" e di utilizzabile in termine di "discriminazione", dal momento che il protagonista è un uomo del tutto normale, addirittura "troppo" normale, e quindi, anormale in una società dove la "diversità" vera o artefatta, è diventata la nuova normalità, suggerendo che tutti siamo discriminabili in qualche modo, perchè tutti siamo o possiamo essere "diversi" da come la società ci vorrebbe, persino i grassoni conservatori e un po' coglioni.

domenica, gennaio 31, 2021

Ma i vaccini antiCovid sono veramente affidabili ?

 Prima di affrontare questo importante e delicato argomento voglio subito mettere in chiaro una cosa. Nom sono un naovax, neppure per sbaglio: Non solo appoggio concretamente le campagne per vaccinare i bambini nei paesi poveri organizzate dall'UNICEF, ma io stesso mi vaccino ogni anno per evitare le varie influenze stagionali, tutti in famiglia ci vacciniamo, e ritengo gli antivax militanti una delle tante chiassose e insensate minoranze estreme di cui farei volentieri  a meno. Tuttavia mi baso sul metodo scientifico, da sempre, e so che ogni cosa, anche la migliore, ha sempre un lato negativo, o può averlo, e quindi anche i vaccini, non sempre funzionano perfettamente, possono avere risultati sgradevoli e perfino mortali, e soprattutto la loro efficacia va testata in modo molto preciso e severo.

Ora ci dicono che sono arrivati decine di vaccini: non sto a farne un elenco ma se volete avere un'idea potete cliccare qui

Nelle scorse settimane hanno pubblicizzato al massimo i vaccini con cui  il Governo italiano vorrebbe immunizzare la popolazione italiana, sottoponendo a vaccino più o mneo tutti quanti (anche i riottosi). Non entro nel merito di tale idea, che comunque mi pare da un lato irrealizzabile, e dall'altro anche piuttosto inutile, tenendo conto che ormai ci sono fra i 10 e di 12 milioni di italiani che sono entrati a contatto con il virus e dovrebbero essere più o meno già immunizzati. 

IL punto che voglio affrontare è quello della efficacia (della sicurezza parleremo un'altra volta, al momento non esistono dati che possano far pensare che non siano sicuri grosso modo come i vaccini che già conosciamo). DI questi vaccini (Moderna, Pfizer ed Astra-Zeneca) si è detto che sono sicuramente molto efficaci e che questa è oltre il 90% addirittura al 95%. Per quanto riguarda AStra Zeneca in realtà la percentuale è decisamente più bassa, solo il 62%, una percentuale che lascerebbe almeno un vaccinato su tre esposto ai rischi di contagio.

Anche lo Pfizer è passato sul banco degli imputati negli ultmi giorni: Alcuni giornali hanno riportato la notizia, risultata poi in parte (ma solo in parte) non vera, che una ricerca afferma che siano efficati solo tra il 19 ed il 29%. Subito i vari siti filogovernativi hanno parlato di fake news dicendo che si tratta solo di un articolo, che le critiche sono già note ed altre arrampicature sugli specchi.

Ora la verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Non c'è una ricerca alternativa  a quella già nota, ma l'articolo è uscito su una rivista scientifica (e non è il solo) e prende in esame i risultati ufficiali che la stessa Pfizer ha presentato, ed elenca una serie di motivi serissimi per cui chi ha scritto l'articolo ovvero il Dottor Peter Doshi, ritiene che la documentazione finora presentata dei risultati della ricerca sul vaccino Pfizer non sia sufficiente e sia piena di incongruenze.

In particolare Doshi si concentra sulla efficacia del vaccino: dice Doshi che nella documentazione si afferma che ci sono stati tra coloro che hanno preso il vaccino e coloro che hanno invece avuto il placebo 170 casi di coronavirus, di cui 162 nel gruppo di controllo e solo 8 nel gruppo dei vaccinati. Da qui la famosa percentuale del 95%. Altri avevano già notato che però questa percentuale si riferisce solo ad uno 0,7% di persone che sul totale erano risultate positive, e che quindi fare un vaccino per avere una differenza così bassa nelle probabilità di contagio non valesse la pena.

Altro è il discorso di Doshi, che non mette in dubbio l'importanza della vaccinazione, dal momento che non possiamo sapere se verremo o meno contagiati, e le possibili conseguenza per noi e per le persone a noi care, ma porta dei dati sbalorditivi ed anche inquietanti. Secondo il report della FDA (l'ente preposto a controllare i dati delle ricerche prima di autorizzare la diffusione del vaccino) infatti sono stati rilevati nell'insieme dei partecipanti ai due gruppi, gruppo sperimentale e di controllo, la bellezza di ben 3410 casi sospetti di coronavirus, di questi 1594 nel gruppo dei vaccinati, e 1816 in quello di controllo: da questi dati viene quindi fuori la percentuale del 19% di efficacia del vaccino, che sale al 29% se si escludono quei casi accaduti entro i 7 giorni dall'assunzione del  vaccino, ovvero in un lasso di tempo in cui l'efficacia dello stesso non può esserci con sicurezza. Tuttavia Doshi avverte che i casi "sospetti" di coronavirus sono appunto sospetti, e che quindi molti di loro possono essere dovuti ad altre cause, influenze, rinovirus, altri coronavirus (quelli innocui) etc. In ogni caso è evidente che la percentuale di efficacia del 95% del vaccino fa parte della pubblicità del vaccino, e nulla ha a che vedere con parametri scientifici. 

Ancora peggio il vaccino AstraZeneca la cui efficacia è addirittura di un misero 59,5% (vedasi la scheda) tra l'altro la percentuale si riferisce alle persone tra i 18 ed i 55 anni, ovvero la fascia di età (a parte gli under 18) meno colpita. va ricordatto che sotto i 50 anni i morti alla fine di dicembre erano meno attorno agli 800 casi, fra i 50 ed i 60 aumentavano di altri 2800 casi. l'età media dei morti sfiora gli 81 anni (questa estate era di 84 anni) e nei 2/3 dei casi si tratta di persone con almeno 3 patologie.

La scheda (alquanto faziosa, va detto) ammette che non vi sono prove che tale vaccino preservi la fascia d'età sopra i 60 anni, che è proprio quella che andrebbe protetta ! Aggiungiamo che non vi è assicurazione sul fatto che persone vaccinate e che non sono positive ( o meglio non mostrano sintomi) non possano trasmettere comunque il virus (seppure a mio modo di vedere questa sia una eventualità abbastanza remota) abbiamo un quadro piuttosto preoccupante. Si può ipotizzare che comunque una popolazione totalmente vaccinata abbia un riduzione considerevole dei contagi e dei morti, ma su una popolazione solo parzialmente vaccinata tale riduzione non sarebbe assolutamente completa, anzi potrebbe addirittura facilitare l'espansione del virus. 

Il problema è che per vaccinare totalmente 60 milioni di italiani, con vaccini che prevedono 2 iniezioni, ci vogliono 120 milioni di dosi, e soprattutto, ci vogliono mesi, se non anni. Insomma il virus farebbe in tempo a diventare innocuo e la popolazione a immunizzarsi entrando a contatto con il virus stesso, in sostanza in modo naturale, molto prima che si raggiunga il vagheggiato obiettivo.

Qualche speranza in più nel vaccino della Johnson e Johnson, che pare avere una efficacia dell'85% proprio sui casi più gravi, ed inoltre ha il notevole vantaggio di essere monodose, ovvero basta una sola iniezione, il che rende l'opera di vaccinazione notevolmente più semplice. Quello che appare in tutti questi studi però è che ci sono molte più reazioni allergiche, addirittura un caso su 10 delle persone avrebbe tali reazioni per l'Astrazeneca.

In ogni caso pare evidente che la strategia perseguita dalla gran parte dei governi di tenere la popolazione in casa, evitando (non molto) i contagi, rovinando interi settori economici, riducendo parte della popolazione in condizioni quasi da fame (le file ai centri dove viene distribuito cibo sono diventate kilometriche) in attesa del salvifico vaccino, pare essere sempre più azzardata, una scommessa che si potrebbe pagare molto cara, anche in termini di stabilità politica e sociale (e l'Italia ne è proprio un esempio).

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