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sabato, marzo 15, 2025

Sulla manifestazione proUe e Pro Guerra del 15 marzo

Oggi 15 marzo 2025 è stata convocata attraverso una modalità stravagante una manifestazione che si presenta pro UE, contro le due "autocrazie" di Trump e Putin (due politici che hanno vinto le elezioni in modo netto e innegabile nei loro rispettivi paesi) proprio nel momento in cui la UE si cala l'elmetto sulla fronte e, di fronte all'inevitabile fallimento della guerra dichiarata silenziosamente contro la Russia con l'intento non nascosto di distruggerla e dividerla in tanti staterelli impotenti, dichiara la "necessità" di riarmarsi, fa saltare il tetto di spesa per riconvertire l'economia europea ad una economia di guerra. 

Ovviamente questo verrà fatto a danno della spesa sociale.  Grottescamente è la sedicente sinistra italiana, ormai da 30 anni propugnatrice della orribile dittatura tecnocratica della Ue ad essere l protagonista di questa patetica e orrida "manifestazione" Che sia un giornalista di "sinistra" sostenuto dal suo giornale anch'esso sedicente di sinistra fa capire la deriva pericolosa a cui ci siamo avviati da ormai diversi anni, in particolare negli ultimi 5 anni. 

Per capire questa svolta mostro questo college che qualche benemerito ha pubblicato su X

 
 

 Come si vede viene pubblicata praticamente in contemporanea questa "notizia" sempre praticamente con le medesime parole. Ma la notizia è vera o falsa? Bene basta una verifica, (che per il momento possiamo ancora fare)per sapere che questa notizia grottesca rientra nelle fake news.

Ciò che è successo è il seguente:  durante le celebrazioni del 8 marzo giornata internazionale della Donna lavoratrice (che in occidente è diventato una festa misogina della donna borghese) sono state distribuite da parte della donne del partito di Putin delle mimose e sono stati regalati degli elettrodomestici alle madri dei soldati su richiesta delle stesse. Nel villaggio di Polyarnie Zoie ad una donna è stato regalato un tritacarne su richiesta della stessa donna. Ecco che, dal momento che il termine "tritacarne" è stato utilizzato per descrivere la tattica militare delle truppe russe, questo gesto di carattere pratico diventa un simbolo di "propaganda" o non si sa che cosa, le militanti diventano Putin i i generali russi, ed il tutto viene servito come piatto del giorno della propaganda di guerra della "europa democratica" per creare quei 5 minuti di odio stile 1984 di Orwell.

Questo esempio mostra come il "quarto potere" (e il quinto il sesto ed il settimo) si sia trasformato da un potere che doveva controllare gli altri tre (legislativo, giudiziario ed esecutivo) in una cassa di risonanza di questi, oltre che degli interessi capitalistici monopolistici.

Al cittadino europeo ed italiano non rimane possibilità di essere informato correttamente, se non ricorrendo alla controinformazione su Internet, che non a caso è sotto il mirino della commissione europea e dei politici più ortodossi nella propaganda e nel sostegno della nuova dittatura tecnoeuropeista.

I giornalisti sono talmente schierati che addirittura si sostituiscono ai politici anche nella convocazione delle manifestazioni, dimostrando quindi di non essere dei guardiani a difesa della opinione pubblica che vigilano perché i governi non abusino del loro potere, ma che invece sono passati alla controparte, addirittura sostituendosi ad essa. Il giornalista o meglio i media ufficiali, creano le politiche che l'opinione pubblica deve seguire e a cui si deve sottomettere obbediente, altrimenti scatta la fase due della propaganda, l'etichettatura nelle liste dei cattivi e l'ostracismo dei media, fino alla vera e propria persecuzione (vedi i casi di Visione TV e di Andrea Lucidi ed altri)

La manifestazione di sabato 15 quindi si iscrive all'interno di un progetto di dittatura tecnocratica, una dittatura della nuova classe dominante, che non trae il suo potere dal controllo dei mezzi di produzione, ma dal possesso della tecnica e della competenza, quella di governo, quella "scientifica" e quella informativa. Questa manifestazione, con poche e scontate adesioni, e moltissime defezioni (praticamente tutto L'Anpi ha preso le distanze e moltissimi sindacalisti di base) rappresenta, nei fatti, un tentativo di salvare la UE dalla irrilevanza a cui si è condannata con la politica di appoggiare gli USA nella guerra per interposta persona. 

I vertici della UE, guidati dalla inutile, irresponsabile e criminale Von Der Leyen, hanno deciso di continuare ad appoggiare l'ucraina e contrastare la Russia anche dopo la sua inevitabile sconfitta e dopo che sarà raggiunto un accordo fra le parti. Questa folle politica che rieccheggia quella del terzo Reich nazista (è forse un caso che sia la Germania a tirare le fila del riarmo) dovrebbe portare al riamo della intera Unione Europa, in vista di un improbabile "esercito europeo, che servirebbe in realtà per reprimere i popoli europei, se per caso dovessero scegliere qualche leader non allienato (come in Romania).

Il tutto a spese di sanità, scuola, pensioni e lavoro, quelli che dovrebbero esser i temi di una sinistra che sia minimamente tale.

E' probabile che la manifestazione si traduca in un sostanziale flop, ma questo riveste poca importanza . I giornali compattamente diranno che è stato un successo, e verrà giocato sul piano politico  facendo credere che gli italiani seguono la Ue ed il governo Meloni, che di fatto uscirà rafforzato, grazie alla dabbenaggine della sedicente opposizione. 

Per questo vi è  la necessità che chi è dalla parte della convivenza pacifica fra i popoli, che sa bene che la guerra è un mezzo per dividere i popoli, opprimerli, e sfruttarli aumentando il profitto derivante dalla vendita di amri, e si oppone alla nuova dittatura tecnocratica, si mobiliti e faccia sentire la sua voce.

lunedì, aprile 01, 2024

Il caso Salis: un mix di disinformazione e strumentalizzazione

E' tornato di moda il caso di Ilaria Salis, la cosidetta "antifascista" detenuta in Ungheria con accuse di violenze gravi nei confronti di presunti avversari politici.La cosa che incuriosisce di più, è il motivo per cui un banale fatto di cronaca giudiziaria abbia attirato così tanto l'attenzione mediatica rispetto a molti altri, e analizzando i fatti è facile capire perché.

Tutto lo scalpore è dato dalle foto uscite sui giornali, e va ricordato autorizzate dalla stessa Salis, che la mostrano incatenata e ammanettata. E' del tutto ovvio che tali misure vadano considerate inumane ed eccessive, ma è altrettanto ovvio che queste immagini sono servite a deviare l'attenzione della opinone pubblica dal caso specifico e dalla gravità delle accuse rivolte alla Salis, al trattamento "inumano" che lei, peraltro diventata un'idola di certa sinistra e dei media, raccogliendo anche il sostegno di personaggi ridicoli come il presentatore televisivo Fiorello che l'ha assolta urbi et orbi in diretta televisiva, cosa un tempo inconcepibile ma nell'attuale sistema dell'infotainment totalitario diventata del tutto normale.

Vediamo allora di analizzare i fatti in modo oggettivo attraverso una veloce FAQ:

La Salis viene definita semplicemente "antifascista" senza altra specifica: Chi è?

E' una militante di centri sociali con 39 segnalazioni giudiziarie e imputata in quattro processi per atti di violenza vari. Insoma una testa calda.

Perché si trovava a Budapest?

Si trovava nella capitale ungherese in quanto militante di un gruppo internazionale che pianifica ed esegue attacchi a veri o presunti simpatizzanti di estrema destra. Questi vengono identificati sulla base dei vestiti (sic!)

Di cosa è accusata?

Di avere aggredito con tale gruppo nove persone, di cui 5 gravemente, una ragazza è stata accoltellata.

Ci sono prove?

Alcune prove ci sono, l'essere presente a Budapest , avere fatto parte di questo gruppo, un manganello e alcuni filmati, seppure questi non siano chiari. Inoltre la Salis ha aggravato la sua situazione mentendo sui motivi per cui si trovava lì e sui suoi trascorsi in Italia. Non ci sono prove risolutive, ma gravi indizi certamente.

La Melis è l'unica italiana incarcerata all'estero in attesa di giudizio?

No. Alla fine del 2022 erano 2.058 i detenuti italiani all’estero, di cui 1.526 (il 74 per cento sul totale) si trovavano in Paesi appartenenti all’Unione europea. Duecento detenuti erano in Nord e Sud America, 232 in Paesi europei che non fanno parte dell’Ue, 33 in Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, 54 in Asia e Oceania, e 13 in Africa subsahariana.Di questi il 41 per cento è in attesa di giudizio, il 2% di estradizione

La Salis è quella trattate peggio?

No di certo. la Salis ha parlato di "cibo cattivo e uno scarafaggio". Decisamente poco per essere convincente come vittima di sorprusi. Ci sono persone italiane carcerate che sono morti in carcere, come Mariano Pasqualin. Altri come Mosca, detenuto in ROmania, che vive inuna cella di 30 metri quadri con altre 24 persone, costrette a defecare in un buco. E molte di queste persone sono state arrestate senza prova alcuna.

Come mai si parla solo della Salis quindi?

Le ragioni sono evidentemente strumentali: da un lato si viole attaccare Orban, uno dei pochi leader europei a non essere schierato nella demenziale ed autolesionista campagna di odio guerrafondaio contro la Russia. Dall'altro lato ovviamente la Meloni, con la sola motivazione che anima la sedicente sinistra antifascista (ma che supporta i nazisti in Ucraina e tutte le legislazioni liberticide che Ue e Onu producono a getto continuo) ovvero il fatto che sia fascista e quindi non voglia interessarsi di questo importantissimo caso, che, come abbiamo visto, è stato scelto con la lente di ingrandimento in mezzo a duemila altri. Infine serve a ricreare una identità per la sedicente sinistra, che, avendo tradito tutti gli ideali può però con l'idea della "lotta antifascista" sentirsi di nuovo importante e compatta. Infine ci sono le beghe nel governo e la divisione con il PDR Mattarella, che fa un ostruzionismo silente (ma non troppo) al governo.

Infine è un'arma di distrazione di massa, come molte altre cose, per non parlare di cose più importanti, e non solo la guerra e la proposta di trasformare l'economia europea in una economia di guerra, ma i fallimenti della cosidetta transizione ecologica, la crisi energetica e quindi economica che attanaglia l'Europa sempre di più. La povertà crescente da 12 anni ( e di cui sono responsabili tuttti i governi, normalmente a guida PD) i tagli alla sanità, una scuola fatiscente, il calo demografico (l'Italia ha perso 2 milioni di abitanti) le emergenze criminalità, e l'attacco sempre maggiore alla libertà di informazione, di insegnamento, e alla libertà di pensiero ed espressione politica, fomentata anche dalla sedicente sinistra antifascista, oltre che dalla destra.


lunedì, settembre 05, 2022

Su Gorbacev

 


    Come saprete è morto Gorbacev. La mia opinione è al solito ben distante da quella dei media di regime e politicanti, che si sono sperticati in lodi e in lacrime come al solito di coccodrillo. Gorbacev è il classico esempio di come le vie dell'inferno siano lastricate di buone intenzioni. Se andiamo vedere i fatti, l'obiettivo di democratizzare e liberalizzare la società sovietica ha portato ad una esplosione della povertà interna che passò da 2milioni a 66 milioni, la Russia divenne quasi un paese del terzo mondo, acquistato e svenduto alle multinazionali (periò ne parlano bene!) e la cosa peggiorò con l'ubriacone Eltsin, che non fu nemmeno tanto democratico, visto che fece bombardare il parlamento, ma si sa, se sei filo-occidentale sei democratico a prescindere... Sul piano internazionale poi l'idea di dare l'indipendenza a cani e porci non mi pare sia stata brillante, anzi è stata un disastro, e si era visto molto prima dell'Ucraina (in cui gli scontri sono iniziati nel 2014, ricordo agli smemorati), un paese che non era mai esistito prima essendo solo una provincia russa prima e sovietica poi, sotanzialmente creata da Lenin e rafforzata da Krusciov che ebbe la bella pensata di accorpare la Crimea, la regione che Zelensky ora vuole "riconquistare" anche se mai è stata ucraina. Ma la cazzata più grossa fu lo scioglimento del patto di varsavia basandosi sulla semplice parola data dall'allora presidente USa Bush sr. che la Nato non si sarebbe mai estesa ad Est. Magari una telefonata a qualche Capo Indiano a chiedergli se era il caso di fidarsi dei visi pallidi sarebbe stata d'uopo.. infatti poi sappiamo che gli USA hanno ancora una volta rispettato l'impegno...ah no non l'hanno fatto, strano... Se Putin è così popolare in Russia è perché ha fatto di nuovo grande e temuto quel paese, piaccia o non piaccia, Macchiavelli qualcosa aveva capito diciamolo...



domenica, aprile 24, 2022

Perché Mariupol potrebbe essere la svolta della guerra in Ucraina

 La Caduta, o per meglio dire la liberazione di Mariupol dalla presenza del mortifero Battaglione D'Azov, i neonazisti che hanno occupato la città massacrando la popolazione civile negli ultimi anni nel totale silenzio della sedicente unione europea, potrebbe rappresentare un punto di svolta nella guerra della Russia all'Occidente imperialista e ai suoi vassalli ucraini.

Infatti non solo sta crollando miseramente la narrativa imposta a basa di fake news e "informazioni unilaterali" sul conflitto, che vogliono tutto il Bene da una parte ed il Male dall'altra, dal momento che le interviste fatte ai cittadini di Mariupol dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio i crimini di guerra compiuti dai nazisti in quella sventurata città (e le autorità russe stanno raccogliendo prove enormi su questi fatti) ma soprattutto sta venendo allo scoperto il vero motivo della guerra, la "pistola fumante".

L'acceieria Azovstal, dove si sono rifugiati gli ultimi elementi del battaglione Azov, con truppe regolari ucraine e civili presi in ostaggio (entrambi, ci sono voci da parte addirittura Ucraine che parlano di esecuzioni sommarie di chi voleva arrendersi) nasconde dei segreti imbarazzanti per la Nato.

Qui infatti, oltre a vari "consiglieri militari stranieri" leggi militari NATO, ci sarebbero armi chimiche, quelle armi del cui possesso il Cremlino ha accusato L'Ucraina. Armi che proverrebbero dai laboratori biochimici installati in Ucraina, un tempo appartenenti all'Unione SOvietica e poi passati in mano alla Nato.

Questa non è una supposizione "complottista" ma una affermazione del sottosegretario alla Difesa Italiano Mulè, a cui è sfuggita, in mezzo a tante menzogne, questa briciola di verità. 

E' del tutto evidente che, se venisse confermata l'esistenza di queste armi e il loro possesso da parte dell'Ucraina, tutta la narrativa sul conflitto finirebbe a gambe all'aria.

LA Russia potrebbe presentarsi all'ONU portando queste prove, e la guerra verrebbe giustificata in base all'articolo 51 della carta delle Nazioni Unite, che permette il ricorso alla guerra per difendersi, anche preventivamente. Va specificatoche la guerra preventiva è una forzatura, a cui hanno però ricorso gli USA nel caso dell'Irak nel 2003. Si tratta di un precedente di cui è impossibile non tenere conto, seppure va ribadito che di forzatura si tratta, ma in questo caso sarebbe più credibile, visto che l'Ucraina e la Russia confinano, cosa che non si può dire di Irak e Stati Uniti, ovviamente.

Questo è uno scenario che si potrebbe aprire, e in concomitanza con la sempre più evidente vittoria sul campo della RUssia porterebbe alla cessazione dell'ostilità e al riconoscimento delle richieste russe.

A meno che non si voglia veramente trasformare un conflitto locale che tale doveva rimanere e che si sarebbe potuto risolvere da tempo nella terza guerra mondiale.


lunedì, febbraio 25, 2019

Venezuela: L'imperialismo democratico colpisce ancora.

Maduro non mi piace: Mi piaceva poco anche Chavez, più o meno per gli stessi motivi: è un personaggio arrogante, prepotente, tendenzialmente narcisista (beh, pare che tra i politici di oggi questo sia una cosa che unisce destra, sinistra, centro, sopra e sotto, basta vedere l'Italia....) e sicuramente accentratore, che usa la legge per i suoi scopi.
Ma questo è soggettivo, il fatto oggettivo è che il partito Chavista ha sempre vinto le elezioni, elezioni che sono sempre stata considerata legittime dagli organismi internazionali.
Il governo Chavista ha sempre avuto a che fare con una opposizione durissima, che è spesso andata ben oltre a quello che è una contestazione politica in ambito democratico, ma spesso ha abbracciato la violenza per far crollare il governo, senza mai riuscirci, e per la semplice ragione che il governo Chavista ha sempre goduto di un ampio consenso, consenso che forse oggi traballa più di prima, anche a causa della crisi economica innescata dalla pressione statunitense.
Così la opposizione sedicente democratica ha prima cercato il colpo di stato, poi lo sciopero nazionale ad oltranza, poi ha scatenato nel corso del 2017 una indiscriminata violenza che ha portato ad oltre 100 morti, di cui 30 "oppositori" (compresi quelli uccisi da "fuoco amico") e 70 di tutti gli altri, compresi poliziotti, chavisti, politici avversari e semplici cittadini coinvolti negli scontri e nei saccheggi, sempre immancabilmente, fallendo.
Allora hanno provato a boicottare le elezioni, in modo tale da poterle considerare non valide, ma essendo divisi al loro interno, non si sono messi d'accordo, ed il risultato è stato che le hanno perse e non le hanno invalidate.
Ed ecco l'ultima disperata carta: l'autoproclamazione di uno dei peggiori rappresentanti della destra come presidente del Venezuela.
Una cosa ridicola, ma resa drammaticamente seria dall'appoggio che, non solo il fascista Bolsonero, e ovviamente il bolso Trump gli hanno assicurato, ma che le cancellerie europee, seppure in ordine sparso, gli hanno promesso, prima di tutte la Francia del mediocre ed opportunista Macron, una delle figure più patetiche che siano mai emerse dalla decadente europa liberista. In Italia non poteva mancare l'appoggio del ducetto Salvini, e ovviamente larga parte dell'inverecondo PD, che da 25 anni appoggia tutte le pretese dell'imperialismo americano, non potendo più appoggiare le prestese dell'imperialismo sedicente sovietico.
Ho parlato di imperialismo, cosa si intende con questo nome? La risposta può essere complessa, ma per dirla semplice l'imperialismo è stato un sistema in cui le grandi e medie potenze europee (e poi del "nuovo Mondo" leggi Stati Uniti) imponevano i propri interessi ad altri paesi, e quindi mettevano governi amici laddove ne avevano bisogno, con le buone o con le cattive. C'è un bellissimo film, diretto nel 1969 da Gillo Pontecorvo, con Marlon Brando protagonista, dove un avventuriero prima fomenta una rivolta di indipendenza contro i portoghesi, ma una volta scacciati questi e installato un governo amico degli inglesi, fa eliminare tutti i capi della rivolta precedente.
Le cose non sono poi tanto cambiate da allora, basti vedere l'Ucraina, dove un governo legittimo è stato spodestato attraverso scontri di piazza provocati da gruppi nazisti e da agenti provocatori venuti dall'estero. Molti vengono ingannati dalla ideologia democratica, per cui pensano, in buona fede, che alle potenze imperialiste di oggi (che poi sono, più o meno quelle di ieri) interessi tutelare la democrazia. Eppure nessuno vuole rovesciare un governo tirannico e medievale come quello dell'Arabia Saudita, nonostante la barbarie dimostrata da questi in svariate occasioni, spesso contro i cristiani per il solo fatto di essere cristiani. O il vicino Egitto, governato dal dittatore Al Sisi, eletto con percentuali "bulgare" e che vuole rimanere al governo per i prossimi 15 anni    mentre continua a ricevere appoggi  anche dal governo italiano, che nonostante l'uccisione del giovane Regeni si guarda bene dal rompere i rapporti con questo paese, non diciamo rovesciarne il leader. E non parliamo di Erdogan, che con la scusa di un tentato colpo di stato ha arrestato migliaia di oppositori, giornalisti, cittadini e chiuso giornali, fatto licenziare magistrati ed in sostanza imposto un regime semidittatoriale. E potremmo allargare anche lo sguardo anche all'interno dei confini europei, trovando casi al limite (Ungheria, Polonia).
Quindi il punto non è che Maduro sia più o meno simpatico, più o meno un dittatore o altro, il punto è semplicemente questo: Gli Stati Occidentali continuano ad essere imperialisti, occultando dietro la parola democrazia i veri motivi della loro politica, arrogandosi diritti che non hanno e che esercitano quando conviene loro.

sabato, febbraio 22, 2014

Le contraddizioni della nostra stampa

Non ho idee molto chiare su quello che accadde in Ucraina od in Venezuela. L'unica cosa che mi è chiara è che l'atteggiamento dei massmedia italiani è decisamente fazioso e molto diverso da come sarebbe se le stesse cose succedessero in Italia o altro paese "democratico",
In tutte e due i casi abbiamo dei governi che sono stati eletti democraticamente, piacciano o non piacciano. ed in entrambi i casi abbiamo proteste di piazza che si propongono di rovesciare il governo, con le buone o con le cattive. La violenza in piazza è stata iniziata, nel caso del Venezuela, dai manifestanti, e sappiamo che ci sono gruppi filonazisti in Ucraina che hanno attaccato le forze di polizia per provocarne la reazione. Non voglio difendere i governi o le loro reazioni, che sono sicuramente sproporzionate nel caso dell'Ucraina (nel caso del Venezuela almeno 3 persone su 8 tra i morti sono persone che appoggiano il governo, per cui mi pare difficile affermare che i manifestanti siano non volenti o che vi sia sproporzione nella reazione)
Ci saranno torti e ragioni da entrambe le parti, ma quello che voglio sottolineare è l'atteggiamento dei mass media italiani (ed europei) che trattano in un certo modo questo genere di notizie quando riguardano stati esteri, o meglio certi stati esteri, mentre cambiano totalmente quando le medesime cose avvengono in Italia o altri paesi "democratici ed occidentali".
Le "medesime cose" per modo di dire. Qui da noi basta molto meno di un sampietrino lanciato o di una bottiglia molotov (per non parlare di pistole e fucili) per scatenare da un lato la repressione poliziesca, dall'altro le strilla alla violenza, al terrorismo ed agli anni di piombo.
Ma d'altro canto la nostra stampa è la più libera del mondo, e se  lo dicono loro che è così, dev'essere per forza così....

sabato, novembre 10, 2012

E se la Grecia....

E se quello che sta accadendo in Grecia non fosse il risultato inevitabile di una cattiva gestione interna e di un eccesso di rigidità da parte dell'europa dominata dalla finanza tedesca, ma fosse altro? Ragioniamo: se qualcuno mi deve dei soldi, e io so che non può pagare diciamo 100 entro un anno, dilaziono e mi accontento anche di prendere 50 o anche 40 in due tre anni, di modo che si ripigli e poi possa pagare eventualmente il resto più avanti. Non lo strozzo per avere tutto, perché se poi si suicida, non ho più nemmeno un euro indietro. Quello che l'europa sta facendo nei confronti della Grecia non è soltanto dimostrazione di insensibilità ma anche di logica economica. E allora mi viene un dubbio, un sospetto atroce. E se la Grecia fosse un esperimento di tipo sociale e politico? Se volutamente l'Europa o meglio i suoi vertici legati all'alta finanza stessero sperimentando in Grecia un modello da esportare poi negli altri paesi. Se volessero vedere quale è il livello di "sacrificio" e di lesione dei propri diritti che i Greci sono disposti ad accettare prima di prendere le armi o almeno i sassi e fare quello che stanno facendo nei paesi arabi? Se fosse un cinico esperimento di ingegneria sociopolitica? In fondo è quello che hanno fatto in Sudamerica nel corso degli anni 70-80 con la supervisione della CIA e degli USA, perché non provarlo in Europa?

giovedì, dicembre 29, 2011

Quella irrefrenabile antipatia per Hugo Chavez...


Giracchiando per Facebook mi capita l'occhio su questo articolo ;>,
Niente di che, un po' di banalità confuse viste dal punto di vista del giornalista medio italiano, quindi Anti-Putin, ma anche anti-Obama. La parte che mi colpisce è quella dedicata al Vnezuela ed al suo presidente Chavez che riporto:
Presidenziali in Venezuela. A Caracas dal 1999 regna sovrano il caudillo pop, Hugo Chavez. Fino a qualche mese fa era quasi scontata la sua rielezione a giugno del 2012, ma da quando il presidente venezuelano ha reso noto di avere un cancro e di sottoporsi a cicli di chemioterapia sull’isola di Cuba, a casa dell’amico Fidel, tutti i pronostici sono cambiati. La grinta di Chavez finora è stata determinante per mantenere il potere, ma il Paese patisce i morsi di politiche economiche fallimentari, come le nazionalizzazioni, e la gente è sempre più stufa della retorica bolivariana del socialismo o muerte. Nei supermercati mancano pane e latte e in molti potrebbero preferire votare il leader dell’opposizione, a un presidente stanco e malato.
Notate il tono apocalittico, ma sopratutto le contraddizioni dell'articolo: si attribuiscono le difficoltà di Chavez solo allo stato di salute però poi si afferma che la gente è stufa e si sottolinea (il grassetto è presente nell'originale) come la disaffezione sia dovuta a "politiche economiche fallimentari" in particolare le nazionalizzazioni.
Ho voluto verificare brevemente tale affermazioni ed ho trovato, digitando "PIL VENEZUELA 2011" il seguente articolo di tono decisamente diverso.
Difatti qui si sostiene il contrario, ovvero che il Venezuela vive un vero e proprio boom economico che si protrae ormai da almeno 15 anni (più o meno il tempo in cui Chavez è al governo, seppure non venga mai citato) e che ha scavalcato l'Argentina al secondo posto dei paesi più ricchi del SudAmerica. C'è da dubitare che la gente non trovi pane e latte (ovvero nulla essendo pane e latte il mangiare dei poveri) in un paese che è tra i più ricchi dell'America Latina
I dati sono forniti dal Fondo Monetario Internazionale, di certo non sospettabile di simpatie sinistrorse, e l'articolo è corredato di grafici (non più visibili ma non è questo il punto).
Questi due articoli mostrano chiaramente la differenza tra cattivo e buon giornalismo, o ancora, tra propaganda travestita da notizia, e corretta informazione basata sui fatti ( anche se paragonare il reddito medio di un paese a quello di un altro come indice di benessere non è molto corretto, bisognerebbe tenere conto dell'inflazione e della distribuzione di reddito).
Rimane però una domanda,ovvero: come mai la stampa italiana è sempre così ipercritica su qualsiasi cosa riguardi chavez, ed insiste su argomentazioni palesemente false, dalle accuse di falimento economico,a quelle di un presunto aumento della criminalità,alle patetiche accuse a Chavez di essere un dittatore (ignorando che ha regolarmente vinto decine di elezioni, pur avendo le principali televisioni del paese ovviamente contro)?
La risposta la si trova facilmente proprio nell'articolo di cui sopra, laddove vengono citate le nazionalizzazioni. Il governo Chavez ha sottratto il controllo dei petrolio alle multinazionali, destinando almeno parte dei proventi alla crescita ed allo sviluppo del paese, che difatti sta conosceno un periodo mai visto prima di crescita economica e benessere. Che poi Chavez non sia un mostro di simpatia è un altro paio di maniche. Neppure Sarkozy o la Merkel lo sono, se vogliamo dirla tutta...

martedì, febbraio 01, 2011

Tunisia ed Egitto, quando la Storia va avanti.

Quello che sta succedendo in Egitto e Tunisia,ma anche in altri paesi del Medio Oriente, con il popolo, o se preferiamo le moltitudini che riprendono la voce con coraggio e determinazione, non fermandosi di fronte alla risposta violenta del potere, dovrebbe farci riflettere.
Non solo per il fatto che un cambiamento radicale in questi paesi significa un cambiamento in tutto il Medio Oriente e nel mondo arabo,con ricadute anche sulla Questione Palestinese, ed un reale percorso di democrazia, non imposta dall'esterno, sarebbe un evento ben più importante di quanto avvenuto alla fine degli anni 80 nei paesi dell'Est europeo dove la "rivoluzione" fu prima pilotata dall'alto, e poi venne incoraggiata dall'esterno attraverso un inglobamento che ha spento tutte le istanze realmente innovatrici e riformatrici producendo alla lunga dittature mascherate come quella di Putin in Russia.
Proprio allora, tra i tanti travisamenti della realtà in cui si persero gli intellettuali occidentali, se ne impose una, quella della fine della Storia. Secondo questa teoria la Storia si era compiuta con la vittoria della Democrazia Occidentale, e non vi sarebbero pià state rivoluzioni o guerre o crisi o altre scosse sistemiche.
Naturalmente era una sciocchezza ideologica, lo abbiamo visto con il proliferare di guerre, in alcuni casi direttamente figlie di quel cambiamento epocale, (vedi la guerra in Jugoslavia) con la cosidetta guerra al terrorismo, e con la crisi economica che tuttora investe proprio il mondo occidentale. E lo vediamo proprio in Tunisia ed Egitto, ma l'abbiamo visto anche nelle strade di Londra e Roma, a ad Atene.
La Storia non si può fermare e non finisce mai, rallenta, devia, torna all'indietro e poi si slancia in avanti ancora, verso ideali ed orizzonti che nessuno può prevedere, come un fiume in piena, e quando questo avviene, allora si sta parlando di RIVOLUZIONE.
Come direbbe Bogart: E' la storia bellezza, e tu non puoi farci niente

martedì, settembre 28, 2010

Pensieri sparsi

1- Ma andiamo avanti fino a Natale a parlare di quel cazzo di appartamento a Monte Carlo?
O magari adesso si passa alla cucina? e a quando ai servizi detto anche cesso con una bella planimetria e magari il plastico a Porta a Porta?

2- La musica è arte, e l'arte è libertà. e gli artisti hanno non il diritto ma il dovere di essere liberi di fare ovvero di fare quel che gli pare, dalle rane crocifisse, alla merda di artista, alle cover dei Metallica o di chi per essa.
Alla faccia dei bigotti di vario stampo, razza, colore e tipo.

3- Chavez ha vinto le elezioni in Venezuela, però non abbastanza, quindi ha perso, cioè ha vinto però comunque ha imbrogliato, e se non l'ha fatto ci avrà pensato,e poi si è messo le dita nel naso, probabilmente ha ruttato e scoreggiato ed in ogni caso ci è antipatico per cui gli diamo addosso a prescindere

4- Una donna viene condannata a morte in Iran accusata dell'omicidio del marito.
Il mondo si indigna.
Una donna viene giustiziata in USA per l'omicidio del marito. Il mondo tace.
Qualcosa non torna....

5- Paolo Di Canio critica Totti (che novità!) sostenendo che senza di lui la Roma è più forte.
partite con Totti in campo punti 2,31
partite senza Totti punti 1,83
differenza a partita 0,48
moltiplicato x le 38 partite di campionato: 19 punti circa, la differenza fra il quarto posto ed il (quasi) scudetto.
conclusione:
Di Canio, da bravo fascista, è più bravo a fare a pugni, che non a ragionare

mercoledì, settembre 30, 2009

Le elezioni tedesche? Le ha vinte Berlusconi



Domenica si sono svolte le elezioni in Germania per il rinnovo del parlamento tedesco.
Il governo uscente, guidato da Angela Merkel, si caratterizzava per l'insolita alleanza, denominata Grosse Koalitione, tra CDU (di centro) e SPD (Socialdemocratici).
I due partiti ex alleati si sono presentati alle elezioni come avversari.
Tra i due ha vinto il partito di Angela Merkel, che ha perso il 2% circa dei voti, mentre l'SPD è crollata.
Ad approfittarne i partiti minori, i liberali, i Verdi e la Linke, che qui verrebbe definita Sinistra radicale, che hanno preso rispettivamente nel voto proporzionale il 14,5% l' 11% e 12%.
Un voto che potremmo definire di protesta. I tedeschi hanno punito i due partiti,a causa della crisi economica, e hanno punito maggiormente quello di centro-sinistra, probabilmente perché le politiche da queste seguite sono state conisderate più di destra.
In Italia invece i risultati sono stati presentati come "vittoria del centro destra" (La Repubblica") trionfo della Merkel, vittoria del liberismo etc, i liberali tedeschi vengono presentati come "filo-occidentali e filo-americani" manco stessimo parlando dell'Uzbekistan e Berlusconi in persona, prontamente intervistato dal GR nazionale, ha rivendicato la vittoria come "vittoria del liberalismo", cioè sua.
E' evidente ancha ad un distratto osservatore, quale sono io, che le cose sono molto diverse.
In Germania non c'è uno schieramento bipolare, e non c'è un CD contro un CS, ma è un sistema sostanzialmente proprorzionale, pur con sbarramento, in cui i partiti si presentano da soli alle elezioni e , successivamente, formano coalizioni governative, se non hanno i numeri per governare da soli.
Tant'è che CDU ed SPD governavano insieme.
Il voto ha punito entrambi, e se la Merkel vince, ma non trionfa, vince perché gli altri hanno perso di più,i partiti "di sinstra" sfiorano il 46% dei voti, mentre Cdu-CSu e liberali fanno il 48% abbondante mentre anche in Germania aumenta l'astensionismo, che avrebbe colpito, secondo i politologi, sopratutto la SPD.
La coalizione che verrà formata può anche essere definita di "centro-destra" ma nulla ha a che fare con il centro destra italiano, non solo perché la Merkel non è Berlusconi (con il suo aspetto fisico dubito che verrebbe fatta ministro in Italia)non solo perché non ci sono ex-fascisti (ex nazisti, in questo caso)o razzisti dicharati nella coalizione, ma perché i Liberali tedeschi sono piuttosto di sinistra e tutt'altro che filo americani, difatti la prima cosa che hanno detto è che bisogna mandare via le basi americane in Germania ed uscire dall'ottica del post 11 settembre, cose che qui non dice nessuno, al massimo lo dice Rifondazione Comunista, e sottovoce, per giunta.
Inoltre il loro leader è un Gay dichiarato, ed immaginiamo abbia posizioni alquanto dissimili dalla Destra italiana su coppie di fatto e diritti civili.
L' SPD è stata punita evidentemente per aver perseguito politiche troppo moderate,e per l'accordo con la CDU, insomma mi pare che i paragoni con l'italia siano ben poco calzanti e interpretare i fatti di Germania con l'ottica italiana sia non solo sintomo di provincialismo, ma anche decisamente mistificatorio.
Segnalo un articolo interessante sull'argomento qui e per chi volesse
vedere i dati ecco la pagina di Wikipedia

martedì, settembre 29, 2009

Ed intanto in Honduras...

In Honduras stanno uccidendo la democrazia.
In Honduras stanno uccidendo la libertà
In Honduras stanno uccidendo la speranza.
In Honduras stanno uccidendo i cittadini.
Di questo golpe silenziato, su cui i massmedia occidentali hanno steso una coperta di omertà, se non di complice silenzio, avevo parlato a suo tempo.
Non basta, ma segnalo l'ottimo ed esaustivo post di Cometa, mentre se volete altri approfondimenti segnalo il blog di Gennaro Carotenuto, senz'altro il più informato sui fatti latino-americani.
E' tutto, per il momento.

venerdì, agosto 28, 2009

I'm back again!


Sono tornato dalla mia seconda esperienza negli Usa.
Non ho molto da aggiungere a quanto da me scritto l'anno scorso in questi topic qui e qui.
L'unica cosa che mi ha colpito ed incuriosito è stato il dibattito in corso in America sulla riforma sanitaria, una riforma fortemente voluta dall'amministrazione Obama, e altrettanto fortemente osteggiata da Repubblicani e Lobby della salute o per megli odirem delle assicurazioni sanitarie, che da una riforma del sistema sanitario hanno tutto da perdere.
Le cose però sono più complesse, come spesso avviene, di quel che appare a prima vista.
Anche in questo caso non ci sono tutti i buoni da una parte e tutti i cattivi dall'altra.
Sto leggendo un interessante articolo su "Rolling Stone" versione americana, che spiega che anche all'interno dei democratici vi sono delle potenti resistenze alla cosidetta "public option", e che le titubanze dell'amministrazione Obama possono essere spiegate con le resistenze interne allo stesso partito Democratico più che all'opposizione dei Repubblicani (nettamente minoritari in questo momento) e come la Public Option stia per essere messo da parte a favore di soluzioni più moderate, ma anche meno efficaci e che rischiano di peggiorare le cose anzichè migliorarle.
Un tema questo che andrebbe approfondito e sarebbe interessante vedere come questa notizia viene rivenduta in Italia, in relazione anche a come viene gestita in Italia la macchina sanitaria, per esempio in Lombardia.

martedì, giugno 30, 2009

Il golpe in Honduras e lo strabismo dei media

In queste ore in Honduras sta succedendo qualcosa di molto grave, che non succedeva da tempo. Un golpe militare per rovesciare un presidente democraticamente eletto ed impedire il diritto di voto nel referendum costituzionale ai cittadini onduregni.
Di quel paese, come di molti altri, non si hanno notizie particolareggiate e di solito, quando si parla di Latinoamerica, i media fanno colore e dicono sciocchezze, quando non fanno della vera e propria disinformazione.
I massmedia hanno riportato la (falsa) notizia secondo cui il presidente Zelaya voleva fare un referendum per farsi rieleggere, sul modello di Chavez, che in Occidente è considerato un demonio.
In realtà le cose sono ben differenti: Zelaya voleva riformare la costituzione, scritta nel 1982 quando vi era una dittatura, e per far questo aveva indetto un referendum consultivo, che avrebbe casomai dato un parere non vincolante sulla eventuale convocazione ed elezione di una assemblea costituente che avrebbe quindi creato una nuova costituzione.
Si tratta di un processo di tipo democratico per nulla differente da quello che abbiamo avuto in Italia dopo la fine del regime fascista, del tutto legittimo, anzi, direi necessario.
Il golpe sta impedendo questo, ma i cittadini onduregni stanno andando a votare e manifestando, nonostante la repressione, il taglio della elettricità, la chiusura dei giornali.
I nostri mass-media, che si stanno stracciando le vesti per l'Iran, la brutale repressione etc etc,( a ragione per carità) non solo stanno dando scarsa rilevanza a quanto accade, ma addirittura stanno rovesciando le frittata, cercando di far passare l'idea che in fondo il presidente se l'è cercata (vero, se disturbi le oligarchie, quelle ti fanno un colpo di stato, naturale!) che è Chavez che minaccia la guerra (falso: Chavez ha detto che avrebbe difeso la sua ambasciata che è stata assalita, insieme ad altre, dai golpisti) ed addirittura ci si spinge a simpatizzare per il golpista Micheletti, con la patetica motivazione che sarebbe italiano e "tifoso dell'Atalanta" (sic!).
Lo si chiama addirittura presidente, nonostante non sia riconosciuto da nessuno, nemmeno gli USA, che si sono distanziati, almeno ufficialmente, dal Golpe, e quindi è da ritenersi, casomai, un usurpatore a tutti gli effetti.
Purtroppo non è la prima volta che i media occidentali ed italiani dimostrano un totale strabismo davanti a fatti del tutto simili, guardando solo in una direzione ed utilizzando pesi e misure rigorosamente diversi a seconda dei paesi.
Per quanto mi riguarda, come sono dalla parte degli Iraniani che difendono i loro diritti sono altrettanto dalla parte degli Onduregni che difendono la loro democrazia

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