mercoledì, settembre 10, 2008

Viaggio negli USA parte 2



Wildlife

E sì gli States sono uno dei pochi posti del mondo, diciamo civilizzato nel senso di industrializzato, dove ancora la natura esiste, libera, selvaggia (fino ad un certo p unto però) e, sopratutto, incredibilmente a portata di mano.
E' difficile, credo, descrivere l'emozione, ma ancor più la sorpresa di trovarsi a pochi metri da Aquile, avvoltoi, leoni marini, lontre e addirittura serpenti a sonagli, cose da film western,
O da cartone animato, come nel caso del Roadrunner. proprio lui l'agognato e irraggiungibile pranzo di Wille il Coyote, che io pensavo fosse opera della fantasia degli autori.

Città
Forse è un luogo comune dire che le città americane sono tutte uguali e mancano di storia. In realtà la storia ce l'hanno, breve, ma spesso avventurosa, come le vite dei pionieri che affrontavano viaggi veramente difficoltosi e pericolosi per arrivare "alla terra promessa".
Mi chiedo come riuscivano, con i carri le donne ed i bambini, ad affrontare distese del nulla come la valle della morte, ma anche il resto dell'Arizona e della California non è molto meglio.
Le città, almeno quelle piccole, comunque, sono più o meno fatte come al tempo dei pionieri: all'epoca c'era la strada principale dove si trovavano l'ufficio dello sceriffo, il saloon , il bordello e il motel.
Oggi c'è una strada principale e tutto è lì: il mac donald, il Taco Bell il KFC, il supermercato, la pompa di benzina ed il motel.
Diverso discorso per Los Angeles: una megalopoli cresciuta confusamente, fatta di molte città che si sono via via unite.
Qui è facile passare da quartieri residenziali eleganti e centri commerciali esclusivi a zone squallide caratterizzate da baracche, case decadenti e depositi abbandonati. E tutto ciò senza soluzione di continuità, per così dire.
Las Vegas, non è una città ma un grande parco giochi.
San Francisco è bella, ma più che bella direi che ha un suo fascino.
Non ha una precisa caratterizzazione architettonica, per cui si va da edifici in simil barocco a grattacieli, ci sono case basse ad un piano ma anche edifici considerevolmente più alti. E anche qui ci sono zone non propriamente ridenti e zone molto ricche, quartieri cinesi e quartieri in cui si sente ancora il profumo degli anni 60 e della summer love, magari un po' annacquato, ma pur sempre profumo.
Bellissimo quel vecchio garage trasformato in un negozio di dischi, cd e DVD con decine di posters alle pareti.
Una tentazione per il portafoglio incredibile.



American Life


Difficile capire molto di un paese per un solo viaggio, certo che in America si trova di tutto e di più, non solo a livello di paesaggi ma anche di persone.
Personalmente ho potuto verificare l'abitudine delle cameriere di riempirti la tazza del caffé, abitudine che avevo conosciuto per aver visto "le Iene" di Tarantino (la famosa scena iniziale della mancia )
Avevo sentito parlare del fatto che ci fosse una severa disciplina automobilistica, con racconti di auto della polizia che sbucavano dal nulla a multare chi oltrepassava i limiti di velocità. Molti film sono pieni di scene similari.
Invece devo dire che non ho visto nulla del genere. Gli americani in realtà oltrepassano i limiti di velocità, senza esagerare, si intende. E non spuntano volanti piene di poliziotti anfetaminici.
C'è da dire comunque che il livello di educazione, e non solo automobilistica, è nettamente più alto di quello Italiano.
A Los Angeles è un po' diverso, qualche furbetto c'è, ma in quel casino è inevitabile, per così dire.
In realtà l'emozione di essere fermati dalla Polizia l'abbiamo avuta, a causa di una svolta a sinistra mal effettuata.
In realtà non effettuata per niente.
Una voce è spuntata dal nulla invitandoci a parcheggiare a destra.
-Are you drunk?
-No, we are italian!
La cosa si è risolta con una risata ed un consiglio paternalistico di andare a piedi.
Mi ha colpito anche il numero impressionante di clochard, ubriachi, o gente semplicemente stramba che affolla certe vie di San Francisco, Market street in particolare.
Non tutto è oro quel che luccica.
E poi la visione dall'alto di New York, mentre l'aereo decolla e cadono le prime ombre della sera, e si accendono le prime luci, rimane l'ultima fotografia, solo mentale, purtroppo, di questo indimenticabile viaggio.

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