Sento come un dovere morale quello di scrivere su certi fatti, anche se come tutti, preferirei a pensare a qualcosa di positivo, ad una giornata di sole, ad una bella ragazza, ad un bel libro o film, a una buona bottiglia di Chianti (ma anche il Sangiovese mi sta bene).
Invece sono qui a scrivere sull'omicidio, l'ennesimo omicidio razzista di Abdul Guibre, italiano, nero, anzi "Negro", per giunta, forse, islamico.
Ecco qui ho già toccato il tasto, quello delle identità.
Un giorno bisognerà toccare questo tasto, disvelare quanto di mistificatorio c'è in queste identità, perché alla fine siamo tutti esseri umani, diversi ed uguali.
Per il resto ho già scritto in passato cose che, purtroppo, non posso che ribadire:
"Ama il tuo simile e distruggi il diverso" . Questo ed altri slogan simili si sono diffusi, su magliette e peggio nella mente di un certo mondo giovanile negli ultimi anni.
E non c'è da dubitare che il clima generale abbia facilitato il diffondersi di questo genere di ideologie.
Quando si parla di fucili, quando si parla di squadracce, quando si tolgono le panchine perché altrimenti la gente (magari extracomunitari,) ci si potrebbe sedere sopra (ad oziare, grave scandalo) quando si tirano su muri, quando si fanno leggi assurdamente razziste e ci si ripromette di farne di peggiori, quando si fa l'equazione oscena clandestino = delinquente, quando si delira di "emergenza sicurezza" quando l'emergenza oggettivamente non c'è, quando si ripete che il diverso è un problema, e possibilmente di ordine pubblico, quando si fa tutto questo e si invocano ronde non meglio specificate, si crea un humus culturale che incoraggia il verificarsi di questi episodi.
scrivevo a proposito dell'omicidio avvenuto a Verona
e citando questa frase di Fabrizio De André "Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi, dire siamo trecento milioni , siamo un miliardo e seicento milioni e, approfittando del fatto di essere così numerose pensano di potere, e di avere il diritto sopratutto, di vessare, di umiliare le minoranze"
così chiudevo un altro commento su un altro episodio di razzismo
Ormai quando apro il giornale e leggo queste cose provo solo schifo e vergogna e mi chiedo: cosa stiamo diventando "noi" italiani, noi "maggioranza"?
Aggiungo solo questo, L'Italia è sempre più un paese allo sbando, economico, sociale, ma sopratutto culturale e morale.
E la situazione non sembra destinata a migliorare.
PS
Per gli imbecilli che dicono "ma aveva rubato una scatola di biscotti!".
La pena di morte per un delitto del genere non esiste nemmeno in Iran o in Cina, e almeno si attua dopo un processo regolare.
E nel Far West c'era la giustizia sommaria ma per i ladri di cavalli non di merendine.
Ed infine, ma speriamo che qualcuno vi spranghi quella testa di cazzo che tenete!
Blog di Pablo, continuazione ideale delle Pablo Pages. Qui si parla di tutto un po', secondo l'estro del momento: politica attualità, cinema, musica sport e cazzeggi vari....Presumo che chi capita qui sia mio amico, o almeno conoscente, altrimenti va bene lo stesso :-))
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