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giovedì, luglio 10, 2025

Ondata di caldo in Europa, ma il clima si sta raffreddando

 La recente ondata di caldo è stata, more solito, amplificata a dismisura dai media, politici, tuttologi e nientologim oltre che dai soliti personaggi che hanno legato la loro carriera mediatica (quella scientifica è inesistente) al carrozzone miliardario del "climate Change".

Persino il meteorologo Sottocorona, in forza a La7, quindi non certo imputabile di "negazionismo climatico" ha sbottatto esclamando " c'è caldo ma i 40 gradi in Italia non ci sono, c'è gente che dà i numeri, le temperature percepite non esistono e chi ne parla fa procurato allarme".

Non si  può non condividere lo sfogo di Sottocorona, l'ondata di caldo c'è stata, e chi lo nega è ridicolo, ma lo è altrettanto chi blatera di "temperature record in Italia, Europa e Mondo" perchè questo è semplicemente falso.

Ricordato che il record mondiale di caldo risale al 1913 con 56,7 gradi, e che il record in Italia di giugno risale al 1982 con 46,2, e messa quindi al suo posto la bufala dei record, andiamo ad analizzare cosa è successo in Europa e cosa sta succedendo a livello globale

Quella che si è avuto è una normale ondata di caldo provocata dall'alta Subsahariana, una cosa che non ha nulla a che vedere con Co2 o supposti cambiamenti climatici, si è verificata nel 1982, 1983, 1967, 1964, e persino nel 1935, anno a cui risalgono svariati record nelle città della pianura padana . Ora (10 luglio 2025) il tempo si è raffreddato, e abbiamo viceversa temperature estremamente fresche per il periodo. Si tratta quindi del normale alternarsi di anomalie positive e negative.

Negli ultimi tempi si è parlato di temperature record a livello mondiale, riscaldamento delle acque oceaniche e di sciolgimento dei ghiacciai.

Bene vediamo questi parametri con i dati attuali


 Questo grafico mostra le temperature da gennaio 2025. Come si vede l'emisfero nord ha visto un importante riduzione delle stesse che sono calate anche a livello globale cosa confermata dai dati Satellitari.


 Come si può notare, dopo le importanti anomalie che si sono avute a partire dall'inizio 2023, e dovute con ogni probabilità alla grande eruzione del vulcano di Honga Tonga, che ha emesso quantità importanti di gas serra (vapore acqueo) unite al forte Nino e ad una intensa attività solare, le temperature stanno scendendo, ed è molto probabile che continueranno a farlo almeno fino a fine 2026.

Passiamo agli Oceani

Come si vede dal grafico qui riprodotto che mostra le anomalie termiche degli oceani dopo il massimo raggiunto a inizio 2024 c'è stato  un netto calo delle temperature con conseguente raffreddamento delle acque marine

Ma la cosa più interessante è la massa di ghiaccio in Groenlandia

Qui l'aumento è assolutamente fuori scala con accumuli ben oltre non solo i minimi storici, ma le medie tra il 1981 ed il 2010 !

Quindi in sostanza quello che abbiamo a livello globale è

 1) calo delle temperature atmosferiche, soprattutto nellparte Nord del pianeta, ovvero quello più sensibile al riscaldamento 

2) raffreddamento degli oceani

3) aumento dello spessore del ghiaccio in Groenlandia e recupero del ghiaccio marino in Antartide

Tutti segnali univoci che indicano una tendenza in atto a cui aggiungiamo le previsioni sull'ENSO (noto come Nino)


 Da queste (che sono previsioni, quindi da prendere con le molle) possiamo vedere la possibilità di una situazione di Nina, con calo delle temperature dell'Oceano Pacifico, cosa che ha generalmente conseguenze sul clima generale, diciamo che tendenzialmente porta ad un calo delle temperature globali (ma non dappertutto)

Quindi altro che Surriscaldamento, andiamo almeno sul breve periodo verso un raffreddamento piuttosto consistente. Questo non esclude altre ondate di caldo estivo su quella piccola parte del pianeta che viene chiamata Europa.

 


 

domenica, gennaio 19, 2025

La distopia scientista

 Lo scientismo è la credenza che la scienza o ciò che viene identificato come Scienza sia infallibile, che la Scienza possa dare facili e definitive spiegazioni e soluzioni a tutti i problemi.
Questo tipo di perversa ideologia è sempre stato la base per la tentazione o la giustificazione di un futuro governo degli Scienziati, una utopia tanto affascinante quanto pericolosa.
Affascinante perché prospetta la possibilità di un governo che non sarebbe governato da interessi particolari, o in cui ci sarebbe sempre la possibilità dell’errore o della corruzione, ma in base a dati oggettivi che quindi produrrebbero decisioni oggettivamente “giuste”, e che quindi non potrebbero non fare il bene dell’Umanità nel suo complesso.
Pericolosa per alcune ovvie ragioni: la prima è che la Scienza non è affatto una materia perfetta, e gli scienziati non sono affatto essere  superiori immuni da tutti i difetti che hanno da sempre caratterizzato l’umanità, ovvero l’interesse personale, il conformismo, la codardia, l’ambizione e, diciamolo pure, la stupidità. Nella realtà la stragrande maggioranza delle ipotesi scientifiche risultano, presto o tardi, sbagliate, e devono essere modificate. Inoltre non vi è praticamente mai un consenso scientifico su alcuno argomento, e, anche qualora questo sia stato raggiunto, non significa che lo sia per sempre. Sono stati assegnati premi Nobel a scienziati le cui importantissime scoperte sono poi state confutate alcuni anni dopo.
In sostanza è pura utopia pensare che la Scienza sia esatta e gli scienziati abbiano sempre ragione.
Peggio, è ingenuo fino alla stupidità pensare che essi non siano corrotti o corruttibili, o che non siano narcisisti e che , quindi, perorino le loro idee anche quando queste vengono smentite.
Una politica creata dagli scienziati sarebbe anche contraddittoria, perché la Scienza e la Politica sono due cose ben distinte e del tutto opposte. La Scienza è descrittiva, mente la Politica è prescrittiva. L’una dice come stanno le cose, l’altra come dovrebbero state le cose. La Scienza è anche amorale e avalutativa , mentre la politica è ideologica per definizione, quindi si basa sui valutazioni di carattere morale, ovviamente del tutto soggettive.
Di fatto sono due cose del tutto inconciliabili da loro,  e la provadi questo è rappresentata dal fatto che quando la Politica si è interessata alla Scienza, l’ha sempre piegata ai suoi scopi, compiendo dei disastri.
Infine una società governata dagli scienziati o in nome della Scienza sarebbe un sistema assolutamente totalitario, in cui le decisioni politiche non potrebbero essere messe neppure lontanamente in discussione, ma dovrebbero essere applicate senza alcuna obiezione. Le obiezioni sarebbero in effetti sbagliate per definizione, perché contrarie alla Scienza.
Quindi chi obietta farebbe per definizione una “disinformazione”, e sarebbe, nel migliore dei casi, un ignorante non degno di poter esprimere neppure un’opinione, nel peggiore una persona malvagia che perora la causa di qualche nemico pubblico che trama nell'ombra.
Se pensiamo che questo tipo di Distopia è già in atto, e ha portato alle politiche censorie sui social, giornali e televisioni, e a quel tipo di ideologia perversa che mischia “buonismo” e scientismo, e che quindi si pensa perfetta, capiamo l’urgenza di demistificare queste teorie e questo modo perverso ed ideologico di pensare, e riportare la razionalità ed il vero approccio scientifico, che si basa sul dubbio, sulla verifica delle ipotesi e sulla libertà di pensiero.

domenica, dicembre 01, 2024

Gli inverni a Milano negli ultimi 30 anni. Una verifica

 Si dice che gli inverni siano sempre più caldi. Ho verificato prendendo i dati degli inverni di Milano a partire dalla stagione invernale 1994/95 fino all'ultima 2023/24. Sono esattamente 30 anni. 

Ho fatto la media di ogni quinquennio. riporto di seguito i risultati

95-99              5,0 

2000-2004     5,1 

2005-09         4,5 

2010-14         3,9 

2015-19         4,8 

2020-24         5,5 

Come si vede le temperature non sono cambiate di molto ma colpisce il calo fino al 2013-14, non compatibile con la teoria del riscaldamento dovuto ad emissioni, che dovrebbe invece risultare in un costate e significativo aumento delle temperature. L'ultima decade ha visto un ritorno alle temperature medie della fine anni 90, in particolare l'ultimo quinquiennio.

Analizzando questi dati si nota che questo è dovuto soprattutto agli ultimi 2 inverni e in particolare mesi di febbraio, molto più caldi del passato. Sarà interessante vedere cosa succederà nei prossimi 5 anni.

Quest'anno si parla di inverno più freddo, ma deciderà molto febbraio.

domenica, aprile 16, 2023

il cucchiaino da té e l'anidride carbonica

 


Il mantra di tutto il mondo politico, giornalistico e pubblicitario  è da tempo uno solo “tagliare le emissioni di anidride carbonica (detta co2) per salvare il pianeta”.

Ora tralasciamo che la teoria sul piano prettamente scientifico sia una supercazzola conclamata. Secondo le ricostruzioni scientifiche in 600 milioni di anni non è stato trovato nessuna correlazione tra temperature e Co2, e quando è stata trovata era inversa: le temperature influiscono (lentamente) sulla quantità di C02 e non il contrario: negli ultimi 11.700 anni, ovvero dall'inizio dell'Olocene non vi è correlazione.  Persino negli ultimi 150 anni la correlazione è debole. Negli ultimi 70 anni abbiamo avuto almeno 25 anni di calo delle temperature 25 anni di riscaldamento e circa 25 anni di stasi , ovvero quella attuale che dura dal 1997-98. Infatti la sensibilità del clima alla co2 è estremamente ridotta, e questo spiega il fallimento della cosidetta “scienza del clima”.

Ma facciamo finta che questo non sia vero, che il rapporto tra CO2 e temperature sia veramente provato , che la scienza del clima sia “stabilita”, che veramente sia preferibile il freddo al caldo e tutte le varie strampalate idee diffuse a piene mani.

Bene la Co2 attualmente dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) attestarsi attorno ai 420 ppm (parti per milione). Ogni anno aumenterebbe di circa 2 ppm. DI questi 2 ppm il 90% è di carattere naturale e solo il 10% è dovuto alle tanto pubblicizzate e demonizzate “emissioni antropiche”..

Questo vuol dire che solo 0,2 parti ppm verrebbero tolte. Ma considerato che è improbabile per non dire impossibile eliminare il 100% delle emissioni (non dovremmo nemmeno respirare) vuol dire che se ne  potrebbero eliminare forse solo un terzo, realisticamente. Facciamo finta di no, che sia realistica la politica del net zero, ma consideriamo che attualmente solo l'Europa sembra intenzionata nella politica di “Zero emissioni”, le emissioni dell'Europa rappresentano circa 8% del totale, quindi 0,02 parti per milione, annue. l'Italia  produce solo una piccola parte di queste, diciamo 0,002 ppm. L'Italia ha 60 milioni di abitanti. In sostanza quello che ci si chiede è l'equivalente di recarci al mare (inquinando nel trasferimento, peraltro) armati di un cucchiaino del te (quello piccolo piccolo) e svuotare il mare mediterraneo con un quel cucchiaino, possibilmente usandolo una sola volta.

Auguri…

lunedì, gennaio 02, 2023

Le climacazzate di Meteo giornale

 Meteogiornale è uno dei siti che seguo da anni, anche se ormai lo faccio solo per la pubblicazione delle mappe di previsioni, visto che per il resto si tratta di uno dei siti che fa la peggiore e delirante propaganda climacatstrofista senza piùalcun ritegno né rispetto per i lettori ma soprattutto la verità scientifica. Un tempo su tale sito, vi erano alcune voci più obiettive, come quella della meteorologa Maria Olivieri ma poi sono state eliminate perché disturbavano la narrazione. Meteogiornale è difatti di proprietà di una azienda che produce fra l'altro pannelli solari. Non è strano quindi che faccia propaganda alla peggiori e più fantasiose teorie catastrofiste sul clima, e non ammetta mai che tutte le previsioni catastrofiste sul clima sono state tutte senza nessuna esclusione provate false, anzi falsissime alla prova dei fatti. Anche Meteogiornale si è dato alle previsioni azzardate e nel 2016 avevano previsto lo scioglimento completo del ghiaccio artico per il 2024. Siamo nel 2023 e i ghiacciai,come già da me riferito in altri articoli, non ne vuole sapere di sciogliersi, il livello è lo stesso del 2006-2007 ovvero più di 15 anni fa.

Oggi, con l'isteria climatica alle stelle, e sempre più persone tra cui scienziati di fama mondiale che mostrano di non credere più a queste teorie pseudoscientifiche, anche perché gli effetti perversi sulla produzione e sul costo di energia elettrica incominciano a vedersi e si incomincia a capire le contraddizioni ed i punti deboli, e  le auto elettriche stentano ad essere venduti ed insomma, è sempre più chiaro che la cosidetta transizione ecologica sia una truffa bella e buona che distruggerà l'economia senza salvare il pianeta, ecco che questo sito pseudo giornalistico tira fuori un velenoso articolo pieno di insulti e menzogne verso gli scienziati giustamente scettici, non potendo smentirli si è costretti ad insultare e negare le ragioni profondamente scientifiche.

Vi risparmio la lettura, se volete c'è il link, ma non posso altro che citare lademenziale e delirante chiosa finale

 Ci dovremo attrezzare a vivere estremi meteo inimmaginabili ad oggi, con pallottole gelide improvvise seguite da caldo estivo in pieno inverno, da temporali estivi accompagnati da venti a oltre 200 km orari, grandine grossa come meloni. Il meteo del futuro sarà un disastro. Ben presto i 50°C si toccheranno in varie località del Mediterraneo, mentre si attendono i primi 60°C nelle lande più calde del nostro Pianeta.

NOn credo valga la pena neppure di commentare tale insieme di idiozie degne di qualche santone tossicomane o alcolizzato., destinate ad essere tragicomicamente smentite come tutte le altre.

Non siamo ovviamente nel campo del dibattito scientifico, ma del puro delirio e sfogo di impotenza, un fanatismo che ricorda quello di certi profeti come Charles Manson o il reverendo Jones che portarono ad uccisioni di massa negli anni 70, guarda caso l'inizio del delirio Ecocatastrofista, allora era l'era di ghiaccio alle porte, oggi l'inferno sulla terra.

Sic transit gloria strunzi

sabato, ottobre 29, 2022

I ghiacciai dell'artico continuano a non sciogliersi!

 


La storiella che i ghiacciai dell'artico si stanno sciogliendo e che spariranno nel giro di pochi anni è una delle narrazioni più gettonate degli ultimi decenni. Tuttavia questo non significa che sia vera. Come tutte le bufale che si rispettino, essa trae origine da un fatto reale, seppure esagerato ed estrapolato dal contesto. Il fatto reale è che le osservazioni effettuate attraverso i satelliti a partire dal 1979 mostrano un calo evidente del livello dei ghiacciai marini, in particolare fra la metà degli anni 90 e la metà del decennio scorso. Il contesto da cui è estrapolato è l'andamento dei ghiacciai nell'attuale era integlaciale, o quantomeno degli ultimi 100 anni. In realtà ciò che sappiamo ridimensiona molto queste osservazioni, perché l'anno di partenza delle rilevazioni è considerato l'anno con maggiore estensione dei ghiacciai marini dal 1910 almeno. In ogni caso svariati scienziati e non hano predetto a partire dal 1988 la sparizione totale dei ghiacciai, addirittura anche nei mesi invernali ! Nel 2007 Al Gore in persona, di fronte a milioni di persone collegate in diretta, affermò che entro 7 anni non ci sarebbero stati ghiacciai nell'artico. Questa predizione è stata poi spostata in avanti per cui non solo il 2014, ma il 2015, il 2016 etc avrebbero dovuto vedere l'addio dei ghiacciai marini a questo mondo crudele e surriscaldato. Ovviamente non è successo niente del genere, in copertina mostro la situazione nel 2007, nel 2012 (anno di maggiore scioglimento estivo) e quello di quest'anno. E' evidente che non solo le previsioni catastrofiste non si sono avverate, ma la tendenza pare essere addirittura inversa, con un leggero ma significativo aumento soprattutto negli ultimi 2 anni. un altro grafico mostra l'andamento  dal 2006 e anche qui vediamo come la situazione sia in realtà stabile. Insomma al momento non c'è nulla che faccia pensare ad una improvvisa sparizione dei ghiacciai, ed infatti i più furbi hanno aggiornato la previsione: i ghiacciai sparirano un qualche anno previsto fra il 2030 ed il 2052. Non so se nel 2053 sarà ancora vivo, ma sono abbastanza sicuro che i ghiacciai saranno ancora lì, e probabilmente ce ne saranno anche di più di adesso


 

domenica, luglio 24, 2022

Due Statistiche imbarazzanti sul cambiamento climatico

 


Con l'estate come era prevedibile, gli esperti virologi, poi trasformatisi in esperti di geopolitica, sono diventati esperti di clima. E via quindi, grazie ad una estate calda sul mediterraneo (non una gran notizia, anche se le temperature sono sicuramente elevate anche rispetto alle medie, che come sappiamo sono appunto medie) ad una sequela di sciocchezze catastrofiste (non pioverà fino a settembre, fra 10 anni ci sarà il deserto, il caldo è la prima causa di morte etc etc). Ora per sapere come stanno realmente le cose dal punto di vista climatico generale (il clima globale non è la temperatura della provincia di Lodi) non c'è altro da fare che andare a cercare la stima della temperature come risulta dalla rilevazioni satellitari ed eccovele qua


grafico con andamento delle temperature rispetto alla media 1991-2020

Questo grafico mostra che nel giugno 2022 la variazione rispetto alla media del trentennio precedente è di 0,06 gradi, una inezia. Ma soprattutto mostra come le temperature siano più o meno le stesse da più di 20 anni, e più ancora mostra un vero e proprio crollo rispetto alla'apice toccato nel 2016 con 0,7 gradi di anomalia positiva, in sostanza le temperature dal 2016 sono calate di almeno mezzo grado celsius. E questo nonostante la Co2 continui ad aumentare (per fattori al 90% naturali, voglio ricordare) Un altro  grafico interessante è quello della concentrazione del ghiaccio artico dove si nota che quest'anno il ghiaccio è maggiore degli ultimi anni.


 
la linea nera mostra l'attuale livello del ghiaccio sostanzialmente nella media 2004-13

Questo risultato è ancora più straordinario se si tiene in considerazione che questi dati sono molto probabilmente sottostimati, dal momento che, agli inizi di dicembre, il servizio meterologico danese che cura questi dati, ha pensato bene di “aggiustare” i dati, diminuendo il livello di ghiaccio degli ultimi 3 anni (compreso il 2021) altrimenti saremmo oltre la media, Per paragonare il prima ed il dopo ecco l'ultima rilevazione fatta con la vecchia metodologia

 

ultima rilevazione con il vecchio metodo

Come si vede il livello a dicembre era già oltre la media. Nonostante questo aggiustamento al ribasso, i ghiacciai mostrano un andamento positivo. Questo è mostrato anche dai dati di NSDIC che rilevano circa 700.000 km quadri in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

In conclusione quella attuale è un'ondata di caldo e siccità certamente rilevante, ma non è indice di un cambiamento climatico verso la desertificazione del pianeta e nemmeno dell'Italia, come peraltro già detto da Nasa e altri enti.

venerdì, febbraio 04, 2022

Continua il Non riscaldamento globale

 Abbiamo già parlato di come tutto questo tremendo caldo che dovrebbe portare all'estinzione di massa della specie umana e di circa unaltro milione di specii (sic!) in realtà non esista ma anzi esista una tendenza verso il raffreddamento, al momento moderato (non è detto che sia meglio, ma non è colpa nostra se la gente è stata convinta che sia meglio il freddo del caldo...). Ciò che sta accadendo (non ancora in Italia, ma abbiate pazienza...) dimostra chiaramente questa tendenza: Bufere di neve negli USA ,in Canada ( e qui siamo alla norma) ma nevicate abbondanti in Turchia e non solo sui monti ,ma ad Istanbul, Smirne, sulle coste dell'Egeo, in Grecia, a Cipro, In Libano, Israele e Siria, fino alla grandine in Arabia Saudita e neve in Marocco... Anche il Giappone vede uno degli inverni più freddi degli ultimi 40 anni e a Pechino, dove stanno iniziando le Olimpiadi invernali, gli organizzatori e gli atleti temono il freddo ed il vento gelido che potrebbero creare condizioni meteo estreme.

Questi non sono semplici aneddoti, ma una realtà basata su dati scientifici e statistici incontrovertibili.

Ed ecco l'andamento aggiornato delle temperature, secondo il modello UAH, che è il più affidabile dei modelli di rilevamento dati (ed infatti è messo al bando dai padroni del Web)

Con la Nina che continuerà ad andare avanti fino almeno a Giugno, ma più probabilmente fino ad autunno inoltrato, e la eruzione del vulcano di Tonga (e molti altri) che ha riversato nella Stratosfera tonnellate di anidride solforosa (che impedisce ai raggi solari di arrivare e raffredda l'atmosfera) oltre che alla influenza del ciclo solare, più basso dei precedenti, le temperature sono destinate ad ulteriori cali, calcolabili ad almeno mezzo grado entro la fine dell'anno.

E le nevicate di cui vi abbiamo parlato? Ecco cosa dice il centro meteorologico finlandese.

Gigatoni di neve oltre la media (rappresentata dalla parte azzurra)

E i ghiacciai della Groenlandia, secondo i catastrofisti ormai destinati alla scomparsa da un momento all'altro ?


Anche qui niente conseguenze tremende: le zone azzurre sono quelle dove vi è più ghiaccio, le zone rosse quelle dove vi è un deficitidi ghiaccio. Come si può osservare vi sono solo zone azzurre, salvo un cerchietto rosso che indica una stazione di rilevamento dati. Solo più freddo, niente "caldo". E anche il guadagno di massa ghiacciata indica la stessa cosa.

Ed infine vediamo la estenzione dei Ghiacciai artici al massimo dal 2011, ma in realtà siamo oltre al livello raggiunto nel 2004, ben 18 anni fa! 

Ma di questo parleremo più avanti quando i ghiacciai avranno raggiunto il punto massimo di estensione nell'artico e di ritiro nell'antartico.

In conclusione continua il non riscaldamento globale, potete quindi aspettare a comprarvi l'auto elettrica....


PS

In Italia l'inverno batte la fiacca, ma a partire dal 12 pare che anche qui arriveranno freddo vero e nevicate anche in pianura, febbraio promette molto...




mercoledì, gennaio 05, 2022

La illusione del Green Pass e la variante Omicron

Prima meditazione dell'anno (tanto per rompervi). Dunque il governo (dei migliori e quello precedente dei diversamente migliori, anche se più o meno erano gli stessi) ha affrontato la pandemia prima impacchettandoci in casa, poi decidendo che se uno era asintomatico era malato (??) poi evitando le cure sul territorio, poi puntando su un vaccino sperimentale (è così, è inutile che diciate che lo dicono i novax, un vaccino sotto i tre anni di sperimentazione è sperimentale, non vuol dire che non funzioni o sia disastroso, significa che non è stato sufficientemente sperimentato) poi inventandosi il green pass che avrebbe dovuto permettere di frequentare luoghi vari (e quindi rilanciare l'economia, in definitiva) ai vaccinati, ignorando alcune cose che erano note, ovvero che presto o tardi il vaccino avrebbe perso la sua efficacia ( e l'ha perso prima del previsto, proprio perché sperimentale) che ci sarebbe potuto essere qualche variante che avrebbe scavalcato, poco o tanto o del tutto il vaccino medesimo. La variante è arrivata, si chiama Omicron e per fortuna, nonostante l'allarmismo pavloviano dei media e politici, è molto meno letale della precedente Delta, come mostrano anche i dati italiani. Tuttavia si insiste con il Green pass, super, mega, extralarge, con le discriminazioni (chiamiamole col loro nome) con le confusioni per cui non si capisce più nulla. E milionate di tamponi, con file kilometriche, che vista la stagione, fredda come poche, se uno non è malato di covid finisce per ammalarsi di tosse e raffreddore, e rifarsi la fila per paura etc.
Il mio consiglio è di uscire il meno possibile di casa, evitare per i prossimi 15 giorni feste, assembramenti, troppi giri nei negozi o peggio ristoranti etc,se si vuole essere più sicuri fare la seconda o terza dose che sia, ma sapendo che non è detto funzioni (soprattutto nella prima settimana) e lasciare che l'ondata come al solito passi o meglio si abbassi.
Poi passato questo periodo, si dovrà tornare ad investire sulla sanità, sulle risorse, sulla medicina di base, magari ci si fornirà di un vaccino proprio, come fatto da Cuba, e non da qualche multinazionale americana, perché tutto  questo non sia stato invano, perché le morti e le sofferenze (a mio modo di vedere evitabili) non siano state invano

 

mercoledì, dicembre 08, 2021

Il global Cooling avanza...

 Un paio di anni fa scrissi che la teoria del Global warming era decisamente messa in discussione dai fatti che sono successi da quando è stata concepita, e avevo riferito il parere di vari scienziati che affermavano il contrario di quanto viene recitato come fosse un dogma religioso da giornali, mass media, attivisti e politici, ovvero che molto probabilmente il clima stava diventando più freddo o almeno non più caldo di 20 o 30 anni fa, in netta contraddizione con quanto affermato come articolo di fede dai poteri forti e dalle elite che ci (s)governano.

Bene possiamo fare una prima verifica, mentre tutto il nord Italia è sotto una vera bufera di neve (ma non doveva nevicare più? ) ed ecco l'andamento delle temperature secondo i dati satellitari


Come si vede si registra anche a novembre una diminuzione delle temperature rispetto alle temperature registrare nel 2019 e 2016 (eventi di forte Nino) e persino le temperature del 2010 e del 1998. Lo scostamento dalla media è di meno di un decimo di grado. Nel frattempo la Co2 ha continuato ad aumentare,  per cui la correlazione tra le due cose appare sempre meno evidente.

per capire meglio quanto sta succedento ecco un grafico che si riferisce agli ultimi 6 anni specificatamente


Negli ultimi 6 anni non si vede un aumento delle temperature costante ma solo degli alti e bassi dovuti ai cicli oceanici, all'attività del sole e chissà cos'altro, ma non evidentemente alla Co2 prodotta dall'uomo (che è solo il 5% di quei 420 milionesimi di atmosfera che è costituita da C02) Questi 6 anni si aggiungono ai 16 anni di pausa conclamata e riconosciuta anche dall'Ipcc tra il 1998 ed il 2014 per un periodo di pausa che supera abbondantemente i venti anni

Nell'artico i ghiacciai (che dovevano scomparire entro il 2014) sono ai livelli del 2005-2006  (16 anni fa) e come vediamo dal grafico successivo sono ai massimi  degli ultimi anni . (fonte servizio meteoreogico danese)

 


 

La neve cade abbondante non solo su montagne e colline, ma anche in pianura (padana e non solo)

Ma state tranquilli, se non agiamo subito moriremo tutti entro il 2030 !

domenica, novembre 07, 2021

Potere e Scienza

 Da sempre il Potere (e qui intendiamo per Potere il potere politico, che consideriamo il principale potere, per quanto sia intrinsecamante connesso con il potere economico e, ovviamente con quello ideologico) cerca una giustificazione oggettiva della sua esistenza, che lo ponga al riparo da qualsiasi minaccia, da qualsiasi tentativo di delegittimazione.  Fondamentalmente il Potere si basa sulla violenza, Lo Stato essendo nient'altro che l'organizzazione della violenza, ed è ovvio che questo fatto non basta di per sé a giustificare l'esistenza dello Stato stesso, e della conseguente divisione sociale che deriva tra i detentori della violenza, che in quanto tale possono disporre delle risorse politiche decisionali ed economiche (tasse, dazi doganali etc).

Perciò il potere, in qualsiasi epoca storica ed in qualsiasi luogo, ha cercato una giustificazione che lo ponesse al riparo da una continua contestazione e minaccia, che porterebbe ad una continua guerra contro i suoi sottoposti, e quindi ad una sua delegittimazione. La più ovvia risorsa è quella religiosa, il fare affidamento a divinità di vario tipo e genere per consacrare il proprio potere e porsi al riparo daq qualsivoglia minaccia, Dal momento che il Potere deriva direttamente dalle sfere celesti, e le divinità, per quanto possano apparire ingiuste, hanno per definizione sempre ragione, in quanto divinità superiori agli uomini, ecco che qualsiasi decisione presa in nome e per conto delle divinità, per quanto apparentemente irrazionale e persino disastrosa, non può essere che giusta, salvo considerarla sbagliata nel momento in cui un nuovo potente sostituisca il precedente, quando gli errori del precedente siano diventati talmente disastrosi da essere insostenbili, e allora, a posteriori, vengano considerati contro la volontà delle divinità, che quindi hanno punito il potente che ne aveva tradito la volontà, mettendosi contro le divinità medesime e provocandone la ira funesta. Per questa ragione, da Alessandro Magno a Giovanni senza terre, passando per Giulio Cesare, i potenti hanno sempre legato direttamente il proprio potere al Divino, rivendicando alle volte perfino una diretta discendenza da questa o l'altra divinità

Il processo di secolarizzazione che si è sviluppato molto lentamente, ed ha toccato il suo culmine con la industrializzazione della società, basata inevitabilmente sul progresso tecnico e scientifico,  ha ridimensionato progressivamente il potere religioso della Chiesa Cristiana ed in particolare di quella cattolica, e la giustificazione del potere in base alla religione è diventata insostenibile. 

La legittimazione è stata cercata inizialmente nella "volontà popolare" ovvero nella divinizzazione di una supposto volere dei sudditi, ora diventati cittadini con propria libertà. LA maggioranza ha sempre ragione è un concetto piuttosto labile, ed è abbastanza facile dimostrare che la maggioranza possa sbagliarsi. E' abbastanza evidente che un potere siffatto fosse esposto a critiche e contestazioni, ed essendo la volontà del popolo, come ne scaturisce dagli appuntamenti elettorali, assai volubile e difficilmente controllabili. è nata immediatamente la necessità di trovare una giustificazione "oggettiva" ben maggiore del concetto piuttosto irrazionale della presunta divinità del potere della maggioranza.

Ecco quindi che già a partire dal secolo diciannovesimo, la Scienza diventa la base per la legittimazione della politica, per cui scelte politiche ed economiche fatte non certo per ragioni "oggettive" o "scientifiche" possono essere spacciate come tali- Persino chi contesta il potere si richiama alla scienza, come nel caso del marxismo, autodefinitosi "socialismo scientifico" pur essendo alla base una Utopia, come qualsiasi progetto di cambiamento sociale che per definizione non può altro che essere utopico, in quanto si basa su ciò che non c'è, appunto il luogo che non esiste (utopia)

Nel corso del tempo svariate teorie, o per meglio dire ipotesi, si sono succedute, venendo poi abbandonate una volta che le motivazioni politiche ed economiche che le avevano create o per meglio dire ne avevano permesso la nascita e il successo sono entrate in crisi e decadute. Dalle teorie razziste, alle teorie di Malthus a quelle economiche, alla eugenetica, la vernalizzazione di Lysenko, fino alle teorie attualmente in voga, per quanto sputtanate, il neo malthusianesimo, le teorie del debito pubblico che alimentano le folli politiche economiche della UE, le teorie della alimentazione sana e corretta, che ha provocato una pandemia mondiale, di obesità e diabete, fino alla folle teoria del cambiamento climatico antropogenico, che oggi va di moda sotto il demenziale nome di "crisi climatica" termine che non ha nessun senso scientifico, gli interessi della classe dominante e di vari altri gruppi di interesse, ideologico, culturale o religioso che fossero, si sono nascosti e si nascondono dietro una presunta "scienza" che consegna alle élite dominanti stessi la piena legittimazione del loro agire, per quanto ingiustificato e disastroso possa essere per tutti gli altri, coloro, ovvero la maggioranza, sottoposti al potere politico ed economico vigente in quel dato periodo storico.

Il nesso fra scienza, o per meglio dire religione della scienza (scientismo) e potere mi pare del tutto evidente, il problema è come farlo capire a tutti gli altri, a quella maggioranza che viene e verrà oppressa grazie a questa retorica. Il punto è far capire cosa è la scienza, come questa si basi su ipotesi che vanno costantemente verificate, che la scienza conclamata basata sul consenso, e quindi la mancanza di dibattito e di verifica, non è semplicemente, scienza, ma solo politica travestita da scienza.

 



lunedì, agosto 02, 2021

La Transizione ecologica:ovvero la follia al potere

Dopo Il corona virus ecco la nuova frontiera dell'emergentismo internazionale: La Transizione ecologica, il green new deal, chiamatelo come volete, ovvero la folle teoria che il mondo sta per finire per colpa dell'anididride carbonica e che possiamo cambiare il clima a nostro piacere, e rendere la terra di nuovo "cool" (sic!) e quindi dobbiamo investire migliaia di miliardi per salvare la terra

Si tratta semplicemente di una supercazzola pseudo scientifica di dimensioni galattiche.

Secondo questa supercazzola diffusa da mass media e personaggi totalmente incompetenti, da attori, Vip e pop star fino a ragazzine  diventate famose per non andare a scuola(e non si sa bene come uno possa capirne di scienzia senza una adeguata istruzione, misteri della fede e della resilienza) che, in un mondo umanamente corretto sarebbero a casa loro amorevolmente curate in modo tale da poter avere una vita normale e non trasformate in fenomeni da baraccone ad uso e consumo di media, politicanti e settori delle corporation avide di rilanciare i propri profitti attraverso il consumo "sostenibile e responsabile", noi saremmo più o meno  prossimi alla fine della vita del pianeta terra, il tutto per via dell'effetto serra causato dell'inquinamento. E questo porterebbe il pianeta terra ad avere temperature mai registrate prima e sarebbe letteralmente in fiamme . Il tutto viene condensato in slogan tanto apocalittici quanto  demenziali quali. "Bisogna fare qualcosa subito! non c'è tempo da perdere, la scienza è chiarissima stabilita ed indiscutibile e se lo neghi sei un negazionista  ed un criminale ambientale e devi morire o ci farai morire a tutti!!!Laìpocalisse climatica è ormai inevitabile ( e quindi perché preoccuparci ? ndr)"

In realtà la scienza non è affatto chiara, né stabilita né indiscutibile. Non lo è mai, figuriamoci sul clima, su cui la quasi totalità degli scienziati che si occupa a vari livelli, compresi quelli del famigerato IPCC, ammettono che non ne sappiamo quasi nulla. Non sappiamo esattamente per quali ragioni esistono i cambiamenti climatici nè sappiamo esattamente la loro intensità o velocità, ma sappiamo che essi esistono da sempre e non solo sulla terra ma anche su tutti gli altri pianeti del sistema solare. Pensare che da sempre i cambiamenti climatici sono naturali e poi, da un certo punto non meglio specificato (il 1870? il 1950? il 1980?) questi diventino per il 50, 70, 85 0 100% dovuti solo ad una supposta e non dimostrata influenza umana è puro pensiero magico. D'altro canto è la perfetta sintesi del pensiero dell'ecologismo profondo, che ha già portato alla supercazzola del buco dell'ozono, causato anche lì, ovviamente,  dall'uomo e dai gas CFC.  Peccato che il bando dei gas CFC (protocollo di MOntreal, 1987) non abbia affatto ridotto il buco dell'ozono, che anzi ha toccato questo inverno il massimo dell'espansione da sempre.

L'effetto serra è naturale, non è causato dall'uomo, ovviamente, e senza di questo avremmo 30-35 gradi in meno sulla terra, con tutte le ovvie conseguenze del caso ovvero niente vita.

Diciamo subito che il nostro pianeta non è affatto in fiamme, chi dice questo o mente sapendo di mentire o dovrebbe informarsi meglio, Siamo in realtà in un periodo caldo di una glaciazione, detto anche interglaciale, Negli ultimi 300 milioni di anni abbiamo sempre avuto molto più caldo di adesso, 5 milioni di anni fa il mare arrivava  a Piacenza, tanto per dire, E poi sono iniziate le glaciazioni, Perché sono iniziate? Quali le cause? Non si sa, ma di certo non a causa di cali della Co2, questo è sicuro. I periodi interglaciali precedenti, che durano generalmente fra i 10.000 ed i 15.000 anni, all'interno di periodi di glaciazione di circa 100.000 annì sono stati più caldi di quello attuale. 

In Italia 120.000 anni fa vivevano ippopotami, rinoceronti, leoni e iene, come in Tanzania adesso, per la ovvia ragione che il clima era quello della Tanzania oggi. Poi iniziò la glaciazione (con periodi meno freddi detti interstadiali). 15.000 anni fa l'italia era una tundra, salvo le alpi e gli appennini che, sopra i 1000 metri, erano immense distese di neve e ghiaccio. Poi, per fortuna, questo finì, Il caldo sciolse i ghiacciai, fece salire le acque degli oceani e permise la nascita della civiltà, che nacque e si sviluppò in paesi caldi sulle rive dell'Eufrate e del Nilo, allora molto fertili grazie a temperature maggiori di circa 4 gradi a quelle attuali e che consentivano molta pioggia. Il deserto del Sahara allora era molto inferiore a quello attuale non perché facesse più freddo ma perché faceva più caldo. Negli ultimi 10.000 anni abbiamo difatti avuto quasi sempre più caldo tranne in alcuni brevi periodi durati qualche secolo, come la Dark Age tra il 5 ed il 7 secolo, che portò al crollo dell'Impero Romano, e la Peg ovvero Piccola Era glaciale che durò dal 1550 al 1850 circa. Insomma siamo semplicemente usciti da un periodo di freddo anomalo che riduceva i raccolti e provocava fame, miseria e malattie. Nel 1709 vi fu un inverno talmente freddo in Europa da far gelare tutti i fiumi ed i laghi, dal Portogallo alla Grecia, dall'Inghilterra all'Italia. Più di un milione di persone morirono di malattie, freddo e carestie. Questo sarebbe il clima "normale" che gli ecologisti rimpiangono.

Grafico sulle temperature della Groenlandia dall afine della glaciazione fino agli anni 50 del XX secolo. Le temperature attuali non sono superiori a quelle degli anni 50


 

Bene, nessun di questi cambiamenti climatici ha a che fare con la Co2 nè tantomeno con la CO2 di origine umana, che peraltro rappresenta solo il 4-5% della Co2 totale

Ricostruzione dell'andamento delle temperature (linea azzurra) e della Co2 (linea viola)Come si nota la Co2 è sempre stata superiore agi attuali livelli e non ha nessuna relazione con le temperature

 

Per farla breve vi sono molti fattori che influenzano il clima, dai raggi cosmici, alla attività del sole, alla attività degli oceani (Nino e Nina ma anche NAO ed AO,) a gas serra come metano e soprattutto Vapore Acqueo, a sua volta derivante dal sole e dalle nubi, le quali  possono cambiare il clima drasticamente fino ad aumentare le temperature o farle diminuire di 100 gradi, almeno secondo Nasa ed IPCC (e se lo dicono loro...)

Il contributo della Co2 al clima esiste, beninteso, ma è significativo solo quando è estremamente bassa, sopra i 250  questa diviene mano mano inesistente. Non lo dico io ma centinaia di ricerche scientifiche che affermano che anche raddoppiando la co2 le temperatura aumenterebbero fra un minimo di 0,03 gradi (ovvero nulla) a 1 grado (la maggior parte delle stime è fra 0,3 e 0,5 gradi). questo senza considerare gli altri elementi che condizionano il clima terrestre.

Pealtro negli ultimi 30 anni la CO2 è salita da 360 ppm (parti per milione) a 420, ma l'influenza sul clima appare essere praticamente nulla come si vede dai dati satellitari


 I picchi di temperatura corrispondono esattamente agli eventi di Nino, mentre quelli negativi a situazione di Nino neutro o negativo (NIna) in sostanza sono gli Oceani e non la CO2 a guidare il clima.  Nei prossimi mesi è prevista una nuova Nina, e quindi è facile prevedere un ulteriore calo delle temperature, Chissà se quando le temperature torneranno ai livelli dell'inizio anni 80 fine anni 70 qualcuno se ne accorgerà e quale spiegazione verrà data, oppure se verrà negato e taciuto....

In realtà ci sono molti scienziati che hanno previsto un periodo di almeno 30 anni di calo delle temperature. Non potendo sapere se questo accadrà o meno non sottoscrivo tale teoria, mi limito a segnalarla. 

Come vedete non c'è nessun "consenso scientifico"  e la scienza non è affatto stabilita, come ammette persino uno dei collaboratori dell'ex presidente degli Stati Uniti Obama, il Dottor Koonin nel suo libro Unsettled .

Teniamo infine presente, e in realtà dovrebbe essere la prima cosa d aconsiderare, che l'aumento di temperature e Co2, produce effetti benefici sull'agricoltura (compresa la Zottecnia) ovvero consente di nutrire il pianeta. IL numero di persone che soffrono la fame è crollata dagli anni 70 ad oggi da 1 miliardo  e mezzo ad 800 milioni, e questo a fronte di un quasi raddoppio delle popolazione mondiale. In europa la produzione agricola è cresciuta nel 2017 del 6%. Eppure si dice che i cambiamenti climatici distruggono l'agricoltura e aumentano la fame nel mondo !

Il punto però è un altro: anche se non è dimostrato che il clima sia una semplice variabile della Co2, anche se gli allarmismi su alluvioni, siccità aumento del mare e quant'altro non hanno nessuna giustificazione scientifica (non sono io a dirlo, ma l'IPCC) potrebbe esserci la possibilità che lo siano, e comunque potrebbe valere la pena cercare di mitigare eventuali effetti negativi (che però potrebbero essere peggiori con un clima più freddo, come durante la Piccola Era Glaciale ) e rendere il mondo meno dipendente dagli idrocarburi.

I problema è che i costi economici e persino ambientali per fare questo sono assolutamente insostenibili, aldi là del fatto che le fonti alternative sono piuttosto inefficaci. Le pale eoliche, che vediamo pubblicizzate dappertutto come la soluzione più sostenibile, sono del tutto insostenibili. Difatti consumano suolo 158 volte di più di una tradizionale centrale,  devastano ambiente e territorio in modo spropositato (altro che TAV!), uccidono uccelli delle speci più rare (aquile, rapaci diurni e notturni, oltre che pipistrelli) e sono inefficaci sul piano della produzione di elettricità, si rompono facilmente e devono essere sostituite ogni 12/15 anni circa. Un po' meglio per il fotovoltaico che consuma "solo " 50 volte in più suolo, e potrebbe essere una soluzione se messo sopra ai tetti delle case ma al momento attuale porta ad un aumento della deforestazione. Peccato inoltre sia carissimo e se piove, è molto nuvoloso o nevica, non produca energia... 

In Germania e California il costo dell'energia ha toccato le stelle, e sono aumentati i black out....

Oltre a questi problemi ce ne sono altri, di tipo ambientale: in effetti non è che le cose si facciano da sole, o che si utilizzi la manna che scende dal cielo, ma si devono utilizzare minerali, utilizzare e quindi consumare energia (che al momento è basata sugli idrocarburi "cattivi", e lo sarà per almeno i prossimi 30 anni), acqua etc,. 

Come ricorda questo articolo di Mariutti apparso su "Il Sole 24 Ore"  Pannelli solari, pale eoliche, batterie e auto elettriche sono dispositivi tecnologici fatti di cemento, plastica, acciaio, titanio, rame, argento, cobalto, litio e decine di altri minerali.

Eh già chi ci aveva pensato...  prosegue l'articolo
Di circa una decina di materiali alla base della “rivoluzione verde”, infatti, le riserve conosciute basterebbero a coprire solo pochi di anni di consumo in uno scenario 100% rinnovabili. L’Unione Europea, per esempio, prevede che, per centrare gli ambiziosi target del Green Deal, avrà bisogno di molte più terre rare di quante ne vengano estratte attualmente in tutto il mondo.

Questo grafico mostra come la domanda di materie prime supererà prima del 2050 le risorse
 

Un altro articolo, sempre di Mariutti, fa a pezzi anche il mito delle auto elettriche che emettono meno Co2 (anche se il problema come ho già detto non è la CO2, che non è inquinamento, casomai Pm 10 e biossido di azoto, ma l'articolista è un fermo seguace della teoria che "la Co2 fa male ed è scienza conclamata) e dimostra ancora una volta il costo insostenibile della cosidetta "rivoluzione sostenibile. In particolare interessante la chiusura dove ricorda come, molti paesi in via di sviluppo non reggerebbero il peso di questa "rivoluzione Green "

Oggi Paesi come la Nigeria, il Chad, l’Angola, l’Uganda vivono di petrolio. Il petrolio paga le scuole, gli ospedali, i tribunali. In decine di Paesi al mondo lo Stato corrisponde ai cittadini un dividendo, un reddito di cittadinanza diremmo noi, garantito dalle rendite petrolifere. E parliamo di Paesi dove, altrimenti, la popolazione morirebbe di fame, non certo del Canada. A noi questa strategia di sviluppo potrà anche fare orrore ma chi strepita per mettere al bando i combustibili fossili non sta suggerendo alcuna alternativa, la soluzione per il momento è sacrificare nigeriani e chadiani per garantire un futuro perfetto ai figli della borghesia europea e americana. 

A gridare all’ONU “quanto siete malvagi” ci dovrebbe andare un’adolescente nigeriana, non Greta Thunberg. E non c’è dubbio che tra i malvagi l’adolescente nigeriana metterebbe anche Greta, visto che la giovane svedese esorta il mondo a “lasciare i combustibili fossili sottoterra” mentre il 75% della spesa pubblica della Nigeria è pagata dal petrolio.

 

In conclusione possiamo dire che "La conversione o transizione ecologica"  non è necessaria per salvare il pianeta, è inefficace e costosa sul piano energetico, è disastrosa sul piano ambientale ed ingiusta sul piano economico globale.

Va soltanto a vantaggio delle multinazionali dell'auto elettrica, degli apparati burocratici statali che aumentarenno le tasse,  allocheranno risorse ai loro "clientes" e controlleranno maggiormente l'economia, e dei produttori di determinati settori industriali, il tutto a svantaggio delle maggior parte della popolazione e di quella natura che a parole adoriamo e vogliamo proteggere, ma nella realtà ignoriamo e distruggiamo

Una vera follia che produrrà disastri incommensurabili, e senza nessuna vera ragione. 

Ps

Se volessimo migliorare, non salvare, il pianeta, dovremmo progettare e realizzare un piano di aiuto e sviluppo dei paesi poveri. Ma questa non pare essere una priorità.


sabato, maggio 01, 2021

La medicalizzazione del Corpo Sociale- Una riflessione sull'emergenza Covid

 E' da più di un anno che siamo in uno stato di emergenza sanitaria, uno stato di emergenza che ha portato ad una serie di stravolgimenti giuridici, crisi economica, aumento della povertà, disturbi fisici e psichici, aumento della violenza familiare- Mi chiedo, come fanno sempre più persone, il perché di questo.

E' difatti evidente a chiunque abbia ancora un barlume di coscienza e di pensiero e abbia il coraggio di esercitare quella che si chiama pensiero critico, che questa emergenza sia stata di gran lunga esagerata e le misure adottate, soprattutto in alcuni paesi come l'Italia, vadano ben al di là di quella che dovrebbe essere la giusta prevenzione di carattere sanitario. E' chiaro ed evidente a tutti coloro che ragionino con un minimo di lucidità che vi è un progetto dietro alla pretesa di trasformare l'Italia, l'Europa ed il mondo intero in un ospedale da campo militare.

Il progetto è quello di medicalizzare, non l'individuo, ma l'intero corpo sociale, che diventa un individuo gigantesco da trattare come un paziente di un ospedale, e chi, come me, è stato in un ospedale, sa cosa intendo.

Per spiegare cosa intendo per "medicalizzazione del corpo sociale" userò una battuta, poi un aneddoto, ed infine una statistica scientifica.

La battuta, di non so chi, è che la medicina ha fatto talmente tanti progressi, che adesso siamo tutti malati.

L'aneddoto è quanto mi è capitato una decina di anni fa, quando venni ricoverato in ospedale, nel reparto intensivo e poi semintensivo dell'Ospedale Niguarda. Avendo ovviamente una semiocclusione delle vie respiratorie, la mia pressione arteriosa era schizzata alle stelle, raggiungendo il livello di 180. Informai il personale medico che mio padre prendeva (come milioni di altri italiani) una pillola contro l'ipertensione. Da questo fatto, la cui rilevanza scientifica è discutibile, i medici dedussero che anche il sottoscritto doveva avere un problema di ipertensione, seppure questa non fosse assolutamente provata, e con ogni probabilità fosse dovuta, come peraltro mi aveva detto il portantino della ambulanza (quello che ha fatto la diagnosi più precisa, alla fine della fiera).  Fui sottoposto a molti esami cardiologici, senza nessuna scoperta di rilievo, e mi venne prescritto di prendere la bellezza di due farmaci per l'ipertensione, una mezza pillola (potente) la mattina ed una (più leggera) la sera! La mia cura durò credo solo un paio di giorni, in cui constatai che la mia pressione arteriosa era perfino troppo bassa, essendo scesa vicino ai 100 di massima. Quindi ridussi fino a scendere a mezza pastiglia al giorno, con valori che normalmente non superavano i 130 di massima. Man mano mi scordai di questa mia presunta malattia, e ho smesso ormai da anni di prendere alcun medicinale, visto che, dopo essere dimagrito (non seguendo nemmeno qui gli assurdi consigli della "scienza condivisa") e con un po' di attività fisica la mia "ipertensione" è del tutto sparito, ed i miei valori sono perfettamente nei limiti che vengono riconosciuti come "salutari". Allora mi domando, perché ritenermi malato e darmi delle inutili pastiglie, quando sarebbe stato molto più semplice consigliarmi di tenere sotto controllo il peso e praticare attività motoria ?

Le cose funzionano così in generale, vengono considerate malattie quelle che non sono nemmeno malattie, e per curarle vengono consigliate cure inefficaci e spesso pericolose. Il caso più clamoroso è quello della ipercolestorelomia, una malattia che scientificamente parlando riguarda quella piccola parte di popolazione che ha livelli di colesterolo superiori ai 300 mg/l,  e non ai 200 come viene fatto credere.

Già perché in 100 anni di studio non è mai stato dimostrato un legame fra il colesterolo totale e le malattie cardiocircolatorie. A questo proposito consiglio il libro "The Great Cholesterol Mith" di Jonny Bowden e Stephen Sinatra, in cui viene spiegato per filo e per segno la questione sul piano scientifico. Spesso le cure di questa "malattia immaginaria" sono ben peggiori della "malattia"stessa. 

Un esempio ancora più eclatante ci viene dal settore dell'alimentazione . Durante gli anni 80 venne messa a punto quella che viene tutt'oggi chiamata "alimentazione corretta" basata sul ridurre il consumo di grassi e proteine animali e aumentare quello di carboidrati e zuccheri.  Ed è quello che negli USA e sappertutto è stato fatto. Il risultato è stato opposto, le persone hanno iniziato ad ingrassare e obesità e diabete sono esplosi triplicando negli States e raddoppiando in Italia. La Scienza medica ha quindi creato e non sanato una emergenza sanitaria

Credo di aver spiegato sufficientemente cosa è la medicalizzazione della società.

Con il Covid 19 abbiamo avuto un salto di qualità in questo tipo di tendenza. Con il covid è stata introdotta la figura del "malato asintomatico", ovvero una persona che non ha nessun sintomo della malattia, ma è comunque da considerare malato e quindi, da trattare come se lo fosse. Una cosa che in un contesto normale sarebbe grottesca diventa la regola sanitaria e giuridica.  Immaginatevi di telefonare ad amici o in ufficio o a parenti e affermare che siete malati di influenza (ad esempio) senza avere nessun sintomo, né febbre, né tosse, né raffreddore o altro. Nessuno, dico nessuno, vi prenderebbe sul serio, sareste trattati come minimo come bugiardi, e potreste anche incorrere in sanzioni (per esempio in ambito lavorativo). 

Viceversa nell'emergenza Covid se siete "asintomatici" siete trattati come un malato, ed un malato gravemente contagioso, posti in isolamento e sottoposti a restrizioni come aveste una malattia che non avete, e sopratutto come se foste contagiosi. Eppure fior di virologi ed infettivologi hanno detto che chi ha una carica virale bassa (e se non avete sintomi appertenete per forza a questa categoria) non potete infettare nessuno. Questa profilassi è stata estesa a tutti, considerandola essenziale.

Ci hanno imposto di girare anche all'aria aperta e non solo in ambienti chiusi, con le mascherine, eppure le mascherine all'aria aperta non servono  a nulla come sostengono gli stessi esperti (Come Bassetti). Peraltro nel Piano Pandemico Nazionale del 2008 si consigliava solo alle persone sintomatiche l'uso della maschierina, mentre"non si consigliava  per gli asintomatici in luoghi pubblici".

Va ricordato, tra l'altro, che la mascherina chirurgica, viene usata dai chirurghi per proteggere il paziente che viene operato da eventuali batteri o virus che il chirurgo stesso può emettere verso il paziente medesimo, e non il contrario. In sostanza serve ad impedire che i virus, attraverso le famose "goccioline" possono entrare in contatto con le vie repiratorie altrui. Da ciò ne deriva che se non hai il virus, o lo hai già avuto e non sei attivo, o ancora hai una carica virale molto bassa, molto difficilmente potrai contagiare qualcuno, ed è quindi del tutto inutile adottare tali misure. E questo viene riconosciuto dallo stesso governo che dice che in famiglia si può stare senza mascherina, contraddicendosi. E tra l'altro è proprio in famiglia che avviene la grandissima parte dei contagi. In sostanza ci dicono di fare il contrario di quello che dovremmo (casomai) fare: ovvero mascherina in famiglia e nei posti chiusi e niente mascherina fuori.

In sostanza il corpo sociale nel suo insieme viene considerato "malato" a prescindere da qualsiasi prova scientifica, quindi persone sane che non possono contagiare  alcuno vengono considerate malate, e sottoposte a restrizioni.  La strategia di base dei governi (non tutti, va detto, ma prevalentemente quelli occientali) è quella di tenere le persone al riparo di qualsivoglia possibilità di contagio, il che è semplicemente impossibile, e quindi folle, e di considerare il numero dei contagi (ovvero della positività ai tamponi, che non vuol dire essere ammalati, come dimostrato in precedenza) come base per la politica sanitaria ed economica. E' evidente invece che l'unica cosa che dovremmo guardare è il numero dei morti, e che i governi avrebbe dovuto occuparsi di questo, ovvero curare le persone realmente malate, ed occuparsi dei gruppi realmente a rischio, che non sono di certo gli under 30 ma gli over 70 (la mediana della mortalità è per l'ISS attorno agli 82 anni.)

Dal momento che però bisognerà tornare alla normalità e le epidemie si esauriscono solo e soltanto quando si raggiunge la "immunità di gregge" ovvero circa i 2/3 della popolazione sono immuni al virus perché entrati a contatto con lo stesso e questo fa scendere contagi e mortalità a livelli fisiologici (ricordo, se ve ne fosse bisogno, che le persone muoiono normalmente di centinaia di malattie, d'altro canto l'immortalità non è al momento un'opzione, e per fortuna) ergo è necessario vaccinare le persone, non solo le persone che possono ammalarsi con gravi conseguenze, ma anche quelle sane. Persone sane che avrebbero già la immunità di gregge se non si fosse impedito loro di contagiarsi e guarire. Già guarire, perché in realtà il covid è una malattia da cui è possibile guarire.

Peggio ancora, nel tentativo di tenere le persone al riparo dalla possibilità di contagiarsi, si è cognato  l'insensato slogan "stai a casa salva vite". Si è quindi delegato al cittadino il compito di sconfiggere la malattia, spostando la responsabilità dalle istituzioni preposte alla cura dei malati alla società e agli individui, che sono quindi responsabili in prima persona, se non unicamente, dell'aumentare di morti e contagi.

Si sono sentiti più di una volta politici, magari gli stessi che nel febbraio del 2020 comparivano sorridenti davanti alla telecamere per dirci che il coronavirus era meno di una influenza, dare la colpa di future ( e poi smentite) impennate dei casi "vedremo fra 15 giorni " (in realtà i sintomi compaiono dopo 2-7 giorni) perché le persone camminavano a distanza di sicurezza con le mascherine in un numero tale da poter essere classificato come "assembramento" come se nelle nostre sovrappopolate metropoli potesse essere possibile uscire all'aria aperta senza creare qualcosa di diverso dall' "assembramento". Questa sceneggiata si è ripetuta anche inq uesto maggio 2021 dopo la festa dei tifosi dell'Inter e alcune manifestazioni poitiche. I casi però non sono mai stati così bassi da ottobre 2020.

Dall'altro canto è mancata una strategia efficace e credibile di cura, vedi il divieto di curare i malati a casa, o la folle e criminale politica di curare con un farmaco del tutto inefficace come la tachipirina le persone malate nel proprio domicilio ( non per essere anedottico, ma il sottoscritto si è curato da quelle polmonite proprio con la tachipirina) .

In sostanza, quello a cui abbiamo assistito e stiamo assistendo, al di là di singoli provvedimenti alle volte incomprensibili e autocontradditori, è la trasformazione del cittadino da soggetto avente dei diritti, a paziente che è a completa disposizione e dipendenza dell'apparato politico-scientifico che lo amministra e che decide per lui cosa deve e non deve fare, quali sono i suoi doveri, quali regole deve seguire. Regole e doveri a cui è affidato il piano per "uscire dall''emergenza sanitaria" emergenza che in realtà è proprio rappresentata da queste regole e doveri,  e difatti per "rientro nella normalità" nessun intende la fine della cosidetta pandemia (che secondo alcuni scienziati durerà ancora 3/4 anni) ma la fine o almeno l'allentamento di dette regole. In sostanza il risultato di questa "politica sanitaria" è la preparazione e l'abitudine alle restrizioni delle sue libertà,che viene imposta al cittadino, facendo affidamento sulla sua capacità di "resilienza" (ovvero sopportazione) in attesa di future restrizioni, quelle per uscire per esempio dalla "emergenza climatica" (che secondo 800 scienziati non esiste) attraverso l'applicazione di politiche di "decrescita felice" che significheranno ricchi più ricchi e poveri più poveri e colpevolizzati.





venerdì, ottobre 30, 2020

Record di freddo negli USA, L'Inverno sta arrivando, (ma i media mainstream censurano)

 Come dicono ne "il Trono di Spade": L'inverno sta arrivando.

Infatti in questi giorni vi è stata, come previsto da tempo, una enorme ondata di freddo e vero gelo su Canada e USA, con valori anche di oltre 20 gradi sotto le medie del periodo.  Sono crollati centinaia di record di freddo, ma sono ben pochi i media che ne hanno parlato. Una delle rare eccezioni è questo articolo.

Questo un estratto : Come se non bastasse la neve, molte aree hanno sperimentato temperature gelide, scese ben al di sotto dei record esistenti. Il valore più basso del weekend lo ha registrato Potomac (Montana) con un incredibile -34°C domenica 25 ottobre. Sempre in Montana, sono stati tanti i record battuti: a Billings registrati -15°C (battuto il record di -8°C del 1997), a Glasgow -19°C (battuto il record di -16°C del 1919), a West Yellowstone -30°C (cancellato il record di -20°C del 1997). Ma lo scettro per la temperatura più estrema va a Bozeman, sempre in Montana, non tanto in valore assoluto quanto per il distacco dal record esistente: raggiunta una minima di -29°C, 18°C in meno rispetto al precedente record di -11°C. “Non è normale vedere così tanti record in questo breve periodo di tempo e record monumentali, ha detto Corby Dickerson, meteorologo dell’ufficio del Servizio Meteorologico Nazionale di Missoula, che ha definito questa storica ondata di freddo come “un’opportunità che capita una sola volta nella vita” per un meteorologo, considerato quanto sia precoce il periodo dell’anno in cui è avvenuta.

Bisogna cercare nei siti dedicati alla controinformazione sul clima (quella che i fanatici del catastrofismo climatico chiamano "negazionisti" ) per avere un po' di informazioni complete, ovvero quello che dovrebbe essere il dovere della "stampa libera" che invece, evidentemente, persegue altri scopi

Ed ecco quindi che si viene a sapere che le termpeature sono state così fredde da non poter essere nemmeno valutate o ancora che nel Michigan sono stati superati i record di neve monitorati dal 1979 o ancora che, dando uno sguardo più generale a quanto accaduto quest'anno, apprendiamo che sono stati battuti nel'anno 2020 negli USA si sono verificati 3.782 record di temperatura minima giornaliera contro 517 di temperatura massima, mentre per quanto riguarda i record mensili ne sono stati registrati 234 contro un solo record di caldo, se poi si guarda ai record di tutti i tempi (ovviamente per località) i record  di freddo registrati sono 144 contro...zero record di caldo!

Insoma pare che l'arrivo della Nina (che alcune proiezioni dicono che potrebbe essere da record attorno ai 2gradi ed oltre, anche qui superando le previsioni che davano una moderata NIna non superiore al grado) e soprattutto l'arrivo del grande assente dalle pagine dei giornali e dei siti specializzati, quel minimo solare che dovrebbe durare secondo alcuni studi scientifici tra i 10 ed i 30 anni, e dovrebbe fare abbassare le temperature globali in modo non marginale, stiano iniziando a dare i primi segnali forti, compreso l'aumento delle precipitazioni nevose sull'emisfero nord, precipitazioni che, secondo la scienza mainstream avrebbero dovuto praticamente sparire. Se tanto mi dà tanto presto anche in Europa, e forse anche in Italia, dovrebbe arrivare il freddo ed il gelo. Ne vedremo delle belle...


 

 


giovedì, aprile 02, 2020

Il corona virus è colpa di ....

COme tutti gli eventi epocali (e non ) che si rispettino, anche il corona virus ha dato il via a tutta una serie di speculazioni, più o meno sensate, di cui si è parla qui, in cui si cerca il famoso capro espiatorio, che va la di là della classica "caccia all'untore, di cui parlava Manzoni nel suo straordinario (e consigliabilissimo) "Storia della colonna infame" dedicato alla pestilenza del 1630 a Milano.
Riassumiamo quindi i vari colpevoli indentificati dai vari "scienziati"
Colpa dei pipistrelli
colpa dei cinesi che mangiano cani, pipistrelli e pangolini
colpa degli esperimenti in laboratorio
colpa dei francesi, dei tedeschi e degli americani
colpa del liberismo
colpa del comunismo
colpa dell'inquinamento
colpa del capitalismo e dei padroni
colpa degli immigrati
colpa dei politici buonisti
colpa dei tagli alla sanità
colpa dei peccati dell'uomo
colpa dei runners e dei ciclisti
colpa di chi fa la spesa più di una volta alla settimana
colpa dell'uomo che distrugge l'ambiente
colpa di chi mangia carne
colpa del vicino di casa
colpa dei lombardi e dei settentrionali
colpa dei tifosi
colpa dell'europa
colpa della globalizzazione

Forse qualcuna di queste "spiegazione" avrà anche un minimo  aggancio alla realtà, ma di certo tutte queste "spiegazioni" suonano come un tentativo, del tutto normale nelle situazioni di emergenza, di scaricare sugli altri il peso di ciò che accade, ribadendo la validità della propria scala di valori, a cui ci aggrappiamo in cerca di un rifugio sicuro, di un appiglio a cui resistere.
Se proprio dovessi cercare un colpevole, però, stante le responsabilità evidenti di governi ed organizzazioni che dovrebbero tutelare la salute ma che hanno mostrato tutti i loro limiti (tipo OMS e ISS, noti carrozzoni pubblici che si occupano normalmente di sciocchezze come il colesterolo, più che di problemi reali) la cercherei nella cosa più semplice e che, normalmente, cone insegna il famoso rasoio di Occam, è anche la soluzione più probabile
E se la "colpa" fosse semplicemente della Natura, che produce microbi e virus in continuazione, e che da sempre si incarica di ridurre la popolazione in eccesso attraverso questo micro organismi, che, come tutti i micro organismi, cercano di sopravvivere il più a lungo possibile, e quindi attaccare la specie umana, che è una delle più diffuse, sia un buon metodo di sopravvivenza?
Certo, questo va contro alla tanto diffusa, quanto sciocca ideologia che vede in tutto ciò che è naturale il "Bene" e tutto ciò che è innaturale inquanto creato dall'uomo il "male".
Ideologia che dimostra quanto l'Uomo si sia allontanato dalla Natura, mitizzandola oltre modo. da un lato pretendendo di poterla "dominare" (tanto da pretendere  di poter modificare il clima a proprio piacere, o di modificare l'appartenenza ad un dato sesso) e dall'altro pensando contradditoriamente che tuttò ciò che è naturale sai buono di per sé ignorando che le leggi di Natura sono spesso crudeli e tutt'altro che "buone" (il concetto di buono e cattivo è peraltro squisitamente umano).
Maforse è giunto il momento di ridiscutere le nostre convinzioni, e questa emergenza potrebbe essere una occasione importante.

domenica, settembre 15, 2019

Do you remember Buco Dell'Ozono?

Il buco dell'Ozono fu uno dei tormentoni mediatico-ecologico-(pseudo) scientifici degli anni 80 e inizio anni 90. Dopo anni di silenzio (quasi) assoluto eccolo tornare di attualità. Già perché il buco dell'Ozono, nonostante i provvedimenti presi dai Grandi Governi Occidentali, sulla base della pressione della Opinione Pubblica Mondiale; a sua volta ispirata dai Grandi Ecologisti Occidentali, è tornato a farsi notare. Prova ne sia questo articolo peraltro abbondantemente e palesemente mistificatorio.
Del cosidetto buco dell'Ozono si iniziò a sentire parlare agli inizi degli anni 80, quando alcuni  scienziati, diffusero la notizia secondo cui lo strato dell'ozono si era assottigliato. Lo strato dell'Ozono serve a difendere la terra dai raggi ultravioletti, e viene regolato attraverso processi naturali che ancora oggi non sono conosciuti.
Da un punto di vista scientifico bisognerebbe agire con prudenza, ma la ideologia ecologista che ormai ha prevalso grazie anche all'immaginario creato e propagandato dai film Hollywodiani, identifica nell'Uomo la causa di tutti i mali del mondo, anche quelli che, palesemente o discutibilmente non hanno nulla a che fare con ciò che fa l'Uomo, dice che qualsiasi problema deve essere necessariamente colpa dell'Uomo.
Il responsabile di questo assottigliamento dello strato dell'ozono fu prontamente identificato nel CFC, un gas che, in buona parte, veniva prodotto dall'uomo e "scaricato" nell'atmosfera attraverso l'uso di bombolette spray e frigoriferi. Il modo in cui metterti la lacca sui capelli o il deodorante sotto le ascelle dovesse influire sullo strato dell'ozono che è situato nella stratosfera, posta tra i 15 ed i 35 kmnon è mai stato spiegato in termini scientifici. Va notato, a questo riguardo, che se fosse stata corretta la teoria del ruolo del cfc antropico, il buco dell’ozono avrebbe dovuto trovarsi nella parte centrale del pianeta, laddove ci sono più persone e, quindi, più emissioni di CFC e non sui poli.

In ogni caso, fosse o meno credibile la spiegazione scientifica, prima nel 1987 i gas CFC vennero banditi, ed oggi si calcola che le emissioni si siano ridotte di oltre il 70%. Quindi il buco dell'ozono avrebbe dovuto ridursi di almeno il 70%. Va aggiunto che questo buco dell’ozono è presente esclusivamente sul polo Sud a Antartico . Cosa di cui non c’è da stupirsi, per le ragioni che l'ozono serve a difendere la terra dalle radiazioni solari ed ovviamente ai poli ci sono meno radiazioni, d'altro canto nessuno si mette la crema solare se nevica...)
Ed invece cosa è successo ? Lo vediamo dalla immagine sotto riprodotta

Lo strato dell'ozono tra il 1990 ed il 2016






In sostanza il cosiddetto buco dell’ozono aumenta e diminuisce secondo schemi del tutto sconosciuti e, molto probabilmente, del tutto naturali. Nell’articolo citato si afferma che “nel 2016 il "Buco" presente in Antartide si era ridotto di almeno 4 milioni di kmq dal 2000, anno della sua massima espansione, fatto che indica come l'influenza umana sia stata determinante nel produrre tale fenomeno.”  Tuttavia questa affermazione è del tutto falsa, come possiamo vedere dal grafico di cui sopra.



Il grafico qui sopra mostra come il buco dell'ozono sia intermittente e sia presente soltanto nei mesi che vanno da ottobre e gennaio, per poi sparire e ricomparire ogni anno. E' evidente come sia un fenomeno in larghissima parte, se non del tutto ,naturale, e di certo senza implicazioni catastrofiche come a suo tempo fatto credere da larga parte dei mass media e dai sedicenti ecologisti.
 In sostanza quello che i dati, ovvero quelle che i professoroni chiamano “le evidenze scientifiche” dimostrano, è che la proibizione dei gas CFC non ha minimamente influito sul livello dello strato dell’Ozono durante questi 32 anni di bando. Peraltro molti scienziati sono arrivati alla conclusione che lo strato dell’ozono sia presente da migliaia di anni, ben prima dell’invenzione di frigoriferi e bombolette spray. Insomma possiamo dire che quella del “buco dell’ozono causato dall’uomo” sia una bufala bella e buona, da tenere a mente anche per altri tipi di teorie o  meglio ipotesi scientifiche che identificano nell’uomo la ragione di cambiamenti le cui cause non sono ancora conosciute.

sabato, aprile 27, 2019

Si fa presto a dire Scienza

Negli ultimi anni, o decenni, la Scienza è venuta a sostituire ciò che prima erano le ideologie, e prima ancora le religioni, ovvero è diventata la base per le credenze comuni e persino per le politiche dei governi.
Per molti ciò è un bene, perché darebbe una base oggettiva a quanto crediamo, a quello che facciamo, ai nostri comportamenti, e quindi una azione di governo basata sulla Scienza, che sarebbe per stessa natura esatta e quindi indiscutibile.
Quanto questa concezione sia pericolosa credo che sfugga a pochi ( o meglio, lo spero) ma credo che a molti sfugga quanto questo sia anche dannoso, perchè potrebbe indurci a fare scelte sbagliate nella  convinzione che siano quelle giuste, esattamente come per religone e ideologia.
Veramente ciò che viene comunemente chiamata scienza può definirsi tale e davvero è credibile al punto di affidare le nostre esistenze ad essa?
Chiunque abbia avuto a che fare con medici (cioè quasi tutti ad una certa età) può facilmente trovare discutibile questo,  ma innanzitutto bisognerebbe definire cosa è la Scienza realmente.
La Scienza è semplicemente il tentativo dell'uomo di capire come funzionano realmente le cose, ovvero dare una spiegazione scientifica di avvenimenti che altrimenti rimarrebbero sconosciuti o con spiegazioni irrazionali o magiche.  Il problema è che la Scienza è fatta dagli uomini, e come tutte le attività umane è percorsa da errori, alle volte giganteschi, e che gli stessi scienziati fanno poco per combattere. Per sapere come funzionano le cose esiste un metodo chiamtato metodo scientifico, che consiste nel provare e riprovare che la ipotesi da cui si parte è corretta, e se non lo è va modificata o persino lasciata cadere: Più che provata vera una teoria deve essere provata NON falsa. In sostanza un esperimento che va bene non dimostra nulla, l'esperimento va riprodotto all'infinito e soltanto se sempre dà lo stesso risultato allora lo si può considerare riuscito.
La prima cosa è quindi la riproducibilità dell'esperimento.
Bene, secondo dei sondaggi condotti fra gli scienziati di vari settori, la riproducibilità dei risultati è, spesso,una chimera irraggiungibile :secondo un articolo pubblicato su Nature il 70% dei ricercatori non è riuscito a riprodurre i risultati delle ricerche altrui, e circa la metà non sono riusciti neppure a riprodurre i propri!
Non va meglio agli psicologi, che riescono a riprodurre l'esperimento solo nel 40% dei casi, e pessimamente agli oncologi, le cui stime di riproducibilità sono del 10% ovvero nel 90% dei casi lo studio non è ripetibile (quindi quando leggete di qualche cura del cancro potete stare certi almeno al 90% che si tratta di una bufala)
Tra le cause di questa crisi viene indicata la pressione per pubblicare dati e ricerche, anche quando queste danno risultati ambigui.
Però gli scienziati puntano anche il dito sui propri colleghi (e, quindi, su se stessi)
La frode viene indicata dal 40% degli intervistati come una delle cause di non riproducibilità degli esperimenti (insomma i risultati sono semplicemente stati falsati volutamente)
Addirittura il 14 % degli scienziati si dice convinto che alcuni colleghi si inventino del tutto i dati ed il 34% ammette di aver selezionato i dati per far emergere solo ciò che interessava, ovvero ammettono di aver truccato le ricerche.
Come riportato da questo articolo:

"È inoltre necessario considerare che il sistema accademico non premia per niente chi fa studi di riproducibilità, sono tempo e soldi buttati via dal punto di vista delle “performance produttive” del gruppo di ricerca.
Le stesse riviste scientifiche non sono un granché interessate a pubblicare ricerche che dimostrano la non riproducibilità di un precedente lavoro pubblicato, preferiscono pubblicare ricerche innovative o risultati sorprendenti e così ecco com’è facile far sparire le notizie dei fallimenti delle repliche.
In ultima analisi bisogna tenere a mente che oggi ci sono ricerche tanto specifiche che solo pochi esperti le possono capire e valutare; in questo modo si sterilizza l’attività di peer review (ossia il lavoro di revisione dello studio scientifico da parte di esperti così da poter decidere se pubblicarlo, chiedere chiarimenti o respingerlo). In alcuni casi c’è il grosso rischio che le riviste scientifiche pubblicano quasi alla cieca, del tipo: non ho capito di cosa stai parlando però mi sembra tutto serio e ben fatto, tu hai una buona reputazione, quindi lo pubblico.
«Non per questo adesso bisogna pensare che tutti gli studi scientifici siano inaffidabili – afferma Andrea Pensotti, direttore dell’Interdisciplinary Life Science Institutebisogna avere la forza di fare una seria autocritica nel mondo della scienza senza cadere nell’eccesso opposto della “caccia alle streghe” che porterebbe ad una grave crisi di credibilità non solo verso la popolazione generale ma anche verso gli stessi medici e tra colleghi ricercatori»."

Talel situazione è ancora più drammatica in campi come le ricerche sull'alimentazione o il clima, dove i giornali riportano notizie di ricerche scientifiche dando spazio solo a quelle che confermano i pregiudizi esistenti, o che servono ad avere più click o lettori ed attirare l'attenzione, e quindi a quelle più allarmistiche, che sono anche immancabilmente le meno scientifiche ed attendibili.
Inoltre le notizie su queste ricerche spesso vengono date in modo semplicistico e frammentario, o ancora vengono attribuite a scienziati non meglio specificati, o addirittura si spaccia come "scienza" il risultato, magari dopo averlo frainteso, di una singola ricerca. Oppure ancora, come nel caso dei "cambiamenti climatici" viene dato conto solo del "worst scenario" ovvero della possibilità più catastrofica che, però, è anche quella con meno probabilità di realizzazione
Cosa fare di fronte a questo? Evidentemente non fidarsi ciecamente di nessuno, informarsi su cosa realmente dicono queste ricerche, confrontarle con altre, vedere quali metodi sono stati usati (uno studio osservazionale ha spesso credibilità pari a 0, laddove studi randomizzati o con doppio cieco possono avere dei difetti, ma sicuramente sono più affidabili). 
Insomma, applicare il metodo scientifico (o fact checking se preferite) nel nostro piccolo. 
E, sopratutto, non fidarsi di cià che viene chiamato Scienza in modo superficiale, perché alla fine si tratta di ipotesi, non di verità.

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