venerdì, gennaio 28, 2011

La faccia come il culo


Ieri mi son visto un pezzettino di Anno Zero, quel tanto che bastava ad indignarmi e tornare sulla partita. Da una parte ho visto Rosy Bindi, che raccontava con aria giustamente indignata il pozzo nel quale la politica italiana e la morale pubblica sono affondati, e spiegava gli incredibili e sempre più grotteschi giochini di prestigio a cui Berlusconi ed i suoi si stanno attaccando.
Dall'altra parte Belpietro, direttore di non so più quale giornale berlusconiano, che con un sorrisino ebete stampato sulla faccia si arrampicava pietosamente sugli specchi. Ciò che mi colpiva non erano le evidenti stronzate e sofismi da quattro soldi al cui il poveretto si affidava, ma quello che gli psicologi chiamano "il linguaggio del corpo". Questo sorriso ineffabile di chi sa che è lì perché è pagato per dire quello che il suo padrone voglia che dica, e che probabilmente ride delle sue stesse argomentazioni e sorride perchè crede di essere più furbo degli altri, perché pensa che l'unico modo di guadagnarsi da vivere sia vendere il sedere (metaforicamente e letteralmente parlando) e, da questo punto di vista, forse è persino in buona fede quando difende le ragazzotte, diciamo pure le prostitute di cui il cavaliere si circonda.
In fondo, seppure in modo diverso, fanno lo stesso mestiere.

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