sabato, maggio 07, 2022

Ucraina: il pensiero unico e la guerra

Per prima cosa definiamo il concetto  di Pensiero Unico : pensiero unico è quando su un dato argomento, viene data una sola interpretazione a cui le persone che informano, discutono, parlano su o attorno a quel dato argomento devono obbligatoriamente attenersi, pena la messa in discussione del loro diritto a discutere parlare e informare su quel dato argomento.

Il caso più eclatante negli ultimi anni di pensiero unico è quello del "cambiamento climatico" ovvero la teoria che l'uomo possa cambiare il clima a suo piacere emettendo un gas serra discutibilmente efficace come l'anidride carbonica, decretando nientepopò di meno la salvezza o la fine del pianeta. Nonostante la gran parte degli scienziati e degli studi scientifici, metta in discussione questa teoria, e nonostante le centinaia di previsioni fatte da 40 anni a questa parte, spesso  da parte di personaggi che nulla hanno a che fare con la scienza e tantomeno con la scienza del clima, siano state smentite o addirittura ribaltate (ne ricordo una, la desertificazione del pianeta, smentita dalla Nasa, ilpianeta è del 15% più verde di 40 anni fa) è praticamente vietato metterla in dubbio pubblicamente, e i giganti del Web censurano e multano chiunque, scienziati compresi, osi sfidare il pensiero unico sul CLima:

Pensieri unici o che vorrebbero imporsi come tali ne abbiamo tanti, dall'alimentazione "sana e corretta" ai vaccini "efficaci e sicuri al 100%,  alla "lotta al razzismo" all'ecologismo, il gender e quant'altro.

La guerra poi, è da sempre l'argomento su cui il pensiero unico raggunge il massimo, per ovvie ragioni. C'è un nemico da una parte e poi ci siamo noi, gli aggrediti, oppure gli aggressori che però non si riconoscono tali perché quelli di là sono comunque peggio di noi, che siamo buoni, democratici, abbiamo la "libertà di informazione " (basta non usarla e l'abbiamo, tranquilli...) e comunque noi siamo noi e gli altri non sono un beato ca..... (tranne i nostri padroni a stelle e striscie, quelli sono grandi, grossi e benefattori).

Il pensiero unico ricorre a delle semplificazioni della realtà, semplificazioni che non sono altro che il ribaltamento della realtà. Perchè la menzogna  diventi verità deve essere enorme, indiscutibile e definitiva.

Quindi la guerra in Ucraina non è iniziata con degli eventi che hanno portato alla invasione od operazione militare  della Russia nel territorio ucraino, ma è iniziata il 24 febbraio. Prima di allora in Ucraina c'era una democrazia ideale, gli uccellini volavano e cinguettavano e tutti erano liberi e felici, salvo alcuni cattivoni separatisti nel DOnbass che non ci stavano a farsi massacrare, scusate, non accettavano questa "grande bellezza".

Perciò chi osa dire che le cose non stanno così e non estrapola dal contesto, cosa pericolosissima perché pone dei dubbi, cosa vietatissima dal pensiero unico, viene zittito dicendo che "i russi sono gli invasori" ma perché i russi abbiano invaso non si deve sapere.

Nel pensiero unico i buoni devono essere per forza da una parte, ed i cattivi dall'altra, tutti i cattivi, nessuno escluso. Da ciò la negazione della presenza di milizie naziste nelle forze armate ucraine, questione che gli addetti al bispensiero fanno però fatica a negare: perciò si passa dal dire che non ci sono nazisti, poi che ci sono ma sono pochi, poi che hanno ricoperto cariche importanti, ma adesso non più, poi che sì ci sono hanno ricoperto cariche importanti e ci sono milizie naziste ma adesso non lo sono più. Tuttavia dal momento che ormai il battaglione Azov si sa che è composto da nazisti, ecco che il capo del battaglione Azov viene definito "Marines ucraino".

Siccome questo non basta, si mistifica chiamando "resistenza di un popolo contro le truppe dell'invasore, riesumando la retorica ormai dismessa da anni sulla guerra partigiana italiana, riciclata per l'occasione per definire "resistenza "non quella popolare contro il nazifascismo, ma quella di truppe regolari di uno stato che ha violato per anni accordi di pace (gli accordi di Minsk) che ha commesso crimini di guerra (nel Donbass) e di pace (la strage di Odessa) e nelle cui fila militano addirittura dei nazisti, dei mercenari, persino di estrazione musulmana (jihadisti), Quindi non di resistenza si tratta, ma semplice conflitto, e come tale andrebbe chiamato e descritto. (notasi che il termine resilienza con il quale ci hanno massacrato i maroni per anni per sostituire resistenza è di colpo finito nel dimenticatoio)

Dal momento che i buoni stanno tutti da una parte ed i cattivi dall'altra, ecco che i crimini di guerra possono essere  imputati senza ulteriore approfondimento solo ad una parte e non all'altra, anche se un missile che viene usato esclusivamente dagli Ucraini non può altro che essere lanciato dagli Ucraini, anche se una donna torturata e uccisa con l'incisione di una svastica sul corpo non può altro che essere compiuto dai "diversamente antinazisti" ucraini.

La narrazione traballa di fronte a quello che raccontano dal fronte gli inviati e i reporter, che vedono e documentano che le fosse comuni non esistono a Mariupol, e come gli abitanti di Mariupol compattamente denunciano il comportamento delle truppe ucraine, ed ecco che "der Spiegel" e altri giornali censurano queste dichiarazioni e queste testimonianze"

Ancora, quando un ospite parla in televisione, la prima cosa che deve dire è "condanno l'aggressione russa". Giusto, forse doveroso. Ma avete mai sentito durante le innumerevoli aggressioni di USA e nato sentire le stesse parole? Condanno la aggressione Americana? Anzi per prima cosa bisognava dire "condanno Saddam o milosevic oetc etc"

Difatti la frase che ci viene propinata nella sua interezza è "Questa volta le cose sono chiare c'è un aggressore ed un aggredito" Perché le altre volte invece non era chiaro, per caso?

No, le altre volte vi erano le spiegazioni, seppure raffazzonate e basate naturalmente su bufale e patacche varie, dalla "pulizia etnica del Kosovo " alle "armi di distruzione di massa" di Saddam. Tanto per essere chiari né l'una nè l'altra sono mai state provate minimamente. Insomma l'aggressore aveva delle buone ragioni, umanitarie per fare ciò che faceva, adesso solo la "pazzia" di un dittatore, eletto comunque in libere elezioni, fino a prova contraria, certamente non un campione di democrazia, forse capace anche di brogli elettorali  ma non è che ci siano tanti campioni in questa specialità, non Biden, eletto in elezioni dove la somma dei voti espressi è risultata superiore alla somma degli aventi diritto al voto. Un vero miracolo!

E la differenza fra i civili ammazzati nei precedenti conflitti, che erano "danni collaterali" noiose statistiche da liquidare con una alzata di spalle e la cinica constatazione che "così sono le guerre, ma tanto megli 0morti che sotto X, Y Z" con i civili uccisi oggi?. Adesso si contano addirittura i feriti e si inventano morti che non ci sono, pur di demonizzare il nemico e muovere a compassione e commozione a comando (un crimine contro l'umanità anche questo) il pubblico dei beoti e degli ingenui, che seppure in netta diminuzione (e almeno questa è una buona notizia)

In questo contesto si colloca anche la idiozia di un Saviano, che pubblica una foto di un ragazzino gravemente ferito nel 2015 nel Donbass con il tweet "ecco la guerra di Putin" mentre quella indicherebbe maggiormente la qualità della "democrazia" ucraina.  Ovviamente il Nostro, che si crede un padre eterno (caratteristica comune ai molti addetti al bispensiero unico) liquida la figura barbina con un "non fa differenza" E dal suo punto di vista ha ragione: se tutto è colpa di Putin, quindi quella non è vittima della politica di discriminazione ucraina, che in quanto "buoni" non possono aver fatto se non di malavoglia, ma colpa di Putin o di qualche suo servitore che non ha piegato ossequiosamente la testa. Forse del bambino stesso, chissà...

Quindi la direttiva è questa: semplificare, demonizzare, inserire in una cornice di riferimeno atta a provare la tesi che deve essere inculcata nella testa delle persone, impedire di mettere in discussione la stessa cornice sia con il ragionamento ( da qui l'odio verso Orsini, persona molto preparata e difficile da mettere in difficoltà sul piano della logica e delle informazioni) sia con il racconto dei fatti (ed ecco le botte da orbi riservate Giorgio Bianchi, Sara Reginella, o le censure per Vezzosi, Biloslavo, per non parlare di Rangeloni decisamente off limits)

A noi quello di fermare in questo ambito e in tutti gli altri questa slavina verso nuove forme di totalitarismo, che ricordiamoci, inizia sempre nell'ambito delle idee per poi trasferirsi in quello della legge e della politica.


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