martedì, settembre 16, 2025

L' uso Dell'Odio

 In 1984 George Orwell ha raccontato di una società totalitaria perfetta basata su alcune Istituzioni o concetti che possiamo trovare anche nella società tecnocratica attuale,
Controllo e riscrittura della Storia(Ministero della Verità), uso di un linguaggio stereotipato e carico di implicazioni ideologiche(Neolingua), Il Bispensiero, ovvero Una forma di pensiero semplificato che elimina le contraddizioni al suo interno, rendendo credibile e veriitiera persino la Menzogna esplicita (la Menzogna è Verità). 
La famosa frase la Guerra è Pace è diventata, soprattutto dopo il 2022, una frase ricorrente ed esattamente il pensiero ufficiale sulla Guerra, in particolare quella in Ucraina, ma anche il Massacro di Gaza, guerre che vengono giustificate con la folle e irrazionale idea che con queste si raggiunga la Pace,  intendendo ovviamente la sconfitta dei nemici, che è appunto l’obiettivo di ogni Guerra.
Un ruolo importante, direi fondamentale, gioca anche quello che Orwell h adefinito i “2 minuti dell’Odio” 

L’oggetto dell’Odio nel libro è Goldstein, in cui non è difficile riconoscere Leon Trotzky.
E’ abbastanza ovvia la ragione per cui Orwell scelse Trotzky come ispirazione per il suo personaggio. Il regime della Unione Sovietica era un esempio di un sistema totalitario, e Trotzky era un perfetto esempio di un nemico pubblico numero uno che quel regime aveva identificato fino ad armare la mano assassina del suo sicario.
Aldilà del singolo riferimento storico, quello che conta è il meccanismo che Orwell identifica chiaramente. “ La cosa più terribile dei due minuti di Odio non consisteva tanto nel fatto che bisognava prendervi parte, ma, al contrario, che non si poteva trovar modo di evitare di unirsi al coro delle esecrazioni. Una fastidiosa estasi mista di paura e di istinti vendicativi, un folle desiderio di uccidere, di torturare, di rompere facce a colpi di martello percorreva l’intero gruppo di astanti come una sorta di corrente elettrica, tramutando ognuno, anche contro la propria volontà, in un paranoico urlante e sghignazzante” .
Orwell identifica anche in questa espressione di  odio un elemento ambiguo e dalla doppia funzione. Infatti così prosegue lo scrittore inglese
“Eppure la rabbia da cui ognuno si sentiva posseduto era un’emozione astratta ed indiretta che poteva mutare oggetto in un batter d’occhio, così come muta direzione il raggio di una lampada tascabile. In quel momento, infatti, l’odio di Winston non era affatto nutrito contro Goldstein,  ma al contrario andava alimentandosi contro il Grande Fratello, Il Partito e la Psicopolizia.e, in quei momenti il suo cuore si sentiva solidale con quell’eretico deriso(…) unico custode di verità e di senno in un mondo di bugie.
Eppure un minuto appresso egli si trovava completamente d’accordo col resto della gente e tutto quel che si diceva gli sembrava perfettamente vero.” 

In queste pagine viene perfettamente descritto un processo psicologico attraverso il quale il Potere riesce ad incanalare la frustrazione e la insofferenza che il Potere stesso crea, verso un nemico esterno preordinato, in modo tale che non soltanto il Potere non venga scalfito dall’Odio che  crea verso di sè, ma ne venga rafforzato.
Se andiamo oltre alla metodologia che viene descritta da Orwell per creare questo meccanismo,  che è decisamente sorpassata, vediamo che il meccanismo raccontato è oggi quantomai vivo, ed anzi, l’attuale società lo ha amplificato e reso ancora più pervasivo e, quindi, invisibile.
Innanzitutto oggi non si creano adunate obbligatorie, che darebbero nell’occhio, ma l’utilizzo dei media, ed in particolare dei social media, è perfetto per la creazione e la propagazione dell’Odio di cui il sistema si nutre.
Per quanto riguarda poi l’oggetto dell’Odio, questo non viene rivestito generalmente da una persona in carne ed ossa , ma maggiormente da gruppi sociali o culturali che sono visti come devianti dalla ideologia dominante, che, come sappiamo, è ispirata alla Scienza ed all’Amore.
Se infatti qualcuno devia da quello che è il percorso tracciato, che si basa su ciò che deve essere “oggettivamente” vero, e che è fatto per raggiungere degli scopi che sono “buoni” in sé e non si possono né discutere né mettere in dubbio, è giocoforza che questo qualcuno venga identificato come un nemico del Pianeta, della Scienza, della Natura, dell’Amore, della Pace e della Civiltà Occidentale, nonché ovviamente della mitologica Democrazia.
Ne consegue che questo qualcuno venga sottoposto ad un lungo ed estenuante processo di discriminazione, in cui si segue sempre uno stesso copione.
Si inizia con l’etichettare in un modo apparentemente neutro ma che in realtà contiene al suo interno già la condanna di chi viene così etichettato, dal momento che se uno viene etichettato, vuol dire che non è una persona “normale” ovvero “perbene” ovvero “democratica e progressista” che è l’unico modo in cui si può essere.
Ed ecco i novax, i filoputiniani i negazionisti (del cambiamento climatico o di qualsiasi altra fanfaluca pseudoscientifica), i propal e naturalmente i sovranisti, populisti, razzisti, complottisti e i sempiterni fascisti (a cui ogni tanto vengono affiancati comunisti e anarchici, ma ormai di rado).
Tutti queste etichette servono agli addetti al bispensiero per impedire alla massa della popolazione di ragionare sui singoli eventi, di poter avere una opinione diversa da quella della classe dominante e dei suoi servitori, di elaborare una propria posizione cosciente, qualsiasi essa sia.
Esattamente come descritto da Orwell, l’odio viene incanalato verso questi soggetti o gruppi sociali allo scopo di evitare che l’odio stesso possa ricadere verso gli artefici del disastro sociale, od economico o ambientale, che è poi la stessa classe dominante.
L’esempio più eclatante è la politica verso la Russia. E’ evidente a qualsiasi persona minimamente informata che la guerra era evitabile, che la UE ha fatto di tutto perché scoppiasse e che l’ha fomentata a costo di avere scarsità di energia, prezzi più alti, più inflazione e crisi economica. E più è evidente questo, più le menzogne contro i Russi, Putin e contro i cosidetti filoputiniani, ovvero i pacifisti o chi semplicemente non ha perso il lume della ragione aumentano a dismisura, fino alla totale riscrittura della Storia. per cui un regime dichiaratamente neonazista, in cui si sono riabilitati simboli e pratiche di un regime collaborazionista nato e morto durante la seconda guerra mondiale, viene spacciato per democratico e addirittura antifascista. Questo è perfettamente coerente con il concetto di bispensiero, in cui una affermazione consiste nella sua stessa negazione, per cui una frase può voler dire tutto ed il contrario di tutto.Il recente omicidio di Charlie Kirk, un intellettuale conservatore, tutt'altro che estremista, al momento attribuito ad un radicale "di sinistra", vicino ad ambienti del transfemminismo, è un altra dimostrazione di questa politica basata sull'odio in nome dell'amore, e che come tale trova giustificazioni negli ambiti della sedicente sinistra di stampo tecnocratico-liberale.


1 George Orwell . 1984 pag37-38 Oscar Mondadori (1980)
2 Alcune eccezioni ci sono: ad esempio è indubbio che Putin rivesta oggi il ruolo di “grande cattivo” avendo sostituito Bin Laden e Saddam Hussein , ma anche Trump, seppure non totalmente, (facendo parte del campo occidentale e quindi dei “buoni” per antonomasia), ha un ruolo rilevante come “big Bad” presso l’opinione pubblica più suscettibile alla manipolazione. Così come il Professor Orsini, almeno qui in Italia, avendo avuto il coraggio di tradire la propria classe (che è quella tecnocratico- intellettuale ) e di mettersi di traverso è stato vittima di una lunga campagna di odio e discredito.

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