sabato, novembre 03, 2012

Il Movimento 5 Stelle, fenomeno temporaneo o stabile?

Tutti gli analisti ed i commentatori si stanno chiedendo se il movimento 5 stelle di Beppe Grillo sia un fenomeno stagionale, destinato a spegnersi nel giro di poco tempo, oppure se, come sostengono naturalmente i sostenitori di tale movimento, sia invece destinato a durare ed a cambiare la politica italiana. DIffcile rispondere, ma credo che sia necessario distinguere tra il destino del movimento, o meglio diciamo pure del partito, perchè qui stiamo parlando di un partito, e le istanze e condizioni storiche da cui quel partito nasce e che costituiscono il suo nutrimento e la sua ragione d'essere. Innanzitutto diciamo che il M5S è un partito, non un movimento. Il trucchetto di spacciare un partito per movimento è già stato usato in passato (da Berlusconi in particolare, da Bossi parzialmente) e si tratta di un modo di giocare con i termini in modo tale da evitare di affrontare certe contraddizioni, o semplicemente per mistificare la natura dei fatti. Qual'è la differenza tra movimento e partito? Per movimento (operaio, studentesco, femminista, giovanile, pacifista, antiglobalizzazione, ecologista, etc etc) si intende un comune sentire che produce un comune agire, non precisato ideologicamente, organizzato in miriade di collettivi, comunità, o addirittura non organizzato se non in modo spontaneo, composto da componenti diverse fra di loro, alle volte molto diverse e quasi contrapposte (esistevano enormi differenze, nel 1968 e anni seguenti, fra un anarchico individualista ed un militante di una organizzazione marxista leninista, così come ci sono enormi differenze fra i cattolici pacifisti del movimento noglobal ed i militanti black block). Per sua stessa natura il movimento è magmatico (lo dice la parola stessa)fluido ed anti-istituzionale, e finisce di essere tale quando passa dallo scontrarsi con le istituzioni all'entrare nelle istituzioni. Il partito ha invece una base ideologica definita, secondo diversi gradi che dipendono dalle dimensioni e da altre variabili che non è importante specificare qui. Possiede una organizzazione non orizzontale ma verticale, ha una struttura non fluida ma stabile, ha un leader, o meglio, una leadership, definita e riconosciuta. Per i movimenti la nascita di leader segna spesso la crisi, la mancanza di leader in un partito è indice di crisi. Insomma il movimento è il contrario del partito, seppure è vero che da movimenti sono nati partiti (il che ha provocato la fine del movimento in quanto tale, ovviamente) Nel momento in cui un movimento punta ad entrare nelle varie istituzioni, rappresentative o meno, in quel momento cessa di essere un movimento. Cessa nei fatti, al di là delle parole che servono a nascondere questo fatto. Ora, a me sfugge la vera natura del "Movimento 5 Stelle", come sfugge a molti osservatori, alla gran parte dei suoi sostenitori (lo dico avendo letto i loro commenti in giro per internet) e secondo me, persino a Beppe Grillo, che non mi pare un mostro di lucidità (di demagogia, magari,ma non di lucidità, a meno che non faccia il finto scemo del villaggio ed in realtà sia furbissimo...)però alcune cose non mi sfuggono. E cioè che questo magma informale che é il M5S con un programma assolutamente vago, tenuto insieme solo dalla protesta (un filo demagogica diciamolo) anticasta, ovvero una istanza che gli si potrebbe facilmente rovesciare contro, nel momento in cui diviene parte delle isituzioni deve necessariamente darsi una struttura ed obiettivi chiari, dovrò confontarsi con i massmedia e gli altri partiti politici (a meno non vogliano fare un colpo di stato) ed inevitabilmente verrà fuori una leadership che non potrà essere quella del santone Grillo. Il quale avrà solo due possibilità: farsi da parte o continuare a fare il dittatorello del movimento. Se seguirà la prima forse il nuovo partito riuscirà nell'impresa (non semplice) di darsi una struttura che non tradisca le istanza originarie e posso essere efficace dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi. Nel secondo caso vedremo una serie infinita di espulsioni, scissioni, sconfessioni, tradimenti veri o presunti, e nel giro di un paio di anni, forse meno, il movimento imploderà lasciando solo macerie. Naturalmente possono esserci vie di mezzo e variabili imprevedibili possono giocare a favore dell'uno o dell'altro esito, ma nella sostanza questo credo sia il futuro di questo fenomeno politico, a cui comunque bisogna dare atto di aver movimentato un poco una scena politica asfittica e monotona.

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