lunedì, marzo 07, 2022

L'inclusività che esclude

 IN questi tempi bui di neototalitarismo strisciante ed imperante, di guerre nascoste e guerre dichiarate, di disnformazione e di follia ideologica, non poteva mancare qualche episodio illuminante nella sua inutilità.

Teatro (o per meglio dire teatrino) di questi episodi è la città di Milano, prima patria del craxismo, poi del berlusconismo, ed oggi del nuovo bispensiero, il radicalchicchismo ( o shikkismo). Si parte dal sindaco Sala, che al posto di  rendere un po' più pulita e sicura la città (al primo posto nelle classifica dei reati nel 2020) caccia via il direttore d'orchestra russo perché non condanna la cosiddetta aggressione della Russia all'Ucraina. Fosse stato un direttore d'orchestra israeliano che non condannava Israele chissà che cosa sarebbe successo...

In realtà non sarebbe successo nulla, perchè neanche è da pensare che possa succedere qualcosa in un caso come quello ipotizzato. Sala è il classico omuncolo forte coi deboli e debole coi forte un quaquaraqua capitato sul trono di primo cittadino per mancanza di avversari persino nel suo campo e grazie ad una squisita campagna promozionale. Sotto il vestito niente. Ma poi ad aggiungere ridicolo al ridicolo si è aggiunta la decisione dell'Università della Bicocca di sospendere un corso sull'autore russo Dostojevskij del professore Nori. Poi c'è stato il dietrofront, ma intanto il danno (di immagine soprattutto) era stato fatto. Le parole di Nori sono state le seguenti Non solo essere un russo vivente, oggi è una colpa, in Italia,  ma anche essere un russo morto. Che quando era vivo nel 1849 fu condannato a morte perché aveva letto una cosa proibita. Proprio in questo momento bisognerebbe parlare dì più di Dostoevskij: qualche giorno fa ho presentato Sanguina ancora a Firenze e c'era molta solidarietà attorno questo libro".

Questi fatti non sono solo indice della stupidità del radicalchikkismo milanese, quello delle insalatine con quinoa ed avocado tutte rigorosamente a kilometro 10.000, quella dei corsi di yoga e dei vestiti finto freakkettone anno 70 che costano il doppio dello stupendio di una precaria qualsiasi, delle autoelettriche per andare a comperarsi le sigarette elettroniche e del ristorantino veg a 50 euro a portata.

Fossero solo quello non sarebbe nulla, In realtà sono tutt'altro: sono la precisa prova di come la ideologia della inclusività basata sul censurare qualsiasi contraddizione e qualsiasi comportamento "scorretto" sia, oltre che stupida, fisiologicamente contradditoria, perchè non può altro che portare alla esclusione di chi non si adatta al pensiero unico dominante (o che si vorrebbe tale) come peraltro visto con No green Pass e No vax. Non è solo ipocrisia, ma una forma di imperialismo ideologico che esclude i non allineati, i diversi.

Che quindi poi si adatti alle necessità dell'imperialismo europeo ed americano, che ha messo le mani sull'Ucraina per poi mandarla allo sbaraglio contro l'Orso Russo, non è che la ciliegina sulla torta.

Una torta avvelenata, e forse, nemmeno sostenibile.

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