So che con quello che sta succedendo nel mondo, in Europa ed in Italia, lamentarsi per delle piccole cose può essere visto come un inutile narcisismo: però è anche e soprattutto dalle piccole cose che si vede l'insieme più grande. Ho già parlato in passato delle censure da me subite su Pinterest, che mi hanno portato a chiudere il profilo e delle censure qui, che mi hanno portato a ridimensionare la mia presenza, per non parlare del Shadow banning qui su Blogger, per cui sto pensando di aprire un blog su Substack. Eppure la storia non finisce qui; ora la censura arriva e mi tocca anche su Tumbir, un sito su sui pubblico di tanto in tanto giusto per rilassarmi foto delle mie attrici/cantanti e a volte tenniste preferite. Tutte foto ufficiali, niente di privato, osé né tantomeno pornografico, ma nemmeno lontanamente. Ieri casualmente mi accorgo che alcune di queste foto sono coperte e taggate con la dicitura "mature Content". Ci clicco sopra per vedere che cosa mai avrei pubblicato di così spinto. Bene normalissime foto, in alcune, forse, si intravede un po' di scollatura, ma non di più, e forse meno, di altre che non sono state colpite dallo stesso provvedimento.
Il caso più clamoroso è questa foto di Jessica Alba, in cui nemmeno si vede alcuna nudità, a parte il collo (!)
Ora non mi lamenterò del fatto che alcune pagine lì sono effettivamente pornografiche, anche e è vero, ed essere equiparate a queste fa girare un poco gli zebedei, ma rifletto che, man mano, ci stanno abituando al concetto di censura, stringendo sempre di più le maglie su quello che può essere pubblicato o meno, e si parte dalle foto per arrivare alle opinioni, alle ricerche scientifiche, alle statistiche, insomma a tutto. Che poi di mezzo ci siano algoritmi e AI non cambia molto. Quelli sono strumenti, e se vengono utilizzati in un certo modo è perché chi li utlizza li considera utili al suo scopo
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