sabato, dicembre 26, 2020

L' importanza di chiamarsi House

 


Qualche settimana fa mi capitò di vedere su una dei millemila canali televisivi un pezzettino di una puntata della serie Tv Dr.House Md trasmessa fra il 2004 ed il 2012 per un totale di 8 stagioni e più di 150 puntate. Improvvisamente mi sono ricordato che quella serie televisiva l'avevo seguita, e mi era piaciuta a tal punto di comprarmi le prime due stagioni. Poi però me ne ero disamorato altrettanto velocemente, non so bene per quale motivo. Forse perché le prime 2 stagioni erano tutto sommato abbastanza ripetitive: la puntata si apriva con una introduzione in cui veniva presentato il momento fatale in cui la malattia si presentava, spesso spiazzando lo spettatore poichè il paziente non era il più delle volte quello che ci si aspettava. Il caso veniva preso in carico dal Dr House e dalla sua equipe, che nonostante l'utilizzo di pratiche più da poliziotti che da medici, sbagliavano la diagnosi fino a ridurre il più delle volte il povero paziente in fin di vita, per poi salvarlo grazie ad una intuizione, anche questa più da libro giallo che non da trattato di medicina, del geniale e "scorbutico " Dr House. Questo mi era sembrato all'epoca il limite più evidente, oltre al fatto che i personaggi di contorno sembravano un po' troppo di contorno, un poco basati su stereotipi (la brava ragazza buona di cuore, il figlio di papà dal passato da seminarista, e il dottore afroamericano con un passato da ladruncolo). Non tutte le puntate ed i casi poi risultavano interessanti o credibili. Però rivedendolo l'ultima puntata della seconda stagione mi incuriosì molto a tal punto da spingermi a prendere in considerazione la possibilità di acquistare le altre stagioni "per vedere come va finire." Non è stato necessario perché sono disponibili su Amazon Prime, che devo dire offre un servizio interessante con diverse Serie TV e film di buon valore (e anche una certa quantità di trash, ma pazienza).

Ho approfittato quindi di tale possibilità e sono andato avanti nella visione della serie, scoprendo, ma mano che procedevo nella visione, di aver colpevolmente trascurato una delle serie migliori della Tv degli ultimi 20 anni. In effetti Dr House ha vari livelli di lettura, in cui quello più noto, ovvero il Dottore misantropo e geniale, è solo quello più superficiale. Ho parlato dell'elemento giallo della serie. Ebbene Dr House è in larga parte una sorta di omaggio ad uno dei personaggi più noti del giallo mondiale, ovvero Sherlock Holmes. I due personaggi hanno parecchio in comune, l'iniziale del nome, ad esempio, ed il fatto che il loro miglio amico inizia anch'esso con la stessa iniziale: Watson e Wilson, che rappresentano la loro parte razionale e "borghese". In entrambi i casi sono degli scapoli ( o divorziati) solitari e misantropi pieni di manie, tossicodipendenti, che si dilettano di dedurre come sono e cosa hanno fatto le persone da particolari apparentemente irrilevanti. Ciliegina sulla torta entrambi abitano in Baker Street. Ed entrambi risolvono i casi sulla base dell'intuizione.  


Le puntate del Dr House sono un viaggio nel corpo ma sopratutto nella psiche delle persone, spesso i casi presentati sono dei casi, magari esagerati, ma che pongono all'attenzione dello spettatore molti problemi della attuale società, dalla identità di genere, alla fedeltà. alla lealtà verso gli altri o la propria coscienza, al fanatismo religioso ma anche ecologista o alimentare/salutista, ai dilemmi etici che si pongono in modo drammatico quando ci sono in ballo questioni di vita o di morte .

La frase più famosa di House rimane "tutti mentono la variabile è su cosa mentono" e certo nella gran parte (ma non sempre) delle puntate vi è sempre una qualche menzogna che viene scoperta o viceversa deve rimanere segreta. Ma non è solo un trucco narrativo per far scorrere le puntate, è in realtà la vera filosofia di House, la amara constatazione che tutto è sempre in qualche modo una bugia, amore e amicizia compresi, perché da un punto di vista distaccato, analitico, scientifico appunto, alla fine tutto è una menzogna egoistica per dare un senso a una cosa che non ne ha, ovvero la vita.


In definitiva Dr House è una grande riflessione sulla esistenza, sulla vita, sulla morte, sul destino ineluttabile che ci aspetta a tutti, e quindi sul cogliere l'attimo fuggente, sul rimpianto di ciò che poteva essere e non è stato. Già perché House ed il suo atteggiamento cinico, improntato a dire verità scomode, proprio perchè detesta le menzogne, da un lato le troviamo riprovevoli, dal momento che violano le regole che condividiamo, che sono alla base di quella che chiamiamo convivenza civile, dall'altro ci affascina, perché vorremo essere, almeno qualche volta nella vita, liberi, cinici e spregiudicati. E alla fine ci riconosciamo nel suo essere un infelice, felice della propria infelicità, che manda al vento tutte le occasioni per essere felice, perché vorrebbe dire essere come gli altri ci vogliono. Ovvero noiosi e prevedibili e pieni di buon senso.

E il finale, forse un poco deludente sul piano prettamente narrativo, ce lo mostra definitivamente libero, morto ma vivo, e quindi ormai totalmente libero da qualsiasi ruolo che la società possa imporre ai suoi membri. 

Naturalmente esistono altri motivi per apprezzare la serie, per esempio molte battute divertenti, in particolare gli scambi di battute fra House e la amministratrice Cuddy, o quelli con il fidato (e pazientissimo) Wilson, per non parlare degli scherzi, spesso infantili al limite del demenziale, che i due si scambiano, e in qui House qualche volta ha persino la peggio.

Dr Gregg House nostro fratello...per sempre....


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