venerdì, ottobre 24, 2008

Finalmente!



Finalmente, dopo mesi di immobilismo e di catatonia della società italiana, ipnotizzata da incantatori di serpenti, ed in preda a deliri identitari e xenofobi, qualcosa si muove in senso positivo.
Sono gli studenti (ma non solo) a portare una ventata di energia, di partecipazione, di freschezza ad un corpo sociale in via di decomposizione, e a spiazzare una politica fatta di annunci, di slogan vuoti quanto ridicoli.
Il tutto è stato innescato dalla cosidetta "Riforma Gelmini", ovvero la legge 133, che consiste sostanzialmente in un progetto di distruzione della scuola pubblica, che apre la strada alla privatizzazione del sapere.
In effetti i tagli all'istruzione comportano la chiusura di centinaia, se non migliaia di scuole, che verrebbero sostituite da altrettante scuole private, mentre la legge prevede che le Università si trasformino in Fondazioni Private.
La riforma è tutto qui, le chiacchiere su meritocrazia e modernizzazione, sono appunto tali, ed il ritorno al grembiule ed al 7 in condotta fanno parte dello scontato repertorio reazionario e nostalgico a cui questo governo ha ormai abituato gl italiani.
La legge è talmente mal concepita che persino le Regioni sono insorte contro di essa.
Ma queste sono diatribe fra istituzioni, il fatto saliente sono manifestazioni, occupazioni e sit-in.
Sorpresi da questa improvvisa ventata di contestazione, Berlusconi e i suoi stanno dando il peggio di loro, reagendo in modo non solo esagerato, ma quasi isterico.
Non mi ricordo, francamente, di aver mai visto un Presidente del Consiglio dire che "Le Università occupate saranno sgomberate", o dire che sta dando i dettagli di come fare a gestire l'ordine pubblico al Ministro dell'interno!
Il primo compito spetta, nel caso, a Rettori e presidi, ed il Ministro dell'Interno dovrebbe essere abbastanza competente da sapere come comportarsi.
Ma si sa, il Berlusca è fatto così, come diceva Enzo Biagi "se avesse le tette farebbe l'annunciatrice".
Peggio ancora la Gelmini che, in Parlamento, accusa chi la critica di aver progettato una "campagna terroristica".
Puro delirio.
Devo dire che, sentendola parlare, si capisce perché abbia dovuto andare fino a, mi pare, Cosenza, per superare l'esame di abilitazione.
A questi si è aggiunto l'ineffabile e incorreggibile Francesco Cossiga che, dall'alto della sua esperienza, ha consigliato di infiltrare il movimento in modo tale da provocare incidenti e poi poter reprimere con durezza "non con gli arresti ma mandandoli in ospedale"
Per il momento gli studenti hanno evitato saggiamente di cadere in queste lugubri provocazioni, ma anzi, hanno inventato un nuovo modo di contestare, attraverso lezioni in piazza, sit in pacifici, insomma niente di veterosessantottino o peggio settantasettino, ma un modo determinato e pacifico e intelligente di contestare.
può essere che questo movimento sia un bluff, è già successo, ma potrebbe anche essere la nascita di qualcosa di nuovo, che spazzi via il putridume a cui l'Italia sembra(va) essere destinata.

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