sabato, dicembre 22, 2012

Recensioni cd 2012 prima parte.

Quest'anno ho incrementato il mio consumo di CD, alla faccia della crisi, della moda del download e della moda di dire che la musica di oggi fa tutta schifo. Ecco una prima carrellata di impressioni, non giudizi.
 Joe Jackson -The Duke Nuovo disco del nostro caro Joe, che, come il vino(ma credo lui preferisca la birra) migliora invecchiando. Si tratta di un omaggio a Duke Ellington, grande musicista e songwriter Jazz, attraverso la rivisitazione di alcuni dei suoi classici. CI sono moltissimi ospiti, tra cui vale la pena citare Steve Vai ed Iggy Pop. Eppure il disco non è affatto rock, ma rimane nell'ambito del Jazz, mischiando varie influenze oltre al jazz si sentono echi e spizzichi di reggae, musica latinoamericana, fado portoghese, piccolissimi spruzzi di chitarra rock. UN disco molto gradevole, da sentire e risentire, sia con attenzione, ma che va bene anche come colonna sonora per preparare da mangiare, perché no...? voto 8,5
 Melanie Fiona, the MF Life. L'ho ascoltato un po' trovandolo interessante come al solito nella parte vocale, meno però in quella musicale. Il difetto maggiore del Cd, composto da ben 17 tracce (io ho scaricato da Itunes da versione deluxe) è l'eccesso di duetti, probabilmente fatti per ragioni commerciali, che finiscono per impoverire e sovraccaricare un disco altrimenti interessantissimo. Ci sono infatti la bellezza di 5 duetti (j. cole, NAS, B.O.B John Legend e T-Pain) e nessuno di questi mi pare riuscito, l'unico a salvarsi è quello con NAS, intitolato Running, anche perché il duetto arriva solo nella parte terminale del brano. Tolti i duetti il resto del disco ripete (senza ripetersi) qualità e sonorità del precedente, con pochissime cadute di tono. Quindi Soul, R&B, un po' di Reggae che fa capolino qui e là, e tanto talento ed energia che esplodono incontenibili in pezzi come Watch me work, Change the Record, Like I love you, Break down these walls, a conferma delle enormi potenzialità di questa cantante, che, rinunciando a qualche inutile duetto, avrebbe potuto confezionare una specie di capolavoro, ed invece ha fatto solo un , a tratti, ottimo disco. voto 8


 Bruce Springsteen- Wreckin Ball Un disco che era stato annunciato come molto rock, ed in realtà tende molto di più verso il Country, con alcune aperture abbastanza insolite verso la black music. le prime track sono buone ma non eccezionali, il disco sale di livello con il progredire delle tracce considerevolmente, toccando i vertici nelle splendide Jack of all trades, This depression, Wreckin ball e Land of Hope and dreams UN altro ottimo lavoro per il boss e la sua band, che  chiude il disco con una commovente dedica a Clarence "Big Man " Clemons Clarence era un grande e mi ha fatto sentire, amare e sognare in grande Quanto grande era Big Man? Troppo fottutamente grande per morire Potete scriverlo sulla sua tomba, potete tatuarvelo sul cuore Clarence non ha lasciato la E Street band quando è morto la lascerà quando noi moriremo voto 9



Katie Melua- Secret Simphonies Quinto lavoro in studio , intitolato Secret Siymphony, un disco registrato con la partecipazione  della Secret Symphony Orchestra. Chi pensasse ad un disco "pesante" si sbaglia e di grosso. In realtà è un ritorno, seppure con qualche innovazione, alla musica che ha sempre caraterizzato katie. Infatti, dopo gli esperimenti, un po' electro-pop di The House, disco non riuscitissimo, la cantante di origine georgiana torna a quel pop sofisiticato e sporcato di blues e jazz che è poi la matrice del suo sound. Gli arrangiamenti orchestrali ci sono ma non sono preminenti e non soffocano le canzoni, che anzi brillano. Il disco ha molte cover,e come, nei suoi primi lavori, è fortemente influenzato dal lavoro di Mike Batt, da sempre il pigmalione di Katie. Dopo averlo sentito e risentito è,per me il disco dell'anno: voto 10


Cranberries: Roses
Quando i gruppi si riformano spesso lo fanno per mere ragioni commerciali oppure perché si annoiano e tirano fuori dischi che ti chiedi: "ma non facevano meglio ad andare al pub e giocare a freccette?" Non è il caso di questo Roses dei quartetto irlandese che torna con un disco valido, che si riaggancia maggiormente ai loro primi lavori che non agli ultimi. Atmosfere levigate e nostalgiche e grandi capacità melodiche. Manca però quel pezzo ad effetto, tipo zombie, che faccia decollare realmente il cd. voto 8,5

 Billy Bragg and Wilco: Mermaid Avenue 1,2 e 3 
Riedizione dei primi 2 volumi di Mermaid Avenue con l'aggiunta del terzo lavoro. Per chi non lo sapesse si tratta delle canzoni inedite di Woody Guthrie (pare ne abbia scritte a centinaia) che la figlia di Woody, dopo averle trovate, ha passato nelle abii mani di Billy e dei Wilco perché gli cucissero un vestito musicale adatto ai tempi. L'operazione non solo è riuscita, ma è riuscita benissimo, in quanto sia Bragg che il gruppo americano sono riusciti nella difficile operazione di rendere i testi in una forma musicale che fosse gradevole, adatta ai tempi, ma non tradisse lo spirito del grande cantante folk americano. E' difficile dire quale dei 3 dischi sia riuscito meglio, ma c'è abbastanza materiale da passarci su un'estate, o un inverno, o un'autunno, fate voi. Un disco imprendibile per chi ama il folk/rock d'autore. In allegato anche un DVD voto 9,5

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