venerdì, giugno 23, 2006

25-26 giugno, perchè votare NO

Il 25 e 26 giugno si svolgerà il referendum confermativo della Riforma Costituzionale voluta dal precedente governo.
Ci sono svariate ragioni per votare NO al quesito referendario
Innanzitutto detta riforma è stata approvata a colpi di maggioranza, senza quell'ampio consenso di cui una riforma del genere necessita. La carta costituzionale non è una legge qualunque, ma una legge su cui si basa tutta la vita poltica e civile di una nazione. Non può e non deve essere espressione di una sola parte politica, tra l'altro già nettamente minoritaria nel paese nel momento in cui approvava a colpi di fiducia tale legge.
Tanto è vero che la costituzione del 1948 fu approvata da una assemblea costituente e a larghissima maggioranza.
Se poi entriamo nel merito ci sono molte ragioni per votare NO e respingere al mittente la "nuova "riforma.
La prima e principale è data dall'abnorme potere che questa riforma affida al presidente del Consiglio, che verrebbe eletto direttamente ( non si sa bene con quale tipo di sistema elettorale) e,da lì in poi, governerebbe persino contro la sua stessa maggioranza, e non avrebbe nessun altro potere a controbilanciarlo. Una specie di presidenzialismo stile giunta militare sudamericana degli anni 70.
Il presidente della repubblica sarebbe ridotto ad un soprammobile e così tutti gli organi di controllo.
Un'altra ragione è il controllo che il potere politico eserciterebbe sulla magistratura. Difatti il Consiglio superiore della MAgistratura avrebbe la maggior parte dei suoi membri eletti dal governo o dal parlamento.
Appare poi parecchio confuso l'iter legislativo. La camera avrebbe più poteri ma il senato rimarrebbe per legiferare su alcune materie non meglio specificate, in alcuni casi avendo il potere in esclusiva su tali materie, in altri casi avendolo in comune con la camera dei deputati, per cui non si capisce bene chi dovrebbe legiferare su cosa.
Stravagante poi l'idea di un numero non meglio precisato di rappresentanti degli enti locali (quali?) che parteciperebbe ai lavori del senato ma senza diritto di voto.
Il conferimento poi alle Regioni del potere legislativo esclusivo sul sistema sanitario e su quello scolastico renderà possibile 20 tipi di sanità diverse, tra l'altro con il rischio di una mancanza di eguaglianza nelle prestazioni sanitarie tra regione e regione.
Così come appare stravagante l'idea di 20 sistemi scolastici diversi.
La tanto sventolata riduzione dei parlamentari, che rischia di rimanere sulla carta visto che c'è tutto il tempo di modificare qull'articolo e che con l'aggiunta dei "rappresentanti degli enti locali " senza diritto di voto i parlamentari rischiano addirittura di essere di più, appare come il classico specchietto per le allodole di una riforma antieuropea, antidemocratica e , per giunta, scritta coi piedi.
Se poi queste ragioni non dovessero bastare, pensate alla faccia di Berlusconi il giorno dopo :-)))

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarà quel che sarà, io intanto il mio dovere l'ho fatto ;-)

La cosa per me inquietante è questa: il futuro del paese interessa a pochissimi elettori, e un 30% deciderà per tutti. Che paese...

pablito ha detto...

Troppo pessimista come al solito!
Invece è stata una dura lezione, anche se mi piacerebbe capire cosa c'è dietro ai tantissimi NO
E anche dietro ai sì...

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