mercoledì, novembre 22, 2006

Ancora sul "bullismo"

Vorrei tornare brevemente sull'episodio già commentato in Piccolo nazisti crescono.
MI ero concentrato sull'aspetto ideologico dell'accaduto.
Dopo aver letto e sentito vare spiegazioni "causali" scondo cui la colpa sarebbe, in ordine sparso: dei videogiochi, del consumismo, dei telefonini e di internet e, della serie "ettepareva", dei film Horror ( ma è possibilie che certi pretesi intellettuali non sappiano che i cosidetti Horror sono favole morali? ). Mi è stato risparmiato il 68, ma forse solo perché non leggo "Libero" e "Il giornale" perché sono sicuro che devono averlo scritto.
Sono convinto che ogni fenomeno sia un prodotto della società, compresa la stupidità umana, che pure è cosa apparentemente naturale. Ora, il problema , la piaga direi, su cui nessuno mette il dito, va un po' oltre alle fesserie di comodo di cui sopra. In realtà, la nostra società, che si vuole democratica e, quindi, basata sull'eguaglianza e sul pacifismo, se non proprio sulla non volenza, è in realtà una società estremamente diseguale e classista, ed estremamente violenta.
Una società in cui conta solo l'avere e non l'essere e le persone vengono giudicate solo in base al successo che hanno, ovvero al denaro che accumulano. Una società in cui i politici di destra e sinistra fanno a gara a chi intitola più strade e piazze ad una cattiva giornalista che è diventata famosa solo per l'odio che è riuscita a fomentare. Una società dove i parlamentari insultano i senatori a vita, oppure le loro colleghe del sesso opposto ovvero Anziani e Donne, guarda caso categorie "deboli".
Una società in cui arroganza, prepotenza e furbizia non sono considerati vizi di cui vergognarsi, ma virtù da esibire.
Dove essere "buonisti" ovvero essere buoni è un insulto mentre essere carogne è un'elogio.
I giovani vengono tirati su in questo contesto, ed in questo contesto imparano che il loro compagno portatore d'handicap è un debole, non diventerà mai un divo della televisione, o un miliardario, e allora giù botte.
Si raccoglie quel che si è seminato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

I tuoi due post su quell'atto ignobile e squadrista contro un ragazzino (gli autori sono un pelo più grandi di quindici anni...) sono condivisibili, ma, aggiungerei, manca una parte importante.
La violenza e la prepotenza, oltre che il classismo e il conformismo che affliggono il nostro paese, non solo si perpetuano attraverso il comportamento personale di milioni di individui (i politici sono solo l'espressione del paese...), ma sono anche il segno tangibile di un altra tragedia sociale: l amancanza di qualsiasi idea di futuro, che si chiami ideali, ideologie, impegno o semplicemente idee. La dimensione intellettuale ed etica latita, la chiesa semina il cuo conformismo bigotto, sessista e sotto sotto razzista e discriminatorio.
Quali genitori giocano con i figli, li ascoltano, li baciano, li abbracciano, parlano con loro senza l'indice puntato o la supponenza, quali genitori educano i loro figli al rispetto attraverso l'esempio, alla tolleranza attraverso la pratica.
Queste sono le domande.
La doppia S tracciata da quel ragazzo non è solo un simbolo odioso ed il segno imbecille di una rivendicazione della propria stronzaggine violenta, ma anche l'epitaffio del presunto mandato educativo della scuola.
Già, quel carcere dove invece di aiutare le persone a farsi una cultura, le si indottrina al conformismo ed all'imbecillità italiote.

ciao!
el

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