martedì, gennaio 09, 2007

Delitto e Castigo secondo Ammaniti e Carlotto

Come Dio comanda è il titolo dell'ultimo libro di Ammaniti. Consigliato da un amico entusiasta ho acquistato e letto il libro. Inizialmente spaventato dalla mole del lavoro (quasi 500 pagine) mi sono via via appassionato alla vicenda, alla trama ed ai personaggi.
Ho apprezzato il lavoro dello scrittore, però non ne sono entusiasta. Mi pare difatti che manchi qualcosa, sopratutto manca un finale.
Mi viene peraltro spontaneo un paragone con un altro libro letto di recente, Arrivederci amore ciao di Massimo Carlotto.
Entrambi i libri sono un ritratto impietoso dell'Italia di oggi. Cinico e iperrealista quello di Carlotto, sarcastico e mistico, o sarcasticamente mistico, non privo peraltro di un certo lato poetico e, tra le righe, malinconico, quello di Ammaniti.
In entrambi i racconti abbiamo degli "eroi" negativi che,attraverso il crimine, intendono raggiungere quella rispettabilità sociale altrimenti negata.
Però i due racconti, da qui in poi, divergono.
In Carlotto il protagonista è un antieore, che riesce ad esserlo, ovvero raggiunge il suo obiettivo. Inganna polizia, magistrati, criminali di basso ed alto rango, fidanzate e preti, passa attraverso mille peripezie e crimini come uno Zorro o un Robin Hood all'incontrario e, alla fine, ce la fa. In barba a morale, giustizia ed al lettore che, almeno nel mio caso, sperava ardentemente che morisse o almeno non la fecesse franca.
Nel secondo abbiamo quattro falliti, che, nonostante i loro peraltro strampalati progetti criminali, alla fine rimangono tali, anzi risultano ancora più falliti.
Se nel primo caso Carlotto sembra dirci come oggi, in una società fondamentalmente criminale, fatta di furbi e viscidi opportunisti, il delitto paghi, Ammaniti mi pare che dica che, nonostante tutto, gli sfigati sono destinati a rimanere tali e, come Dio comanda, questo è il loro destino.
Chi tra i due sia il pessimista lo lascio decidere ad altri.

3 commenti:

scott_ronson ha detto...

in origine, il romanzo di carlotto doveva avere un altro finale, però, molto più consolatorio, per certi versi (che è poi quello della versione a fumetti) in cui


s


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Franziska (o come si chiamava) rintraccia il protagonista e lo uccide.

pablito ha detto...

Non sapevo che ci fosse una versione a fumetti, sapevo del film, (che non ho visto).
Franziska dovrebbe essere una delle lap dancers, o ricordo male?

Anonimo ha detto...

è la tipa spagnola (credo) con cui fa il colpo al furgone portavalori e che rimane in mano ai due slavi.
IL fumetto, due volumi alla francese, è piuttosto ben fatto. Lo trovi anche nella raccolta "Alta criminalità" uscita negli Oscar Mondadori, ma in b/n.

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