Come saprete tutti, tranne un paio che abitano sulla Luna (o Saturno) si è svolto lo scorso week-end il congresso fondativo di un nuovo partito:il Popolo della Libertà.
Altri si sono occupati dei vari aspetti di questo congresso da quelli più prettamente politici a quelli spettacolari.
Personalmente non ho capito bene cosa ci fosse da fondare, dal momento che il partito esiste da tempo, si è presentato ed ha addirittura vinto le elezioni, il capo era (si era) già eletto, tutti gli organi dirigenziali sono stati scelti dall'alto e sono state dette cose già ampiamente sentite.
Quello su cui si è soffermata la mia attenzione era la scelta del nome,scelta che ho sentito magnificare. Ad esempio, mi è capitato di sentire un cronista del GR1, in evidente estasi contemplativa, sottolineare come fosse importante la scelta di chiamarsi "Popolo", e di richiamarsi alla "Libertà", e vari altri commenti similmente entusiastici.
Io, francamente, trovo ben poco di entusiasmante nel nome scelto, anzi trovo preoccupante la scelta di quel nome e l'abbinamento tra popolo e libertà.
Partiamo da quest'ultima parola: Libertà.
Non mi metterò a filosofare sul significato di tale parola, mi limito a constatare che si tratta di parola che esprime un concetto astratto, e , come tutte le parole che esprimono concetti astratti, può assumere svariati significati, del tutto diversi e, addirittura, contrastanti tra loro.
Come tutti i concetti astratti, la libertà si definisce in base al proprio opposto, ovvero la mancanza di libertà.
Di fatto la parola libertà significa mancanza di schiavitù, non solo in arabo, come sosteneva quella frescona di Oriana Fallaci, ma anche nella nostra lingua, infatti erano chiamati liberti gli schiavi liberati.
Libertà come assenza di schiavitù, e schiavitù come assenza di libertà.
Che senso ha che un partito od organizzazione si ispiri oggi alla libertà?
In senso letterale, dovrebbe essere abbastanza scontato ai giorni nostri essere contro la schiavitù.
Tuttavia ci possono essere altri tipi di schiavitù, quella nazionale, ma l'Italia non è la Palestina, quindi anche qui non si capisce bene cosa c'entri.
Ci sarebbe la schiavitù del lavoro salariato, ma non mi pare che il partito dell'attuale Presidente del Consiglio voglia abolire il lavoro salariato, e nemmeno penso ad una maggiore equità salariale, per dire il vero, anzi.
Allora in che senso "Libertà"?
Sarebbe facile fare del'ironia, e magari pure del sarcasmo, sui guai giudiziari del Leader del partito e magari di qualcuno dei suoi collaboratori.
Scartata la facile ironia, mi chiedo quale sia il significato positivo di libertà.
Se uno è libero, è perché può fare delle cose. In sostanza, detta terra terra, è perché ha dei poteri.
Fondamentalmente la libertà è potere. Lo schiavo è totalmente in assenza di potere, non può disporre nemmeno della sua vita, che appartiene al padrone, che difatti poteva dargli la morte, e ricevere un conguaglio se un terzo uccideva lo schiavo.
Quindi è il potere quello di cui si parla, il poter fare, non si sa bene cosa, comunque chi è libero e libero perché esercita una qualche forma di potere.
Non mi pare che ci sia dell'altro nella concezione del PdL sulla libertà. Si tratta di un partito, come già detto, estremamente gerarchico, senza alcun tipo di dibattito interno, in cui tutto viene deciso dal leader, a cui tutti devono sottostare (avete mai fatto caso al fatto che Berlusconi poggia la sua mano sulla spalla più lontana da lui della persona che parla, tenendolo sotto una specie di tutela, come rivendicare il fatto che quella persona lì parla, sì, ma solo perché lui è lì come garante di quello che dice,perché lui glielo concede insomma )
Questo potere da chi verrebbe esercitato?
La risposta sta nella prima parola: dal Popolo.
E qui divento ancora più inquieto.
Se la risposta fosse il Partito, sarei più tranquillo.
Partito, significa parte, vuol dire stare da una parte.
Partito dei comunisti indica quella parte, partito fascista, indica quella parte, partito delle donne, Partito dei giovani, partito dei pensionati (tanto per andare di fantasia) indicano delle parti, dei soggetti, delle idee.
Popolo, invece , indica il tutto.
La sovranità è del popolo, così si dice. Ma sappiamo che nella realtà non è così.
Non è il caso di discutere qui la democrazia rappresentativa, Personalmente sono convinto da tempo che i sistemi rappresentativi abbiano grossi difetti e problemi proprio dal punto di vista della rappresentanza.
Tuttavia il concetto di base della democrazia rappresentativa era proprio quello di poter rappresentare il più possibile la società e tutte le varie minoranze.
Perciò si è passato da sistemi a rappresentanza molto limitata a sistemi sempre più inclusivi ,allargando il diritto di voto a tutte le fasce sociali, ad entrambi i generi e abbassando il limite di età.
In una democrazia rappresentativa anche le parti più piccole hanno il diritto alla rappresentanza. ovvero al rispetto.
Nelle dittature le cose sono diverse: Anche nelle dittature la sovranità è del popolo(in teoria), e chi governa lo fa in nome del popolo, o ancor meglio della maggioranza del popolo.
Le minoranze non contano, non hanno diritti, né tutele, né rappresentanti.
Sono minoranze, non popolo, e , nei casi peggiori, sono nemici del popolo.
Perché se è giusto solo quello che la maggioranza del popolo sceglie (o si suppone abbia scelto o debba scegliere) allora le minoranze, in quanto tali, hanno torto, e non fanno parte del popolo.
Il partito esprime la parte, dunque, mentre il popolo esprime il Tutto.
Non a caso, il Leader del PdL ha chiamato "Minoranza" l'opposizione.
E quanto volte abbiamo sentito, negli ultimi anni, dire che gli italiani hanno deciso, o la pensano così o cosà,a fronte magari di semplici sondaggi d'opinione (che, appunto, sono sondaggi di opinione, non oro colato) che indicavano maggioranze risicatissime, o anche non risicate, ma certo non espressione del 100% dei pareri.
Insomma la scelta del nome è molto chiara: noi siamo il popolo, l'espressione del tutto, e siamo (per) la libertà.
Chi non è con noi, non è popolo, ma minoranza, e non è per la libertà, quindi destinato a rimanere minoranza in eterno.
E questo con buona pace di quelle anime belle che credono nel bipolarismo come anticamera dell'alternanza.
Blog di Pablo, continuazione ideale delle Pablo Pages. Qui si parla di tutto un po', secondo l'estro del momento: politica attualità, cinema, musica sport e cazzeggi vari....Presumo che chi capita qui sia mio amico, o almeno conoscente, altrimenti va bene lo stesso :-))
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3 commenti:
dopo la terza non sono più riuscita a seguirlo, troppo irreale però sono curiosa di sapere come lo faranno finire. buona settimana
Ehm, presumo che questo commento si riferisca al post successivo.cioé quello di Lost.
Si vede che anche su questo blog è in atto qualche paradosso spazio-temporale :-D
sarà che in fondo voglio vedere la fine del pdl ^_^
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