venerdì, marzo 28, 2008

Ognuno ha la velina che si merita...


Ben nota è la tendenza del Cavalliere a candidare veline, shoowgirl o quelle che si potrebbero candidamente definire "belle gnocche" senza troppi giri di parole e in modo assolutamente bipartisan.
Dopo la conferma della ormai mitica Mara Carfagna (nella foto), ci sono state voci varie sulla candidatura di Ayda Yespica (che però, in quanto Venezuelana, viene considerata un po' troppo Chavista, e Chavez viene considerato una specie di demonio comunista in Italia) poi smentite da lei stessa, e un tourbillon di vari nomi a cui francamente non sono riuscito a star dietro.
Però non solo a "destra" si punta sulla bellezza e la giovinezza, a discapito di altri doti più consone, tipo per esempio cultura, esperienza, impegno, passione politica, insomma quelle cose che rendono un politico, a prescindere dal sesso e dalla "avvenenza, affidabile, o semplicemente tale, ma anche nello stupendo e modernissimo Partto democratico (cristiano)
Un esempio? Daniela Cardinale, 26 anni. Dote principale: essere figlia di Totò Cardinale, vecchia eccellenza democristiana. e quindi di portare in dote una grossa quota di voti. Il metodo di scelta della candidatura è esemplare di quanto ci sia di vero nel "nuovo modo" di fare politica del PD. E' stata scelta su consiglio di suo padre e del chiacchierato Crisafulli,boss locale del PD, il tutto benedetto da Marini, a cui è bastato conoscerla per un week end.
Esperienze politiche della candidata? Nessuna come ammette candidamente lei stessa.
Un altro caso è quello di Marianna Madia, che i giornali ci dicono esere "giovane e carina", portata come fiore all'occhiello da Veltroni che non solo la ha pubblicamente benedetta, ma l'ha addirittura messa capolista nel Lazio.
Anche qui esperienza politica zero: é già passata alla storia la sua infelice battuta: "Porterò la mia inesperienza in parlamento".
Ma c'è di peggio. costei è una reazionaria a tutto tondo, e le sue argomentazioni su famiglia, aborto ed eutanasia sono perle di saggezza da non perdere:
Aborto:
“Serve una convergenza di ideali, solo in un dibattito aperto si può arrivare a condividere questa concezione per cui la vita è vita dall’inizio alla fine”
Un dibattito aperto che debba arrivare ad una conclusione già prefissata è uno strano tipo di dibattito.
eutanasia:
“Io sono cattolica praticante, e credo che la vita la dà e la toglie Dio, noi non abbiamo diritto di farlo. Certo è che anche per esperienza personale mi sono resa conto di quanto sia sottile la linea di demarcazione tra le cure a un malato terminale e l’accanimento terapeutico nei suoi confronti. Quindi dico no all’eutanasia ma penso che l’oltrepassamento di quella linea sottile vada giudicato – in certi casi(quali? ndr) – da un’équipe di medici; comunque non dal diretto interessato o dai suoi parenti”.
Non male l'idea che per riumanizzare la vita si debba togliere la libertà di scelta ai diretti interessati, affidandola agli scienziati. Peraltro anche qui c'è una palese contraddizione: prima si dice che solo Dio può togliere la vita,poi si ridà questo diritto alla Scienza, o meglio ai suoi sacerdoti.
La famiglia e i pacs: “La libertà personale va rispettata sempre, per cui se due persone decidono di assumere pubblicamente diritti e doveri reciproci devono essere tutelate dalla legge. Ma certo è che se si parla di famiglia io penso a un uomo e una donna che si sposano e fanno dei figli. Scegliendo per la vita”.
Insomma se siete una coppia eterosessuale regolarmente sposata (in chiesa o in Comune non è specificato) ma non avete o non volete figli, non siete una famiglia.
Parola di Marianna Madia, velina, pardon capolista per il PD nel Lazio, ovvero sicura eletta.
che dire?
Lunga vita alla Canalis!!!

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