domenica, gennaio 11, 2009

De André : un pericoloso sovversivo

Sono passati dieci anni dalla morte di Fabrizio De André.
E' uno dei pochissimi musicisti, se non l'unico, che ho sempre seguito ed ammirato, fin da quando ero poco più di un bambino. Anzi, no, da quando ero un bambino.
Ci sono stati periodi in cui lo seguivo di più e lo ascoltavo spesso, altri di riposo, ma sempre, sempre lo tenevo nel cuore.
Devo anche confessare che questa aria di celebrazione bipartisan che aleggia mi dà un pochino fastidio. Ho l'impressione che si voglia trasformare Fabrizio in un santino, allo scopo magari di venderlo meglio ( vedo delle megaofferte di catene di supermercati che ti vendono la discografia a prezzo stracciato: venghino siori, venghino!)
A riportare le cose , in qualche modo, nella loro dimensione storica ci hanno pensato le nostre solerti forze dell'ordine.
Pare infatti, a leggere questo articolo di La Repubblica, che il cantautore genovese fosse non solo schedato ma tenuto d'occhio dalle questure di mezza Italia, come pericoloso sovversivo e, forse, persino sostenitore delle Brigate Rosse, cosa alquanto improbabile, tenuto conto delle posizioni decisamente libertarie di Fabrizio, che mal si conciliavano con l'ortodossia Marxista-leninista dei seguaci di Renato Curcio.
Certo, c'è quasi da ridere, (o da incazzarsi) a pensare che, mentre c'era gente che seminava bombe e morti (per lo più rimaste impunite) qualcuno "di dovere" pensasse ad occuparsi di De André.
Ma forse, a modo loro, non sbagliavano.
In fondo, la poesia è la cosa più sovversiva che ci sia.
PS
Ho postato qualche video di canzoni di Fabrizio qui
PSPS
notare la rima baciata con cui chiudo :-))

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