domenica, maggio 10, 2009

Suicidio od Omicidio?

Leggo sul blog dell'Incarcerato questa tragica storia:
"L'altro ieri una donna tunisina di nome Mabruka Mimuni, che da ben venti anni lavorava qui in Italia, si è impiccata nel Centro di Identificazione ed Espulsione (ex CPT) qui a Roma, a Ponte Galeria.
Si è ammazzata perchè l'indomani sarebbe stata tradotta in Tunisia, una terra non più sua, irriconoscibile per lei, dove sarebbe stata sola e abbandonata."

Non si tratta secondo me di suicidio, ma di omicidio.
Infatti se non fosse stata fatta una legge che considera la clandestinità come un reato, questa donna sarebbe oggi viva.
Quella legge è stata fatta sulla base di una distorta e delirante concezione della sicurezza per cui, chi è clandestino, è automaticamente un delinquente, ergo pericoloso per la comunità, ergo privo di diritti.
Ovviamente, e a prescindere dal fatto che l'allarme sicurezza non sia assolutamente giustificato, dati alla mano, si tratta solo di un pregiudizio xenofobo, privo di qualsiasi logica.
I delitti possono essere fatti da clandestini o meno, e, casomai, è la condizione di marginalità che produce devianza e crimine, non il contrario.
Tanto che uomini d'affari, banchieri, politici ed imprenditori, pur "deviando" ed abbondantemente dalle leggi, non sono affatto marginali all'interno della società italiana ed occidentale.
E casomai, chi viene marginalizzato che viene spinto verso il crimine, tanto più se una questione puramente amministrativa diventa una questione penalmente rilevante, producendo quella che appare come semplice e pura criminalizzazione, ovvero creazione del criminale anche in assenza di un crimine specifico.
E' questa ideologia che ha creato questi provvedimento, e sono gli uomini che hanno ossessivamente seguito, propugnato e applicato queste idee che sono i responsabili di questa morte.
E lo siamo noi tutti se stiamo zitti, se non gridiamo che siamo su una strada già conosciuta, quella che portò alle camere a gas 60 anni fa.

4 commenti:

Damiano Aliprandi ha detto...

Caro pablito, questo tuo post lo condivido lettera per lettera. E comunque si, questo è omicidio. Una società che porta ad uccidere le persone, per dirla alla Bauman, vuol dire la fine stessa della società.

upupa ha detto...

condivido quello che dici.... rimanere in silenzio di fronte a tali atrocità,a tali sorprusi è come esserne complici!E' vergognoso ciò che fanno i nostri governanti...e più vergognoso è chi li giustifica....

cometa ha detto...

Hai assolutamente ragione.
C'era un periodo in cui provocatoriamente inviavo ai giornali lettere o mini interventi in cui scrivevo che ero d'accordo a cacciare dall'Italia chi delinque... a prescindere però dalla provenienza: quindi anche gli italiani, anzi prima di tutto gli italiani, e primi tra gli italiani i politici disonesti, perché indegni di governare un paese di onesti.

E' ora che ciascuno dica da che parte sta, perché i lager sono sotto gli occhi di tutti e noi non possiamo dire, come i tedeschi sotto il Nazismo, che "non sapevamo". O siamo tra i torturatori o contro.
Manifestazione nazionale il 23 maggio:
http://www.dachepartestare.org/

E poi, prendiamo posizione anche quando andiamo a votare.
Piero Fassino ha dichiarato che il respingimento degli immigrati senza permesso «non è un’idea improvvisa, non nasce oggi. È un’azione di contrasto e di dissuasione dei clandestini che è prevista in tutti i documenti dell’Unione europea. E l’Italia l’ha applicata anche» ai tempi dei governi di centrosinistra.
Allora, chi vota PD è tra gli assassini.
Ognuno si prenda la propria responsabilità.
Ciao, cometa

pablito ha detto...

Dire che chi vota pd è tra gli assassini mi pare esagerato. Direi piuttosto, che si fa menare per il naso.
Penso invece che Fassino e, ancora di più, Rutelli siano tra gli assassini.

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