Mi è capitato spesso, anche in tempi recenti, di accorgermi come le persone che conosco, o con cui sono in contatto, pensino di me che sia un appassionato di politica, o addirittura una sorta di polticante.
La qual cosa mi lascia alquanto sconcertato,e , diciamolo, mi irrita anche un poco.
In effetti io non ho mai avuto un grande amore per la politica, anzi, e tanto meno per i politici.
Semplicemente ritengo che se viviamo in una società, in una comunità più o meno ampia di riferimento,se non siamo degli essere completamente alienati a se stessi (ed agli altri) se siamo persone minimamente sensibili e sensate, allora è giocoforza, ( e non dico che sia un dovere morale, ma qualcosa che ci assomiglia sì) cercare di capire cosa ci circonda, quali sono le conseguenze di ciò che facciamo e di ciò che fanno gli altri, e quindi, di ciò che fanno coloro che ci governano ai vari livelli.
Quindi è inevitabile interessarsi di politica.
Insomma, è impossibile pensarsi in termini apolitici. Sinceramente quelli che si definiscono apolitici per me possono rientrare solo in due categorie: quella degli ipocriti, oppure quella degli psicopatici.
Poi, se una persona ha sempre un minimo di curiosità o vuole capire, deve per forza andare a vedere le cose in prospettiva storica, capire come sono nati i movimenti e quali le idee che li hanno ispirati.
Ma questo non significa amare la politica.
La storia del pensiero politico e sociale, la storia dei movimenti sociali sono una cosa, altre sono le beghe dei governanti, altro è la carriera politica, altra è la politica come esercizio del potere.
Per fare un esempio, per evitare che una tempesta arrivi all'improvviso e mi trovi impreparato, causandomi dei danni, dovrò seguire le informazioni metereologiche, e correre ai ripari nel caso. Ma ciò non vuol dire che io sia un metereologo o che sia io stesso una tempesta o un anticiclone!
Francamente non mi ha mai interessato intraprendere alcun tipo di carriera politica.
Sono sempre stato molto più interessato a cogliere e capire la verità che si nasconde nelle persone, o dentro i fatti e le notizie, che non nella politica che, oltre ad essere "il regno dell'alienazione " come diceva Marx, ovvero essere lo specchio di una società basata sullo sfruttamento e l'alienazione, ha poco a che vedere con la verità, ma molto di più con la menzogna.
Quando le persone affermeranno la proprie verità, quella verità che ci portiamo dentro, allora il mondo dell'alienazione verrà disvelato per quello che è, e allora non ci sarà più bisogno di un corpo separato che domini la società sulla base della menzogna.
Per ciò io non credo di essere politico, e nemmeno apolitico, ma caso mai antipolitico.
Blog di Pablo, continuazione ideale delle Pablo Pages. Qui si parla di tutto un po', secondo l'estro del momento: politica attualità, cinema, musica sport e cazzeggi vari....Presumo che chi capita qui sia mio amico, o almeno conoscente, altrimenti va bene lo stesso :-))
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